Voglio raccontarvi di come il mio rapporto con mia zia Sonia ha cambiato la mia vita. 
Mi chiamo Alberto, ho 25 anni e lavoro in un’azienda che si occupa di sicurezza. In particolar modo io mi occupo di istallare sistemi di telecamere. Qualche settimana fa è successo che nel trilocale al piano terra del condominio dove abita mia zia sono entrati i ladri e, come conseguenza, mi ha chiesto di istallarle un sistema di sicurezza. Mia zia non ha problemi di soldi, ma comunque ho sfruttato lo sconto dipendenti per farle un buon prezzo. Lei è una pittrice e i suoi quadri vendono anche molto bene quindi per tutelarsi ha voluto, oltre all’allarme e anche un sistema di telecamere esterne sul balconcino e fuori dalle finestre, ma anche interne. In ogni stanza persino nel bagno.
-    Tanto lo accendo solo quando in casa non c’è nessuno.
Mi dice. Istallo tutto e le do le credenziali d’accesso per il sistema che insiste per lasciare anche a me. 
Il sistema funziona bene dopo i test e mia zia sembra contenta. 
Qualche giorno fa mi chiede se posso fargli da modello per un quadro che le hanno commissionato. 
-    Dai Albi, sei un bel ragazzo. Col tuo fisico atletico e quella faccia da bravo ragazzo sei il modello ideale. Per non parlare poi dei capelli mossi e la tua barba curata. Sei perfetto per il mio dipinto. 
Io sono lusingato della proposta, evidentemente mi trova un bel ragazzo – mancando di modestia, posso dire di esserlo. Però controbatto che con il lavoro sono fuori tutto il giorno. Mi invita a farlo di sera e per risparmiare tempo mi invita a rimanere da lei fino alla fine del lavoro. 
-    Tanto il dipinto è ambientato in una stanza chiusa.
Accetto, in fondo mi paga anche per farlo. 
Così dalla sera dopo mi trasferisco a casa sua; mi prepara quello che è il suo studio dove ha un letto da una piazza e mezzo e inizio a posare per lei. 
Il dipinto è la rappresentazione di una scena amorosa di Edipo e sua madre. Scopro che la mia consorte in arte è la vicina del piano di sopra, una bellissima donna coetanea di mia zia (46 anni). La scena ha una forte carica erotica nonostante le nudità sono coperte da un lenzuolo bianco. La vicina mi suscita una certa eccitazione, ma essendo amica di mia zia mi controllo come meglio posso. 
Mia zia Sonia è una fervente cattolica e la sera prima di dormire recita sempre il rosario prima di andare a dormire. Io mi chiudo in camera e quando sento che ha finito, attendo alcuni minuti e poi do sfogo alla mia eccitazione repressa durante le pose. Mi masturbo nel letto pensando alla vicina di mia zia. Questo succede ogni sera che poso e che mi fermo da lei. 
Una mattina scopro una cosa che mi rende felice. Stavo sistemando il sistema di videocamere interne, quando noto questi giorni è rimasto sempre acceso e che, nei video, mia zia mi spia dalla fessura della porta mentre mi masturbo e, contro ogni sua regola morale, si accarezza da sopra il pigiama. Una persona normale si sarebbe scandalizzata, ma io al contrario mi sono ritrovato il mio arnese bello duro nei pantaloni. Per farvi capire a pieno la situazione forse è meglio che vi dica come è mia zia. Immaginate una trentacinquenne capelli neri raccolti in una treccia, fisico atletico (fa zumba tre volte la settimana), una quarta molto abbondante (forse quinta) e un bel culo sodo. E questo visto da sopra t-shirt e leggins. Il tutto in una donna che però di anni non ne ha 35, ma bensì 46. Capite ora che come minimo una sega è d’obbligo. 
Le sere successive decido di testare il grado di lussuria di mia zia (per usare un termine che il suo confessore apprezzerebbe). Quando sento che ha finito di recitare il rosario, apro bene la porta di camera mia. Mi spoglio completamente e mi metto sopra le lenzuola. Prendo il cazzo in mano e inizio a masturbarmi tenendo gli occhi chiusi e immaginando lei che si masturba nascosta dietro la porta. 
Quando riguardo i video delle telecamere, scopro che è proprio quello che succede e che stavolta la mano è dentro il pigiama e l’altra si tappa la bocca per non fare rumore. 
Ho voglia di scoparmi la mia zietta, ma devo essere assolutamente sicuro che lei ci stia. 
Stiamo conversando a cena, quando decido di sondare il terreno.
-    Zia, la Chiesa cosa pensa dell’Incesto?
La domanda la lascia basita. Diventa rossa in viso e risponde quasi balbettando. 
-    È … ecco… è contro natura! È peccato! Perché me lo chiedi?
-    Ma così leggevo che in alcuni paesi, tipo in Giappone ci si può addirittura sposare tra cugini. 
-    Non lo sapevo, questo. 
Man mano che la conversazione va avanti è sempre più rossa in volta. 
-    Ti ho messa in imbarazzo?
-    Beh, diciamo che non è la classica conversazione che si fa a cena. 
Siamo sul finire della cena. 
-    Hai ragione! Però sai ero curioso, tu sei una fervente credente e quindi ho chiesto a te. Poi chiedere ai miei sarebbe stato ancora più imbarazzante. 
-    Credo che tu abbia ragione. 
Ci alziamo io per andare a farmi una doccia, lei per finire di sparecchiare. E qui getto l’amo. 
-    Comunque secondo me dipende, posso capire tra genitori e tra fratelli … ma già tra zii e nipoti secondo me potrebbe essere accettabile. 
Lei rossissima resta senza parole, mentre io vado in camera a prendere il necessario per farmi la doccia. 
Non torniamo sul discorso. Ma una frase qualche giorno dopo apre uno spiraglio di speranza. 
-    Hai presente i vicini dei nonni? Ieri li hanno visti baciarsi in modo molto appassionato. 
-    Ah sì? Son contento per loro. 
-    Beh, è uscito un bello scandalo sono gemelli. 
-    Ah!
-    Però sai, a vederli sembrano felici, è così sbagliato mettere la felicità prima della morale?
Non aspetta la risposta. Se ne va in doccia. 
Decido di agire. 
Mentre mi assicuro che è in doccia, vado in camera sue. Prendo dal cassetto della biancheria un paio di mutandine pulite e inizio a masturbarmi. Devo fare in fretta. Su e giù sempre più veloce. 
Vengo sulle mutandine bordeaux della zia e gliele lascio sul letto in camera sua. 
Scrivo un bigliettino e lo lascio di fianco. 
“SEMPRE MEGLIO ESSERE FELICI!”
Le ho lasciato la risposta alla domanda di prima. 
Torno nella mia camera e stavolta socchiudo la porta per vedere quando esce dal bagno. 
Finita la doccia va subito in camera sua. Esco di nascosto. Ha chiuso la porta, ma origliando riesco a capire che si sta dando piacere. Sento dei piccoli gemiti provenire da dietro la porta. 
Direi che ha abboccato all’amo. Domani guarderò il video di sorveglianza e deciderò il da farsi. Quello che è certo è che non mi arrenderò fino a che mia zia non sarà mia. 

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Tag: Incesto