E si cari lettori apre il centro d'accoglienza dopo tante proteste e tante rivolte eccolo qui aprire, e succede che in una tranquilla zona, della Brianza si comincino a vedere avvenenti ragazzi di colore, sempre gentili e con il sorriso stampato, e con dei fisici possenti e ben delineati, quello che vi sto a narrare sono fatti realmente accaduti, quindi qualche nome verrà cambiato, ma il resto è pura verità. Si Laura e Simone erano una bella coppia ed erano prossimi al matrimonio, Laura lavorava in un'ambulatorio medico, e con l'avvento del centro d'accoglienza il lavoro aumento notevolmente e mentre prima erano solo persone anziane, ora cominciarono ad arrivare anche gli ospiti del centro. io e Laura ci conoscievamo da anni, e lei mi racconto' di come era muscolosi ed educati i ragazzi poi tra donne ci scappa sempre la battuta ironica, chissà quanti piselloni neri vedi, ma Simone, non è geloso, e poi Simone cosi razzista, lo vedi quando vede le partite come insulta i calciatori di colore, lei mi disse che Simone, non le faceva più di tante storie, ed era sempre con in suoi amici tra aperitivi e le partite ,passo del tempo, sino a quando un giorno mi parlò che era stata al centro ed aveva conosciuta la direttrice Eleonora e cominciava a prestare servizio anche li per guadagnare qualche soldo in più in vista del matrimonio.Cari amici lettori, ecco che succede l'imponderabile, una sera Laura mi chiama e mi dice che mi deve parlare.
Laura inizio " Stefania sono incinta , e non di Simone, e continuo dicendomi che durante il lavoro al centro aveva conosciuto Addo un ragazzo del Mali, e si era innamorata ( mi fece vedere la foto era un bellissimo ragazzo alto e longilineo il contrario di Simone, che era biondo con gli occhiali, nonostante fosse un gran lavoratore dinanzi a un tipo spariva ), e continuò dicendo, che all'inizio passavano molto tempo a parlare era simpatico, educato, dolcissimo, poi un giorno mentre lei andava via in macchina, lui le chiese un passaggio e le cose andarono come nel più classico dei copioni infatti li cedette, si fermo, in una stradina appartata e dopo essersi baciati a lungo come degli adolescienti, lei prese l'iniziativa e sbottono, i pantaloni, e estrasse fuori, il suo pisellone, era veramente lungo e grosso, era nero lucente con una cappella rosso sangue, Laura si prodigò in un pompino, e m'illustro le difficoltà a prendere quel grosso pisello in bocca, aveva degli organi genitali enormi, ma il ragazzo cedette quasi subito, anche perchè veniva da una lunga astinenza, Laura ingoio lo sperma di Addo, e dal quel giorno divennero amanti, e mi racconto come aveva passato piu' pomeriggi a scopare con lui, che con il suo futuro sposo, di come la penetrava con quel lungo cilindro di carne, e come l'essere scopata da quell'uomo nero, le avesse fatto riscoprire emozioni dimenticate o assopite, di come la penetrava e sentiva ogni volta perdere la verginita, della foga che metteva, quell'odore primitivo di foresta che usciva dalla sua pelle durante i rapporta sessuali, era un mandingo, e lei si era avvicinata a quel mondo per lavoro, ne era stata inghiottita era stata ammaliata dal sapore del diverso. Laura lasciò Simone, e portò a termine, la gravidanza. Ora vive con Addo, ed ha un bellissimo bambino, a Simone sono rimaste le corna e vedere le partite. Tra me e Laura l'amicizia continuò e cominciai a sapere di tante tresce che i ragazzi del centro avevano con donne di nostra conoscienza, la sig. Antonietta che era tutta bella e pimpante, aveva una storia con un ragzzo del centro un Senegalese di nome Baba. la sig. Antonietta lo aveva conosciuto durante le sue corsette per tenersi in forma, premetto la signora era una bella donna, con un bel seno, un bel corpo,curata nell'immaggine, e con modi garbati, ma il fasscino del nero, ebbe la meglio, e una mattina, invece di prendere la strada della corsa, la sig. Antonieta, prese per il pisello il ragazzo Senegalese, infatti lo portò nella sua villetta, e come raccontato da lei, a Laura, quando si spoglio, e vide quel pendolo nero, lungo e moscio oscillare dinanzi a lei,
«Qui in qursto racconto partono tanti spin off.
Belle pillole di quotidianità. Brava»
«complimenti sempre belli i tuoi racconti»
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«Ottimo.....ben scritto»