Robe da Matti 9 (Facciamolo)
Siamo distesi sul letto, abbiamo appena fatto colazione in camera.
Guardo mia moglie Patrizia con il cuore gonfio di felicità, dopo trent’anni di matrimonio la nostra vita sessuale e non solo ha avuto una svolta decisa.
In questa pazza vacanza ai Caraibi è successo di tutto, mi sembra di vivere in un sogno.
Questa notte ho fatto sesso con Michele, un ragazzo poco più che ventenne.
Non solo mia moglie era lì a guardarmi, ma addirittura organizzato l’incontro.
Mentre siamo beatamente oziosi il telefono di Patrizia lancia uno squillo, è un messaggio di Lisa, la lei della coppia di maturi turisti canadesi che abbiamo incontrato ieri su di una spiaggia deserta ed incontaminata.
Si sono messi a fare sesso a pochi metri da noi e ci hanno coinvolto al punto che ci siamo ritrovati tutti e quattro sullo stesso telo.
Si è creato con loro un buon feeling, soprattutto tra le due donne.
Patrizia le risponde maliziosamente che siamo piacevolmente impegnati.
La donna sta al gioco fingendo di non capire.
Resto basito quando Patrizia scatta una foto esplicita del mio pene dentro di lei e la invia all’amica.
Passano pochi secondi e riceviamo la foto di Lisa che succhia il marito.
Ci invitano a raggiungerli sull’isola per giocare insieme, Patrizia però dice che non ne ha voglia e declina l’invito.
Le piace però questo gioco di sesso virtuale e mi salta sopra invitandola a penetrarla.
Mi passa il telefono chiedendomi di fotografarla mentre facciamo l’amore e di inviare le foto ai due.
Sono piacevolmente stupito da questa improvvisa e sfrontata disinvoltura di mia moglie, finora sempre piuttosto timida e riservata.
Seguono alcuni scambi di scatti bollenti sino a che riceviamo un breve filmato in cui si vede il grosso pene di Peter eiaculare nella bocca della moglie.
Patrizia non ha mai amato il sesso orale e soprattutto non ha mai voluto che le venissi in bocca.
Decido di approfittare di questo momento di estasi per dirle che sto per venire e chiederle dove preferisce che lo faccia.
Senza dire una parola si sdraia sulla schiena, mi fa mettere a cavalcioni sopra di lei e mentre mi fissa negli occhi con un’espressione carica di libidine e malizia apre la bocca in un muto invito.
Cerco di tener fermo il telefono mentre mi massaggio il pene sfregandolo sulle sue labbra.
Il primo schizzo la sorprende finendole sul palato, ma già il secondo finisce sul suo viso.
Si ritrova con il volto ricoperto di sperma, continuo a riprenderla sperando che il video non risulti troppo mosso.
Lo inviamo a Lisa e Peter che apprezzano molto.
Ci salutiamo con l’impegno di risentirci più tardi.
Patrizia mi chiede di cancellare il filmato finale.
Stupito le chiedo il motivo, è seria nel rispondere che farsi venire in faccia è una cosa volgare e da poco di buono.
Ridendo le faccio notare che è stata lei a chiedermelo e che non è che il risultato finale di una serie di scatti bollenti ispirati da un’ondata di sana libidine.
Faccio scorrere le foto sullo schermo, le mostro di nuovo il filmato sussurrandole che non vedo l’ora di ripetere la scena, mi fa troppa tenerezza vederla arrossire.
Nel primo pomeriggio riceviamo un altro messaggio da parte della coppia che ci invita a cena, specificando che si tratta di un ristorante locale ove servono pietanze tipiche e che di conseguenza la serata sarà “spicy”.
Non ci vuole molta fantasia per cogliere il doppio senso, così Patrizia prende del tempo prima di rispondere.
Vuole il mio parere.
Le rispondo che la scelta spetta unicamente a lei e che accetterò qualunque tipo di sua decisione.
Le faccio poi notare che non necessariamente una serata spicy debba trasformarsi in serata hot se non si è tutti d’accordo e che comunque non mi dispiacerebbe proseguire quanto iniziato sulla spiaggia.
Cerco di vincere le sue resistenze ricordandole che poche ore fa era nel letto accanto a me mentre venivo sodomizzato da Michele e che non vedo quindi alcun problema se la cosa si dovesse ripetere anche se a parti invertite.
Non è convinta, non capisco a cosa imputare questa sua ritrosia.
Un nuovo messaggio di Lisa: chiede se può chiamare e Patrizia acconsente.
La donna spiega che l’invito è da intendersi per cena e solo eventualmente un dopocena, che non c’è alcun obbligo da parte nostra di fare cose che non desideriamo fare, che possiamo interrompere il gioco in qualunque momento.
Mentre le due donne parlano ricevo un messaggio da parte di Peter che mi scrive di fare il possibile per convincere mia moglie ad accettare l’invito.
Dice di non vedere l’ora di mettere le sue mani sul corpo di Patrizia e di essere certo che io stesso non vedo l’ora che lui lo faccia.
Mi invia una foto del suo pene eretto in tutta la sua imponenza, con una didascalia che mi chiede di immaginarlo nella mia bocca prima che lo infili tra le gambe alla mia signora.
L’idea mi eccita da morire e gli prometto che farò di tutto per convincerla.
La telefonata tra le due dura a lungo, ma al termine Patrizia non ha ancora preso una decisione, chiede per l’ennesima volta il mio parere.
Ancora una volta le ribadisco che non avrei nulla da dire qualunque cosa possa accadere, che lei ha acconsentito che andassi a letto con Michele e io acconsento quindi che lei faccia sesso con Peter o Lisa o addirittura entrambi.
Si morde le labbra, confessa di essere tentata, ma frenata da due cose: la vergogna di farsi vedere da me mentre fa sesso con un altro uomo e di non essere sicura di non provare gelosia e fastidio nel vedermi in intimità con un’altra donna.
La conosco e so bene che insistere non porterebbe a nulla, lascio quindi cadere il discorso.
Siamo sulla spiaggia del villaggio e posso quasi sentire il rumore delle meningi di Patrizia che ruotano mentre si arrovella sul da farsi.
Le faccio una proposta: accettare l’invito a cena, lasciare che le cose accadano naturalmente e senza forzature, stabilendo un segnale tra noi per comunicare all’altro la volontà di interrompere il gioco in qualunque momento della serata.
Non ancora convinta mi chiede se davvero non mi metterebbe a disagio vederla fare sesso con un altro uomo o peggio ancora vederla provare un orgasmo con un altro.
Le rispondo che onestamente non lo so, la fantasia è spesso diversa dalla realtà, l’unica cosa che mi darebbe davvero fastidio è se dovessi vederli mentre si baciano in bocca, non so bene il perchè.
Mi domanda anche se trovo Lisa piacevole dal punto di vista fisico e se sono attratto da lei.
Le confesso che sì, Lisa mi attrae molto dal punto di vista fisico, non saprei spiegare il motivo, forse i suoi occhi magnetici o il sorriso accattivante, di sicuro il fisico non è mozzafiato.
Resta a lungo in silenzio, poi pronuncia in modo deciso e perentorio un’unica parola: “Facciamolo!”
Trattengo a fatica la gioia e le dico di comunicarlo subito a Lisa.
Subito dopo aver concordato luogo e ora dell’appuntamento torna di nuovo silenziosa e meditabonda.
Le chiedo se non sia già pentita della decisione, quando mi confessa che non sa cosa indossare scoppio in una risata.
Raccolgo immediatamente le nostre cose, la prendo per mano dicendole che la porto a fare shopping.
La boutique del villaggio non ha nulla di soddisfacente, chiamiamo un taxi per farci portare in città.
Dopo un’ora, venti negozi visitati e decine di vestiti provati non si è ancora decisa ad acquistare nulla.
Non sa ancora come vestirsi, finalmente chiede il mio parere, così le consiglio un look non troppo austero nè troppo sfrontato, di sicuro nulla di troppo sexy, informale ma elegante.
Alla fine sceglie un ampio pantalone in lino, con una camicia colorata con il taglio da giacca.
Le faccio notare che non si può recare ad un incontro che potrebbe trasformarsi in qualcosa di sensuale indossando i mutandoni della nonna e la trascino in un negozio di intimo, dove acquista un completo bianco, estremamente elegante, per nulla volgare, con degli inserti di pizzo leggermente trasparenti.
Mancano ancora un paio d’ore all’appuntamento, la porto in un centro estetico, le regalo un trattamento corpo, maschera rilassante per il viso, shampoo e piega ai capelli, pedicure e manicure.
Quando più tardi in camera la guardo mentre si prepara per l’appuntamento non riesco a nasconderle la mia ammirazione, la trovo bellissima, i capelli lucidi raccolti in una morbida coda di cavallo, piedi e mani ben curati con le unghie smaltate di un rosso tenue, niente trucco.
Sul taxi che ci porta al ristorante viene a galla la tensione, mi tiene stretta la mano, lo sguardo fisso davanti a sè, percepisco chiaramente la sua tensione.
Prima di entrare nel locale le ricordo che può interrompere in ogni momento il nostro gioco, persino ora.
Le scuote la testa e con passo deciso si dirige verso il tavolo occupato da Lisa e Peter.
La donna indossa un abito colorato appena sopra il ginocchio, la generosa scollatura mostra il profondo solco tra i seni abbondanti.
Ha un trucco leggero che esalta i suoi occhi magnifici, un filo di rossetto, dimostra assai meno dei suoi settant’anni suonati.
Peter è elegante nei suoi pantaloni bianchi di lino e la camicia azzurra con le maniche risvoltate, i capelli brizzolati freschi di parrucchiere.
La regina della serata è Lisa, conduce lei i discorsi, ci parla dei suoi nipotini, dei loro viaggi attorno al mondo.
Ci chiede dell’Italia, delle specialità culinarie, cerca di coinvolgerci il più possibile senza fare accenno alcuno alla possibilità di proseguire la serata in modo alternativo.
Pian piano però vedo che dedica sempre più attenzioni a mia moglie, cerca la sua complicità e presto la vedo rilassata ed a proprio agio.
Io e Peter restiamo in disparte, non osiamo interrompere la magia che si è creata tra loro.
Ora capisco cosa intendeva quando mi ha raccontato che è sempre lei a conquistare le donne riluttanti e a far cadere le loro inibizioni.
Terminata la cena Lisa ci chiede se preferiamo continuare la serata in un altro locale dove suonano musica dal vivo o presso il bar del loro villaggio dove ogni sera l’animazione organizza degli spettacoli.
Patrizia risponde che preferirebbe una situazione più tranquilla rispetto ai locali del centro con la loro folla e la musica assordante.
Arrivati al villaggio la donna dice che vuol passare dal loro villino per cambiare le scarpe ed indossare qualcosa di più comodo.
Io e Peter ci accomodiamo sui divanetti della veranda mentre le due donne usufruiscono del bagno.
Escono poco dopo, annunciando che hanno deciso di evitare di tornare nella bolgia rumorosa e restare lì.
L’uomo si offre di preparare dei drink e mi chiede di seguirlo all’interno per aiutarlo.
Appena soli mi strizza l’occhio e mi chiede cosa penso della serata e se secondo me mia moglie accetterà di fare sesso con loro.
Onestamente non lo so, Patrizia è imperscrutabile ed imprevedibile, la vedo molto rilassata e a suo agio, ma non so sino a quando durerà, potrebbe mandare tutto all’aria in qualunque momento.
Per dimostrarmi la sua voglia che la serata prenda la direzione del letto mi prende la mano e se la porta sul davanti dei suoi pantaloni.
Sentire la sua erezione attraverso la stoffa leggera mi dà un brivido, non sposto la mano, immaginando mia moglie che gioca con quel fallo enorme rischio di venire senza neppure sfiorarmi.
Quando torniamo all’esterno portando i cocktails vediamo le due donne sedute fianco a fianco sul divanetto, Lisa sta parlando all’orecchio di Patrizia che ascolta con espressione assorta.
Lisa mi fa cenno di sedermi sul loro divano, Patrizia si accoccola sul mio petto, l’amica si mette dalla parte opposta e fa appoggiare le gambe di mia moglie sulle sue.
Il povero Peter si deve accomodare da solo di fronte a noi, ma non sembra farci caso.
Sorseggiamo le nostre bevande, di nuovo è la canadese a dettare i ritmi della conversazione.
Ha tolto i sandali alla mia signora e con finta noncuranza le sta massaggiando i piedi, cosa che Patrizia adora ed infatti si gode beata con gli occhi socchiusi.
Senza farsi notare mi indica di accarezzare mia moglie, così passo la mia mano prima tra i suoi capelli, poi sul collo e un po’ più giù infilandola sotto la camicetta fino ad incontrare il tessuto del reggiseno.
Muovo leggermente i polpastrelli sopra i capezzoli che stanno cominciando a fare capolino, intanto il massaggio dai piedi è risalito sino alle ginocchia.
La bocca è socchiusa, sta cominciando a provare piacere, provo ad osare di più, infilo un dito sotto la stoffa per accarezzare il capezzolo eretto come so che le piace.
Poco dopo però quando tento di infilare la mano nei suoi pantaloni si irrigidisce e mi blocca prendendomi per il polso.
Desisto, la accarezzo da sopra il leggero tessuto, lei divarica le gambe di un nonnulla, ma almeno quanto basta perchè la mia mano possa agevolmente palparla.
Quando riprovo non trovo più resistenza, arrivo subito alle mutandine che trovo già leggermente umide.
Aspetto una sua reazione che non arriva, le slaccio un paio di bottoni per aprire i calzoni ed arrivare più agevolmente al centro del suo piacere.
Sposto di lato gli slip ormai fradici, passo il dito lungo la sua fessura, la penetro.
È calda ed accogliente, è molto bagnata, il mio tocco assieme alle carezze di Lisa alle sue gambe le stanno dando parecchio piacere.
Quando le abbasso i suoi calzoni alza il sedere per facilitarmi il compito.
Peter si è chinato verso di noi ma non si muove, osserva la scena visibilmente eccitato.
Le mie dita entrano ed escono da lei con un ritmo sempre più serrato, ormai la ricerca del piacere fa passare ogni altra cosa in secondo piano, è lei stessa a sfilarsi in un solo colpo pantaloni e mutandine.
Una gamba è a terra, l’altra sullo schienale del divano, non si cura di nulla, neppure si accorge che adesso è Lisa a masturbarla mentre le mie mani le stringono forte i seni.
Quando è sull’orlo dell’orgasmo Lisa mi ferma, si alza e prende mia moglie per mano e la porta all’interno della stanza.
Non riesco a crederci, finalmente mia moglie si è lasciata trasportare e stiamo per fare sesso con un’altra coppia!
Pochi minuti dopo Lisa si affaccia sulla soglia della camera e fa cenno al marito di entrare.
Mi avvicino anche io ma la donna mi ferma, mi sussurra che Patrizia le ha chiesto di non farmi entrare.
Ci resto male, sono deluso ed arrabbiato, non era così che avrei voluto andasse, avrei voluto e dovuto esserci anche io in quella camera da letto.
Vorrei entrare, prendere Patrizia e trascinarla fuori, ma ricordo le sue parole, si vergogna a mostrarsi mentre fa sesso con un altro uomo, così reprimo la rabbia e la gelosia e aspetto.
Cerco di immaginare cosa stia capitando dentro la stanza, penso al grande fallo di Peter dentro mia moglie, penso a quanto lei stia godendo, sono ora più eccitato che contrariato.
Dopo quello che mi sembra un tempo infinito mi raggiunge Lisa, è completamente nuda, si siede accanto a me e mi prende la mano chiedendomi come mi sento.
Cerco di spiegarle il turbine di sensazioni che mi sta scuotendo ma è un’impresa impossibile.
Le chiedo cosa sia successo, la sua mano è sul mio pene mentre mi racconta che lei ha fatto godere mia moglie con le dita e la bocca e che subito ha chiamato il marito.
Lisa mi dice che mia moglie le ha chiesto di restare sola con Peter mentre si apprestava a farsi penetrare da lui.
Voglio sapere se è nervosa oppure disinvolta, cosa ha detto o fatto, come si è comportata, lei mi risponde di non pensarci, che non è importante.
Non sono più sicuro di essere così felice di quanto stia capitando nella camera da letto, credo di aver realizzato solo ora che mia moglie sta facendo sesso con un altro uomo a pochi metri da me, oltretutto con la mia benedizione e la mia complicità.
Sono talmente teso che non mi sono neppure reso conto che mi ha aperto i pantaloni ed è ora chinata a succhiarmelo.
Non riesco a godermi il servizio, le chiedo di smettere, ma lei si ferma solo quando appare Peter sulla porta che ci invita ad entrare.
Vedo di sfuggita che è nudo e ancora una volta mi stupiscono le dimensioni del suo pene, enormi anche se semi flaccido.
Vedo Patrizia distesa sul letto, sembra sfinita, imbarazzata mi rivolge un mezzo sorriso sbilenco e mi fa cenno di avvicinarmi.
Dai suoi occhi lucidi capisco che ha goduto, non oso guardarla tra le gambe per cercare i segni del passaggio di Peter.
Mi chiede di sdraiarmi accanto a lei, mi stringe forte e mi chiede se va tutto bene.
Non so cosa risponderle, mi limito a sussurrarle che la amo.
Vuole che faccia l’amore con lei, dice che sente il bisogno di avermi dentro di lei.
Non riesco a penetrarla, l’erezione è scemata quasi del tutto.
La tocco con la mano, mi sembra terribilmente bagnata.
Le chiedo se Peter le è venuto dentro, lei annuisce, quando però le chiedo se l’uomo l’ha fatta godere si schernisce e non risponde.
Le infilo un dito e poi un altro, mi sembra aperta come non l’ho mai sentita, faccio scorrere le mie dita in mezzo allo sperma dell’uomo, fino a che l’erezione compare veloce ed improvvisa, le monto sopra e lo spingo dentro di lei.
Mi sdraio sulla schiena e la faccio sedere su di me, guardo il mio pene che entra ed esce da lei rumorosamente e sempre più coperto da schiuma biancastra.
Non resisto e vengo in pochi secondi.
Ci sdraiamo fianco a fianco tenendoci per mano, Peter e Lisa ci raggiungono e si distendono sul letto al nostro fianco.
Cominciano a pomiciare come se fossero soli nella stanza.
Superato un momento di imbarazzo ci voltiamo a guardarli mentre Peter è steso sulla schiena e Lisa è a cavalcioni sopra e si leccano reciprocamente.
Il pene di lui è ancora duro e lei deve tenere la bocca spalancata per accoglierlo.
Con un cenno ci fa avvicinare e ci mettiamo uno per lato.
Guardo affascinato il grosso fallo a pochi centimetri dal mio viso, sento uno sguardo interrogativo di mia moglie su di me.
Lisa invita Patrizia a succhiarlo ma lei lo impugna e lo indirizza verso la mia bocca.
Sono in estasi, avere tra le labbra il pene di Peter, lo stesso pene che pochi minuti fa era tra le gambe di mia moglie è un’esperienza notevole, ma il fatto che sia stata Patrizia ad invitarmi a succhiarlo non ha prezzo.
Mi dedico con passione anche se faccio fatica a prenderlo in bocca, il glande è grosso quanto una prugna.
L’uomo eccitato mi chiede di mettermi carponi perchè ha una gran voglia di penetrarmi, rifiuto garbatamente, è davvero troppo grosso per me, so che mi farà del male.
Gli propongo invece di prendere ancora mia moglie, questa volta davanti a me.
Patrizia esita, poi però non si oppone, si sdraia sulla schiena con le gambe leggermente divaricate.
Mi sdraio davanti a lei e comincio a leccarla lungo la fessura, succhio la sua clitoride mentre la penetro con un dito, sento il sapore familiare dei suoi umori misto all’aroma acre dello sperma mio e di Peter.
Quando sento che è di nuovo pronta mi faccio da parte lasciando il mio posto a Peter.
Gli prendo in mano il fallo e lo masturbo per un po’, invitando mia moglie a guardarlo.
Le chiedo se ha voglia di averlo dentro di nuovo, lei annuisce.
Lo indirizzo verso la sua vagina, lo passo più volte lungo la fessura ormai bagnatissima e vogliosa, mentre lei dimena i fianchi e impaziente porta avanti il bacino.
So di esasperarla, ma la voglio vedere desiderosa ed affamata, voglio che sia lei a chiedere di essere penetrata e infatti mi implora con voce affannata.
Lo appoggio all’imboccatura, non lo lascio mentre si fa strada lentamente dentro di lei.
Guardo affascinato come si dilata per accoglierlo, stupito di come riesca a contenerlo tutto, mi rendo conto che è quasi tutto dentro di lei e la mia mano copre a malapena la parte che non è entrata.
L’uomo comincia il suo movimento di avanti e indietro, dapprima lo estrae quasi del tutto, poi lo affonda lentamente, ad ogni colpo mantiene il lento ritmo in uscita ma aumenta quello dell’affondo.
Ad ogni colpo i seni di Patrizia si muovono e lei emette un sibilo dalle labbra serrate.
Mentre le mordicchio un capezzolo allungo la mano a titillare la sua clitoride che trovo rigonfia come poche altre volte.
Capisco che la mia presenza la imbarazza e non riesce a lasciarsi andare, avvicino la mia bocca al suo orecchio e le sussurro parole sconce, non l’ho mai fatto prima.
Le basta pochissimo per iniziare a mugolare sonoramente e ben presto è travolta da un intenso orgasmo.
Finalmente mia moglie si lascia andare e manifesta rumorosamente la sua eccitazione che Peter mantiene ad alto livello continuando a martellarla con vigore.
Non so se essere contento oppure geloso sentendola gemere e mugolare con un’intensità mai sentita prima.
Lisa mi chiede attenzioni, prende la mia mano portandosela tra le gambe, è aperta e bagnata.
Ho davvero voglia di fare l’amore con lei, ma ho delle remore, mia moglie mi aveva confessato di non essere sicura di voler accettare che lo facessi.
In questo momento però credo che neppure se ne accorgerebbe vista l’espressione beata sul suo volto mentre Peter la sta prendendo con forza.
Lisa si stende sulla schiena, le gambe spalancate, si tocca tra le gambe, finalmente riesco a vederla bene.
Con le dita separa le grandi labbra molto pronunciate e un poco cascanti, si massaggia la clitoride fisandomi negli occhi.
È davvero una splendida donna, mi metto sopra di lei e la penetro.
La sento calda e liscia, molto più stretta di quanto mi aspettassi, mi accoglie con un sospiro e mi abbraccia forte stringendomi contro di sè.
Incrocia le gambe dietro la mia schiena per accogliermi il più possibile, e sue labbra cercano le mie, la sua lingua si avvolge attorno alla mia.
La faccio voltare e mettere a quattro zampe, voglio guardarle il fondoschiena mentre la penetro.
Lei fraintende, impugna il mio pene e se lo punta sul buchetto posteriore.
Nonostante sia solo parzialmente lubrificato dai suoi umori le basta arretrare un poco con il bacino perchè riesca ad entrare facilmente, spingo piano fino a che non sono completamente dentro di lei.
Anche da dietro resta una donna affascinante e non dimostra assolutamente la sua età, aggrappato ai suoi fianchi la tiro e la spingo per montarla vigorosamente.
Metto poi una mano tra le sue gambe per masturbarla, mette la sua mano sopra la mia per guidarmi e farmi capire che gradisce una carezza più energica e rude.
Sono concentrato per trattenermi, non ho voglia di godere troppo presto e non mi accorgo che Peter e mia moglie hanno finito di fare l’amore e sono al nostro fianco ad osservarci.
Patrizia si avvicina e dopo avermi baciato mi sussurra nell’orecchio di prendere Lisa con ancora più forza e di venirle dentro, mentre l’uomo mi palpeggia pesantemente il sedere, solleticando con un dito il mio buchetto.
È troppo per me, non riesco a resistere e comincio a lanciare lunghi fiotti di sperma dentro l’ano della donna.
Ci buttiamo tutti e quattro sul letto, stremati ma felici.
È tardissimo ed è ormai impossibile trovare un taxi per tornare al nostro villaggio, ci organizziamo per dormire insieme.
Il sole che entra dalla finestra socchiusa mi sveglia, sulle prime non capisco dove sono.
Poi guardo il letto sfatto, le chiazze umide sulle lenzuola, le due donne che dormono abbracciate, appena coperte dal lenzuolo e mi torna in mente la pazzesca notte passata in quella stanza.
Le due sono una gioia per i miei occhi, ammiro i loro corpi così diversi ma entrambi estremamente sensuali ed eccitanti, longilinea Patrizia, il seno piccolo dai piccoli capezzoli scuri, più formosa Lisa, con il grande seno leggermente cascante ma così morbido al tatto.
Ripensare che ho fatto l’amore con entrambe, rivedere il pene di Peter che entra ed esce da mia moglie, la sua vagina dilatata al massimo che gronda lo sperma di un altro uomo mi provoca un’erezione quasi dolorosa.
Vorrei masturbarmi davanti a loro ma ho un impellente bisogno di andare in bagno.
Trovo Peter sul divano in salotto, ha preparato un bricco di caffè americano bollente, mi invita a sedermi accanto a lui e me ne offre una tazza.
Siamo entrambi nudi, ma è una situazione talmente naturale che non ci faccio caso.
Presto il discorso va sulla serata precedente, mi chiede come mi senta, se sono contento di quanto accaduto o se abbia qualche ripensamento o rammarico.
Gli confesso che non ho ancora metabolizzato quanto accaduto, ci siamo spinti ben oltre quanto avessimo mai immaginato, ma di sicuro vedere mia moglie fare sesso con un altro uomo mi ha eccitato moltissimo.
Mi confida che mia moglie è una delle donne più affascinanti e sensuali con cui sia stato a letto, ma soprattutto che il nostro incontro sull’isola non è stato casuale.
Ci hanno visto mentre prenotavamo l’escursione, lui ha indicato Patrizia alla moglie dicendole che ne era ammaliato e che la desiderava.
Da brava complice Lisa ha ordito immediatamente un piano per conoscerci, sua è stata l’idea di affittare la barca per raggiungerci sulla spiaggia.
Con gli occhi socchiusi mi parla di mia moglie, racconta di quanto adori il suo piccolo seno e quanto gli sia piaciuto succhiarle i capezzoli, della sua patatina, così liscia e bagnata che l’ha stretto come un guanto non appena l’ha penetrata.
Gli confesso che quando si sono ritirati in camera lasciandomi solo sulla veranda ero arrabbiato, geloso, pentito di quanto stesse accadendo, ma anche curioso al punto che se non fosse uscita Lisa sarei entrato a spiarli.
Gli chiedo di raccontarmi esattamente cosa sia successo, soprattutto il comportamento di mia moglie.
Lui sorride ed inizia a raccontare.
Lisa ha portato mia moglie in camera e l’ha fatta stendere sul letto, l’ha spogliata del tutto e l’ha accarezzata e coccolata per metterla a suo agio mantenendo il tasso di eccitazione ad un livello elevato.
Quando ha ritenuto fosse il momento giusto le ha chiesto se fosse pronta ad incontrare Peter e Patrizia ha acconsentito, ma le ha chiesto che io non fossi presente.
L’uomo si è immediatamente spogliato e disteso al fianco di mia moglie, ha portato la sua mano sul pene già eretto per farsi masturbare, cosa che lei ha fatto immediatamente.
Lisa intanto era già scesa tra le sue gambe e le stava solleticando la clitoride con la lingua.
Quando Peter si è sdraiato sopra di lei per penetrarla lei ha avuto un ripensamento e gli ha chiesto di fermarsi, lui però non ha desistito ed ha lasciato che il glande sfiorasse quasi per caso la fessura.
L‘eccitazione ha preso il sopravvento e Patrizia ha sollevato i fianchi per mantenere il contatto con il pene dell’uomo.
Con l’aiuto della moglie Peter ha iniziato a penetrarla e quasi immediatamente lei gli ha chiesto di fare piano, viste le dimensioni.
Il racconto mi sta eccitando, trattengo il fiato, ho quasi paura di sentire il seguito, ma il mio pene non è d’accordo ed è eretto.
Un attimo dopo con un grande sospiro Patrizia l’ha accolto dentro di sè.
Lo interrompo per chiedergli se ha avuto difficoltà a penetrarla, ma lui scuote la testa, dicendo che era talmente bagnata ed eccitata che si è ritrovato piantato in lei senza sforzo alcuno.
Si lecca le labbra, sta rivivendo la scena, il suo pene pian piano si rizza sino alla piena erezione, se lo massaggia piano.
Si è mosso delicatamente dentro mia moglie, sino a che è stata lei a chiedergli di accelerare e di essere meno delicato.
Era talmente eccitato dalla bellezza di mia moglie che è durato molto meno del solito e presto ha goduto dentro di lei.
Con voce sorniona mi chiede se anche io riesco a visualizzare la scena, se riesco ad immaginare il suo pene dentro e fuori da mia moglie fino all’eiaculazione.
Riesco solo ad annuire, la salivazione è azzerata, non riesco neppure a parlare, senza neppure rendermi conto la mia mano è sul mio fallo, mi sto masturbando nel pensare a quanto accaduto.
Peter si china su di me e me lo prende in bocca, me lo succhia per qualche minuto, poi mi confessa che ha una gran voglia che io lo prenda.
Si mette carponi sul divano mostrandomi il sedere, ancora sodo nonostante l’età.
Mi inginocchio dietro di lui, apro le sue natiche e ci affondo il viso, leccando ogni centimetro.
Infilo la mia lingua a fondo mentre gli massaggio pene e testicoli.
Mi implora di penetrarlo, mi alzo in piedi e punto il mio fallo sulla sua rosellina, basta una lieve spinta per entrare, evidentemente è abituato.
Mentre lo sto sodomizzando percepisco una presenza alle mie spalle: le nostre donne si sono svegliate e ci stanno guardando dalla soglia della camera.
Lisa si avvicina e si accoscia sotto il marito prendendolo in bocca, Patrizia è al mio fianco, mi accarezza il sedere, le chiedo di stringerlo, sento le sue unghie pizzicarmi la carne, godo dentro Peter.
In attesa che ci portino la colazione facciamo una doccia.
Non riesco a non prendere in giro Patrizia: siamo seduti al tavolo nudi, lei è l’unica ad indossare le mutandine, si schernisce dicendo che si vergogna a stare nuda.
Peter la difende, fissandola negli occhi le suggerisce di tenerle indossate perchè sarà per lui un grande piacere sfilargliele per poi penetrarla, sempre che lei ne abbia ancora voglia.
Mia moglie arrossisce ma non abbassa lo sguardo mentre gli risponde che non vede l’ora.
Tra ammiccamenti, doppi sensi e palpatine l’atmosfera si surriscalda e ci ritroviamo presto in camera da letto.
Patrizia mi attira sopra di lei, mi sussurra che ha voglia di fare l’amore con me, le ricordo la promessa fatta a Peter mentre eravamo a tavola, la sua voce è arrocchita dal desiderio quando mi risponde di farlo senza toglierle gli slip.
La pillolina blu che mi ha dato Peter ha fatto effetto e in un attimo sono dentro di lei.
Lisa, a cavalcioni sopra il marito ci propone uno scambio di ruoli che accettiamo ben volentieri.
Osservare l’uomo che abbassa le mutandine bianche di mia moglie lungo le sue gambe fino a lasciarle penzolare dalla caviglia è la cosa più eccitante che mi sia mai capitato di vedere, ancora più di vederlo far l’amore con lei.
Ancora una volta resto affascinato da come mia moglie riesca ad accogliere senza sforzo apparente il membro dell’uomo, vedo il glande violaceo sparire dentro di lei come se venisse risucchiato.
Senza smettere di guardare tra le gambe di Patrizia affondo tra le natiche di Lisa mentre stringo un seno di mia moglie.
Presto siamo un groviglio di corpi sudati, sento mani e bocche in ogni parte del mio corpo, difficile capire chi mia stia toccando e leccando.
Per la prima volta non siamo due coppie che fanno stesso nella stessa camera e sullo stesso letto, ma quattro persone che lo fanno tra di loro, dedicandosi unicamente a dare e ricevere piacere.
Ho perso il conto di quante volte ciascuno di noi ha raggiunto un orgasmo, so solo che ci troviamo stremati sul letto, ho la testa appoggiata alla coscia di Patrizia, la sua vulva davanti ai miei occhi è aperta ed arrossata, un filo di sperma sta colando lentamente sul lenzuolo, non so se sia mio o di Peter, molto probabilmente di entrambi.
A malincuore dobbiamo interrompere questo nostro gioco, abbiamo ancora da preparare le valigie, stasera si ritorna a casa.
La sera i due ci accompagnano all’aeroporto, ci abbracciamo e ci promettiamo di restare in contatto, i nostri occhi sono lucidi.
Sull’aereo, mentre Patrizia dorme appoggiata alla mia spalla, rivivo la nostra vacanza.
Sembrano trascorsi anni luce, eppure è durata solo due settimane.
Non so come sarà la nostra vita d’ora in poi, so solo che sono felice di aver condiviso mia moglie con altri uomini e che sarei pronto a rifarlo altre mille e mille volte.
Di un’altra cosa sono assolutamente certo: non ho mai amato così tanto mia moglie.
«Bellissimo»
«Bello,molto ben scritto ed eccitante.complimenti»