Dopo le feste natalizie, il lavoro per le due ragazze riprese alquanto frenetico. C’erano bilanci da far quadrare, preventivi da compilare e tante altre incombenze di fine anno, che impegnavano il loro studio per intere giornate.
Anche fra Dario e Silvia, non vi furono molte occasioni per stare insieme. La sera, dopo una intensa giornata di lavoro, sfiniti, tornavano ognuno alle proprie residenze. Solo verso la fine del mese, una sera riuscirono ad andare a cena insieme.
Fu una cosa simpatica che, in ogni caso, li ripagò della lunga attesa.
Dopo cena, a Silvia non piaceva l’idea di andare ancora nel motel, in quanto era stanca e il giorno successivo il lavoro l’avrebbe ancora impegnata.
Chiese a Dario se gentilmente si potevano fermare e trascorrere qualche minuto insieme in auto, prima del rientro. Trovato un luogo appartato, Silvia, abbracciata a lui, dovette prendere atto della sua forte erezione.
Era la prima volta che si trovavano in auto come una coppietta, appartata in cerca di intimità. Fu subito evidente che la cosa era alquanto intrigante.
Dario risultava essere molto impacciato e Silvia, ridendo, cercò di capirne il motivo.
«Proprio non comprendo questa tua inesperienza; non sei mai stato, appartato in auto, con la tua donna? Oppure non sei mai stato a puttane?»
Dario rispose scherzando che, quando aveva la donna, non aveva i soldi per acquistare un’auto, e quando ebbe i soldi per l’auto, li aveva anche per il motel e, soprattutto, non era mai andato a puttane.
A Silvia questa cosa mise molta allegria e, guardandolo, gli fece una strana proposta.
«Allora, questa sera, immaginiamo che io e te siamo la puttana con il suo cliente. Tu mi hai rimorchiato lungo il viale delle battone e, adesso, dopo che mi hai pagato, consumeremo la marchetta.
Dai... bel signore, scopa la puttana che hai scelto».
Dario si sentiva intrigato da quello strano gioco, ma scopare sui sedili anteriori risultava alquanto scomodo, quindi scesero e risalirono entrambi sui sedili posteriori.
Appena dentro, Silvia gli apre le cosce e, dopo avere masturbato lentamente il sesso di Dario, che era diventato particolarmente duro, lo indirizzò fra le pieghe della sua figa, esortandolo a spingere fino in fondo.
«Dai, bel maschio, fammi sentire come scopi questa puttana! Dai, spingilo tutto fino in fondo, scopami in fretta, perché, per me, il tempo è danaro!»
Silvia si sentiva superlativamente eccitata nel recitare quel ruolo da puttana e, tenendo gli occhi chiusi, si immaginava di essere una che realmente batte il marciapiede.
Anche Dario era particolarmente eccitato da questo gioco. Effettivamente, non aveva mai pagato una prostituta e questa nuova e intrigante fantasia, suggeritagli da questa splendida femmina mentre la chiavava, lo eccitava in maniera esponenziale.
Inoltre, erano pur sempre una coppia clandestina, appartata e intenta a fare sesso e, questo, a maggior ragione, rendeva tutta la situazione ancor più conturbante.
Quando Silvia, per la seconda volta raggiunse l’orgasmo, lui si svuotò completamente dentro di lei, con un urlo di piacere.
Dopo aver ripreso il controllo, insieme si diressero verso casa di lei.
Entrambi contenti del piacere che quel gioco aveva loro regalato.
Dopo aver lasciato Silvia, Dario, mentre rientrava alla propria abitazione, rifletteva sul fatto che quella femmina era davvero speciale, ricca di fantasia e capace di far sballare un uomo, di eccitarlo e farlo godere ai più alti livelli, anche con una semplice scopata fatta in auto.
Durante i giorni in cui Silvia fu particolarmente impegnata nel lavoro, ogni giorno, riceveva un piccolo messaggio da Andrea: una volta era il solo 'buongiorno' e qualche altra volta 'buon lavoro, splendida creatura'.
Un gesto semplice che a lei serviva a farla sentire al centro dei pensieri di quel maschio che l’aveva molto intrigata, la rendeva felice e trasformava la giornata in qualcosa di meno faticoso.
Durante l’arco della giornata, quasi sempre, trovava il tempo per rispondere a quel messaggio. Lui ne era molto contento e non smetteva di ribadire la sua disponibilità ad incontrarla in qualunque momento, anche solo per un caffè.
Silvia non prendeva a cuor leggero la condizione in cui si era impelagata.
Era consapevole che la sua vita era ricca di eventi che andavano, in ogni caso, considerati in maniera non superficiale, onde evitare che potessero, per una qualche ragione, interferire pesantemente nella sua vita con Luca.
Le piaceva molto esser l’amante di Dario e, con lui, sostanzialmente consumare un vero e proprio adulterio nei confronti dell’inconsapevole Luca.
Inoltre con lui aveva provato la più forte delle emozioni che una donna augura per sé: essere l’unica femmina in mezzo a sei maschi, che l’avevano goduta in ogni dove, riempita ed appagata, in maniera davvero sconvolgente e indimenticabile. Era stata una sensazione davvero forte, che lei definiva di sesso estremo.
Non era sicura di avere il coraggio di ripetere una simile esperienza, ma si sentiva perfettamente soddisfatta e gratificata, per esserne uscita a testa alta.
Poi c’era questa nuova relazione, di cui era già a conoscenza Luca, che la intrigava infinitamente.
Andrea le piaceva molto come maschio maturo e sicuro di sé; lo sguardo penetrante, magnetico, che la dominava, ma, nello stesso tempo, la lasciava libera di esser sé stessa: una femmina capace di soddisfare le voglie più inconfessabili di un maschio.
Non ultimo, ma sicuramente più importante, c’era la sua relazione con Luca. Adorava quel ragazzo, lo sentiva parte della sua vita, voleva, in tutti i modi esser per lui, moglie, amante, complice e, soprattutto, la sua puttana, capace di donargli quel piacere tanto intenso, che da tempo desiderava provare.
Sentiva che, con Andrea, questo desiderio si stava concretizzando giorno per giorno, e cercò di fare in modo che si realizzasse a ridosso dell'imminente compleanno di Luca, che cadeva nei primi giorni di febbraio.
Fu proprio a pochi giorni da quella data, per lei così importante, che riuscì finalmente a trovare cinque minuti per vedere Andrea. Si incontrarono seduti davanti ad in un caffè. Mentre lo aspettava, al tavolino del bar, si guardava intorno e, nel contempo, si sentiva addosso come un'ansia, che l'emozionava. Non lo vedeva da quella sera che lo aveva incontrato, pochi giorni prima di Natale, anche se si erano sia sentiti e scambiati innumerevoli messaggi;
lei avvertiva forte il desiderio di incrociare ancora il suo sguardo e di sentire la sua voce, mentre, dentro di sé, desiderava anche il momento in cui avrebbe sentito le sue mani sul suo corpo.
Quando lo vide arrivare, ebbe come un tuffo al cuore: le sembrò ancor più bello di come lo ricordava. Egli, dopo averle baciato entrambe le mani, si mise seduto davanti a lei, mentre con lo sguardo continuava a scrutarla con profonda ammirazione. Per un lungo istante, rimasero entrambi in silenzio, a fissarsi negli occhi, ad assaporare il gusto che quell’incontro stava loro regalando.
Silvia sentiva lo sguardo di quell'uomo penetrarle dentro l’anima, tanto da far vibrare il suo cuore, al pari di quello di una sedicenne al primo appuntamento e, nello stesso tempo, le dava quell’emozione, quella carica di adrenalina che, vibrando lungo la spina dorsale, andava ad inumidirle la stoffa dello string.
«Silvia, sei ancora più bella di come ti ricordavo. Purtroppo, i nostri impegni ci hanno tenuto lontani così a lungo e, in questo momento, vorrei abbracciarti forte, stringerti fra le braccia, coprire il tuo corpo di tanti baci, carezze e ogni cosa che sia capace di farlo vibrare di piacere. Mi avevi detto che volevi fare qualcosa di importante per Luca: eccomi, qui, pendo dalle tue labbra».
Sentire quella sua voce, fece illanguidire i sensi di Silvia. Le piaceva proprio tanto la sua voce, così calda e sensuale. Dopo aver sorseggiato il caffè, espose ad Andrea il suo progetto:
«Fra pochissimi giorni è il compleanno di Luca, che festeggeremo insieme ai suoi amici. Io, però, gli ho già chiesto di voler passare una serata insieme a lui in maniera speciale. In questo periodo ho fatto in modo che lui fosse distratto dal pensiero di vedermi fra le braccia di un altro uomo, mentre io, con la tua complicità, vorrei fargli proprio questo regalo per questo suo genetliaco. Vorrei passare una sera insieme a te, mentre lui ci osserva e, finalmente, coronare il suo sogno di avere un bel palco di corna».
Andrea si dichiarò subito disponibile a far in modo che quel progetto fosse realizzato nella maniera più raffinata, interessante, erotica e, soprattutto, soddisfacente nei confronti di Luca.
Concordarono e pianificarono ogni dettaglio. Tre giorni dopo il compleanno di Luca, sarebbe stata la serata ideale: era un giovedì, in cui Silvia sapeva di esser libera, in quanto Marco e Lucia, erano invitati ad una cena a casa di alcuni parenti.
Trascorsero i giorni mancanti all'evento, durante i quali furono tutti molto impegnati fra lavoro, compleanno di Luca ed i vari impegni di Andrea.
Poi, finalmente, arrivò la fatidica sera. Silvia era rimasta sul vago con Luca; tutto quello che gli aveva riferito consisteva nella prenotazione di un tavolo per una cena molto esclusiva in uno dei posti più eleganti e rinomati della città.
Quando entrarono nel ristorante, molti dei commensali presenti nel salone, non poterono non ammirare la bellezza e la classe di quella ragazza, che camminava, mano nella mano, insieme al suo splendido fidanzato.
Silvia, per l’occasione, indossava un abito da sera, chiuso dietro da una lunga cerniera, mentre davanti un profondo triangolo, che dalla base del collo puntava il vertice in basso, fin quasi ad arrivare all’ombelico. Questo taglio particolare della stoffa, lasciava intravedere i meravigliosi seni, che di proposito erano stati lasciati liberi e nudi, gonfiando il tessuto. Sotto indossava delle autoreggenti e scarpe con tacco alto, che rendevano il suo incedere elegante, sinuoso e nello stesso tempo alquanto sensuale. Volutamente non aveva indossato alcun tipo di intimo, perché sentirsi nuda sotto, la eccitava ancora di più.
Raggiunsero il tavolo, loro riservato, che era situato in un angolo un po’ appartato, davanti un’immensa vetrata, da cui si poteva godere la vista di una parte della città sottostante, con, sullo sfondo, le montagne più lontane.
Luca era particolarmente felice, perché, nonostante la splendida festa che si era consumata a casa sua in compagnia dei suoi amici, non aveva avuto modo, da quasi una settimana, di fare sesso con Silvia, a causa delle mestruazioni protrattesi fino al giorno precedente.
Era carico di voglia, di desiderio e, girando lo sguardo intorno, si rese conto che la sua eccitazione era alle stelle, perché percepiva negli occhi degli altri avventori, il desiderio che veniva inoculato in loro, la visione della silhouette della sua donna.
Stava consultando il menù, quando improvvisamente una mano si appoggiò alla sua spalla. Si girò di scatto e, quando vide Andrea, voltò lo sguardo verso Silvia, che sorrideva compiaciuta.
«Amore mio, questa sera ho deciso di invitare questo nostro amico, per festeggiare assieme il tuo compleanno».
Luca ricordò subito dei discorsi fatti con Silvia, a proposito di Andrea e il suo viso si illuminò di gioia.
«Amore mio! Amore mio, dimmi che non sto sognando! Dimmi che questa sera, finalmente, riuscirò a realizzare il mio desiderio più grande?»
Silvia sorrise, guardando Andrea, poi lo rassicurò.
«Ho pensato che questo particolare regalo ti avrebbe fatto molto piacere; sono certa che, con la complicità del nostro amico, questa sera riuscirai, finalmente, ad avere quello splendido palco di corna che desideri da tempo».
Dopo un attimo di sorpresa, Luca invitò Andrea a sedersi insieme a loro e, subito, il cameriere provvide ad apparecchiare la tavola per la terza persona.
La cena è molto piacevole, divertente e soprattutto allegra. Andrea è un ottimo convitato, una persona molto allegra e trattava Luca, non come un dipendente della banca dove lui era la massima autorità, ma come un amico con cui si vuole condividere un momento particolarmente piacevole.
Durante la cena, immancabilmente il discorso cadde sul desiderio di Luca di vedere la sua donna stretta fra le braccia di un altro uomo.
Andrea chiese ad entrambi, sia a Silvia che a Luca, se erano veramente disposti a intraprendere quel cammino, che li avrebbe portati a vivere emozioni fortissime. Avuta da entrambi, la ferma convinzione che quello era il loro desiderio, dopo aver sorseggiato un po’ di vino, li guarda fisso negli occhi ed avanzò la sua proposta.
«Vi ringrazio per aver scelto me, come vostro complice, un elemento con cui realizzare questa vostra esperienza, senz'altro particolare.
Vorrei però invitarvi a fare una attenta riflessione, su ciò che anch’io ho da proporvi. Luca, fra noi deve esser chiaro un concetto inderogabile: Silvia è la tua donna, lei ti ama, come tu ami lei, ed io, in questo sentimento, non ho nessuna voce in capitolo. Però, vorrei la tua complicità, la tua assoluta devozione per trasformare questa meravigliosa femmina nella mia puttana, affinché possa render te il suo devoto "cornuto".
Voglio il totale controllo del suo corpo, della sua mente, di ogni sua singola azione. Invece da te, pretendo la tua assoluta devozione e totale obbedienza.
In cambio, ti farò vivere emozioni così grandi da appagare il tuo prepotente desiderio di esser un marito cornuto e totalmente sottomesso alla sua donna, che io intendo elevare al massimo livello di lussuria, facendola diventare la mia puttana personale.
Naturalmente potete anche non accettare questo che io vi propongo e trascorrere assieme questa bella serata, facendola semplicemente godere con noi, in una scopata che sarà senz’altro bella e appagante per tutti e tre.
Diversamente, ti posso assicurare che, se accettate la mia proposta, lei diventerà uno
strumento nelle mie mani, con cui io mi adopererò ad esaltare le sue grandi doti di troia e puttana, mentre, di conseguenza, ti farò raggiungere il più basso grado di umiliazione e sottomissione che un cornuto consenziente possa mai immaginare di raggiungere.
Sia ben chiaro che, nella vita di tutti i giorni, io sarò semplicemente presidente della banca dove tu lavori, mentre, in privato, sarò il padrone assoluto del suo corpo e l’unico, cui tu dovrai obbedire, per arrivare a godere del tuo stato di cornuto.
Finito di cenare, io tornerò a casa mia e sarò lì ad aspettarvi, in attesa di sapere quale sia la vostra scelta. Parlatene con calma, valutate bene quello che io vi ho proposto, affinché sia ben chiaro che questo gioco funziona solo se tutti i componenti vi partecipano in maniera convinta e senza riserve mentali».
Quando finisce di parlare, si alza dal tavolo, si allontana, passando alla cassa per offrire la cena ai suoi amici; poi esce dal locale.
Luca è rimasto alquanto frastornato da quella proposta.
Rivolge il suo sguardo a Silvia e cerca da lei quelle risposte che ha paura di dare anche a se stesso.
«Sono rimasto basito, non so cosa decidere. Una parte di me anela il momento in cui finalmente ti vedrò fra le braccia di quell'uomo; la sola idea mi eccita in maniera pazzesca. L’altra parte, forse quella più razionale, mi dice che tutto questo è fuori da ogni schema, che dovrei semplicemente prenderti per mano e andare a casa a scoparti, fino a sfinirmi. Tu cosa ne pensi di quello che Andrea ci ha proposto?»
Silvia, che un po’ si aspettava il discorso di Andrea, anche perché ne avevano già parlato anche se a grandi linee, si rende conto che la sua vita è ad un bivio, che la scelta che farà questa sera potrebbe cambiare per sempre la sua esistenza. Ama Luca e vuole esser sua moglie, ma, nello stesso tempo, il solo pensiero di poter scopare con Andrea, la fa bagnare in maniera indescrivibile.
Vedendo il suo uomo indeciso, gli offre la possibilità di valutare più distintamente la proposta.
«Ammetto che sono molto attratta dalla sua proposta che, mi rendo conto, una volta accettata, sicuramente vivremo momenti indimenticabili, ma sono anche cosciente del fatto che questo comporta per te prendere, una volta per tutte, la decisione se veramente vuoi essere il mio futuro marito cornuto.
Ci è stato offerto del tempo per riflettere su questo, quindi ti propongo di andare da lui questa sera, vedere me fare la troia con lui e decidere se le emozioni che proverai saranno tali da spingerti a decidere. Io ti amo e qualunque sarà la decisione che tu vorrai prendere, io sarò sempre dalla tua parte».
Usciti dal locale, mentre percorrono la strada per raggiungere la villa di Andrea, Luca, cerca di riflettere per bene su quello che lui gli ha proposto.
Silvia resta in silenzio, mentre lui analizza attentamente tutta la situazione, senza farne partecipe lei. Nella sua mente, si rende conto che ciò che gli propone Andrea è un gioco dove ognuno dei tre protagonisti, ha un ruolo preciso e ben determinato. E' chiaro che fulcro del gioco è Silvia. Lei, infatti, ha il duplice ruolo di fare la puttana con Andrea e, conseguentemente, gratificare il compagno con splendide corna. Andrea, che è l’elemento dominante, ha il compito di soddisfare Silvia, perché questo, oltre a dare piacere a lei, servirà a renderlo magnificamente cornuto.
Lui finalmente può soddisfare il suo impellente desiderio di essere un futuro marito, consapevole di avere una moglie troia, che gli regalerà emozioni così forti che ancora non riesce ad immaginare.
Quando giungono alla villa, un attimo prima di suonare alla porta, Luca abbraccia Silvia, la bacia e la fissa negli occhi, mentre le parla:
«Credo di aver già preso la mia decisione, ma vorrei che questa sera, di ciò che ho deciso se ne parli solo dopo che ti avrò visto godere con lui».
Lei lo bacia, annuisce ed insieme entrano nel salone, dove Andrea li aspetta a braccia aperte.
«Sono felice di vedere che siete venuti; mi rendo conto che, forse, sono stato troppo crudo, ma, se siete qui, significa che il mio discorso vi è sembrato condivisibile e, quindi, non è detto che non possiamo riparlarne in qualche altra occasione».
Silvia per un attimo teme, dentro di sé, che Andrea possa aver cambiato idea, quindi, nel timore che tutto si risolva con una semplice scopata, fissa per un lungo istante Luca negli occhi e, solo dopo aver da lui ricevuto un cenno di assenso, risponde ad Andrea.
«Effettivamente, ci hai di fatto stupiti. Avevamo pensato che forse poteva nascere qualcosa fra di noi, sulla fattispecie di quello che è nato fra Marco, Lucia ed Alberto. Tu, invece, ci hai chiesto la totale sottomissione e, per questo, non siamo sicuri di esser pronti. Se per te non è un problema, vorremmo passare la serata con te, per vedere se lo schema che vuoi adottare con noi rientra nelle nostre aspettative.
A fine serata, ognuno di noi esprimerà le proprie impressioni ed, insieme, trarremo le opportune conclusioni».
Nel sentire quelle parole, sia gli occhi di Luca che quelli di Andrea, brillano di gioia. Luca, compiaciuto, stringe quella splendida femmina al petto, mentre con una mano tesa, invita l’amico a stringersi a loro due. Silvia sente premere qualcosa di consistente sul ventre, mentre, da dietro, Luca, abbracciandola, insinua il suo pacco nel solco delle natiche di lei, attestando la sua piena accondiscendenza. Per un lungo istante, tutti e tre rimangono immobili; sembra quasi che nessuno abbia il coraggio di dare inizio al gioco. Silvia fa un profondo respiro, poi, solleva lo sguardo dopo aver incrociato gli occhi di Andrea pieni di voglia e desiderio ed incolla la sua bocca a quella di lui. Prepotente, la lingua di Andrea si insinua nella sua bocca, alla ricerca della sua, con la quale inizia una danza di sensazioni profondamente eccitanti.
Luca, da dietro, osserva la sua donna che sta limonando con passione con un altro uomo.
Sente nel cuore li imponente stimolo della gelosia, uno dolore strano, che però gli provoca un piacere assolutamente diverso da quelli finora provati. Lascia che i due continuino a baciarsi, si sposta un passo indietro e li osserva, compiaciuto. Andrea lascia scivolare le sue mani lungo i fianchi di Silvia, poi la stringe con forza al suo corpo.
Silvia, si sta bagnando moltissimo. Quel bacio è carico di intensa passione, ma ciò che la fa veleggiare verso la libidine più assoluta è la consapevolezza che, dietro di lei, Luca si sta sicuramente godendo lo spettacolo di lei stretta al corpo di quell'uomo cui si sta offrendo.
Quando la mano di Andrea scivola davanti e, sollevato il bordo del vestito, inizia a risalire lungo la coscia, avverte un profondo brivido di piacere che la fa bagnare ancora di più. I due si staccano, poi Andrea, ignorando completamente Luca, che però li osserva affascinato, prende la ragazza per mano e, varcata una porta, la fa entrare in una grande camera da letto. Luca li segue in silenzio ed osserva, senza perdere solo un fotogramma si quella scena, che ha sempre e solo immaginato da tantissimo tempo.
Mentre la coppia inizia a spogliarsi lentamente, lui si siede di lato su di una poltroncina e prosegue ad osservare in silenzio. Silvia è la prima a rimanere nuda; il suo corpo perfetto, simile ad una statua greca, è qualcosa di incredibilmente bello e pregno di voluttà. Silvia resta con le sole calze e tacchi alti addosso, mentre lui, dopo essersi spogliato lentamente, la fa abbassare e sedere sul letto e le presenta, davanti alla bocca, il suo membro duro e teso. Luca non può esimersi dal confrontare quel grosso uccello, che fra poco penetrerà la sua donna, con il suo. Lo trova solo un po’ più lungo del suo, ma ciò che farà la differenza, sarà la circonferenza, molto più abbondante della sua. Si sposta lentamente dall’altro lato del letto, perché vuole assistere, con occhi di pura ammirazione, al gioco di bocca che ora Silvia sta dedicando a quel membro stupendo. Andrea è immobile a godersi le sensazioni che gli provengono dalla pratica messa in atto da Silvia, mentre, a sua volta, dopo aver assaporato la punta, scende lungo l’asta fino alla sua base, intanto con la mano sinistra lo impugna e lo sega molto lentamente. Poi, con decisione, Silvia prende in bocca le due grosse palle gonfie che si trova davanti; le succhia e le titilla, facendo gemere Andrea che non può far a meno di complimentarsi per la sua bravura.
«Stupendo! Succhiami ancora le palle, adoro la femmina che sa fare i bocchini».
Luca è estasiato, senza neanche rendersene conto si ritrova con il cazzo in mano a masturbarsi lentamente, poi, però, riceve un ordine da Andrea.
«Spogliati e aiutami a farla godere. Questa sera, fin quando non avrei deciso quale sarà il tuo ruolo, ti voglio come complice, perché desidero far impazzire questa femmina il più a lungo possibile. Il suo piacere, i suoi orgasmi, saranno la musica che le tue orecchie, da aspirante cornuto, vorranno sentire il più a lungo possibile».
Luca si denuda in un attimo, poi, seguendo le indicazioni di Andrea, si sdraia supino, ma al rovescio rispetto a Silvia, per riceverla a cosce aperte, sopra la bocca; poi la donna si piega in avanti a succhiare il cazzo di Andrea che è salito in piedi sul letto ed ha scavalcate le gambe di Luca. Quest'ultimo prende a leccare la fica, estremamente bagnata, di Silvia.
Raccoglie gli umori che sgorgano copiosi da quella fonte di piacere, mentre lei è impegnata a spingersi in gola il più possibile quello splendido uccello, che fra poco prenderà possesso del suo corpo, che le aprirà la sua intimità per scivolarvi fino in fondo. Già solo sentirlo fra le labbra, le provoca brividi di piacere che si scaricano nella bocca di Luca, che disteso sotto di lei prosegue a leccare e si disseta con gli umori che copiosi sgorgano dal suo corpo. Andrea, dopo aver assaporato a lungo il piacere della calda bocca di Silvia, si sposta, si inginocchia dietro di lei, che piegata in avanti, ora si trova con la bocca, all’altezza del cazzo teso e duro di Luca.
Andrea si posiziona con la punta del cazzo davanti al taglio della fica di Silvia, che ora Luca ha smesso di leccare e, dopo averlo spennellato su e giù, per un paio di volte, penetra dentro di lei e fermo immobile in quella posizione. Silvia lo sente scivolare fra le labbra e poi le pareti della sua vulva umida e calda, che, forse, ha aspettato anche troppo prima di riceverlo dentro di sé fino in fondo. Andrea rimane immobile, mentre lei freme, in attesa di essere finalmente chiavata. Anche Luca, che lo guarda dal basso, vede quello splendido arnese puntato sulla fica della sua donna, che però rimane immobile e non affonda il colpo; la cosa lo lascia sorpreso e stupito, perché non comprende per quale motivo quel maschio eviti di penetrare con virile potenza la sua donna. Silvia si gira, guarda Andrea e lo supplica di non farla attendere oltre.
«Prendimi! Mettilo dentro! Lo voglio tutto! Spingilo tutto dentro fino in fondo! Scopami! Sfondami la fica!»
Nonostante quella supplica, Andrea rimane immobile, con quel uccello in mano teso e duro, pronto ad entrare fino in fondo, ma che rimane ancora senza motivo con la punta appoggiate alle calde labbra di quella vagina bollente. Poi, vista l’indecisione di Luca, gli da un ordine secco e preciso.
«Che cosa aspetti! Se vuoi che io penetri la tua donna, devi esser tu a prendermi il cazzo e infilarlo nella sua fica, solo così, sarà completo il tuo desiderio di esser cornuto. Mi devi offrire, la tua donna, mi devi pregare di scoparla e farla godere il più possibile».
Luca rimase basito nel sentire quelle parole e, con fare titubante, solleva una mano, afferra quel randello duro e nodoso e lo spinge dentro la fica di Silvia, mentre prega Andrea di farla godere.
«Ti prego, fotti la mia donna. Entra dentro di lei, falla godere il più a lungo possibile. Scopala, sfonda questa troia, che ora mi farà diventare, finalmente, cornuto».
Silvia nel sentirsi scivolare dentro quel grosso randello, sente le pareti della sua vagina aprirsi ed accoglierlo, lasciandolo scivolare in quel mare di umori che secerne a profusione. Lo sente entrare tutto, fino in fondo, dove sbatte con la punta sul collo dell’utero, provocandole un piccolo misto di piacere/dolore che, come una scarica elettrica, risale dal ventre fino ad esplodere nel suo cervello, provocandole un fortissimo orgasmo, tanto a lungo desiderato. Luca, disteso sotto di lei, vede quel lungo randello penetrare dentro la fica della sua donna, la sente gemere di piacere, finché un orgasmo squassante la fa impazzire.
Ha sempre desiderato questo momento ed ora che si sta realizzando, sente dentro di sé che questa sensazione è una cosa che vorrà provare ancora e ancora, tutte le volte che anche lei vorrà.
Andrea l’afferra per i fianchi, poi estrae buona parte di quel membro e lo riaffonda ancora dentro di lei e, dopo lasciato passare qualche secondo, restando immobile per farsi abituare a quella monta, incomincia un lento ma costante pompaggio.
Il ritmo lento e cadenzato, con affondi decisi, portano Silvia a godere quasi ininterrottamente. Abbassa il capo e si trova il cazzo di Luca direttamente in bocca, lo succhia. Improvvisamente lo sente esplodere dentro la sua gola con un orgasmo forte e improvviso. Luca colto dalle emozioni per quello che sta vedendo e, soprattutto, per la grande voglia di vedere la sua donna godere mentre viene montata come una vacca da un altro maschio, quando sente le calde labbra di Silvia sul suo cazzo, non resiste e le esplode in bocca con un orgasmo devastante.
Andrea lascia che Silvia assapori il piacere della sborrata che Luca le ha riversato in bocca, poi allunga le mani, le porta in avanti e afferrati i seni, la solleva quasi in verticale, mentre ora il ritmo della monta è decisamente più veloce e questo ha portato Silvia ad avere altri due orgasmi in rapida successione. Quando Andrea si rende conto che anche il secondo orgasmo sta scemando, afferra la ragazza per i fianchi e, con un lento movimento, la tira sopra di sé, mentre lui si distende supino, con lei spalmata sul suo corpo, ma sempre impalata. Silvia si gira, guarda Luca che osserva Andrea inarcare le gambe e sbatterla dal basso con colpi molto vigorosi, e gli impartisce un ordine secco e perentorio:
«Che fai? Non vedi che Silvia sta a cosce aperte, che vuole godere ancora, ancora di più di quello che la sta scuotendo. Inginocchiati fra le mie gambe e lecca quella fica che io sto profanando con il mio cazzo, così che lei possa godere ancora di più».
Ancora una volta Luca rimane basito da quelle parole. Come un automa si inginocchia fra le gambe dei due amanti e subito si rende conto che, mentre andrà a leccare la fica da cui sgorga il piacere della sua donna, la sua lingua entrerà, per forza di cose, a contatto anche con quella splendida verga, che sta facendo impazzire la sua donna. Dopo un attimo di esitazione, vinto dal piacere, affonda la sua bocca, su quella fonte dove quel membro poderoso sta facendo sgorgare altro nettare di puro piacere. Succhia il bottoncino di Silvia, mentre con la lingua, spesso e volentieri, indugia anche lungo l’asta che ora, sempre più velocemente, sta pompando la fica della sua donna. Silvia sollecitata da quella doppia azione, raggiunge un nuovo orgasmo, che la scuote, la fa tremare tutta. Andrea le lascia assaporare questo ulteriore orgasmo, poi la solleva, lasciandola impalata su di lui, la obbliga a ruotare sul suo perno, fin quando ora lei si trova girata davanti a lui che, sollevate le mani, le afferra i seni, li impasta, li strizza con forza, facendola gemere di altro piacere, oltre quello che sta già provando. Luca li osserva; ha di nuovo il cazzo durissimo, perché quello che vede è tutto quello che ha sempre desiderato. Andrea impone a Silvia di godere del suo cazzo in maniera diversa dal solito, in maniera diversa da come lei, fino ad ora, si è gustato un cazzo.
«Rimani immobile, voglio che tu senta il mio cazzo fino in fondo, ben piantato dentro di te mentre resti assolutamente immobile. Contrai i tuoi muscoli vaginali in maniera ritmica e continua così, mentre io farò lo stesso e questo, ci farà provare un nuovo tipo di piacere, molto più intenso e, nello stesso tempo, anche più sconvolgente».
Silvia rammenta il piacere che ha già provato nel sentire il membro di un uomo pulsare dentro di sé; inizia a contrarre ritmicamente i propri muscoli vaginali, che ora sembrano quasi vogliano mungere quell'enorme palo conficcato nel suo ventre.
La sensazione che ne ricava è decisamente sconvolgente. Immobile e piantata su di lui, avverte la stimolazione interna che le fa provare emozioni molto forti. Ben presto quel gioco la porta vicino all'orgasmo, ma sembra che manchi ancora qualcosa per concludere decisamente con un forte orgasmo.
Lui continua nel suo gioco e, quando vede che lei è quasi prossima, le impone di ruotare il bacino in senso orario, senza mai far uscire il suo membro su cui lei è perfettamente impalata. Le basta una lieve rotazione, per ricevere un'ennesima stimolazione che, unita alle altre due, le provoca un orgasmo effettivamente devastante. Urla e grida, mentre il suo corpo trema, scosso da convulsioni erotiche, che la lasciano totalmente sfinita. Senza respiro, per la forte emozione provata, Silvia si distende su di lui, che l’abbraccia forte, cerca la sua bocca, per un ennesimo bacio carico di intensa passione. Mentre risponde a quel bacio passionale, Silvia si rende conto che l’uomo con il quale sta facendo ora la puttana, è la persona che ha sempre immaginato nei suoi sogni più reconditi. Si sente dominata, riempita, ma soprattutto sente di voler appartenere a quel maschio che le ha letteralmente tolto il fiato, alternando momenti di vigorose chiavate ad altri di immobilità assoluta. Durante tutto il tempo in cui Silvia ha goduto fra le braccia di Andrea, si è completamente dimenticata della presenza di Luca, che invece si è ritrovato a masturbarsi ancora, mentre assisteva al piacere che la sua donna provava, mentre letteralmente impazziva per quel maschio.
Quando Andrea sente che il respiro di Silvia è quasi tornato normale, la spinge di lato, e poi chiede a Luca di ritornare nella posizione iniziale, disteso sotto di lei fra le sue gambe, con la bocca all’altezza della fica, che ora viene di nuovo penetrata con decisione da quella mazza che ora si presenta ricoperta degli umori sgorgati a seguito di quell’ultimo orgasmo.
Andrea adesso la pompa con un ritmo più marcato, con colpi più duri e sempre più veloci. Silvia avverte di nuovo montare in lei un ennesimo orgasmo, ma, soprattutto, avverte forte la sensazione che lui a breve le inonderà nel ventre, tutto il suo piacere. Aspetta quell’orgasmo per poterlo fondere con il suo e, quando Andrea, con un grido molto simile al ruggito di un leone, le spara dentro e le inonda il ventre di seme bollente, gli fa eco con il suo orgasmo ancora più travolgente. Anche Luca viene per l’ennesima volta, perché, mentre era disteso sotto di lei, si è masturbato e ha goduto nel vedere le contrazioni di quel membro che, certamente stava spruzzando di seme la fica della sua donna.
Andrea rimane per un lungo istante ben piantato dentro la fica di Silvia, poi, si sfila lentamente e, mentre lo fa, spinge leggermente il corpo della donna in avanti, affinché, nel preciso istante in cui lui toglie definitivamente quel grosso palo da quella vagina slabbrata, il lungo rivolo di sborra bianca che ne sgorgherà, possa esser raccolto dalla lingua di Luca, che, dopo un attimo di sorpresa meraviglia, spalanca la bocca per ricevere tutto quel nettare che sgorga dalla fica della sua donna.
Aveva sempre vagheggiato di poter assaporare il seme di un maschio che si è goduto la sua donna, ed ora che ne ha la possibilità, incolla la sua bocca a quella fica completamente aperta di Silvia, che riversa tutto quello che Andrea le ha scaricato dentro. Lei rimane immobile, mentre lui lecca e pulisce avidamente tutto il seme che le sgorga da dentro, poi, quando si rende conto che l’ha ripulita in maniera completa, si stacca da lei e, girando lo sguardo, incrocia gli occhi di Andrea, che con un gesto eloquente, gli indica il suo membro, ancora intriso del piacere di lei e del suo seme. E' a quel punto che Silvia guarda Luca che, in silenzio e devotamente, si inginocchia davanti a quell’uomo, ripulendogli quel membro che ha regalato tanto piacere alla sua donna e che ha fatto vivere a lui, la sua prima sconvolgente emozione.
«Una descrizione bellissima, racconto stupendo!»
«Che modo dk raccontare fantastico. Mi fai ritrovare all interno della scena»