Robe da Matti parte settima (Lisa & Peter)


Nessuno dei due ha più detto una parola da quando, tre ore fa, abbiamo fatto sesso in modo piuttosto rude.
In realtà credo di aver usato violenza su mia moglie Patrizia, immobilizzandola su di un tavolo ed arrossandole le natiche a sberle.
D’altra parte aveva appena finito di raccontarmi i dettagli di una sua notte di fuoco con un altro uomo, dal quale ha persino tentato di farsi penetrare analmente e con il quale ha messo in pratica una sua fantasia erotica.
Anche questo episodio si colloca in una concatenazione di eventi che si susseguono da quando siamo sbarcati su quest’isola per le vacanze.
Non ho idea di cosa abbia scatenato la nostra libidine, so solo che la nostra vita sessuale è stata rivoluzionata nel giro di pochi giorni.
Mia moglie Patrizia, cinquant’anni ben portati, si è fatta coinvolgere in un rapporto a tre con me ed un ragazzo poco più che ventenne conosciuto all’aeroporto.
Lo stesso ragazzo che il giorno prima mi ha sedotto, mi ha portato a letto e mi si è preso la mia verginità.
Ora siamo al ristorante del villaggio per la colazione, mia moglie è bellissima, con la coda di cavallo ed il prendisole colorato dimostra quindici anni meno.
Lei si apre in un sorriso radioso quando glielo dico.
Tenendole la mano le dico anche che tutto quello che è successo da quando siamo arrivati non ha fatto che aumentare l’amore che provo per lei.
Abbiamo ritrovato un‘armonia di coppia che sembrava sparita, abbiamo una complicità che non abbiamo mai avuto prima.
Ho una gran voglia di stare con lei, di toccarla, di abbracciarla, di starle vicino.
Le chiedo se le va di scappare lontano dal villaggio per stare tutto il giorno noi due soli, ricordo che nella hall c’era un volantino che proponeva qualcosa di simile.
Meno di un’ora dopo siamo su una barca diretta ad una spiaggia privata, affittata per tutto il giorno solo per noi.
Il posto è un vero paradiso terrestre, un’insenatura coperta di spiaggia bianchissima, circondata da rocce, le palme che arrivano sin dentro l’acqua, persino un ruscelletto di acqua dolce.
Sembra incontaminata, ma in realtà è attrezzata e ben organizzata con una piccola struttura in legno con il tetto di paglia, comodi lettini e persino un piccolo w.c. 
Scaricate le borse frigo il tizio che ci ha accompagnati ci lascia soli, concordiamo il suo ritorno per il pomeriggio inoltrato, così da avere tutta la giornata solo per noi.
Mi libero immediatamente del costume, adoro stare nudo in spiaggia, mia moglie invece è sempre un po’ trattenuta e la devo esortare prima che si levi lo slip.
Passiamo la prima parte della giornata in modo spensierato, passeggiando sulla spiaggia, raccogliendo conchiglie e facendo parecchi bagni tuffandoci nell’acqua cristallina.
Mangiando della frutta a Patrizia cade del succo sul mento, che poi scivola sul seno.
Lei mi chiede maliziosamente dei fazzoletti di carta, con i quali si ripulisce, ma tre secondi dopo si sporca ancora.
Le prendo il frutto dalle mani e lo strizzo su tutto il suo corpo, creando delle pozze che poi vado a leccare.
Mi faccio passare un altro frutto che le strizzo quasi tutto tra le gambe, finito di leccare allungo la mano per farmene dare un altro, Patrizia inaspettatamente mi passa una banana.
Sono sorpreso da tanta sfrontatezza, ma non solo: in trent’anni di matrimonio solo una volta ha accettato di farsi penetrare con un fallo di gomma.
Sbuccio il frutto e piano piano lo infilo dentro mia moglie per poi mordicchiarlo e mangiarlo direttamente dalla sua passerina.
La cosa la eccita molto, ma presto si scoccia, vuole qualcosa di più consistente, vuole fare l’amore con me.
La prendo dolcemente mentre è sdraiata sulla schiena, le gambe divaricate, i talloni saldamente piantati sulla sabbia, infilo il mio pene in mezzo al succo di ananas e ai rimasugli di banana.
Veniamo interrotti da una musica a tutto volume proveniente da una barca che si avvicina alla riva.
Si ferma ad una trentina di metri davanti alle boe che segnalano il divieto di sbarco, a bordo tre coppie di ragazzi stranieri che ridono a crepapelle per averci visto fare sesso.
Patrizia è imbarazzata, vorrebbe coprirsi, ma io sono ancora dentro di lei e non lascio che si muova.
Incoraggiato dalle urla degli spettatori ricomincio a muovermi dentro di lei, riportandola vicino al godimento.
Non riesco però a vedere la barca alle mie spalle, dico a Patrizia di ruotare un pochino di fianco.
Ancora una volta mi sorprende con la sua spregiudicatezza mettendosi a quattro zampe girata verso i ragazzi.
I maschi lanciano ululati di incoraggiamento mentre le ragazze ridacchiano fingendo imbarazzo.
Restano a guardarci fino a quando non godo dentro mia moglie, per poi allontanarsi con un suono della sirena della barca e grandi cenni di saluto.
Anche questo nostro lato esibizionista non era mai venuto a galla, abbiamo sempre fatto sesso con le finestre chiuse e le tende tirate.
Lo faccio notare a mia moglie che mi confessa di essersi molto eccitata all’idea di essere guardata.
Le rivelo che la cosa ha eccitato molto pure me e che non mi sarebbe dispiaciuto se i ragazzi fossero stati un po’ più vicini.
Con gli occhi socchiusi mi dice che li immagina vicinissimi, quasi a contatto, ma che non vorrebbe essere toccata, non le dispiacerebbe che i ragazzi fossero eccitati e che si toccassero.
Me lo sussurra in un orecchio con una voce da gattina mentre accavalla una gamba sopra la mia coscia, iniziando a mimare un movimento sessuale.
Sento l’umido del mio sperma che cola sulla mia pelle, assecondo il suo movimento fino a che non gode un’altra volta.
Il tipo che ci viene a prendere è puntuale, siamo in camera in tempo per una doccia veloce prima di andare a cena.
Prima di ritornare al bungalow ci fermiamo al mini market del villaggio per acquistare qualcosa da bere in camera.
Alla cassa appoggio le bottiglie e la frutta che ho scelto, da dietro Patrizia allunga la mano ad appoggiare sul tavolo una crema solare ed un altro flacone che sulle prime non riesco ad identificare.
La guardo sbalordito, è un gel lubrificante.
Non vedo l’ora di tornare in camera per scoprire cosa abbia in mente.
Lei però si ferma sul divanetto del patio e mi chiede di prepararle un drink.
Chiacchieriamo tranquilli, coccolandoci teneramente, ma io ho un pensiero fisso, non capisco cosa abbia in mente, sta tirando alla lunga fingendo indifferenza.
Ad un certo punto si stiracchia come una gatta, dicendo che ha sonno e vuole andare a dormire.
La seguo in fretta in camera, il tempo di una doccia e lei si è già addormentata.
Sono eccitato e disperato, speravo di avere finalmente la possibilità di fare qualcosa di nuovo e ei invece e al mio fianco e sta pure russando!
Non me la prendo, d’altra parte ho perso il conto di quante volte abbiamo fatto sesso durante la giornata.
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A colazione ci raggiunge Michele, il ragazzo ventenne con cui ho fatto sesso, da solo ed anche in compagnia di mia moglie.
Si siede con noi, è curioso di sapere dove siamo stati il giorno prima, ci propone un’escursione.
Io e Patrizia decliniamo l’invito, siamo stati troppo bene da soli e vogliamo ripetere l’esperienza.
Abbiamo bisogno di metabolizzare tutto quanto è capitato in questa incredibile vacanza, dobbiamo lasciare sedimentare la tempesta che ha spazzato le nostre vite.
Michele insiste fino a risultare petulante, dicendo che ha voglia di stare con noi.
Odio doverlo fare, ma devo alzare la voce per farlo smettere.
Si allontana correndo con le lacrime agli occhi.
Patrizia è dispiaciuta quanto me, mi chiede di seguirlo per chiedergli scusa.
Lo trovo nel suo bungalow, è sdraiato sul letto, la faccia affondata nel cuscino, il corpo scosso da singhiozzi.
Mi siedo accanto a lui, tra le lacrime mi dice che gli manchiamo, che si sente abbandonato da noi, che vorrebbe stare insieme a noi perchè si sente solo.
Cerco di rassicurarlo, gli dico sottovoce che entrambi gli siamo affezionati, ma che abbiamo i nostri problemi di coppia da affrontare.
Gli passo la mano tra i lunghi capelli biondi, soffici e setosi e sembra calmarsi un pochino.
È più forte di me, la mia mano scende sulla sua schiena sotto la maglietta, sento la fine peluria, incontro l’elastico dei bermuda e senza troppa fatica lo supero per accarezzargli le natiche.
Ha smesso di piangere, si gira sulla schiena e mi guarda con i suoi magnifici occhi chiari ancora umidi di lacrime.
È bello come un dio greco, non posso resistergli, sono pazzo di lui., la mano torna dentro i suoi boxer ad impugnare il suo fallo eretto senza togliere lo sguardo da suo viso che si illumina di felicità.
Mi abbasso su di lui, lo prendo in bocca, me lo faccio scorrere in gola fin dove riesco a farlo arrivare.
Lo bacio, lo lecco e lo succhio, amo la sua pelle liscia, amo la sensazione del suo glande sul mio palato.
Presto lo sento irrigidirsi e subito il primo fiotto riempie la mia bocca, poi un altro ed un altro ancora.
Aspetto pazientemente che finisca di eiaculare muovendo piano la lingua mentre inghiotto tutto.
Lo bacio sulla bocca, le nostre lingue si intrecciano, saliva e sperma si mischiano.
Vorrei che mi prendesse di nuovo, vorrei mettermi a quattro zampe per lui, accoglierlo dentro di me ancora una volta, ma non è possibile e Patrizia non vedendomi arrivare potrebbe venire a cercarmi.
Lo lasco a malincuore, promettendogli di cenare con lui.
Appena in tempo: mia moglie non vedendomi tornare è venuta a cercarmi al bungalow di Michele, con la coda dell’occhio vedo nel riquadro della porta della camera che ha ancora i pantaloncini calati.
Lei vorrebbe salutarlo, ma la convinco a lasciarlo solo, oltretutto siamo in ritardo per la nostra gita programmata.
Purtroppo la spiaggia di ieri è già prenotata, la barca ci porta poco più distante, in una baia tranquilla, ma dove non è garantita la totale solitudine.
Infatti abbiamo giusto il tempo di piazzare il nostro ombrellone con i teli ed il frigorifero portatile prima che arrivi un’altra barca che scarica due persone, per fortuna dalla parte opposta dell’insenatura.
Nonostante siano ad una quarantina di metri e semi coperti da una duna la cosa mi infastidisce un po’, Patrizia sarà in imbarazzo a stare nuda e non potremo fare i porcellini.
Ci salutano con un cenno della mano poi piazzano il loro ombrellone.
Per fortuna sono persone mature e discrete, presto ci dimentichiamo di loro.
Mentre spalmo la crema solare sulla schiena di mia moglie le abbasso lo slip, lei come previsto non vorrebbe, si vergogna, ma non demordo e riesco a levarglielo.
Non riesco però a convincerla a fare il bagno nuda, mentre siamo in acqua notiamo che la coppia ci sta guardando, sono completamente nudi e lo faccio notare a Patrizia.
Uscendo dall’acqua la tengo per mano e la costringo a rallentare così che la possano ammirare.
Mi eccita l’idea di mostrarla seminuda a degli sconosciuti, seppure da lontano.
Da sotto il nostro ombrellone sbircio la coppia e resto sbalordito: stanno chiaramente pomiciando, sdraiati sulla schiena si stanno reciprocamente masturbando.
Lo faccio notare a mia moglie, che mi dà del porco guardone, rifiutandosi di guardare.
Non passa molto tempo e la donna si mette carponi e lui la prende da dietro.
Questa volta Patrizia, sdraiata sulla pancia, li sbircia fingendo indifferenza.
Cerco di infilarle la mano sotto il costume, lei si ribella, ma insisto fino a che allarga un pochino le gambe e posso così arrivare a palparla, trovandola bagnata.
Mi dice di smetterla, ma in realtà alza un pochino il sedere per permettermi di raggiungere la sua clitoride.
I due si sono accorti che li stiamo osservando con interesse, lui sussurra qualcosa alla moglie, si alzano, raccolgono i teli e vengono nella nostra direzione.
Finalmente posso osservarli: sono entrambi over sessanta, lei un po’ pienotta con un seno abbondante leggermente cascante, capelli castani a caschetto, un ciuffetto tra le gambe.
Lui invece è piuttosto alto, brizzolato, fisico da sportivo.
Quello che colpisce però è il suo pene, di dimensioni decisamente abbondanti, lungo e soprattutto largo.
Quando i due arrivano ad una decina di metri mia moglie si blocca, mi dice di smetterla di toccarla, mi chiede di mandarli via.
Senza farmi notare da lei faccio loro un gesto della mano per farli fermare.
Con un sorriso stendono gli asciugamani e ricominciano a fare l’amore davanti a noi.
Patrizia sembra scocciata ed imbarazzata, ma a fatica riesco di nuovo ad accarezzare le sue parti intime fino ad infilarle un dito.
Lei mette la testa tra le braccia, come a nascondere il viso, ma sento che è sempre più eccitata e non smetto di toccarla.
Mentre la coppia continua a fare l’amore fissandoci intensamente faccio mettere mia moglie su di un fianco, mi metto dietro di lei a cucchiaio, le sposto il costume di lato e spingo in mio pene tra le sue cosce mentre le accarezzo la clitoride.
Sulle prime lei cerca di respingermi, ma è talmente bagnata che mi ritrovo dentro di lei in un battibaleno.
Le sussurro in un orecchio di aprire gli occhi e di guardare i due a pochi metri da noi, lei continua a dondolare la testa negando di essere eccitata ancora più di quanto non lo sia il sottoscritto.
Sento che mia moglie si sta avvicinando velocemente ad un orgasmo, così mi sdraio sulla schiena e la faccio sedere sopra di me rivolta verso i due, non prima però di averle sfilato lo slip. 
La coppia di fronte a noi ha così una completa visione del seno di mia moglie e del mio pene che entra ed esce sempre più bagnato dei suoi umori che sento fluire anche sui miei testicoli.
L’uomo ha lo sguardo pieno di libidine fisso sull’intimità di mia moglie e manifesta tutta la sua approvazione leccandosi platealmente le labbra.
Ad un tratto si sfila da lei e si porta davanti al suo viso impugnando il grande fallo che poi dirige verso la sua bocca spalancata.
Si masturba davanti sua moglie ma è la mia che sta guardando, presto la inonda con lunghi e densi fiotti di sperma che le scivolano sulle guance fino a cadere sul seno.
Sussurro in un orecchio di Patrizia che lui è venuto guardandola, che è stata lei ad eccitarlo.
Senza una parola mia moglie comincia a mugolare dal piacere e gode rumorosamente.
Voglio ricambiare l’omaggio, così la faccio sdraiare ed in ginocchio accanto a lei fissando la donna mi masturbo fino ad inondare il seno di mia moglie.
Ci accasciamo stremati, ansimando per qualche minuto.
Sono loro a riprendersi per primi, ci si avvicinano e si presentano con estrema naturalezza come se fossimo al tavolino di un bar.
Sono Lisa e Peter, vengono dal Canada, sono nonni di quattro nipotini e da pensionati passano sei mesi all’anno al mare.
Si capisce che Lisa non è giovanissima, ma è ancora una donna davvero piacente, ha due occhi verde smeraldo che sembrano luccicare che fanno dimenticare i segni che il tempo ha lasciato sul suo corpo.
Peter ha un fisico davvero invidiabile, sembra un attore di Hollywood, al punto che faccio fatica a credere che abbia davvero più di settant’anni.
Impressionante il suo fallo che in stato di riposo è grande quanto il mio in piena erezione.
Superato il primo imbarazzo anche Patrizia partecipa alla conversazione, ci hanno messo a nostro agio al punto che non facciamo più caso al fatto che abbiamo fatto sesso a pochi metri di distanza e siamo tuttora nudi.
Dopo almeno mezz’ora di amabili chiacchiere Peter propone un bagno.
Le due donne declinano l’invito, ci avviamo solo noi maschietti.
In acqua l’uomo è per me imbarazzante: in quattro bracciate mi ha distanziato di una decina di metri e presto si deve fermare per aspettarmi.
Pochi minuti ancora e non ho più fiato, ci dirigiamo verso la riva, dove mi butto sulla sabbia come una balena spiaggiata.
Guardiamo a distanza le nostre donne, a malapena visibili dietro una duna, Peter mi fa i complimenti per Patrizia, la trova adorabile e terribilmente sexy.
Mi confessa che si è eccitato da matti vedendola fare l’amore con me e che gli sarebbe piaciuto essere al mio posto.
Mi chiede se la cosa mi dia fastidio, ci penso solo un istante prima di rispondergli che non solo non mi dà fastidio, ma anzi mi fa molto piacere.
Con fare sornione mi chiede se accetterei uno scambio di mogli per una sola sera.
Sorridendo gli rispondo che non avrei problemi, anzi sarei molto felice di vedere mia moglie a letto con lui ed altrettanto contento di poter fare l’amore con Lisa, il cui sguardo mi ha acceso il cuore e non solo.
Gli dico però che sono molto scettico che Patrizia accetti di farlo, evito di raccontargli dell’episodio accaduto con Michele solo qualche giorno fa.
Afferma che gli basta il mio consenso, poi lasceremo fare a Lisa.
Da anni infatti praticano lo scambio di coppia e pare che sua moglie sia bravissima e si diverta da matti a concupire e conquistare donne di ogni età.
Mi confida che da quando hanno allargato i loro orizzonti la loro vita di coppia è decisamente migliorata e che fanno l’amore praticamente tutti i giorni.
Mi chiede di parlargli di Patrizia, del suo carattere, delle sue abitudini, piano piano il discorso di fa più intimo, mi ritrovo a raccontargli dettagli delle nostre abitudini a letto.
Con un gesto del capo mi mostra il pene che si sta pian piano indurendo, dicendomi che è l’effetto che gli fa immaginare mia moglie nuda davanti a lui.
Al solo pensiero che un altro uomo è eccitato da mia moglie anche io raggiungo a piena erezione.
Mentre mi sussurra cosa vorrebbe fare a mia moglie, mi chiede di immaginare la mano di Patrizia che lo stringe andando su è giù lungo la sua asta.
La sua voce suadente, quasi monocorde, ha su di me un effetto ipnotico, mi lascio trasportare, sono in una stanza, sul letto matrimoniale di fronte a me vedo mia moglie, ai suoi fianchi Lisa e Peter che la accarezzano piano.
La mano di Patrizia è sul fallo che mi sembra ancora più grande di quanto non sia in realtà.
I suoi occhi sono socchiusi, sul viso un’espressione di assoluto piacere mentre masturba l’uomo.
Lisa si alza e si accoccola ai miei piedi con un sorriso, mi accarezza piano il pene prima di prendermelo in bocca.
Il mio sguardo si sposta in continuazione tra mia moglie e il mio glande che appare e scompare tra le labbra della donna.
Mi riprendo di soprassalto, ci vuole qualche secondo prima che capisca dove mi trovo, le onde del mare, la spiaggia, sollevo il collo e vedo mia moglie e Lisa che chiacchierano amabilmente.
La piacevole sensazione di caldo e umido tra le mie gambe però non svanisce, mi accorgo che è Peter che mi sta succhiando.
La cosa non mi dispiace, anzi, ma mi turba il fatto che non mi sia accorto della realtà, evidentemente non solo Lisa è brava a concupire le persone.
Lo fermo per un solo attimo, giusto il tempo di riposizionarmi davanti a lui, solo un’occhiata per assicurarmi di essere coperto dalla duna e non visibile da mia moglie.
Ho il suo pene a pochi centimetri dal mio viso, guardo ammirato le sue dimensioni, le vene in rilievo che scendono lungo la sua asta, giù fino ai testicoli, grossi come albicocche.
Mi si spezza il fiato ad immaginarlo mentre si fa largo tra le pieghe di mia moglie, immaginare come le dilaterebbe la vagina, quanto la farebbe godere riempiendola all’inverosimile.
Lo impugno alla base, faccio persino fatica a tenerlo in mano, passo voracemente la lingua lungo tutta l’asta, dalla base fino su al frenulo.
Per accoglierlo devo spalancare la bocca in modo quasi fastidioso, riesco ad inghiottirne sì e no un quarto.
Non riesco ad immaginare come potrei essere penetrato da un affare simile senza conseguenze dolorose.
Peter si accorge che sto per venire, mi preme il pollice alla base del mio pene ed il mio orgasmo è bloccato.
Mi dice che non mi lascerà godere se non in presenza di mia moglie, si alza dicendo che è ora di tornare dalle nostre consorti.
Sono un po’ deluso, avrei voluto godere nella sua bocca, ma la prospettiva di ripetere l’esperienza, soprattutto se in compagnia di mia moglie mi ripaga ampiamente.
Sono solo imbarazzato dal fatto che siamo entrambi in erezione, non vorrei che Patrizia pensasse male, anche se in fondo ci azzeccherebbe!
In realtà mia moglie è distesa sulla schiena, Lisa al suo fianco le sta parlando sottovoce, mentre le sfiora un braccio con la mano, un innocente contatto, quasi casuale, credo sia la stessa tecnica che Peter ha usato con me.
Nonostante non ci sia alcun coinvolgimento sessuale diretto, di sicuro Patrizia è eccitata, lo vedo dalle sue labbra dischiuse e dal suo respiro accelerato.
Sbircio tra le sue gambe ed anche quelle labbra sono socchiuse a mostrare una striscia di carne rosa ed umida.
Peter si abbassa a sussurrare qualcosa nell’orecchio alla moglie, che sorride e mi rivolge uno sguardo complice.
Mi fa cenno di sdraiarmi accanto a mia moglie, che socchiude appena gli occhi rivolgendomi un mezzo sorriso.
La bacio dolcemente chiedendole se è tutto a posto.
Annuisce ma resta beatamente distesa sulla schiena, mi racconta che Lisa le ha appena fatto un massaggio al collo, suo punto debole.
La bacio di nuovo, questa volta con più decisione, le nostre lingue si intrecciano mentre provo a sfiorarle un seno con la mano.
Non reagisce, significa che è assolutamente rilassata e indifferente al fatto che non siamo soli.
Lisa ammiccando mi invita a proseguire con le carezze.
Appoggio le labbra sul capezzolo già parzialmente eretto e comincio a succhiarlo piano come so che le piace, mentre la mia mano scende sempre più in basso arrivandole tra le gambe.
La trovo pronta, bagnata ed aperta, si muove verso la mia mano chiedendo un tocco più profondo.
Lisa si siede dietro di lei e le fa appoggiare la testa sulle cosce.
Mentre le infilo un dito la donna le accarezza il viso e le passa le mani tra i capelli.
Patrizia si inarca, è il momento di raddoppiare le dita ed aumentare il ritmo.
È talmente dilatata che senza sforzo alcuno le infilo un terzo dito seguito quasi immediatamente dal quarto.
La sto penetrando con decisione con un ritmo più serrato, portandola sempre più vicina all’orgasmo.
Quasi contemporaneamente Lisa porta le sue mani a coppa sui seni di mia moglie, stringendoli ed impastandoli mentre Peter, che nel frattempo si è avvicinato sino a sfiorarla, le prende la mano e se la porta sul pene.
Lei come un automa lo stringe, ma non accenna a muovere la sua mano.
Non riesco a togliere lo sguardo dalla mano di mia moglie che impugna il membro di un altro, al colmo dell’eccitazione la incito a muovere la mano e a dargli piacere.
Lei accenna un movimento di su e giù, ma subito si immobilizza perchè è travolta da un prepotente orgasmo.
Vederla godere così intensamente mentre stringe il pene di Peter per me è troppo, vengo copiosamente senza neppure sfiorarmi.
Per qualche minuto restiamo tutti e quattro immobili, poi mia moglie apre lentamente gli occhi e solo in quell’istante sembra rendersi conto della situazione, con un sussulto lascia di scatto il membro dell’uomo come se scottasse.
Mi guarda con un’espressione in parte sbigottita ed in parte contrita, ma il mio sorriso la rassicura.
La bacio teneramente mentre prendo la sua mano e la porto di nuovo sul pene di Peter, lei guarda con una muta domanda negli occhi che non so decifrare.
Le sussurro che la amo da morire e che va tutto bene, copro la sua mano con la mia ed insieme andiamo su e giù lungo l’asta.
Lascio che prosegua da sola, lei dimentica ogni remora e comincia a muoversi in modo autonomo.
Peter in modo cortese ma deciso mi fa spostare e si piazza tra le gambe di mia moglie, appoggia le mani sulle ginocchia e le divarica le gambe.
La ammira con sguardo eccitato, gli occhi fissi sulla vagina, rimasta oscenamente aperta ed esposta dopo i miei giochi di mano, si prepara a penetrarla con il suo enorme fallo.
Impugnandolo lo passa su e giù lungo la fessura di Patrizia per poi puntarlo decisamente sull’ apertura.
Patrizia però non vuole, allunga la mano a coprire le parti intime, mentre scuote la testa.
Lui sa che non è il caso di insistere, rischierebbe di rovinare tutto. 
Porta di nuovo la mano di mia moglie sul suo pene, lei riprende a masturbarlo con sempre più vigore fino a che lui non viene spruzzandole il seme in parte sulla pancia ed in parte direttamente sulla vagina.
Metto subito la mano tra le gambe di mia moglie massaggiando lo sperma, spandendolo sulla sua pelle per poi raccoglierne una parte e penetrarla con le dita imbrattate.
Immaginare i succhi di uno sconosciuto dentro la sua vagina mi provocano un’immediata erezione.
La penetro immediatamente mentre la coppia le accarezza il seno.
In pochi minuti raggiungiamo un orgasmo.
Io e mia moglie crolliamo sfiniti, mentre la coppia, silenziosa e sorridente, ci carezza entrambi.
Passiamo il resto della giornata chiacchierando amabilmente come nulla fosse, senza alcun accenno agli intercorsi sessuali.
Prendiamo per i fondelli Patrizia perchè ha voluto di nuovo indossare gli slip, il fatto che abbia fatto l’amore con me davanti a loro non cambia niente, lei timida era e timida rimane.
All’ora concordata arrivano a prenderci con la barca per riportarci in albergo.
Ci scambiamo i numeri di telefono, loro alloggiano in un villaggio non troppo distante dal nostro, 
ci ripromettiamo quindi di incontrarci la sera successiva, visto che la nostra vacanza volge al termine.
Peter mi prende in disparte e mi ringrazia per avergli concesso mia moglie, anche se non completamente.
Mi ribadisce che se gli porterò Patrizia in camera da letto, non potrà fare a meno di farci l’amore in modo completo e totale e che potrò decidere se assistere o fare lo stesso con Lisa.
Ci lasciamo con grandi abbracci.
(SEGUE)

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