È mattina presto, riesco a capirlo perché una piccola parte del mio subconscio percepisce il cinguettìo leggero degli uccellini dalla finestra, ma ancora non si sente il rombare delle automobili in lontananza, segno che i primi lavoratori ancora non si sono svegliati. Nel tepore del mio letto mi lascio cullare dai rumori della natura e mi assopisco in un secondo.
Nel dormiveglia mi capita spesso di fare sogni molto particolari, come questo.
Mi trovo in un prato verde brillante, pieno di margerite, la schiena poggiata sul tronco dell'unico albero che con la sua ombra mi ripara dai caldi raggi del sole. Indosso un abito lungo fino ai piedi, così leggero che lo percepisco a fatica sulla pelle, sotto sono completamente nuda. I lunghi capelli corvini spiccano sulla pelle bianca come il latte, incorniciando i seni pieni e sodi, i capezzoli, inturgiditi da uno spiffero d'aria, sembrano voler bucare la stoffa dell'abito. Sento la corteccia ruvida carezzare il mio sedere, minuto e perfetto, mentre mi guardo intorno, ammirando il paesaggio, sono completamente sola. O forse no?
Improvvisamente il vento si alza più forte, facendo aderire completamente il vestito alle mie curve e io mi sento nuda. Davanti a me c'é l'uomo più bello che abbia mai visto: il fisico perfettamente scolpito è illuminato da un paio di occhi azzurri come il mare, i riccioli biondi mi ricordano i capelli di un angelo, anche lui è nudo. Abbasso lo sguardo sul suo pene: nonostante non fosse ancora completamente eretto, non mi lascia dubbi sulle sue dimensioni e, per un attimo, non posso fare a meno di immaginarlo dentro di me... un brivido mi scuote mentre l'uomo si avvicina sempre di più, mi prende il viso tra le mani e mi bacia, mentre la sua lingua gioca con la mia scende fino ai seni, prendendo i capezzoli tra le dita e strizzandoli leggermente. Si stacca da me e, senza smettere di guardarmi prende delicatamente il mio abito per le spalle e tira, lacerandolo e liberando il mio corpo. Il suo sguardo bramoso mi fa sentire desiderata come mai nella vita e, mentre la sua lingua carezza i miei seni, mordicchiandomi i capezzoli, mi sfugge un gemito. Un sorriso diabolico illumina il suo viso angelico mentre continua a torturarmi, le mani che scendono verso la mia intimità, lasciandomi brividi su tutto il corpo, finchè arrivano al monte di venere. Chiudo gli occhi per godermi ogni sensazione mentre due dita si posano sul mio clitoride leggere come una farfalla e lo massaggiano con piccoli movimenti circolari. Il mio respiro si fa affannoso, le piccole scariche di piacere non bastano a placare la mia fame. Poi, finalmente, le dita si muovono verso il basso, quasi a voler disegnare la mia vulva, ad ogni movimento sembrano voler entrare, ma non lo fanno mai, una tortura così dolce che fa quasi male. Impaziente, gli prendo con delicatezza la mano, mostrandogli quello che voglio...e lui lo fa. Mentre mi mordicchia il collo con i suoi denti perfetti, un dito entra finalmente dentro di me, è solo uno ma la sensazione di pienezza che provo è indescrivibile. Inizia a muoverlo piano, su e giù, finchè il mio bacino non lo segue, così capisce che è il momento di aggiungerne un altro, poi un altro ancora, finché le dita non diventano tre.
Eccitata, gli prendo il viso e lo porto verso di me, baciandolo con passione mentre lui, preso dalla situazione,aumenta il ritmo delle dita, ruotandole e muovendole avanti e indietro come se volesse scoparmi. Non riesco quasi più a respirare, il vento che a tratti mi sfiora il clitoride, il leggero grattare della corteccia sulla mia pelle nuda, la sua lingua nella mia bocca, una mano che stringe il seno e l'altra che sembra voler entrare sempre più dentro di me, improvvisamente le mie dita sembrano avere vita propria e scendono verso la mia intimità, carezzando il clitoride... ed è qui che vengo urlando, in un'esplosione di luce.
Apro gli occhi e sono di nuovo in camera mia. Sono completamente nuda, anche se ricordo benissimo di essermi addormentata con indosso il mio pigiama, davanti a me Alessio, il mio compagno che mi sorride furbo, una mano ancora dentro di me.
"Buongiorno amore mio."