L'inverno2020 era passato ed era calata la paura della maledetta
pandemia.
C'era qualche possibilità di muoversi un po, di incontrarsi e io ne
approfittai per andare a conoscere di persona una signora bulgara con
cui avevo stretto amicizia su un sito di incontri 
Prenotai una camera di albergo nella città dove lei faceva la badante
e, dopo 4 ore di treno, ero pronto ad incontrarla.
Si chiamava Elena. In effetti il suo nome è un altro, ma, come
succede spesso con le donne dell'est, il suo nome è impronunciabile
per noi.
Dopo aver fatto il checkin in albergo , le telefonai per prendere gli
ultimi accordi.
Lavorava fino alle cinque di pomeriggio e mi avrebbe raggiunto solo
verso le sei con il bus .
Avevo più di quattro ore di tempo e ne approfittai per farmi un giro
per la città e rivedere i luoghi che avevo frequentato molti anni
prima durante il servizio militare.
Alle cinque e mezza ero già al capolinea del bus ad aspettare Elena.
Ero ansioso di conoscerla di persona e di scoparmela . Su whatsapp mi
faceva vedere le tette, il culo, la figa e io ricambiavo naturalmente
mostrandole il mio cazzo in erezione. Ci eravamo masturbati decine di
volte in connessione web
Alle 6 e qualche minuto arrivò il bus, ma non c'era. 
Il prossimo sarebbe arrivato dopo 10 minuti.
Mi sentii toccare la spalla e mi girai sorpreso. Era scesa alla
fermata precedente perché, mi disse, voleva scaricare un po' la
tensione facendo due passi.
Era come la vedevo su whatsapp, anzi meglio.
Portava benissimo i suoi 50 anni, molto tonica, senza un filo di
grasso. 
Mi abbracciò e baciò con passione e rimanemmo avvinghiati alla fermata
del bus per un tempo lunghissimo.
Inutile dire che ero in tiro pazzesco pregustando la scopata.
Comunque era quasi ora di cena e decidemmo di cenare 
Durante la cena mi disse che purtroppo per quella sera doveva
rientrare subito e che all'indomani, sabato, sarebbe stata libera
dall'una fino alla sera della domenica.
Per tutta la serata ci eravamo toccati nelle parti intime purché
eravamo ambedue in astinenza prolungata.
Lei mi disse che sarei stato il primo dopo 11 anni.
A malincuore la riaccompagniai alla fermata del bus.
Pazienza, avrei aspettato ancora un po di ore!!!
L'indomani arrivò puntuale con una borsona con il pigiama e altra roba
per cambiarsi.
Un rapidissimo pranzo e poi finalmente in camera.
In due secondi eravamo nudi nel letto.
Ci baciammo con passione, le baciai poi il collo, il seno, le succhiai
i capezzoli, le baciai la pancia e le gambe.
Come al solito tralascio un po' la figa per aumentare la voglia di
lei, ma poi incominciai a leccargliela per prepararla alla
penetrazione.
Dopo un po' mi spostai, mi misi fra le sue gambe per penetrarla
e.....successe una cosa incredibile.
Si mise a piangere disperatamente. 
"Sono undici anni che non scopo" - mi gridò fra le lacrime -" la mia
figa si è ristretta e il tuo cazzo è troppo grosso. Se lo mettidentro mi spacchi tutta. Ho paura"
Era la prima volta che mi succedeva una cosa simile 
La paura le aveva completaente fatta chiudere la figa in una
contrazione spasmodica.
Ho un uccello che quando è bello duro arriva a 20 cm di lungjhezza e
a 20 di circonferenza.
Non mi ero mai chiesto se ero fuori misura. Una volta una signora mi
aveva detto che era bello, ma mai nessuna lo aveva rifiutato
Avevo ormai una voglia matta e , visto che la figa era sigillata e il
culo ancora di più, l'unica via di sfogo era la sua bocca.
Ritornai a leccarle la figa, però, questa volta mi posi nella classica
posizione del 69.
Non le dissi nulla, ma il mio cazzo era giusto davanti alla sua bocca.
Intanto iavoravo la figa ancora contratta. Provai a inserire il
mignolo e neanche quello riusciva ad entrare
Avrei poi scoperto che è vaginismo psicologico, una malattia che
affligge alcune donne 
Mentre le leccavo la figa, sentii le sue mani toccare il mio attrezzo, 
stava giocando , mi accarezzava.
Dopo un po' lo scappello' , sentii la sua lingua ruotare sulla punta
Piano piano sentii la sua bocca avvicinarsi ...come avesse paura
Intanto io giocavo con la sua figa. La sentii rilassarsi un po'. 
Certamente le piaceva . Man mano che passava il tempo osavo sempre di
più con le mie dita.
Sentii che provava a ficcarsi il cazzo in gola mentre le mie mani e la
mia lingua la masturbavano.
Mi staccai da lei e mi sdraiai sulla schiena le dissi di mettersi su
e provare a infilarselo se poteva.
Io non avrei fatto nulla per forzarla
Lei seguì il mio consiglio e si mise a cavalcioni con il mio cazzo
appoggiato all'apertura della sua figa
Era un po' rilassata, ma non osava più di tanto. 
Percepivo che ero in buona posizione per penetrarla ma lei esitava.
Eppure era bagnatissima e ben lubrificata 
Decisi il tutto per tutto
Con un colpo improvviso di reni sollevai il bacino e la penetrai con
forza stringendo le sue braccia per non farla scappare.
Istintivamente lei contrasse i muscoli per non farmi entrare ma io ero
già dentro per almeno la metà 
Mi fermai un po' perché la sua contrazione mi impediva di muovermi
Le chiesi scusa e le promisi di non fare nulla senza il suo consenso
Piano piano si rilassava e ,inizialmente, i suoi sforzi tendevano a
sfilarsi il mio membro,ma poi sentii che alternava i movimenti. Un po
su, un po giù 
La sua faccia che prima era rattrizzita, adesso era luminosa.
Stava vincendo la paura
I suoi movimenti erano sempre più ampi anche se non veloci
Dopo una decina di minuti il mio cazzo sprofondò libero fino in fondo.
Ormai lei era infoiata al massimo. Gridava come una ossessa e andava
su e giu a ruota libera.
Era come una pazza
Quando finalmente venni e la inondai di sperma, lei continuò fino a
quando il mio cazzo non si fu ammosciato completamente.
Giacemmo sfiniti per un bel po' 
La notte successiva non ebbi nessun problema a scoparla una seconda e
terza volta.
Quando mi riaccompagno' al treno, mi disse che era stata da unaginecologa il mese prima per la sua paura.
La dottoressa l'aveva rassicurata ma non era servito a nulla. La prima
sera era scappata per la paura e non per il lavoro. Era una malattia
che l'affliggeva da un paio d'anni, cioè da quando aveva provato a
cercare un compagno e aveva incontrato un uomo che non aveva avuto la
mia pazienza (e neppure le mie misure)
Il mio cazzo però l'aveva guarita
Adesso lei sta con un uomo, ma ha bisogno della mia cura una volta al
mese.
Dice che necessita di allargare la figa per evitare ricadute

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