Ci ritroviamo tutti a cena allo stesso tavolo, Beth è di fronte a me, cerco sul suo viso i segni degli eccessi della giornata, vedo una chiazza rossa sul collo.
Lei è tranquilla, nulla nel suo comportamento fa pensare che poche ore prima era distesa sul tavolo di un bar a fare sesso con un ragazzo del posto conosciuto pochi minuti prima, davanti a mia moglie ed a un sacco di altra gente.
Michele è seduto tra me e mia moglie, come sempre il suo comportamento è impeccabile, io invece sono agitatissimo, averlo di nuovo al mio fianco mi eccita e mi imbarazza.
Come posso far finta che non sia successo nulla? Che non è stato il mio amante per tutto il giorno?
Sento ancora fremere il mio buchetto al pensiero che poche ore fa mi ha penetrato prendendo la mia verginità.
Penso anche che un paio d’ore fa ho lasciato che guardasse mia moglie Patrizia nuda mentre dormiva distesa sul nostro letto, rivedo il suo sguardo bramoso indugiare sulle sue forme.
Non sembra lo stesso ragazzo con cui ho fatto sesso, stasera mi sembra attratto solo da mia moglie, ignora le mie carezze furtive sotto il tavolo, la mia gamba che cerca il contatto con la sua.
Lo sorprendo più volte a spiare nella scollatura del suo vestito, stasera Patrizia non indossa reggiseno, se lo può ancora permettere, il suo seno è piccolo e per niente cascante nonostante abbia passato i cinquant’anni.
Lei è sensibile a certe cose, non può non essersi accorta degli sguardi impertinenti di Michele, ma non fa nulla per evitarli, anzi si china fin troppo spesso verso di lui.
Mi viene un dubbio atroce: forse faceva solo finta di dormire, si è prestata volentieri al mio gioco e le è piaciuto farsi guardare dal ragazzo mentre stava nuda sul letto?
Finita la cena Beth ci trascina nell’arena del villaggio dove è prevista una serata di balli caraibici.
Troviamo un tavolo defilato, un poco distante rispetto a quelli degli altri ospiti, così da stare un po’ più tranquilli.
Non appena inizia la musica le nostre due donne si lanciano sulla pista, sembrano scatenate.
Non ricordo l’ultima volta che ho portato mia moglie a ballare, mi rendo conto di essere stato egoista, a lei piace davvero molto.
Finalmente inizia la musica dal vivo, un quartetto locale suona musica tipica del posto.
Beth non ci mette molto a trovare un partner per il ballo, Patrizia invece respinge un paio di pretendenti e torna verso il tavolo con l’espressione imbronciata lamentandosi che nessuno sa ballare decentemente e che tutti ne approfittano per toccarle il sedere.
Michele si alza prontamente, la prende per una mano e la riporta sulla pista.
Li guardo ballare, trovo che siano molto carini insieme, lei non dimostra la sua età e volteggia felice tra le sue braccia, incurante del vestito che si alza sino a mostrare fugacemente e mutandine.
Non vedo nulla di male quando la mano di lui si porta sempre più vicina al sedere di mia moglie e neppure quando la gamba di Michele è saldamente tra quelle di lei.
Cerco di immaginarla tra le braccia del ragazzo nero, mi chiedo se Michele possa essere eccitato e se Patrizia lo senta attraverso la stoffa sottile del vestito.
Nella mia mente le immagini si mischiano e si alternano, il ballerino che struscia su mia moglie il suo grande fallo diventa Josè il marinaio, rivedo il suo glande gonfio a pochi centimetri dalle mie labbra, mi chiedo come sarebbe stato se avessi acconsentito alla sua muta richiesta di mettermelo in bocca, se sarei stato un grado di farmi penetrare da un mostro simile.
Sono talmente perso nelle mie fantasie che mi accorgo che Simone si è seduto accanto a me solo quando mi parla, non ho capito nulla e lo faccio ripetere.
Con un gesto della testa indica mia moglie e senza mezzi termini mi dice che se la sta godendo tra le braccia di Michele.
Aggiunge si capisce lontano un miglio che mi eccita vedere mia moglie abbracciata ad un altro, che mi capisce benissimo perchè per lui è lo stesso.
Mi racconta anche che sa già come finirà la serata: presto sua moglie sceglierà tra i tanti ballerini quello con cui concluderà la serata.
Mi indica un ragazzo dell’animazione che sta ballando sempre più spesso con Beth confessandomi che spera che il prescelto sia lui perchè adora vedere la moglie posseduta da ragazzi di colore.
Sempre che Beth sia propensa a lasciarlo guardare, a volte lo lascia fuori dalla camera e solo quando il suo amante se ne va lo fa entrare e gli racconta per filo e per segno quanto accaduto.
Mi confessa anche che si è masturbato mentre la moglie gli ha raccontato della sua avventura nel bar la mattina stessa e mi chiede se ho fatto lo stesso quando Patrizia mi ha relazionato sulla gita.
Gli rispondo che mi sono un po’ eccitato al pensiero che mia moglie abbia ballato con il ragazzo, ma nulla di più, mi chiede cosa mi abbia raccontato mia moglie.
Mi guarda stranito e mi chiede se sono davvero sicuro che mia moglie mi abbia detto tutta la verità, perchè Beth ha riportato una versione diversa.
Beth gli ha riferito che mentre ballavano è stata Patrizia, imbarazzata dalla presenza di altri avventori, a volersi spostare in una sorta di separè in fondo alla sala, dove il ragazzo ha continuato a tenerla stretta e a palpeggiarla.
Quando l’amica ha iniziato a fare sesso mia moglie era a mezzo metro di distanza e non levava gli occhi dalla scena, mentre il suo partner aveva una mano dentro il suo vestito.
Sempre più eccitata dalla situazione si è lasciata mettere la mano sotto la gonna e quando il tipo si è sbottonato i pantaloni gli ha preso in mano il pene già duro come il marmo.
Quando il ragazzo ha tentato di penetrarla si è rifiutata e solo allora ha manifestato la volontà di lasciare il locale.
Non so se credere alla versione di Simone, non riconosco il comportamento di mia moglie, ho sempre pensato che sia sempre stata sincera con me e che non fosse il tipo da farmi le corna, soprattutto in una situazione del genere.
L’uomo si alza, la moglie gli ha fatto cenno che sta per lasciare la pista e, come pronosticato lo fa tenendo per mano il giovane animatore del villaggio con cui ha ballato per quasi tutta la sera; di sicuro lo sta portando nel bungalow per finire la serata in bellezza.
Simone si china per augurarmi che Patrizia faccia lo stesso con Michele.
Guardo con occhi diversi mia moglie tra le braccia del ragazzo, non capisco come possa accettare la sua mano ormai fissa sul suo sedere, proprio lei che odia di essere toccata da sconosciuti, eppure la sua espressione è radiosa.


 



Tornano al tavolo, sono sudati e accaldati, ridono e scherzano, non mi rivolgono neppure uno sguardo, così vado a prendere dei drink per tutti e tre.
Lo spettacolo è finito, torniamo verso i nostri bungalow, Patrizia è radiosa, ci prende entrambi sottobraccio e afferma che non si divertiva così da anni.
Al bivio tra i nostri due villini ci fermiamo esitanti, per un motivo o per l’altro nessuno di noi vuole che la serata termini ora.
Patrizia mi sorprende proponendo un bicchiere della staffa.
Ci ritroviamo nel nostro patio, loro si accomodano sul divanetto, io entro per preparare da bere.
Non so cosa sperare, di sicuro la complicità tra i due è forte, sono in perfetta sintonia anche fuori dalla pista da ballo e la cosa mi fa un pochino ingelosire.
Mi ritrovo però ad essere geloso anche di Michele, dopo che abbiamo fatto l’amore per tutto il pomeriggio mi aspettavo un po’ più di attenzioni.
Con la scusa di una doccia li lascio un po’ da soli, al mio ritorno è Patrizia che si vuol fare una doccia e cambiare il vestito ormai zuppo di sudore.
Michele mi confessa che si sente molto attratto fisicamente da mia moglie, che è rimasto turbato da quando l’ha vista nuda e mi chiede se la cosa mi disturba.
Gli confesso le mie fantasie di qualche giorno prima quando le ha fatto il massaggio, che non avrei nulla in contrario se facesse sesso con lei, ma anche che non saprei come organizzare la cosa senza che sembri preordinata.
Veniamo interrotti dal suo ritorno, è il turno del ragazzo per la doccia.
La trovo bellissima avvolta nell’asciugamano, mi alzo e glielo dico mentre la bacio con passione.
Ho voglia di fare l’amore con lei e non lo nascondo, la porto verso il nostro letto, lei si trattiene, mi ricorda che Michele è ancora nel nostro bagno e che dovremmo aspettarlo almeno per un saluto.
In quel momento lui esce dal bagno, coperto da un piccolo telo sui fianchi, si sta asciugando i capelli, la pelle ambrata ancora umida, senza volerlo mette in mostra i suoi muscoli che si tendono.
Lo fissiamo entrambi estasiati, è davvero un bellissimo ragazzo, non riusciamo a togliergli occhi di dosso.
In un sussurro chiedo a Patrizia se è sempre dell’idea di lasciarlo andare a casa, capisco che è imbarazzata, mi trema la voce quando le chiedo se le va di farsi fare un massaggio da lui.
Sposta lo sguardo sul mio viso, nei suoi magnifici occhi verdi leggo eccitazione, ma anche una muta domanda, sembra chiedersi se mi rendo conto di ciò che potrebbe accadere.
Sui nostri visi passano mille emozioni, nessuno dei due osa fare un solo movimento.
Michele si è fermato a guardarci, ha capito che stiamo vivendo un conflitto interiore, non dice una parola ma lascia che l’asciugamano scivoli sui suoi fianchi lasciandolo nudo.
Le sussurro che la amo infinitamente prima di prenderla per mano e portarla verso il letto.
Ci fermiamo un solo attimo, di nuovo occhi negli occhi, ci giriamo verso Michele, non abbiamo bisogno di dire nulla, lui capisce e viene verso di noi.
Faccio sdraiare mia moglie a pancia in giù e invito Michele a massaggiarle la schiena.
Questa volta posso finalmente stare al loro fianco e guardare da vicino le mani dell’uomo scorrere sul suo corpo.
L’asciugamano è d’impiccio, è lei stessa a toglierlo mostrandosi completamente nuda.
Michele non le risparmia complimenti sul suo fisico e soprattutto sul suo sedere cui dedica parecchie attenzioni prima di scendere lungo le cosce per poi arrivare a piedi e caviglie.
Rifà il percorso inverso risalendo lungo le gambe con esasperante lentezza, le mani sono sull’interno delle cosce pericolosamente vicino alle sue parti intime.
Lei si trattiene a stento, vorrebbe di più ma non osa chiederlo, si limita a divaricare le gambe.
Il ragazzo mi invita a partecipare al massaggio, ci dedichiamo ad una gamba per ciascuno.
A turno passiamo sempre più vicino alle sue labbra che sentiamo già umide.
Lui le sussurra di girarsi a pancia in su, lei esita, tenta di coprirsi con le mani.
Per non metterla in imbarazzo e rischiare di rompere la magia, Michele le appoggia un telo a nascondere seno e pube.
Sebbene non totalmente esposta Patrizia è tesa, mi chino a baciarla mentre lui ricomincia a massaggiarla dalle caviglie.
Quando mi sembra un pochino più rilassata infilo la mano sotto il telo e le accarezzo il seno.
Il suo respiro accelera, sento che muove i fianchi, conoscendola deve essere molto eccitata dalla situazione, di solito ci vuole un po’ più di tempo e ben più di una carezza sul seno per farla venire.
È il momento di toglierle l’asciugamano, è troppo eccitata per accorgersene.
Scendo con la mano sulla pancia e poi sul monte di Venere, vorrei accarezzarla a fondo, m scopro il perchè di tanta eccitazione: la mano di Michele è già in mezzo alle gambe di lei. le sta massaggiando la fessura con lunghi delicati passaggi.
Prendo possesso almeno della clitoride che coccolo con movimenti circolari e con una leggera pressione, proprio come lei preferisce.
Infatti punta i talloni sul materasso e si inarca, so cosa va chiedendo, prendo la mano di Michele facendogli capire di penetrarla con le dita.
Sta indubbiamente provando molto piacere, anche se a questo punto avrebbe dovuto aver già goduto, qualcosa la trattiene ancora, di sicuro non riesce a scordare del tutto che è a letto con due uomini, ha ancora delle remore.
Voglio farle capire che è tutto a posto, che per quanto mi riguarda non c’è alcun problema, le prendo una mano e la stringo forte, la chiamo per nome, cerco il suo sguardo e tento di trasmetterle tutto l’amore che provo per lei.
Porto le nostre mani tra le sue gambe, le prendo un dito e le faccio capire di metterselo dentro, a fatica aggiungo anche il mio.
Ha tre dita dentro, uno per ciascuno di noi, quasi a suggellare un patto erotico. 
Finalmente si lascia andare e gode rumorosamente.
Resta sdraiata con dei piccoli singhiozzi, ha avuto un orgasmo travolgente, uno di quelli che lei definisce da “ossa di gomma” perchè quando capita per parecchi minuti non riesce neppure a muoversi.
Non le dò tregua, metto la mia bocca tra le sue gambe.
È molto bagnata dei succhi più viscosi che rilascia quando viene, la clitoride è turgida e fa capolino tra le labbra, ci appoggio la lingua e la titillo con vigore, riportandola subito ad un passo da un nuovo orgasmo.
Mi prende la testa e mi tira verso l’alto, mi fa capire che vuole essere penetrata.
Con un cenno del capo lascio il posto a Michele che la lecca per qualche secondo per poi appoggiarsi sulle braccia indirizzando il suo pene verso Patrizia.
Mi sembra di impazzire, un altro uomo sta per penetrarla davanti a me, lo trovo elettrizzante.
Allungo una mano e lo impugno, lo tengo in mano per un attimo, vorrei giocarci per ore, ma ora la cosa che desidero di più al mondo è guidarlo dentro mia moglie.
Bastano pochi attimi a Patrizia per intuire che non sta facendo l’amore con me, spalanca gli occhi, sembra svegliarsi da un sogno, appoggia le mani sul petto del ragazzo cercando di respingerlo.
Lui si sfila e mi guarda, attende una mia decisione: con un cenno della testa lo faccio proseguire incurante delle proteste.
Lei tenta di divincolarsi, le prendo le braccia e le tengo bloccate sopra la testa, intanto le sussurro nell’orecchio di stare ferma, che è tutto a posto, di lasciarlo fare.
Solo però quando le dico che la amo da morire e che desidero che faccia l’amore con Michele davanti a me e insieme a me sembra calmarsi.
Solleva il bacino per facilitare la penetrazione, da un suo singulto deduco che è di nuovo entrato, che si sta facendo largo dentro di lei.
Lui si solleva sulle braccia ed inizia il movimento di dentro e fuori, io intanto le stringo ancora la mano e di nuovo cerco il suo sguardo trasmettendole così tutta la mia approvazione.
Le appoggio la testa sul ventre, sono a pochi centimetri dal pene di Michele che entra ed esce da lei lucido dei suoi umori.
Sono senza fiato, non posso ancora credere che sto guardando mia moglie che sta facendo sesso con un altro uomo, sconosciuto sino a pochi giorni fa.
Con un ritmo lento Michele lo sfila quasi del tutto per poi affondarlo il più possibile, ad ogni affondo sento un sospiro di lei ed il rumore dei suoi succhi.
Lo sfila troppo e anzichè entrare scivola lungo la fessura per fermarsi a un paio di centimetri dalla mia bocca.
Lo rimette e poco dopo scappa fuori di nuovo, questa volta però sono pronto e lo faccio entrare nella mia bocca dove riesco a tenerlo per pochissimo tempo.
Il gioco va avanti a lungo, qualche colpo a lei e uno a me, fino a quando Patrizia arriva di nuovo sull’orlo di un orgasmo.
Mi sposto per far sì che gli affondi siano vigorosi come piacciono a lei in questa fase, lei grida il suo godimento, lui però non demorde, anzi aumenta ritmo e ardore.
Non lascia sfumare l’orgasmo di Patrizia, la mantiene ad un alto livello di eccitazione fino a che lei viene di nuovo a pochi secondi dal precedente.
Non so più cosa guardare, il seno di mia moglie che dondola al ritmo dei colpi di Michele, il pene che va e viene divaricandola, il sedere tonico del ragazzo, i muscoli della sua schiena tesi e coperti da un velo di sudore.
Non resisto ed allungo una mano a sfiorare le sue natiche per poi prendere in mano i suoi testicoli caldi e gonfi.


Dalla sua espressione capisco che anche Michele sta per godere, mi guarda, con un cenno della testa gli dò il via libera, Patrizia è da tempo in menopausa e non ci sono rischi in tal senso.
Presto viene dentro mia moglie, riempiendola del suo seme abbondante, io rischio di venire senza neppure sfiorarmi con la mano.
Resta sdraiato sopra di lei, ha il fiato corto, ha cavalcato mia moglie a lungo ed in modo vigoroso, anche lei sembra inerme ed abbandonata sul materasso.
Lo lascio riposare per pochi secondi poi gli chiedo di spostarsi.
Lui rotola su fianco, appoggiando mollemente una mano sul seno di mia moglie.
Mi inginocchio davanti a lei, che pudicamente tiene le gambe chiuse.
Mi sfugge un risolino mentre con un certo sforzo le divarico le cosce, trovo paradossale che un minuto fa stava facendo sesso con un estraneo ed ora si vergogna a mostrarsi a suo marito.
Mi chino a guardarla: è oscenamente aperta e dilatata, un copioso rivolo di sperma fuoriesce lentamente creando una piccola macchia sul lenzuolo.
Vorrei immortalare questa visione in una foto, ma non posso resistere, la penetro immediatamente.
La vagina dilatata dal lungo lavoro del pene di Michele e allagata dal suo sperma, mi dà una strana sensazione, non mi sembra neppure sia mia moglie, le do forti colpi ed a ogni affondo schizzi di crema mi imbrattano pene e testicoli.
Sono troppo eccitato e non posso resistere a lungo, mi bastano pochi colpi per aggiungere il mio sperma a quello del ragazzo.
Patrizia si alza dal letto e con la mano a coppa sulla vagina corre in bagno a lavarsi, ne approfitto per prendere in bocca il pene Michele e ripulirlo.
Resta a lungo sotto la doccia e quando torna è imbarazzata, si siede sul bordo del letto con gli occhi bassi e resta in silenzio, le accarezzo dolcemente la schiena sotto la maglietta oversize che ha indossato.
Credo sia pentita di essersi lasciata andare e di essersi spinta oltre ogni limite immaginabile solo pochi giorni fa.
Chiedo per favore a Michele di lasciarci soli, lui comprende e se ne va immediatamente.
Si sdraia in posizione fetale dalla parte opposta del letto, dandomi le spalle.
Le appoggio una mano sulla spalla, mi dice di non toccarla e di lasciarla in pace.
So che insistere peggiorerebbe la situazione, la lascio sola, mi metto sul divano del salottino.



(CONTINUA)

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