Torno da una birra con gli amici, faccio la solita strada. Buia e  con poca gente in giro. Improvvisamente la macchina ha dei sussulti, riesco ad accostare e si ferma. Vani i tentativi di farla ripartire.
Mi rassegno a tornare a piedi è troppo tardi per farmi venire ad aiutare. Mi rendo conto anche che mancano ancora 5 km, per arrivare a casa.
Provo con poca convinzione a fare l’autostop. Non sono molte le macchine che passano e poi di notte chi si ferma per dare un passaggio ad uomo.
Da lontano scorgo le luci di una macchina ed alzo il dito per chiedere un passaggio.
La macchina passa e incredibilmente si ferma. Corro e dal finestrino…
-    Grazie…. Non avevo speranze.
-    Figurati odio viaggiare da solo, ma dove devi andare?
-    Guarda basta che mi porti 5 km più avanti.
-    Ok Sali.
Ci presentiamo, io sono Max separato da anni con due figli di 7 e 10 anni, lui è Claudio sposato, con una figlia di 19 anni. Sta venendo da Milano, per andare nella sua casa di Roma, dove già sono arrivate la moglie e la figlia. E’ stato finalmente trasferito, dopo tanti anni.
Il tragitto è breve, ma parlando la sua macchina procede lentissima.
Stiamo affrontando il tema banale e pesante del traffico a Roma, non so cosa mi è preso, neanche tanto la birra, forse solo una ricorrente fantasia che ho sempre avuto, tanto è che improvvisamente appoggio la mia mano sul suo cazzo.
Non dice nulla continua a guidare, ma sempre più lentamente. Come fossi in trance e anche con un leggero timore, continuo a toccarlo. Con l’aiuto dell’altra mano, abbasso la zip, e infilo la destra nei pantaloni. 
Trovo immediatamente l’uccello, non è ancora duro, ma capisco che sta crescendo. Lo tiro fuori, e come un adolescente lo sego.
Si sente solo la musica della radio, lui guarda la strada ed io fisso il suo cazzo che sto segando. Ora è ben eretto e anche al buio riesco a vederlo bene. Un pochino forse mi vergogno, e sicuramente non immaginavo di terminare la serata in questo modo. A dire il vero mi sto eccitando, sento il mio attrezzo che spinge nei pantaloni. L’uomo sterza e si accosta lungo la strada e spenge la macchina. Con naturalezza dirigo la testa sul suo pisello, e con la lingua inizio a dare dei colpetti sulla cappella. Con più convinzione la tengo con le labbra, lui si abbassa completamente i pantaloni e gli slip, ed ora riesco a vedere perfettamente tutto, compresi i coglioni. Faccio attenzione a non strusciare i denti, e la mia bocca prende il ritmo sul cazzo. Nella testa mi passano mille immagini, e non riesco a credere che sto piegato su un cazzo a pomparlo.
Libero il mio e mentre procedo a sbocchinarlo mi sego. 
Non passa molto, spinge la mia testa sul suo cazzo, e schizzi di sperma finiscono nella mia bocca. Il seme scende nella mia gola e mi schizzo sul maglione.
Ci rivestiamo e..
-    Sai quando mi sono fermato per darti il passaggio, avevo nella testa questa fantasia. Sarà che con mia moglie…
-    Io invece non so cosa mi è preso comunque…
E’ molto gentile, mi accompagna sotto casa, ci salutiamo e salgo su.
Il giorno dopo a lavoro, ho una riunione entro nella sala e già sono tutti presenti. Il nuovo mega Direttore sta parlando. Mi scuso, e solo ora mi accorgo che Claudio.
Cazzo penso…proprio lui….una possibilità su un milione….
Mi riconosce, ma ovviamente fa finta di nulla. La riunione termina e sparisco.
Riesco per una settimana a non incrociarlo, ma quando sono a Rimini per un convegno, nello stesso albergo dove alloggio, me lo ritrovo nella stanza di fronte.
La sera ceno con il gruppo, anche lui ne fa parte. Appena terminato alcuni vanno a fare un giro, io decido di tornare in stanza per una doccia, e poi dormire.
Esco dal bagno con l’accappatoio, mi asciugo i capelli e sento bussare alla porta. Vorrei non aprire, ho la sensazione di chi possa essere.
Come non detto, apro ed è lui. Lo faccio entrare, si siede sul letto e parla di lavoro. Non lo faccio terminare e subito chiarisco che quella sera è stato un episodio. Sembra non aver capito e sottolineando alcuni incarichi che stava per assegnarmi, si sbottona i pantaloni ed apre il mio accappatoio. Guardando il mio corpo con il suo uccello di fuori, mi annuncia una probabile promozione che stava per darmi, ovviamente solo alcuni dettagli andavano discussi.
Dettagli che mi fa capire, vanno affrontati senza l’accappatoio. Qualche sacrificio per il lavoro, penso, vada fatto… Butto in terra l’accappatoio e la mia mano prende il suo cazzo. Non ho bisogno di segarlo è già duro, mi inginocchio e lo pompo. Spero di farlo venire così se ne va. Squilla il cellulare, risponde e mentre lo succhio lo sento litigare con la moglie. Appena termina la chiamata, si spoglia e mi invita sul mio letto. Penso che non sta prendendo una bella piega la situazione. Siamo nudi sul letto, sono sempre con la bocca sul cazzo. Non metto molto a capire il seguito, si posiziona dietro di me e sento la sua lingua sul culo, e poi la cappella. Claudio in ginocchio dietro di me, la cappella copre interamente il mio buco. La spinge e lentamente apre il mio sfintere. Afferra il culo, e mi scopa. La nerchia mi scava il culo, e per la prima volta sento che mi afferra il pisello, me lo sta segando. Fa male quel cazzo nel culo, ma le pareti si aprono, e lo sento come è soddisfatto. Per fortuna deve essere arrapatissimo, i suoi coglioni sbattono sul culo e mi sborra. Lo stesso faccio con la sua mano.
Ora penso finalmente se ne va, invece accende una sigaretta me ne offre una.
Rimane tutta la notte, e solo al mattino se ne va. Sotto la doccia, penso alla notte passata con un uomo. E al culo che mi ha sfondato.
Passano i mesi, e la promozione arriva quasi subito. Certo non sono finiti i pompini, e il culo spesso lo devo aprire, ma ora ho l’ufficio personale, con una segretaria giovane ed inesperta.
Frequento anche le feste a casa sua, e per tutti sono il suo braccio destro, non credo sospettino nulla.
Una domenica, mi chiede di andare da lui la mattina presto. Arrivo e ad aprire è Ornella la rossa moglie. Mi fa entrare e mentre bevo il caffè che mi ha offerto, mi informa che Claudio è dovuto andare a Perugia dalla madre per un’urgenza.
Il nostro è un colloquio informale, e si parla di tante cose, compresa la mia professionalità a lavoro.
-    Senti Max, posso chiederti una cosa? Se vuoi non rispondi.
-    Certo Ornella.
-    Ho il sospetto che mio marito abbia un’amante… 
-    Che io sappia assolutamente no… stiamo sempre insieme e nessuna donna ho impressione che frequenti. Ma perché lo pensi?
-    Beh una donna lo sente… e poi in tutta confidenza…. Non abbiamo rapporti da tempo, ho anche tentato… ma scusami.. sono da buttare?
Ornella è in piedi di fronte a me, toglie il vestito e rimane con gli slip. E’ una donna sui 50, bel seno pieno, una 4° sicuramente rifatta. I capezzoli sono già duri, gambe lunghe e bianche. Il culo ben fatto. Una splendida cavalla con la criniera rossa.
Mi alzo e…
-    No no…. È proprio uno scemo…
Le afferro la testa e la lingua scivola, nella sua bocca. Afferro le tette e le stringo, senza pensarci tiro fuori il cazzo e lo struscio sulle gambe. Lo afferra con forza, come un naufrago in mezzo al mare, e lo sbatte. La mia mano le abbassa gli slip e la frugo. Bello il suo folto pelo rosso della figa. Si sente che non scopa da tempo, l’odore della figa mi ubriaca.
La sua bocca è sul cazzo, mi guarda e chiede di essere scopata.
Immediatamente, la spingo sul divano e da dietro la monto, gode quasi subito. Le afferro le natiche e continuo a sbatterla, le schizzo quei bei peli rossi della figa.
Ci rivestiamo…
-    Scusami Max…
-    Grazie Ornella…
-    Grazie a te….una sveltina…ma con un orgasmo violento… Inutile dirti…di fare silenzio con mio marito…
-    Ovvio…anzi se mai tu volessi…
Passo la giornata a casa davanti al televisore, verso le 20.00, suonano alla porta.
E’ Claudio…che palle
-    Scusami Max…giornata infernale e scusami per oggi…almeno spero in un buon caffè.
-    Si si… ottimo….dimmi hai problemi…
-    Dopo questa giornata si…
Capisco… si abbassa i pantaloni e il cazzo è duro. Mi abbasso come sempre e lo spompino, ma non basta. Mi devo abbassare i pantaloni, mi appoggio al tavolo e senza remore, mi incula. Classica sveltina tra maschi, mi sega mentre mi scopa…ripenso ad Ornella e sborro sulle sue mani. Per l’eccitazione mi riempie il culo di sborra. Si riveste e scusandosi per la fretta va via.


La settimana dopo parte, Ornella mi invita a casa. Salta direttamente caffè e salone, andiamo in camera da letto. Mi spoglia e succhia il mio cazzo. Finiamo sul letto, la scopo infilandomi tra le sue gambe, bello il pelo che struscia sulla mia pancia. Mi afferra il culo per spingere al meglio il cazzo dentro.
Infila anche un dito nel mio culo…deve essere un vizio di famiglia. Arriva dopo i suoi orgasmi, la sborra nel suo utero. 
Dopo la separazione questo deve essere il mio periodo d’oro. Non aspetta molto Ornella, ancora le cola lo sperma, e si posizione su di me, per un 69. Ci lecchiamo, poi di spalle si sdraia su di me, alza le gambe e inserisce l’uccello nel culo. Si muove, le piace essere impalata. Se penso a quante volte, il marito mi ha scopato in quella posizione….
Lo spingo a fondo, sento la cappella sbattere nello sfintere, la donna urla che le fa male, ma allo stesso tempo spinge il culo sul cazzo.
-    O cazzo godo con il culo…che porca…dai spaccami il culo, solo una volta l’ho dato al cornuto del tuo capo...mmm come godo, dai infilami anche i coglioni….
Ora mi spiego perché al cornuto piace sbattermelo in culo…  anche se ho l’impressione che a lui piace proprio il rapporto omosessuale.
Ornella continua a farsi impalare, ma ora se lo gode a pecorina, fino a quando sentendo la mia cappella gonfia, non si precipita a svuotarmi con la bocca.
Si asciuga lo sperma sul cuscino del marito, e mi da il suo accappatoio per asciugarmi dopo la doccia.
Avrei voglia di dirle, che l’amante del marito sono io, ma temo, che vada tutto a puttane, il lavoro, ma anche la monta con questa splendida vacca rossa. Sembra si sia scatenata la sua voglia. E da quello che dice sembra che vada oltre i limiti che aveva con il cornuto. Non riesco ad andare via dalla sua casa. Quando cerco di vestirmi mi tira sul suo letto matrimoniale.
Si è anche svegliata la sua voglia, da geisha. Ha preso un olio e mi sta massaggia. Ho il cazzo rosso e dolorante, ma lo ritrovo sempre tra le sue mani o la bocca.
Massaggia la schiena, e poi i glutei. Allarga il mio sedere e infila un dito, tenta un massaggio prostatico. La sua lingua me lo penetra.
-    Accidenti tesoro… sei bello largo…
-    Si… sto rilassando i muscoli e il cazzo è duro…
Se solo sapesse, che altro che muscoli rilassati, il culo me lo riempie sempre il cornuto. Siamo a 69, ho le gambe alzate e lecca il culo alla grande. I suoi capezzoli, si strusciano sulle mie gambe. La masturbo con la mia lingua e due dita sono ben piantate nel suo culo. Mi sento le palle vuote, ma la signora non va delusa, reclama altra sborra nella bocca.
Sembra sia sempre sotto orgasmo, mi aspira il cazzo come se avesse bisogno di ossigeno. Ormai non bado più alle mie dita che passano tra la figa e il culo. Mi viene in bocca e fortunatamente sento salire la sborra, come se l’avesse risucchiata. Beve tutto senza far cadere una goccia.


Claudio il cornuto, è di ritorno. Sono un paio di giorni che non scopo la sua vacca. Il giorno prima abbiamo saltato, è tornata la figlia dall’ Università che segue in Inghilterra. Era contenta, ma le rodeva che non potesse scopare.


Solito orario, suonano alla porta ed è lui. Non ho voglia di scopare, ma con il suo solito modo di fare, inizia a toccarmi. Finiamo nel letto, prova a baciarmi, ma evito con la scusa di volerlo leccare e così faccio, lo spompino come ha fatto con me la moglie in questi giorni. E’ su di giri, si sdraia e mi fa salire sopra. Indirizzo il cazzo nel culo e lo cavalco. Mai abbiamo fatto questa posizione, generalmente mi prende su un fianco, o a pecorina. Mi sega, mentre lo monto. Darei un pugno a quel viso da porco, mi tiene i fianchi e mi fa muovere sull’uccello. Mi tira verso di se, insiste nel volermi infilare la lingua in bocca. Mi avrà ormai scopato decine di volte, ma mai è stato così insistente. Molto generoso sul lavoro, devo dire che farmelo mi ha fatto fare carriera. E poi il gusto della bella cavalla rossa. Cavalco velocemente, e la cappella va sempre più in profondità. Mi sega velocemente, mi siedo a fondo sul suo cazzo e la sborra calda irrora l’intestino. Arriva anche il mio fiume di sperma, schizzo sul suo petto e sul collo. Stavolta si è fatto ricoprire di sborra. Rimango seduto sul cazzo fino a quando non esce da moscio.
-    Sai Max, non riesco a farne a meno… neanche a 20 godevo così…
-    Lo vedo…e sei sempre pieno…ma con Ornella…
-    Figurati non ricordo neanche quando mi ha concesso il culo, e poi la trovo banale a letto
-    Magari non la stimoli…
-    Oppure mi piace il cazzo…
-     Più il culo…il mio…visto che lo sfondi sempre…
-    Beh stavolta mi hai sborrato addosso…Senti sto per darti un altro incarico…sei bravo e affidabile…
-    Beh detto dopo che mi hai fatto il culo…
-    Beh inizialmente ha avuto il suo peso….scopi da paura…
-    Beh chiedilo a tua moglie…
-    Che cazzo c’entra…
-    Intendo…se sapesse che scopi con me…
-    Ma quella al sesso non ci pensa.
Il cornuto mi tocca il cazzo, che palle…di nuovo me lo ritrovo in bocca. Appena diventa duro, mi fa girare e mi incula. Stavolta dura di più, si è anche fatto leccare il culo. Poi sono ritornato a pecorina, fino a quando non ha sborrato sulla schiena.
-    Ora devo andare, a proposito domani andiamo con la mia famiglia ad una festa, noi torneremo tardi, ma dovresti accompagnare mia figlia a casa. Si dovrà svegliare presto.
-    Ok va bene.
La sera dopo ceniamo, strana situazione, Ornella beve un pochino troppo e ogni tanto lancia battute. 
Mi defilo, e me ne vado in bagno, Ornella mi ha seguito, approfittando della confusione al tavolo, e si infila con me.
-    Mai sei matta, tuo marito è di sotto…
-    Ma tanto non si è accorto di nulla, parla con nostra figlia. Dai scopami !!!
Si appoggia sul lavandino, alza il vestito e sposta lo slip in attesa di essere infilzata. Vinco l’indecisione, ma  quel pelo rosso rompe gli indugi, scappello il cazzo e la monto.  Le afferro le tette e la scopo. La troia rossa mi fa godere, sembra avere una ventosa al posto della figa. Le sborro in bocca.


Passano altre due ore, devo andarmene per accompagnare Elisa la figlia della strana coppia.
Montiamo in macchina e ci avviamo. La ragazza assomiglia alla madre, rossa di capelli con un corpicino niente male. Racconta dei suoi studi ed io del mio lavoro con il padre. Si lascia sfuggire battute spiritose sui genitori. Entriamo in confidenza, forse me ne prendo troppa. Approfittando di una sonora risata, appoggio la mano sulla sua coscia. Lei la sposta ed io la rimetto..
-    Dai su… non rovinare tutto Max…
-    Hai ragione…belle gambe lisce…
-    Stupido dai…
Entro in una piazzola, ormai ho preso una decisione. Mi fermo, mi giro verso di lei e la bacio. Fa resistenza, la mia mano si inoltra sotto la gonna, non sento dei peli come con la madre. Mi chiede di fermarmi, ma poggio la sua mano sul cazzo. E’ duro. Mi sbottono e lo faccio toccare a pelle. Ritrae la mano, ma poi la rimette. Ha la gonna alzata, indossa slip rosa. Sento la sua figa depilata. Infilo la mano ed è bagnata. E’ il via libera, Afferro la testa spingendola sul cazzo, accarezzo le sue labbra con la cappella. Poi la ragazzina, succhia. E’ piegata, le palpo il culo. Abbasso il sedile, cercando di tirare giù lo slip, lo strappo. Cerca di spostarla ma la blocco. Ha le gambe aperte e sono nel mezzo…
-    Aspetta… Max… sono vergine…
Musica per le mie orecchie, ho la cappella nella fessura, spingo il bacino ed entro. La ragazza mi stringe urlando, mi muovo e le urla si trasformano in gemiti. Spingo il cazzo come un matto, sempre più a fondo. Lecco il seno, afferrando il culo. Gode la ragazza. Vorrei uscire, ma quando lo sento arrivare, non posso fare a meno di sborrare dentro.
La riaccompagno a casa, prima di salire su, sembra una cagnetta docilissima. Mi lascia il suo numero, chiedendomi di chiamarla appena sono a casa.


Tornando a casa penso…in che cazzo di situazione mi sono infilato.

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