Me ne sto pacificamente seduto nel patio con una birra fresca, i capelli ancora bagnati e un asciugamano sui fianchi, sono rientrato da pochissimo dalla gita con Michele, il ragazzo poco più che ventenne che mi ha fatto perdere la testa e sconvolto l’esistenza.
Mia moglie Patrizia mi ha appena mandato un messaggio: il bus che la sta riportando al villaggio dopo la gita ha avuto un problema, ritarderà di almeno mezz’ora.
Ho quindi tutto il tempo per rivivere l’esperienza della giornata.
Accompagnata da una tipa conosciuta il giorno prima mia moglie ha partecipato ad un’escursione nella capitale, io ne ho approfittato per andare a pesca con Michele.
In realtà la pesca era una scusa per stare da soli, infatti siamo stati tutto il giorno nella cabina della barca a fare l’amore.
Preso dalla libidine ho chiesto a Michele di penetrarmi, è stata la mia prima volta e devo ammettere che mi è piaciuto tantissimo, ancora più che penetrare.
Mi ha molto eccitato anche il mio ruolo passivo, il sentirmi totalmente nelle mani di un’altra persona ha contribuito molto ai miei orgasmi.
L’arrivo di Patrizia mi distoglie dalle mie fantasie.
E‘ stravolta, è partita all’alba e si è fatta più di cento chilometri su di un pullman senza aria condizionata, per poi camminare per ore nella capitale tra visite culturali e shopping.
Mi saluta in modo quai sbrigativo, si dirige decisa verso la doccia spogliandosi nel tragitto e seminando scarpe, vestiti e biancheria intima per tutta la camera.
La seguo in bagno, è già sotto la doccia.
La guardo con affetto, il fatto di aver passato la giornata a letto con Michele, me la fa sentire ancora più desiderabile, provo anche un desiderio di normalità, di tornare con i piedi per terra alla cara vecchia normalità.
Con la scusa di lavarle la schiena entro anche io nella capiente cabina, la guardo riflessa nello specchio, nonostante abbia da poco passato i cinquanta è ancora una donna splendida, ovvio, sedere e fianchi sono un po’ più abbondanti, ma il seno piccolo resiste ancora alla forza di gravità.
Ho sempre amato il suo fondoschiena, soprattutto quando facciamo l’amore e la prendo da dietro, così mi ritrovo ad appoggiare il mio pene già eretto tra le sue natiche mentre le massaggio il seno e le strizzo i capezzoli.
Forse cerco conferme dopo la mia avventura con un uomo, forse sono solo felice di rivederla, so solo che muoio dalla voglia di fare l’amore con lei.
Per lei è lo stesso, si appoggia alla parete e mi porge il suo didietro.
È già bagnata, entro facile, la conosco, ne ha voglia e lo dimostra muovendosi contro di me.
Usciamo dalla doccia e ci buttiamo bagnati sul letto, quando siamo entrambi così eccitati non c’è spazio per i preliminari, lei si mette cavalcioni sopra di me e impugnandolo con la mano se lo infila dentro.
Adoro guardare i suoi seni ballare davanti ai miei occhi e mi piace quando si accarezza intensamente il clitoride per godere ancora di più.
Ci mette pochissimo a venire una prima volta, io invece ho perso il conto di quanti orgasmi ho avuto con Michele e faccio fatica a venire.
La faccio mettere a quattro zampe e la prendo da dietro, lo faccio rudemente come piace a lei quando è così eccitata, con forti colpi di reni le faccio ballare le natiche
Ripenso a Michele che mi ha penetrato nello stesso modo, a come ero totalmente passivo tra le sue mani.
Inizio a venire e lo grido a Patrizia, lei mi segue a ruota.
Crolliamo esausti e ansimanti sul letto, non è la prima volta che ci facciamo una sveltina intensa e focosa.
Mia moglie mi chiede maliziosa il motivo di tanta eccitazione, le rispondo che vederla nuda mi fa sempre lo stesso effetto di trent’anni fa quando ci siamo conosciuti.
Le faccio notare che non si è certo tirata indietro, anzi mi sembrava che fosse ben disposta e pronta alla penetrazione.
Le chiedo com’è andata la gita, lei sembra rabbuiarsi, si morde il labbro e inizia a raccontarmi di Beth.
Già appena salita sul bus era su di giri, eccitata come una ragazzina alla gita scolastica.
Come se fossero vecchie amiche ha iniziato a raccontare a Patrizia della sua vita matrimoniale e sessuale, proprio a lei che si imbarazza tantissimo a parlare di certe cose.
Le ha raccontato che sin da quando erano fidanzati ha fatto le corna a Simone con diversi altri uomini.
Dice che il marito non è molto dotato e che non è molto interessato al sesso, lei al contrario dice di avere un bisogno fisico di fare sesso spesso, a volte anche più volte al giorno.
Pochi mesi dopo le nozze Simone un giorno è tornato prima del previsto da una riunione di lavoro e l’ha trovata sul letto matrimoniale con il ragazzo che si occupa del loro giardino.
Non le ha detto nulla, si è limitato a richiudere la porta della camera da letto e ad aspettarla in soggiorno.
Beth è rimasta interdetta per un attimo, ma visto che il marito non ha fatto sceneggiate ha pensato bene di proseguire e godersi il giardiniere sino alla fine.
Quando ha sentito uscire di casa il ragazzo Simone si è presentato in camera da letto, con l’intenzione di discutere della faccenda.
Quando però ha visto la moglie sdraiata sul letto, nuda, ancora con le gambe aperte a mostrare gli evidenti segni della performance sessuale, si è scoperto eccitato.
Si è spogliato in fretta ed è montato sopra la donna penetrandola direttamente.
Dopo pochi secondi è venuto mischiando il suo sperma a quello del giovane amante della moglie.
Beth, capito lo stato d’animo del marito, ha approfittato della situazione, insultandolo ed umiliandolo, dicendogli che aveva un pene ridicolo e che eiaculando in pochi minuti non riusciva mai a farle provare un orgasmo e quindi era suo diritto rivolgersi ad altri uomini per avere la giusta soddisfazione fisica.
Gli ha anche detto che se voleva chiedere il divorzio gli avrebbe spillato un sacco di soldi.
Lui però le ha risposto che non gli importava che andasse a letto con altri uomini, purchè non lo facesse di nascosto e che anzi lo lasciasse assistere e a condizione che non lo facesse più con persone conosciute per evitare imbarazzo.
Lei non se l’è fatto dire due volte e da allora non perde occasione per farsi gli affari propri, spesso con lui presente.
Beth ha anche ammesso di avere una predilezione per i ragazzi giovani ed aitanti e di adorare i mulatti, per questo due volte l’anno fanno vacanze ai Caraibi o in posti simili.
Sebbene imbarazzata Patrizia non ha osato interromperla.
Appena arrivati nella capitale la donna ha cominciato a guardarsi attorno e fare apprezzamenti sui ragazzi del posto.
Complice il vestitino corto e aderente che a malapena conteneva il suo corpo abbondante presto alcuni maschi locali hanno iniziato a farle complimenti sempre più espliciti che lei sembrava apprezzare molto.
Ad un certo punto una coppia di ragazzi sui vent’anni ha preso coraggio e le ha avvicinate rivolgendosi loro in un mix di italiano, spagnolo e inglese approssimativo.
Beth è stata al gioco ricambiando i loro sorrisi e accettando di farsi prendere a braccetto da uno di loro, mentre l’altro si è rivolto a Patrizia che però ha accettato di farsi prendere sottobraccio solo dopo le insistenze dell’amica.
Presto il quartetto si è ritrovato in un bar di una via laterale frequentato da sola gente del posto, intenta a bere e ballare al ritmo della musica caraibica sparata a tutto volume.
Mia moglie ha sempre adorato i balli latini e si è fatta coinvolgere da Beth che l’ha convinta ad accettare l’invito di ragazzo.
Presto i vari avventori hanno fatto spazio alle due coppie che sono diventate l’attrazione di tutta la sala.
Patrizia ha notato che l’amica aveva un atteggiamento decisamente disinvolto, lasciandosi palpeggiare il sedere dal ballerino e dimostrando con forti risate di apprezzarlo molto.
I due sembravano in perfetta sintonia, le mani di ciascuno scorrevano sul corpo dell’altro, i corpi si strusciavano in modo intenso e sensuale. 
Vista la disponibilità dell’amica anche il ragazzo che stava ballando con Patrizia ha preso coraggio ed ha spostato verso il basso la mano che le teneva sulla schiena.
Sulle prime lei non ci ha badato, ma quando la mano è arrivata sul sedere si è irrigidita fino a respingere il ragazzo quando la carezza è diventata troppo invadente e quando lui le si è appoggiato sfrontatamente al ventre facendole sentire la sua erezione.
Ha smesso di ballare ed ha chiesto all’amica di lasciare immediatamente il locale.
È però rimasta inascoltata, Beth era troppo presa dal tipo al punto che ormai non ballava neppure più, si limitava a strusciarsi sul corpo muscoloso del partner, mimando in modo quasi osceno un rapporto sessuale.
Dopo averle sussurrato qualcosa nell’orecchio il giovane l’ha presa per mano, l’ha portata in un punto leggermente defilato del locale e le ha messo immediatamente la mano tra le gambe.
Patrizia interrompe il suo racconto, so che è sempre restia a parlare di sesso, devo convincerla a proseguire.


Lei esita prima di ricominciare, parla in fretta perchè è imbarazzata.
L’uomo è appoggiato ad un tavolo ha fatto inginocchiare Beth davanti a sè e si è calato i pantaloni.
Lei ha dimostrato una certa maestria nel prenderlo in bocca infilandosene in gola una buona parte.
Dopo qualche minuto il tipo l’ha sollevata senza sforzo appoggiandola sul tavolo, le ha messo la mano tra le gambe mentre la baciava in bocca con passione.
Immediatamente le mutandine sono finite a terra, il ragazzo si è messo le gambe della donna sulle spalle e l’ha penetrata in un solo colpo strappandole un gridolino di piacere.
Ha iniziato a montarla con foga e presto i mugolii di piacere si sono trasformati in grida di passione.
A questo punto interrompo ma moglie per chiederle cosa avesse provato in quel momento.
Lei ci pensa un attimo, poi mi risponde di aver provato vergogna, paura che potessero far loro del male ed anche un certo senso di repulsione nei confronti del comportamento immorale di Beth.
La prendo un po’ in giro dandole della bacchettona e le chiedo se davvero il tizio era molto ben dotato come si vocifera riguardo gli uomini di colore.
Patrizia, sempre più imbarazzata, sulle prime dice di non aver guardato, ma dietro mia insistenza ammette che il ragazzo le è parso piuttosto abbondante.
Scoppio a ridere, dicendole che “abbondante” è un termine bizzarro per definire un pene e chiedendole anche quanto grosso fosse.
Tergiversa, ammette di aver dato una fugace sbirciatina, di non aver fatto troppo caso alle reali dimensioni, poi però mima con le mani lunghezza e diametro.
Non le nascondo che mi sembra stia esagerando e che la fantasia deve aver preso il sopravvento. sulla realtà e che se davvero i locali son così superdotati avrebbe dovuto percepire qualcosa quando il ballerino le si strisciava contro.
Visto che rimane in silenzio la incalzo, chiedendole con un tono leggero se non si sia eccitata neppure un pochino sentendo chiaramente la verga eccitata a contatto con il suo corpo.
Nega risolutamente, torno alla carica e sempre fingendo indifferenza le chiedo allora cosa proverebbe ad essere penetrata da un affare del genere, se davvero per una donna le misure contano.
Replica che non ci pensa neppure a farsi metter dentro un mostro simile, che le farebbe troppo male e che la lacererebbe.
Seccata mi chiede di cambiar discorso, la accontento, ma nel frattempo la mia mano è scesa tra le sue gambe dove ha trovato le grandi labbra dischiuse e ben bagnate.
In silenzio le accarezzo il clitoride con il pollice mentre le infilo senza sforzo alcuno due dita che faccio scorrere dentro e fuori.
Lei muove i fianchi portando il bacino contro la mia mano e ansimando di piacere mette la sua mano sul monte di Venere accarezzandosi.
Approfittando della sua eccitazione le ricordo di quella volta in cui mentre stavamo facendo sesso io ero troppo brillo per avere un’erezione ed ho cominciato a penetrarla con le dita, prima uno poi due, fino ad infilarle quattro dita e lei era talmente eccitata da volerne ancora di più, così ho preso la bottiglietta di birra che mi stavo scolando e senza troppo sforzo l’ho introdotta per buona parte, portandola ad un orgasmo travolgente.
Resta in silenzio ma i suoi gemiti salgono di tono, è sempre più bagnata e senza sforzo le infilo quattro dita cercando di andare più a fondo possibile mentre lei spalanca le gambe il più possibile.
Quando sento che è sempre più vicina all’orgasmo le sussurro in un orecchio che la verga del nero era di un diametro simile alle mie dita a cono e che quindi avrebbe potuto tranquillamente farci del sesso senza conseguenze.
Le ribadisco che in vacanza tutto è concesso e che se volesse fare un’esperienza del genere non me la prederei, anzi ne sarei alquanto felice per lei.
Sta per incavolarsi di brutto, ma per fortuna raggiunge un orgasmo potente che le fa scordare tutto.
È scossa da tremiti, con la schiena inarcata mi prende per il polso spingendo la mia mano più in fondo possibile dentro di sè tenendola ferma.
Sento le rapide pulsazioni stringermi le dita, si lascia sfuggire un grido di piacere prima di accasciarsi sul letto dove ha lasciato una enorme chiazza bagnata.
Resta immobile con gli occhi chiusi, il respiro accelerato, sfilo le dita e appoggio la mano sul suo ventre mentre il piacere va lentamente scemando.
Finalmente si riprende e ruota su un fianco appoggiandosi a me, mi abbraccia e in un sussurro confessa che non provava da anni un orgasmo così travolgente.
Non voglio rompere questo momento magico e non commento, anche se ne sono più che convinto non le chiedo se ha pensato al nero mentre lo facevamo, mi limito ad abbracciarla e a baciarle i capelli.
Restiamo così per qualche tempo sino a che non bussano alla porta del bungalow, mi alzo controvoglia: è Michele che ci vuole invitare a cena.
Indicando con un gesto Patrizia che dorme con un gesto lo invito a parlare sottovoce, subito il suo sguardo passa sopra la mia spalla, noto una strana espressione sul suo volto e mi giro: sta spudoratamente guardando mia moglie che nel sonno si è girata sul fianco mostrando il suo bel sedere pieno.
Provo un moto di gelosia, ma poi mi sposto per fargliela vedere in tutto il suo splendore.
Mi eccita mostrarla al ragazzo, soprattutto dopo aver fatto sesso, mi sembra che sia ancora più nuda ed esposta, che il suo sguardo scavi ancora di più nella sua intimità.
Assicuratomi che Patrizia è assopita invito a gesti Michele a farsi più vicino al letto così che la possa vedere meglio.
Vedo i suoi occhi scivolare lungo tutto il suo corpo, fino a fermarsi tra le sue gambe, divaricate quanto basta per lasciar vedere le sue labbra ancora gonfie, la sua fessura ancora dilatata e bagnata.
Mi accorgo solo ora di essere nudo e in piena erezione.
Michele mi sorride e con aria complice prende la mia mano per appoggiarla sui suoi calzoncini e farmi sentire la sua eccitazione.
Senza distogliere lo sguardo dal corpo nudo di mia moglie passa la mano sul mio sedere, il dito tra le natiche a cercare il buchetto.
Vorrei tanto potessimo sdraiarci entrambi accanto a lei a fare l’amore tutti insieme, ma so che lei non solo si rifiuterebbe ma si arrabbierebbe parecchio.
Dopo un ultimo sguardo lascivo usciamo dalla stanza, nel salottino Michele mi appoggia con la schiena al muro e mi bacia in bocca.
Il suo dito è di nuovo tra le mie natiche, piano piano si intrufola dentro di me senza sforzo alcuno.
Vorrei girarmi verso la parete e farmi prendere così, mentre siamo in piedi, voglio riprovare la sensazione del suo pene che scava dentro di me.
Infilo la mano nei suoi bermuda e gli afferro con decisione il pene duro e bollente.
Sto per abbassargli i calzoncini quando sentiamo la voce di Patrizia che mi chiama.
Interrompiamo a malincuore i nostri palpeggiamenti, con un ultimo fugace bacio a fior di labbra Michele se ne va, l’appuntamento è fissato per la cena.
(segue)

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