Mettete le mani dietro la testa che cominciamo la seconda parte!!


Entrambe eseguono quest'ordine perentorio. Siamo tutti nel bagno, inizio subito il seguito della mia opera, entrambi hanno indosso la biancheria intima in latex che ho portato per loro, un po’ speciale’, per sottolineare ancora di piu' il loro ruolo in questa seduta.


Ho in mano una lunga catena lego intorno alla vita di Sonia e la fisso sul davanti con un primo lucchetto. Lei è in piedi davanti a me, con le gambe divaricate e le mani dietro la nuca.
La catena fredda attorno alla pancia manda dei brividi a Sonia.
Rapidamente e con mosse esperte faccio passare la catena fra le sue gambe, nel bel mezzo delle sue labbra vaginali, a la faccio girare dietro alla schiena e quindi ripassare fra le gambe e la blocco davanti.
In pochi secondi Sonia si ritrova con una perfetta mutanda di ferro.


Per Sabrina stesso trattamento, ma con la catena che le passa proprio sullo scroto e invinghia il piccolo clitoride maschile.
Il bondage di ferro, non e' finito; un altro pezzo di catena un lucchetto e le loro mani sono bloccate dietro la schiena all' altezza dei reni ancorate alla cintura delle "mutande".


Spingo entrambi verso uno specchio per fargli rimirare lo spettacolo dei loro corpi legati, devo dire che l'effetto e' splendido e la vista dei corpi nudi in contrasto con le catene e' veramente uno spettacolo eccitante che non tarda a produrre i primi evidenti effetti.


Illustro a Sonia e Sabrina il proseguo dell'azione, verremo fatti sdraiare nella vasca da bagno e li dovranno subire un lungo e prolungato clistere di saponata calda.


Gli permetterò di scaricarsi quando non ne' potranno piu' ma il risultato sara' di cominciare a veder galleggiare intorno a loro sempre di piu' acqua e liquami.


Le faccio entrare nella vasca e sdraiare in direzioni opposte. Sonia vicino al culo di Sabrina e viceversa in modo da poter "godere" appieno dello scarico del partner.
Sopra di noi sono appesi due borse per clisteri, contenenti due litri ma verranno riempite spesso via via che il loro contenuto si scaricherà nei loro intestini e da li nella vasca.


Prima di cominciare lo spettacolo decido che Sabrina e troppo eccitata e che tutta l' operazione sarebbe per lei un piacere se l'affrontasse in questo stato.
Provvedo quindi, in maniera meccanica e senza farle provare il minimo piacere a masturbarla al fine di scaricarla e per farle affrontare con piu' umiliazione la prova.


E' il momento di iniziare, prendo la cannula dotata di plug alla fine e la pianto nel culo di Sabrina senza tanti complimenti. Non e' grandissima, ma la mancata lubrificazione rende comunque penosa l' operazione. Allo stesso tempo infilo l’atra cannula a forma di tubo rettale in Sonia che si lamenta ottenendo solo come risposta una cattiva strizzata di tette e capezzoli.


- Adesso apro - dico con tono calmo, e provvedo ad aprire i rubinetti.
L' acqua e' caldissima quindi non si sopporta bene, ma lo scopo della seduta e' quello di rendere difficile la ritenzione del liquido, piu' ne entra piu' ne dovra' uscire. Il tempo passa lento e sento riempire in maniera sempre maggiore la pancia delle mie due schiavette.
Passati cinque buoni minuti, avviene l' inevitabile mormorando un inutile mi dispiace all' indirizzo di Sonia, Sabrina evacua violentemente la cannula del clistere seguita dall' acqua mista a molti residui intestinali.
Ma Sabrina non ho il tempo per pensare alla vergogna anche Sonia infatti non resiste e crolla, con un rumore sordo si libera dell' intruso che le pompa acqua nel culo e si libera dell' acqua con un mormorio di sollievo.


E brave le nostre maialine - sbotto - ma non pensate che sia finita, la vasca deve essere piena perché' possiate pensare di smettere. Un attimo per ricaricare con la grossa brocco da 5 litri le due sacche ed di infilare di nuovo la cannule, ed ecco che riapro i rubinetti.
Dopo essersi "bevute" almeno 10 litri di acqua e sapone a testa, e prima di slegare le mani delle due mie schiavette, uso le mutande di ferro per piantare nell'ano ad ognuna un dildo di gomma, come ulteriore supplizio. Poi le ho lasciate pulire il bagno e lavarsi, per ritrovarci di nuovo in camera da letto pronti per un altro giro.


- Troietta – dico a Sonia- adesso mi farai da aiutante mentre ci lavoriamo la tua amica, ma continuerai a tenere quel cazzo nel culo !
Cosi' ogni volta che ti muovi ti ricordi che sei e rimani una troietta. -


Durante questo discorso, Sabrina viene liberata dalla catena e dal dildo che trattiene. Finalmente per lei un sollievo perché erano quasi 30 minuti che lo aveva nel culo e stava cominciando a darle veramente dei problemi.
- Non ti preoccupare adesso lo riempiamo subito quel buco – la informo - non rimarra' ancora per molto inoperoso.
Sabrina comincia a capire cosa l’aspetta e non è per niente contenta.


Le lego le caviglie alle gambe di un panca da costrizione, costringendola a tenere allargate le gambe, e poi le faccio piegare il busto sul ripiano. Adesso è proprio alla pecorina e per impedire che si rialzi le passo due cinghie attorno alla schiena e attorno alla panca. In questa posizione Sabrina in effetti era proprio bloccata, e girava nervosamente la testa per vedere cosa succedeva.


Mi appresto a cingermi i fianchi con un vistoso strapon il cui fallo era di dimensioni notevoli. – eccoti servita tesoro mio - dico a Sabrina facendomi avanti. Le prendo i fianchi e le allargo le chiappe, premo sempre piu' forte sul suo ano ed infine vedo scomparire il dildo nel suo retto. Un sussulto e un grido di dolore contraggono il corpo di Sabrina, che immagina che non sarà l’ultima intrusione che il suo ano deve subire stasera.


Il via vai in Sabrina non e' molto lungo, l'eccitazione per tutta la situazione ha colpito anche me, anzi soprattutto me, perche' Sabrina non si stà proprio divertendo in questo momento.


Mi fermo per non venire subito. Adesso tocca a Sonia che ovviamente nell' incularla trova piacere fisico e le mie spinte sono infatti molto più profonde e veloci, spesso, anzi spessissimo esco per meglio farle "gustare" la forzatura del suo anello. Comunque anche con lei dopo un tempo che mi pare congruo decido di smettere.
- Allora vediamo un po'- le apostrofo da dietro - secondo me siete stanche di prenderlo in culo, vi faccio una proposta, invece della terza inculata da parte mia, prenderete 50 gocce di cera sulle chiappe - La proposta le alletta e la accettano immediatamente.


Io non ancora contento e da sadico aggiungo..
- Avete accettato troppo facilmente, si vede che ci godete, quindi aggiungiamo anche le mollette con un po' di pesi, o preferite la supposta di zenzero nel culo ? -
Ci pensano un attimo ma un'altra penetrazione e di quella caratura sarebbe veramente troppo ,quindi accettano.


Adesso sono entrambe faccia al muro, sempre nude e con le mani dietro la nuca, mentre io ho appena finito di preparare l'occorrente : la candela, le mollette, i pesi, la corda e le cinghie per legarle
- Si c'e' proprio tutto - mormoro fra me e me soddisfatto poi prendo per le palle di Sabrina e strattonandola un po' l’avvicina ad una sedia. La faccio mettere in ginocchio, la pancia stesa sul piano della sedia, la testa le spalle e le braccia passano nel buco sotto lo schienale poi lego i polsi dietro la schiena, ha i montanti dello schienale sotto le ascelle e non puo’ andare ne avanti ne indietro e' proprio un bondage efficace e bena fatto.
- Adesso ti lego le gambe, non muoverti stronza ! – l’apostrofo cominciando a legarle le ginocchia alle gambe anteriori della sedia, quando ha finito mi alzo e comincia a squadrarla da tutti i lati per ammirare il mio capolavoro- Veramente bella, sei veramente bella cosi' conciata - la canzono


- Ma cosa vedo qui ! Ti sembra questo il modo di presentarsi al tuo signore ? - e comincio a giocare con suo uccello che nel frattempo ha riacquistato un certo vigore
- No no no, cosi' no per favore - aggiunge -
- Adesso ci penso io a calmarti i bollenti spiriti - detto fatto apro il frigo ed estraggo dalla ghiacciaia un cubetto di ghiaccio,
- So come trattare i tipi come te - e detto fatto comincia a passarglielo fra le natiche, sotto le palle, sulla schiena, dietro le ginocchia, ovunque lo appoggi sono brividi di freddo ma anche di piacere. D’un colpo infilo il cubetto rimasto nel culo di Sabrina che fa un balzo avanti ma senza potersi svincolare dalla sedia...
Contento della situazione creatasi, dico a Sabrina e Sonia..
- Adesso facciamo un bel giochino di coppia, vedrete che vi piacera' - detto fatto comincio a slegare Sabrina per preparare lei e Sonia alla nuova punizione da me pensata.


Ho messo in piedi, Sabrina e Sonia, una di fronte a l'altra, poi le ho legate insieme caviglie con caviglie, divaricate da un bastone, e mani con le mani, tenute alte sulla testa e un lungo doppio dildo una parte nel culo di Sabrina e l’altra nella figa di Sonia;
- Se vi azzardate a muovervi sono guai – dissi a entrambe.
- Adesso vi beccate qualche cinghiata sul culo, la prima che chiede pieta' ha perso e deve pagare pegno - cosa sia il pegno non lo dico e forse e meglio cosi', la figa di Sonia e' gia' umida a significare che non mi ero sbagliato a proposito dei gemiti sentiti poco fa'. E Sabrina da parte sua mugolava a bassa voce nell’attesa dell’inizio del nuovo gioco.


I colpi cominciano ad arrivare, come al solito uso una cintura di cuoio. In verita' i colpi, non sono affatto forti ma alla lunga cominciano a farsi sentire, ormai sono tre ore che vanno avanti le danze.
- Per favore non ti agitare - imploro Sonia
- Non resisto piu' disse Sabrina - il suo ancheggiare per sfuggire ai colpi, anche se molto ridotto dalla corda che le lega assieme il ventre, ha purtroppo portato molto vicino a godere Sonia che fa molta fatica a resistere, distratta oltretutto dalle cinghiate metodiche con cui sto arrossando i loro culi.
- Zitta, parlerai solo per chiedere di smettere – sussurrai - quello che non sussurra è la cinghia che le batte, ora si violentemente, sul didietro; stanno per cedere, non e' tanto il dolore ma il metodo che le stà estenuando.


Ora colpisco con un ritmo incredibile, sembra che abbia un metronomo nella mano, ogni due secondi precisi: arriva la cinghia, ed anche la zona e' sempre la stessa, non possono vedere, ma ormai ho scavato un solco orizzontale tra le natiche, ma ecco che un voce si fa avanti. E’ la voce di Sonia che ha ceduto, ha chiesto tregua, ha perso la sfida.


Sono passati pochi minuti e tutto e' gia' pronto per punire Sonia, lei e' in ginocchio davanti al bidet, le mani legate al tubo dietro al bidet stesso in modo che la sua faccia quasi lo sfiori e il culo rimanga esposto, il supplizio le e' presto spiegato:
- Con la bocca devi recuperare la saponetta che e' sul fondo e tirarla fuori, come vedi non e' difficile quindi per rendere la cosa piu' interessante io mi occupero’ del tuo buchino mentre tu ti occupi del recupero - detta cosi' sembra facile ma il bidet e' pieno di acqua e ogni secondo che passa la saponetta, sciogliendosi, la rende piu' torbida, inoltre la saponetta e' abbastanza grossa da essere difficile da afferrare con la bocca. Si trattava insomma del vecchio gioco della mela nella tinozza riveduto e corretto.


- Prima di iniziare, rendiamo piu' saporita l'acqua - e detto cio' comincio a pisciarci dentro, era piu' che altro un atto di umiliazione, la mia orina non avrebbe certo cambiato molto il sapore dell'acqua presente.
- Ed ora pensiamo al tuo culo Sonia - cominciai ad inserire nel buco di Sonia uno di quegli strumenti proctologici per divaricare la lo sfintere e l’ano,
- Ogni cinque secondi che passano nel tentativo di recuperare la saponetta - spiego
- Girero' un poco la rotellina che divarica questo gioiellino, cosi' vedremo se ti impegnerai a fondo –
A quel punto il gioco ha inizio, e comincio a divaricare le natiche di Sonia e, senza tanti riguardi pianto lo strumento nel buco ottenendo un gridolino di protesta.


Al via, Sonia immerge la testa nell'acqua e comincia la "caccia" alla saponetta, mentre io conto ed ogni volta che arrivo a cinque la rotellina gira e lo strumento si allarga, il tempo passa in fretta, e Sabrina, eccitatissima dalla situazione, allunga e tiro il collo per poter vedere meglio. Io sono accucciato dietro la poveretta concentratissimo nel mio ruolo ed in mezzo, ormai con la testa completamente immersa nel bidet Sonia che agitando tutto il corpo cerca di bloccare la maledetta saponetta, tutto inutile.
Sono passati circa tre minuti quando Sonia alza la testa urlando
- Basta !!! Pieta' non c'e' la faccio, non c'e' la faccio - non e' certo la supplica che mi blocca ma il volume delle urla ed il fatto che non la si puo' certo bendare se si vuole che raccolga la saponetta, il divaricatore ha comunque fatto perfettamente il suo dovere e sarebbe pericoloso insistere, da quello che riesco a vedere il povero culo di Sonia e' ormai aperto per circa cinque centimetri di diametro, una misura piu' che consistente.
- Per adesso puo' bastare - sentenzio.
- Direi che la nostra seduta puo' finire qui, io mi ritengo soddisfatto – di voi due troiette.
Dopo averle slegate e lasciato il tempo di lavarsi, le accolsi in salotto per un ultimo abbraccio prima di finire definitivamente la seduta, con delle coccole dovute in camera da letto.


FINE


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Categorie: Bondage e Sadomaso
Tag: Amatoriale