La serata volgeva al termine, e la fame si faceva sentire, così stancamente mi trascinai nuovamente in cucina e dopo aver dato una rapida occhiata nel frigo, aprii lo sportello del freezer per vedere se avevamo qualcosa di pronto da riscaldare per una cena veloce, la scelta cadde sulla pizza che subito finì nel fornetto. Nel frattempo che il forno raggiungesse le temperature per cuocere la nostra cena decisi di fare una doccia veloce così da cancellare in parte la stanchezza e rimuovere alche le tracce di sperma che Andrea aveva lasciato sul mio corpo, ma anche gli umori miei vaginali e di Giada oltre alla saliva che Ralf aveva lasciato tra le mie gambe. Aprii l’acqua e velocemente m’insaponai dedicando come al solito particolare attenzione alla mia patatina, che tante gioie mi regalava, dovevo fare veloce altrimenti nel fornetto al posto della pizza avrei trovato un disco di carbonizzato. M’insaponai ancora una volta utilizzando il bagnoschiuma Palmolive il cui profumo tanto piaceva alla mia amante, mi sciacquai e mi avvolsi nell’accappatoio tamponando tutto il corpo, indossai la mia maglietta extralarge che in casa indossavo senza intimo e mi precipitai in cucina per sfornare la nostra cena.


Giada era seduta nel nostro comodo divano, che fino a pochi minuti prima era stato il nostro nido d’amore.


Era tutta assorta in chissà quali pensieri, il mio arrivo la riportò per un attimo alla realtà aiutandomi a sistemare la pizza e la birra sul piccolo tavolino d’appoggio che spesso utilizzavamo per le nostre cene davanti al televisore.


Mentre mangiavamo il nostro spicchio di pizza in silenzio, guardavamo la Tv, ma in realtà il televisore era acceso ma nessuna delle due seguiva la trasmissione, infatti, entrambe eravamo assorte nei nostri pensieri. Fu Giada a rompere il silenzio che si era stranamente venuto a creare tra noi due, e mentre lanciava la crosticina del cornicione della pizza a Ralf, propose di ricercare notizie sul sesso con cani, e scattata in piedi si diresse a recuperare il suo portatile. La cosa mi stupì, evidentemente aver assistito allo spettacolo di Ralf che mi leccava la fica procurandomi un orgasmo sconquassante, aveva fatto nascere nella mia amante strane voglie. Giada si alzò dal divano dirigendosi in cucina dove riempì la ciotola di Ralf di croccantini, dopo andò in camera a recuperare il suo portatile, si sistemo nuovamente sul divano al mio fianco, accese il computer e subito aprì la pagina di Google scrivendo nella barra di ricerca “sesso con cane”.


 Il risultato della ricerca ci restituì tantissimi link che avidamente iniziamo a leggere. Nonostante quel pomeriggio avevo goduto tantissimo, quella ricerca mi provocava una forte eccitazione e i miei capezzoli turgidi non sfuggirono agli occhi di Giada che ormai conosceva perfettamente le reazioni del mio corpo, ma presa dalla ricerca ignorò la mia eccitazione. Leggendo le varie pagine che aprivamo la nostra prima costatazione fu che l’amore tra una donna e un cane non era poi una pratica così poco comune. Infatti, i primi link su cui cliccammo ci indirizzarono a varie pagine di cronaca che descrivevano di rapporti che alcune donne (italiane e straniere) avevano avuto con il proprio cane. Dopo aver visionato diversi video nei quali si vedevano chiaramente le copule tra grossi cani e donne di ogni età e ogni forma, Giada digita nella barra di ricerca “Tutorial sesso con Cane” e a quel punto compaiono un’infinità di tutorial in varie lingue e alcuni anche in italiano che descrivevano l’anatomia del cane, delle donne e come avere un rapporto sessuale con il proprio cane, con i vari consigli. Io nel frattempo avevo il fuoco che mi bruciava dentro e un vero lago tra le gambe, Giada sembrava rapita dal monitor, quasi ipnotizzata, il tempo che per noi sembrava si fosse fermato continuava a scorrere e si erano fatte le due del mattino per cui decidemmo di andare a dormire.


Mi alzai dal divano e Giada notò che dietro la mia maglietta, leggermente più sotto del mio bellissimo culo, praticamente all’altezza dell’attacco delle gambe avevo una chiazza umida. Mentre mi recavo in bagno per lavare i denti lei seguendomi iniziò a prendermi in giro. Effettivamente avevo le mutandine bagnate e una chiazza di umori sulla maglietta, il tutto facendo trasparire la mia voglia che dalla fica mi arrivava allo stomaco. Facendo finta di non sentire le sue provocazioni, avevo iniziato a spazzolarmi i denti quando Giada con la scusa di passare dietro di me inizia a strusciare il suo corpo sulla mia schiena, sul mio culo e subito dopo a baciare il mio collo sottile. Nonostante la stanchezza e l’ora tarda speravo che le sue mani si facessero strada sotto la mia maglietta che uso come una corta camicia da notte, mi conosceva così bene che aveva capito i miei desideri, la sua mano sinistra iniziò a risalire lungo il mio fianco per fermarsi a giocare con il mio seno e iniziando a stringere il mio capezzolo che era turgido e sensibile. I suoi baci ora lambivano il lobo dell’orecchio e la mano destra dopo aver massaggiato il mio ventre piatto forzava delicatamente l’elastico dei miei slip entrando per si soffermarsi sul mio piccolo cespuglietto rifilato e curato, dopo pochi secondi che a me sembrarono un’eternità, sentii il suo dito medio farsi strada lungo il solco tra le mie labbra e fermarsi sul mio clitoride turgido e sensibile come lo era mai stato. Bastò quel contatto delicato, che il suo polpastrello sfiorasse il mio piccolo interruttore del piacere per procurami uno sconvolgente orgasmo.  Io mi sorreggevo al bordo del lavabo mentre lei con tocchi sapienti di chi conosce benissimo il tuo corpo mi continuava a regalare piacere. Ero ancora tutta tremante quando mi girai ritrovandomi davanti il viso bellissimo di Giada e subito ci unimmo in un bacio che sembrava non dovesse finire mai. Questa volta le mie mani iniziarono a percorrere il suo corpo, dalla schiena raggiunsi il suo bellissimo culo, le sue natiche alte e sode sembrano essere di marmo, le mie dita cercavano di insinuarsi tra quelle due bellissime rotondità per raggiungere e violare quel buchetto stretto. La mia bocca scese e come un neonato si attacco al seno sodo di Giada che stimolata iniziava a gemere. Le mie dita non riuscendo


a penetrare l’ano passarono a carezzare le labbra gonfie di desiderio facendosi strada guidate da rivoli di umori che fuoriuscivano da quella vagina liscia e depilata. Sentii che Giada allargava le gambe e spingeva il bacino così da ricevere meglio le mie carezze. La mia mano diventava sempre più audace, sempre più invasiva facendosi strada in quel giovane corpo caldo e umido che stimolato iniziò a tremare e a essere percorso da mille piccole scosse che erano l’apice del piacere. L’orgasmo come una scarica elettrica percorse il corpo di Giada costringendola ad aggrappare al mio corpo per evitare di cadere scaricando tutta la tensione che aveva accumulato. Tutto questo era stato osservato da due occhi nocciola che da un punto di vista che guardava dal basso verso l’alto aveva potuto osservare come le nostre mani avevano percorso i nostri corpi per donarsi piacere. Ralf ancora una volta ci aveva studiato, guardandoci quasi come se stesse apprendendo il modo diventare un bravo amante. Sfinite ma felici andammo a dormire ma con l’idea che l’indomani avremmo ripreso le nostre ricerche per capire come inserire attivamente nel nostro rapporto Ralf.


Nonostante eravamo andate a dormire stanchissime e molto tardi, alle 7.30 sia io che Giada eravamo già sveglie, motivate da una nuova energia che ci motivava, facemmo una veloce colazione e dopo il quotidiano passaggio in bagno ci ritrovammo una al fianco dell’altra con i nostri notebook a fare altre ricerche sulla zoofilia. Vivendo in un appartamento di media grandezza, sito in un condominio con riscaldamento centralizzato, la temperatura interna era costantemente di ventidue gradi, questa condizione ci consentiva di vivere il nostro appartamento comodamente, infatti, sia io sia Giada quando eravamo in casa, indossavamo solo delle magliette molto comode che a stento coprivano i nostri meravigliosi culi. Come due brave ricercatrici universitarie, ognuna era immersa nel suo monitor a leggere e analizzare vari siti che parlavano di quella che solo ventiquattro ore prima non sarebbe mai stata una nostra preoccupazione. Trascorremmo quasi due ore senza scambiare una parola, analizzavamo e cercavamo di capire se Ralf avrebbe mai potuto comportarsi come i tanti cani che avevamo visto nei numerosi video presenti in rete. Mentre noi “studiavamo” Ralf era sotto il tavolo e ci osservava in silenzio, Giada mi fece notare che la razza dei Labrador era quella che compariva nella maggior parte dei video presenti in rete, questo la persuase che il nostro cucciolone aveva una predisposizione naturale per realizzare la nostra nuova perversione.  


Mentre stavamo discutendo di queste fantasie, notai che Giada si era bloccata di colpo, allora incuriosita mi feci leggermente indietro con la sedia cosi da poterla osservare meglio. Nel vedere quella scena fui colta da una grande gioia, le nostre speranze erano giuste e si stavano realizzando. Infatti, Ralf si era alzato sulle zampe posteriori trovandosi così con la fica di Giada davanti agli occhi, evidentemente anche lui come me non riusciva a resistere a quello spettacolo e inizio a leccarla. Non passarono neanche tre minuti che Giada tremava come posseduta agitandosi sulla sedia come un’ossessa.  Un orgasmo violento e inatteso la raggiunse ma ciò nonostante rimase seduta a gambe divaricate spingendo il bacino verso l’esterno andando incontro a quella famelica lingua. Io per vedere meglio la scena mi alzai dalla mia sedia mettendomi alle spalle di Giada, che appoggiata alla spalliera della sedia aveva reclinato la testa all’indietro. Io come un automa mi abbassai su di lei e inizia a baciarla, stata ricevendo la mia lingua nella sua bocca e quella di Ralf tra le gambe, la mia mano sinistra si era intrufolata sotto la maglietta di cotone impossessandosi di un seno, mentre la destra era intenta a stuzzicare il mio clitoride. Fummo inondate di vari orgasmi tutti molto intensi e di diversa durata. Esauste ci sedemmo sul divano e notammo di Ralf ci guardava con uno sguardo particolare come se fosse triste, offeso, cose se si fosse sentito escluso o meglio non considerato, ci accorgiamo che mentre ci guardava dal fodero faceva capolino il suo pene di un rosso intenso quasi fosse carne viva e che delicatamente lo leccava. Restammo immobili per qualche minuto senza dire una parola guardando Ralf che si dava piacere da solo ma una chiamata al cellulare ci riportò nel mondo reale, era Andrea l’amico della sera prima che ci voleva salutare. Questo ragazzo era sempre molto educato e molto timida ma al telefono si trasformava in un ragazzo sicuro con una conversazione simpatica e anche allusiva l’esatto contrario del ragazzo che la sera prima si era eclissato come se avesse avuto paura di noi due. La conversazione non durò molto un veloce saluto senza nessun accenno a quanto era successo tra noi e l’impegno che appena le condizioni lo consentivano di incontrarci nuovamente. Le ore scorrevano e sentimmo suonare il campanello al piano, mi diedi una sistemata veloce e andai ad aprire, erano Serena e Giacomo i figli dei nostri vicini che avevano bisogno di aiuto per la versione di latino e per la traduzione d’inglese. Da quando era iniziato il lockdown, i genitori dei due ragazzi ci avevano chiesto se i loro figli di tanto in tanto potevano approfittare delle nostre competenze. Vi confesso che questa richiesta ci aveva molto divertito perché Giada commentandola mi aveva detto “speriamo che non voglia approfittare delle nostre competenze sessuali”. I due ragazzi erano molto belli, castano chiara lei e più scuro lui entrambi alti e longilinei con un fisico atletico, Serena aveva da poco festeggiato il suo diciassettesimo compleanno e frequentava il quarto anno delle superiori, mentre Giacomo che aveva diciannove anni a causa di un incidente aveva perso un anno altrimenti oggi frequenterebbe il suo primo anno da universitario. Ogni volta la visita di Serena e Giacomo per noi era una rigenerazione ormonale, un’iniezione di freschezza, oltre ad una gioia in questo periodo di restrizioni sociali, ti riempivano la casa portando tanta allegria, poi amavano Ralf che subissavano di coccole che lui ricambiava con grandi feste. Prima ancora che i ragazzi si sedessero mi preoccupai di aprire il balcone e arieggiare, l’odore di sesso si percepiva in modo ancora forte. I ragazzi, che ormai erano di casa, presero posto intorno al tavolo e aprirono i loro libri. La casualità a volte ti mette in situazioni veramente particolari, infatti la bella serena quel giorno doveva tradurre  un estratto da  Ode del Sublime, in questa ode la poetessa confessa il turbamento profondo che la coglie assistendo a una scena di seduzione: una ragazza del tiaso, la scuola femminile che la poetessa dirige a Lesbo, è in compagnia di un uomo e intrattiene con lui una conversazione. Poiché la poca predisposizione allo studio di Giacoma distraeva la sorella, proposi di dividerci e Serena ed io ci ritirammo nello studiolo cosi da evitare distrazioni.  Ci sediamo una di fianco all’altra, e Serena subito inizia a leggere, io approfittando della “particolarità” del testo inizio a parlare della bravura della poetessa nello scegliere le sensazioni "più elevate" e "più tese", connettendole tra loro e creando una perfetta unità di sentire, così da raggiungere il sublime. Serena mi guarda con uno sguardo che ha qualcosa di diverso, è quasi estasiata, io allora inizio a farle qualche domanda più intima e lei si apre.


Curiosa di leggere i vostri commenti  vi aspetto per la terza parte della storia