Aspettammo la mezzanotte finendo in cenone felicemente interrotto dal piacevolissimo trio.
Piotr, il ragazzo di Dasha, continuo’ invece a dormire sbronzatissimo.
Io e Irina ci ritirammo in camera nostra a dormire verso l’una.
Era stata una giornata lunghissima per via dei fusi orario
Crollai immediatamente.
Mi svegliai alle sei. Non si capiva se era giorno o notte
Uscendo dal bagno vidi che anche Irina era sveglia e armeggiava in cucina preparando degli intrugli per colazione che, onestamente, non mi invitavano affatto a mangiare.
Indossava semplicemente un paio di mutandine
Riempì due bicchieri di Martini bianco gelatissimo perché lasciato tutta la notte fuori sul balcone
Con i bicchieri facemmo il classico cincin di augurio per il nuovo anno e io mi bagnai semplicemente le labbra in attesa di bere poi quando gli intrugli sarebbero stati pronti
Irina invece fece qualcosa che decisamente non mi aspettavo
Si piego’ e mi calo’ i pantaloni del pigiama
Immerse il mio stanco uccello nel suo Martini e poi lecco’ tutto il liquido
Ripetette l’operazione fino a quando non si ritrovo’ una bella mazza dura da ingoiare
Io ero sulle spine. Eravamo in cucina con la luce accesa. L’alloggio era a pianterreno e dalla strada potevano vederci.
In casa c’era anche Dasha ( non sarebbe stata un problema ) e Piotr che invece poteva essere un problema
Irina continuo’ col suo pompino alcolico, gustando le mie due specialità italiane ( Martini e cazzo)
Immergeva, leccava, ingoiava, versava il liquido direttamente sull’uccello
Per stare piu’ rilassato e per darle agio , mi ero messo su uno sgabello alto in modo che lei potesse fare il suo lavoro non accovacciata.
Non me ne fregava piu’ nulla di Piotr e di quelli che potevano guardare da fuori
Ad un certo punto decisi di cambiare gioco
La presi in braccio e la adagiai sul tavolo della cucina, mi sedetti su una sedia e appoggiai le sue gambe sulle mie spalle e versai il Martini sulla sua pancia in modo che scendesse fra i peli della figa
Iniziai a leccare il vino misto al suo abbondante liquido che sgorgava dalla fighetta
Ad un certo punto mi ritrovai a leccarle il buco del culo
Non è una cosa che faccio normalmente, ma avevo letteralmente perso la testa
Tutto quello che stava avvenendo aveva del pazzesco e io ero pazzo e lo era anche lei
Gemeva come una forsennata
Mi alzai, allontanai la sedia e infilai il mio cazzo nella sua figa infischandomi se potevo provocarle dolore come la sera prima
Ebbi solo il tempo di dare pochi colpi profondi ed esplodemmo tutti e due in un grido
Quando mi tirai fuori un fiume di sborra e liquido vaginale fuorusciva dal suo buchetto e colava sul tavolo
Con un dito raccolsi un po’ di sperma e lo offrii a Irina
Lei succhio beata il mio dito
Ed ero a Mosca solo da 10 ore
Per fortuna avevo nella valigia le pilloline da prendere in caso di necessità e sicuramente mi sarebbero servite