Guardai la ragazza con sgomento. Era la prima volta in vita mia che mi capitava di farmi vedere in quella situazione.
Irina mi stava sopra con il mio cazzo pronto ad esplodere infilato nella sua fighetta e sua figlia ci stava guardando
Dasha era una bella ragazza di 21 anni, molto piu’ alta di sua mamma.
Aveva anche lei i lineamenti asiatici , magra, dei seni piccoli ma ben sodi che si intravedevano da sotto la camicetta leggera e trasparente.
Aveva i capelli tinti di un viola che io considerai veramente brutti, ma, tutto sommato, era una ragazza molto appetibile.
Irina , vedendomi guardare con un certo disagio verso la porta, arresto’ la sua cavalcata e si giro’ a guardare sua figlia.
Si parlarono un po’ in russo, prima con un tono un po’ stizzito e poi le voci si addolcirono.
Irina si sfilo’ il mio cazzo dalla figa.
La ragazza emano’ un gridolino di stupore vedendo il mio uccello svettare ben duro e di dimensioni che forse non immaginava. Non poteva credere che sua madre potesse avere a che fare con un attrezzo così.
Irina scese dal letto e si avvicino’ a sua figlia, la prese per mano e la condusse vicino a me.
Dasha era titubante, ma la madre la guidava e lei docile si faceva condurre.
Dalla sala proveniva il suono della Tv. Pensai al ragazzo di Dasha che stava a guardare la televisione proprio a due passi da noi. Pensai pero’ che a quell’ora si era già scolato tutta la sua riserva di vodka e stava probabilmente ubriaco a dormire
La mano di Dasha fu presto sul mio uccello guidata da Irina. La ragazza era ancora spaesata
Allungai la mia mano sotto i suoi pantaloncini corti a cercare la sua intimità e trovai la sua figa rasata e bagnata.
La madre le disse qualcosa e lei si piego’ su di me e incomincio’ a leccarmi la cappellla, mentre io continuavo a esplorare con la mano la sua figa.
Irina invece risali’ sul letto e si mise a cavalcioni sulla mia testa in modo che io potessi leccare la sua figa.
Mi ritrovai con una mano che esplorava la figa della madre e con l’altra quella della figlia che intanto si era tolta la camicetta e mi pompava in modo spasmodico .
Il mio cazzo spariva nella sua bocca per piu’ della metà.
Ad un certo punto’ Dasha smise la sua pompa, si libero’ di tutti i vestiti e mi salì a cavalcioni.
Mi sembrava una pazza mentre si infilava il mio cazzo nella figa.
Non era così stretta come quella della mamma, ma non era particolarmente grande. Incomincio’ a cavalcarmi con molta foga.
Le due donne stavano godendo come pazze . Ognuna toccava i seni dell’altra
Mentre Dasha mi cavalcava, io leccavo la figa di Irina e con due dita della mano destra le stantuffavo la figa
Portai la mano sinistra dietro le gambe di Irina e cercai il buco del suo culo
Piano piano infilai l’indice nel suo buchetto posteriore
Stavo già per esplodere, ma trattenni ancora un poco la mia eiaculazione
All’improvviso Dasha emise un urlo altissimo, poi un altro, sentii le pareti della sua vagina contrarsi quasi a imprigionare il mio uccello
Dopo un secondo la madre esplose anche lei e una quantità di liquido mi inondo’ la faccia.
Le due donne si abbracciavano e sussultavano.
Io finalmente sborrai nella figa di Dasha, mentre Irina premeva ancora la sua figa sulla mia faccia quasi a soffocarmi.
Dopo uno o due minuti ( mi sembrava una eternità) scesero da sopra di me e si coricarono ai miei fianchi
Eravamo esausti tutti e tre
Le due donne dissero quasi all’unisono “Spasibo” ma ero io che dovevo ringraziare loro
Dopo un po’ tornammo in sala a terminare il cenone
Piotr , il ragazzo di Dasha, era steso sul divano, ubriaco