Parte 4



Marina mi stava trascinando mani, piedi e testa in un vortice di emozioni e sesso senza limiti.


La sera mentre annaffiavo il mio giardinetto, ormai era una consuetudine guardare il suo balcone e vederla fumare l'ultima sigaretta della giornata.


Le giornate scorrono nella piu' totale normalità, le occasioni per vederla sono quasi nulle, c'e' suo marito e quindi è impossibile.


Ci sentiamo sporadicamente con qualche messaggio, ma niente di piu'.
Giovedi' 23 luglio un suo msg: “ Matteo domenica parte e rientrerà venerdi prossimo. In questo momento sono indisposta, ma per lunedi' avro' finito sicuramente. Hai trovato una location o si continua in Hotel? “


“P.s. Da lunedi' mi puoi dare il solito passaggio mattutino?”


“ che domanda.....ovvio che si, e con grande piacere”


Cazzo, la casa, dove trovo un appartamento degno a poco prezzo, non avevo grandi risorse extra familiari.


Avevo un paio di clienti che avevavo agenzie immobiliari, e ad uno di loro mi rivolsi. Mi propose un bilocale che come posizione era il top. A 300 metri dalla banca di Marina, nei pressi del Politecnico per me un po' piu' lontano, ma con posto auto in autorimessa, una buona dose di privacy.


Era uno di quegli appartamenti per studenti universitari, che con la pandemia era stato liberato.


400€ al mese piu' spese. Si poteva fare, anche perchè visto che la storia con Marina si faceva sempre piu' intrigante, avere un posto fisso avrebbe risolto molte cose.


Lunedi 27 - “ buongiorno Marina, ho trovato l'appartamento, oggi pomeriggio se vuoi possiamo prenderne possesso, ti lascero' un mazzo di chiavi cosi' che tu possa essere indipendente da me, alle 5 sarò li ad aspettarti, puoi venire a piedi è vicino alla banca.”


“ bene, sono contenta, fra le altre cose, avendo da scaricare delle ore di ferie avrei pensato per questa settimana di lavorare solo la mattina, cosi' da avere il pomeriggio tutto libero”.


Per me era un problema dover trovare ogni pomeriggio una scusa, ma ci volevo provare, ne valeva la pena!


“ sai Federico, quello che mi hai fatto provare l'ultima volta mi ha lasciata in shoch, mi è piaciuto da impazzire, e da li vorrei riparire, per arrivare finalmente alla cervice. A questo punto vorrei capire quale sia meglio come orgasmo per me, a dopo”


“ ok, ma vuoi che sia sempre sottoforma di visita ginecologica? Con la tuta, mascherina ecc. ecc.?”


“ si mi piacerebbe di nuovo, arrivare ed essere visitata professionalmente, sopratutto giu'.....fino in fondo”.


“ok, ci vediamo alle 14.00 a questo indirizzo. Citofono N° 15 3piano”.


Nella passata settimana, nei ritagli di tempo avevo passato molto tempo su internet per capire le ulteriori eventuali porcate che Marina mi avrebbe chiesto. Ed una, ne ero certo, sarebbe stata il fisting.


Per cui, nel prossimo incontro, senza dare spiegazioni, proverò a vedere la sua reazione, vorrei stupirla di nuovo, la troia.


Qualche minuto prima delle 14 sono nella nuova alcova. Piccolo ingresso, soggiorno con cucinotto, camera da letto con bagno, e un bel terrazzo.


Luminoso, arieggiato, diciamo perfetto.


Dopo poco il citofono, apro il cancello, indosso la tuta da imbianchino...ed ecco Marina.


“ buongiorno signora, prego si accomodi nel mio nuovo studio, come mai un'altra visita cosi' ravvicinata alla precedente? Problemi?


“ assolutamente no, anzi, le devo confessare che è stata una visita piacevolissima, per questo sono ancora qui, lei è un ginecologo molto fantasioso, mi piace farmi visitare da lei, complimenti per lo studio, molto accogliente.”


“ prego, se vuole spogliarsi puo' andare in camera, oggi la visita la faremo sul tavolo del soggiorno”


Con un dito fa scivolare la spallina del vestitino, poi l'altra, e voilà, nuda come mamma l'ha fatta, senza intimo. Che donna!


Con Marina non esisteva la routine, era imprevedibile, ogni volta un colpo di teatro.


Avevo posizionato dei cuscini sul tavolo, mi sarebbero serviti per metterli sotto il suo culetto per poterla ispezionare meglio.


Ma in quel preciso momento, mentre la vedo avvicinarsi al tavolo con quel culo piccolo, tondo e sodo, cambio strategia.


“ ecco signora, salga sul tavolo e si metta a pancia in giu', sopra questi cuscini, oggi vorrei iniziare da dietro”


Marina mi guarda quasi stupita, non era pronta, non l'aveva previsto, ma senza fiatare sale sul tavolo, e si mette prona con due cuscini sotto le anche. Per lo spettacolo che mi si prospetta davanti non ho parole per descrivervelo.


Ha la testa girata su un lato, il seno schiacciato sul tavolo, e i cuscini le sollevano il bacino, ho ben davanti sia la sua figa che il suo buco del culo.


Indosso i guanti e sono pronto per sentirla gemere, la sua emozione è palpabile.
signora, si rilassi” le mie mani sulle sue natiche, un leggero fremito, poi giu' verso l'interno cosce, ha i brividi, con un dito tocco leggermente il suo buchetto posteriore, Dio se le piace, pure questo, è nata per godere, è una macchina del sesso in tutte le sue forme!


Con un goccino di saliva inumidisco il dito, che continua a roteare su quel buchino, vorrei spingerlo dentro, ma aspetto, voglio che si ecciti al 100%.


Inizia ad ansimare, sempre piu' velocemente, e il suo ano ha delle leggere contrazioni, le avverto sotto il polpastrello, e le vedo, si stringe e si rilassa con un bel ritmo, è pronta.


Ma prima controllo con l'altra mano la sua fighettina. Altro che pronta...è come l'altra volta allagata, gonfia, inarca la schiena per potersi far toccare meglio. Riassunto: con un dito le sto titillando il culetto, con l'altra mano le sgrilletto la patata. Che razza di ginecologo....!


Una cosa l'avevo capita, ovunque la toccassi, riuscivo a metterla in moto, non aveva un solo pulsante per lo start, ne aveva sparsi ovunque su quel suo corpo minuto e voglioso.


Affondo un dito nel suo culo, solo qualche centimetro, entra facile, mi fermo non lo muovo, lo contrae, si sente, lo stringe e lo rilassa, allora spingo in profondità, la sento parlottare ma non capisco, non mi importa di capire, entro e esco, lentamente, la figa gocciola sul tavolo i suoi umori, il suo culo è aperto.


Ora le dita dietro sono due, non oppone resistenza, anzi, spinge.


Mugola di piacere, ora è il momento di provare il fisting vaginale.


La lubrificazione è piu' che abbondante, sembra abbia aperto il rubinetto, chiudo le dita a cuneo, l'indice tocca il mignolo, la mia mano non è piccola anzi, vediamo se riuscirò, spero di non provocarle dolore.


La appoggio sulla sua figa, le labbra sono aperte, lei ora è messa a pecorina, si è messa in ginocchio sul tavolo per meglio “farsi vistare”.


Spingo le dita verso il suo interno, le prime falangi entrano senza nessun problema.


“ Ma Dottore, cosa mi sta facendo, mi vuole penetrare con la mano??”


“ signora si rilassi e lasci fare, mi dica solo se le faccio male”


Continuo a spingere, sono arrivato alle noche, mi fermo, ritraggo la mano, le si dimena, mi fa capire che la rivuole dentro di se, rispingo di nuovo fino alle noche, è il punto piu' critico, se riesco a farle entrare.....il resto verrà di conseguenza.


Non era semplice, benchè molto bagnata e le sue 3 gravidanze, ma sentivo di poter riuscire.


La sua figa era elastica, e lei spingeva per poter provare, era docile, voleva godere, non importava come, voleva provare.


Le grandi labbra avvolgevano le mie dita, ero quasi dentro, Marina con un colpo all'indietro fece quello che avrei dovuto fare io.


Ero dentro, la mia mano la stava penetrando nell'antro piu' profondo del suo corpicino.
Ora la parte meno facile, avevo letto che una volta entrata tutta la mano, sarebbe stato opportuno aspettare qualche secondo, e dopo di che chiudere le dita a pugno, per poi riaprirle e così via.
Marina sembrava una biscia, non stava ferma, era un fremito continuo.
Con il dito medio ero certo di toccare la famosa cervice, sentivo come una piccola ciambellina con un buchino, e se muovevo il dito Marina ansimava sempre più forte. Evidentemente ero arrivato dove voleva, ogni leggerissima pressione che esercitavo in quel punto era una scossa per la troia.
Era il momento per chiudere le dita e farla godere con il pugno.
La mano era inserita fino al polso, gli umori colavano sul tavolo, chiusi lentamente le dita ora aveva inserito il mio pugno, sentivo le pareti della sua figa che era dilatata e mi permetteva di aprire e chiudere la mano.
Marina stava impazzendo, con una mano si tappava la bocca per non farsi sentire, erano urli strozzati, insistenti, quasi strazianti.
Lei spingeva, io aprivo e chiudevo la mano, ma nel vedere quel culetto spinto verso l'alto non ebbi esitazioni. Era ancora bagnato, e la penetrai con 2 dita. Ora Marina aveva una mano completamente infilata nel suo sesso, fino in fondo e due dita nel culo.
Le mie dita sembrano toccarsi, la porzione di pelle che le separa è sottile, Marina sbatte la testa sul tavolo, è posseduta!
" Dottore godooooo sono una troiaaaaa" urlava, non si dava pace, che spettacolo incredibile!
È sfinita, sfilo le dita dal culo, e poi lentamente la mano che era scomparsa dentro di lei.
Marina rimane distesa sul tavolo, scoppiata, sudata, sfatta in ogni dove.
Non mi va di approfittare di questa situazione, deve riprendersi. Levò la tuta e con pochi colpi veloci, mi faccio una sega guardandola davanti a me.
Sborrai abbondantemente sulla sua schiena, come mi era piaciuto quel pomeriggio. Mentre la riaccompagno verso casa, Marina è ancora sconvolta, piacevolmente stravolta.
" Sai Fede, quando abbiamo iniziato questo percorso avevo detto alle mie condizioni. Ma mi sembra che siano le tue condizioni, sei tu a condurre le situazioni, io ti dò l idea e tu con la tua fantasia stravolgi tutto e questo mi piace da morire, è sempre una sorpresa con te".
La lasciai come al solito nei pressi di casa, voleva camminare, prendere un po' di aria, riprendersi.


Continua