Parte 2
Quel giorno, il 14 luglio il tempo non passava, in negozio ero come assente, distratto, assorto nei miei pensieri. Immaginavo e fantasticavo, mentre continuavo a guardare che ore fossero. Un giorno eterno!
Finalmente sono le 16,30 prendo l'auto e mi dirigo a Cavoretto che dista dal mio negozio una decina di minuti.
Arrivato all'hotel, mi registro in una squallida reception, e mi assegnano la camera 202. Aspetto Marina nel cortile dell'hotel con un misto di ansia e curiosità.
Un taxi si ferma, è lei, con passo veloce entriamo e mi segue verso la camera, non una parola. Mi fermo sulle scale e la guardo, vorrei leggere il suo cervello, capire cosa ha in mente, mi avvicino per baciarla, ma vengo respinto senza indugio, e mi dice: “ ricordati sempre....ci vediamo, ma alle mie condizioni”.
Apro la camera, che definire anonima è un complimento, accendo l'aria condizionata, fa un caldo torrido, troppo! Marina si guarda intorno senza proferire parola, cerca con lo sguardo la porta del bagno. La apre e mi dice: “ siediti su quella poltroncina e aspettami”, e scompare richiudendo la porta dietro di se.
Io immobile con lo sguardo fisso su quella porta che tarda ad aprirsi, ma poi finalmente....eccola, anche se mi aspettavo di vederla diversa da quando era entrata, invece esce vestita esattamente come prima.
Sono in confusione, non riesco a capire. Si siede su un angolo del letto, la luce è soffusa, e con voce pacata “ dunque Federico, immagino ti stia chiedendo cosa facciamo qui...in effetti volevo un posto tranquillo dove poterti spiegare un po' di cose. Ti prego non mi interrompere e ascolta per bene. Come ti ho accennato in macchina, ho una bella famiglia, ma non sono soddisfatta. Fin da giovanissima avevo fantasie sessuali fra le piu' svariate, ma purtroppo sempre rimaste nel cassetto del mio cervello e irrealizzate. Ora a 43 anni, ho voglia di sperimentare e mettermi alla prova, il tempo passa e....adesso o mai più.”
Io continuo a non capire dove mi vuole condurre, quindi provo a fare una domanda: “ ok, ho capito la tua prefazione, ma che tipo di fantasie hai da realizzare?”
“ tranquillo Federico, seguimi, questo percorso lo faremo insieme, e di volta in volta saranno esperimenti, fino ai piu' fantasiosi”
“ oggi faremo il primo di una lunga serie, tu dovrai rimanere sulla poltrona, senza fare NIENTE.” Quel niente era stato pronunciato con un tono quasi autoritario, mi dava l'idea che si stesse trasformando, da persona dolcissima a Padrona.
“ posso almeno scostare le tende per fare entrare un po' di luce? C'e un buio pesto...”
Annui' con un gesto del capo, quindi le aprii e finalmente non dovevo piu' solo immaginare, ma potevo vederla.
Il vestito che indossava aveva una cerniera che partiva dal decoltè fino ad arrivare alla fine, poco sopra le ginocchia. Le scarpe rigorosamente con un bel tacco affusolato.
Ora ero pronto, fermo immobile sulla poltroncina, senza sapere cosa sarebbe capitato.
“ vedi Federico, vorrei partire da qui, da un tarlo che ho fin da quando poco piu' che ragazzina, mi accorsi di essere spiata mentre scoprivo per le prime volte la masturbazione. Abitavo con i genitori al piano terra, e la finestra della mia camera dava sulla strada. Proprio mentre stavo per raggiungere uno dei primi orgasmi, mi resi conto che c'era un signore che mi guardava.
Incurante andai fino in fondo, devo confessarti che mi era piaciuto pensare che qualcuno mi potesse osservare nell'intimità. Con mio marito ci provai piu' e piu' volte, ma era una cosa per lui insopportabile. Pensava di non essere desiderato, ha troppi tabù.
Quindi da qui vorrei partire, ti prego solo di rimanere al tuo posto.”
La mia eccitazione era palpabile, il cuore andava a mille, era stata brava nel raccontare, e la mia fantasia stava già galoppando.
Marina era sempre seduta sulla punta del letto di fronte a me, a circa 1 metro di distanza, ma ora con la luce che filtrava la potevo vedere molto bene, mi sentivo come al cinema, pronto a gustarmi lo spettacolo.
Con una mano iniziò molto lentamente ad aprire la cerniera, pochi centimetri, giusto quelli necessari per infilare la sua mano sulle sue tettine. Si toccava il seno sinistro sotto il vestito, aveva gli occhi socchiusi,
probabilmente nel corso degli anni aveva studiato perfettamente su come fare, era abile, si voleva scoprire lentamente, un bel gioco!
Il seno destro lasciava intravedere il capezzolo che si stava indurendo, un piccolo rigonfiamento sul vestitino.
Il massaggio proseguiva lentamente, mentre lei reclinava il capo all'indietro e il respiro si faceva più profondo.
Da li a poco, riprese in mano la cerniera e la abbassò fino alla pancia, fu in quell'istante che iniziai a vedere il suo corpo che si stava denudando in preda alla sua voglia repressa di essere osservata.
Alla vista delle sue tettine, capii il perchè fosse stata in bagno. Aveva indossato un reggiseno di quelli aperti sui capezzoli per meglio poterli stimolare, iniziava a dimostrarmi di essere una bella troietta.
La scrutavo, l'avrei voluta baciare, aiutare, toccare, ma dovevo rispettare i patti, non volevo compromettere il futuro, di me si fidava, e io dovevo stare al suo gioco.
Il suo seno, piccino, forse neppure una seconda, ma con dei bellissimi capezzoli rosso scuro, molto pronunciati. Duri. Come li avrei succhiati volentieri...!
L'atmosfera si fa sempre piu' calda, ora la mano apre tutta la cerniera fino al fondo, si sfila il vestito, ora è sola con l'intimo, le gambe strette, quasi a voler trattenere la sua voglia di godere.
Si lascia cadere sul letto, che spettacolo...., le sue mani scendono fino all'inguine, scosta piano le gambe, le divarica, anche le mutandine sono della serie del reggiseno, aperte in prossimità della sua fighetta.
Ansima sempre piu' forte, si vede che si sta trattenendo, io sono in un bagno di sudore, e ho i pantaloni gonfi come poche volte mi era capitato.
Le sue dita si appoggiano delicatamente sul suo sesso, e che sorpresa, chissà perchè avevo immaginato la sua fighettina piccola e minuta come il suo corpicino, invece NO. Aveva le labbra grandi, molto grandi. Erano gonfie e umide. Le dilata dolcemente alla ricerca del clitoride che è anch'esso di proporzioni fuori dal comune, già scappucciato. Bastano pochi secondi, e Marina comincia a gemere di piacere. Con una mano la tiene aperta e con l'altra si strofina freneticamente il suo nocciolo dell'amore.
Ora con un dito si scava all'interno, lentamente, poi 2 dita e sempre piu' velocemente. I suoi umori si riversano sul lenzuolo, e in maniera sistematica inizia a dire a voce alta godo.....godo.....godo......godo....GODO !
Non nego che non fu facile trattenermi immobile davanti a cotanta troiaggine, ma questi erano i patti.
Marina è sudata, stravolta dal piacere, si alza dal letto, viene davanti alla poltroncina, sto per toccarla, vorrei baciarla, sfiorarla, scoparla.
“ fermo, stai fermo, apri la bocca” mi mise le sue dita bagnate dal suo umore in bocca, e le succhiai avidamente.
Marina si avvio' verso il bagno, e io rimasi solo con i miei pensieri.
“ vedi Federico, mi spiace averti lasciato con la voglia, ma se vorrai avremo tempo per poter godere insieme. Però ricorda....sempre alle mie condizioni!
Piuttosto, fra 2 giorni torna Matteo e quindi sarà per me piu' difficile poter trovare tempi liberi, quindi se sei d'accordo domani pomeriggio potremmo rivederci?! “
“ ma certo che SI, stesso posto stessa ora?”
“ si, ma vorrei che tu domani ti procurassi alcune cose: stasera ti faccio l'elenco, e nel messaggio della buonanotte ti scriverò l'elenco dettagliato dell'occorrente.
Uscimmo dall'hotel, e con la mia macchina andammo verso casa, la lasciai a 500metri, voleva fare una passeggiata, voleva riprendersi.
Io me ne tornai in negozio per la chiusura serale, in confusione, mille pensieri, ma con la consapevolezza che mi sarei potuto divertire con Marina, in fondo era una vera Troia con la T maisucola.
La sera, dopo aver cenato, rimango in attesa del suo messaggio con “ la lista della spesa”.
Il messaggio tardava ad arrivare, e nel frattempo mi addormentai. Spengo sempre il telefono alla sera, e meno male. La mattina quando lo riaccesi, ops...msg ore 2.59 “ dunque Federico, intanto volevo ringraziarti per aver rispettato i patti. Per questo pomeriggio avrei una fantasia che anche questa mi tormenta da anni. Vorrei che mi facessi una visita, vorrei che ti improvvisassi ginecologo. Quindi se riesci dovresti trovare: un camice, mascherina quella in questo periodo non manca, guanti in lattice....e se lo trovassi....uno speculum. Lo speculum caso mai non lo sapessi è quell'oggetto che usano i ginecologi per divaricare la vagina e poter effettuare la visita. Al pensiero del prossimo pomeriggio mi sto toccando, e non ti nego che fra poco avrò un nuovo orgasmo”
Continua.....
«il commento dopo l!ultimo racconto78318»
«Una fortuna conoscere una donna cosi»
«ma!!22»