Apro gli occhi, è mattina, il sonno agitato della notte lascia spazio alla vita reale, e la prima cosa che mi torna in mente è quella macchina, quel sedile...e Joseph.


Ormai non riesco più a pensare ad altro ma l'imbarazzo di ieri è più affievolito, mi sento più calma, come se dentro di me avessi accettato le mie azioni e soprattutto le mie sensazioni.


La mattina riesco finalmente a riguardarlo in viso, a riparlargli, ci comportiamo come se non fosse successo nulla, i suoi atteggiamenti sono del tutto ordinari ed anch'io quindi riesco a comportarmi di conseguenza.


Ero però logicamente molto confusa, dentro di me sentivo da una parte il senso di quiete dello scampato pericolo, ma dall'altra un senso di offesa, come se il suo atteggiamento fosse una mancanza di rispetto, una noncuranza verso di me.


Ed a pranzo, per un insolito scherzo del destino, mi ritrovai un'altra volta sola con lui.


Stavamo facendo un po' di carne arrosto, nella pausa tra un bagno ed un altro nella vicina spiaggia. Lui si era messo alla griglia, che si trovava un po' distante dal tavolo dove mangiavamo, riparata dal vento sotto ad un portico, mentre il gruppo chiacchierava e mangiava l'antipasto a tavola. Mi alzai per andare a prendere il sale che aveva Joseph alla griglia.


Lo vidi ai fornelli, mi avvicinai e mi misi accanto a lui, cercando con gli occhi il contenitore del sale: “Come va?” chiesi in maniera spensierata, accennando un sorriso di circostanza, “bene bene, tutto bene..” poi, guardando il fuoco, subito incalzò “cosa vuoi te? Rosticciana, pollo, salsiccia?” “Non so..” risposi senza pensarci.


Poi, quasi sussurrando, Joseph si avvicinò al mio orecchio e mi disse “Una bella salsiccia grossa?”...


Ci fu il silenzio.


Lentamente alzai lo sguardo verso il suo viso; un sorriso si allargava nella sua bocca, mentre mi guardava negli occhi intensamente.


Io rimasi di pietra, deglutii e non risposi.


“Ti piacciono le salsicce belle grosse?”


Le sue parole erano talmente spudorate e senza ritegnoche mi squarciarono il petto come una coltellata.


Ero paralizzata, e restai ferma a mezz'aria con la mano che stava andando a prendere il sale, appoggiato accanto alla griglia.


Il caldo della sua mano che stringeva la mia mi risvegliò di colpo, abbassai lo sguardo e lo vidi stringermela dal dorso. Con le dita fece come allargarla e la iniziò lentamente a spostare. Io ero inerme, vedevo passivamente guidarmi la mano da lui che la spostava verso il basso.


Sentii i polpastrelli appoggiarsi nei suoi pantaloncini ed immediatamente riconobbi la forma del suo pisello sotto il tessuto.


“Oddio Joseph...” sussurrai guardandolo negli occhi.


Vidi la sua mano sopra la mia che la guidò a stringere il pantaloncino in maniera definita, facendomi in pratica stringere il suo pisello in mano da sopra il tessuto. Ero scombussolata ed impietrita, mi aveva in pratica messo il suo membro in mano, sentii tutta quella sua larghezza, quell'imponenza che avevo visto nei giorni scorsi di nascosto dalla finestra del loro bungalow.


Lo guardai negli occhi con la bocca mezza aperta, avevo un misto di paura ed eccitazione smisurato dentro di me, lui continuava a muovermi la mano lungo tutta la lunghezza del suo pene e la stringeva per farmi sentire quanto era largo e grosso.


“E' bella grossa come piace a te?” mi sussurrò guardandomi negli occhi.


Io non riuscii a rispondere, farfugliavo qualcosa di incomprensibile, avevo nella testa tutte le sensazioni che il tatto della mia mano mi stava trasmettendo, non potevo credere di stare davvero palpando il pisello di Joseph.


Poi un rumore che proveniva dalla tavola mi svegliò bruscamente da quel torpore, mi liberai dalla sua mano e mi allontanai in pochi secondi quasi barcollando tornando verso il tavolo.


Alessio mi guardò sorridendo “Si, ma il sale?!”


 



Ormai ero entrata in un imbuto di eccitazione e senso del proibito che mi stava completamente inebriando, sentivo che non sarei più riuscita a fermarmi, avevo una dannata e pazza voglia di lui che andava contro tutti i miei sani principi.


La giornata per tutti gli altri andò avanti normalmente mentre, come in un universo parallelo, io vivendo con questo continuo fuoco dentro pazzesco, che non riuscivo a domare.


Una volta andati al mare, scrutavo sotto i miei occhiali da sole ogni mossa di Joseph, ogni suo gesto, ero diventata quasi morbosa, ossessiva mentre la vita scorreva normalmente accanto a me.


Poi nel tardo pomeriggio lo vidi alzarsi dall'asciugamano per dirigersi verso i bungalow, probabilmente per andare a prendere o fare qualcosa; erano le sei, tutti sonnecchiavano distesi negli asciugamani.


Avevo un'agitazione mentale pazzesca, ero in uno di quei momenti dove ti rendi conto che sei a pochi passi dalla possibilità di prendere una strada senza ritorno. Dopo pochi minuti, come un automa, presi e senza pensarci due volte mi alzai. Nel sonno Alessio mi chiese: “Dove vai?”...”Vado in bagno..”. Lo vidi fare cenno di si con la testa che poi scomparse nell'asciugamano.


Mi diressi con il cuore in gola verso i bungalow; tremavo quasi dalla eccitazione e dalla paura di quello che poteva succedere.


Non feci in tempo neanche ad arrivare alla zona dove erano i bungalow, lo vidi nella cucina che c'era nel giardino del resort, una zona adibita appositamente per preparare da mangiare, mantenere gli alimenti le bevande e così via.


Stava bevendo non so cosa ed inizialmente non mi vide neanche. Io mi avvicinai con lo sguardo serissimo, quasi tirato. Lui mi vide e mi guardò con aria interrogativa, non capiva cosa stava succedendo.


Arrivai accanto a lui, lo guardai negli occhi e con calma andai con la mia bocca a baciarlo lentamente nel collo, abbracciandolo in maniera impercettibile. Sentii un fremito in lui, io ormai ero completamente partita, mentre ci abbracciavamo scesi con una mano lungo il suo corpo e la fermai sopra i suoi boxer, dove era già stata poche ore prima. Sentii un suo sospiro, lo guardai negli occhi mentre la mia mano ora stringeva il suo cazzo in tutta la sua larghezza, la mia lingua iniziò a leccargli la pelle del collo, andavo quasi fino all'orecchio e poi tornavo giù mentre con la mano andavo su e giù lungo tutta la sua grandezza sotto il boxer che stavo sentendo gonfiarsi tra le mie dita ogni secondo di più.


La sua mano mi afferrò il sedere scoperto, dato che ero in costume, sentii la mia pelle stretta tra le sue dita che palpavano con forza ed un brivido mi percorse la schiena. Ero stretta tra lui ed il bancone dietro di me, nella mia mano ormai sentivo il suo pisello decisamente ingrossato e percepivo la sua eccitazione mescolarsi con la mia.


Senza pensarci troppo smisi di baciargli il collo, lo guardai un solo attimo negli occhi e poi andai in giù.


Il pensiero di prendere quel suo grosso, enorme pisello in bocca mi scoppiò nella mente, ormai ero già in ginocchio sotto al bancone con davanti il suo boxer gonfio a dismisura.


Il bancone era fatto in pratica come una scrivania, con il vuoto sotto la parte orizzontale ed era chiuso verticalmente dai lati. Per fare in modo di non essere vista da nessuno mi spostai quindi totalmente sotto e lui mi assecondò, appoggiandosi con il corpo aderente al tavolo.


Il bancone arrivava all'altezza degli addominali di Joseph; io quindi vedevo soltanto dal suo ventre in giù e questa situazione era se possibile ancora più intrigante perché sapevo che gli avrei fatto un pompino senza neanche vederlo in faccia, come fosse una cosa ancora più “sporca” per così dire.


Senza pensarci troppo andai con le mani a stringere la parte superiore del boxer e feci in modo di liberare il suo pene. Restai di sasso: non avevo mai visto un pisello così grosso così da vicino, la larghezza era qualcosa di impressionante che, legata alla sua considerevole lunghezza, mi donava una visione spaventosa. La cappella, ancora più grande del resto del pisello, era lì che pulsava a pochi centimetri dai miei occhi e mi chiesi se sarei riuscita a mettermela in bocca.


Lo guardai che lentamente si muoveva davanti ai miei occhi in attesa di entrarmi in bocca, “uau” sussurrai tra me e me; poi lo presi con tutte e due le mani e lo iniziai a masturbare mentre mi avvicinavo con la bocca. Sentivo tutti i nervi nella sua pelle che pulsavano sotto alla mia mano e lo rendevano se possibile ancora più maestoso.


Allargai la bocca, chiudendo gli occhi; la percezione che mi diede infilarmelo dentro fu pazzesca; la sensazione di avere la bocca completamente piena di lui, il non riuscire a muovere la lingua o qualsiasi altra cosa all'interno della mia bocca, il senso di imponenza di quel cazzo che mi riempiva completamente la gola, il vedere ancora gran parte del suo pisello là fuori intento a cercare inutilmente di entrarmi dentro...Fu pazzesco.


Iniziai ad andare avanti e indietro con la testa, lo succhiavo lentamente cercando pian piano di ingoiarlo fino a quanto potevo arrivare, per poi tornare indietro stringendo le labbra.


Quando poi sentivo che ero arrivata alla cappella, ripartivo lasciando andare degli “mmhh” di passione.


Sentivo Joseph gemere sopra di me. Gli stavo veramente facendo un pompino, stavo prendendo in bocca quel suo cazzone che avevo visto giorni prima in quel bungalow! Ancora non riuscivo a rendermi conto del tutto di quello che stavo facendo, ero come in una bolla, i sensi appannati ed incredibilmente amplificati in un vortice di passione.


Poi sentii la sua mano prendermi dietro la testa, spingendomela ancora più verso di sé. Ora era lui che mi guidava nel pompino, mi infilava il pisello in bocca e lo faceva uscire con un ritmo regolare, lo sentivo guidarmi nel movimento mentre con il bacino si spostava in tutte le direzioni, riempendomi la gola in ogni dove.


Ogni volta che faceva in modo di penetrarmi lateralmente, sentivo le guance gonfiarsi in maniera quasi innaturale e questo mi faceva accalorare ancora di più.


Mi iniziai a toccare pesantemente, la situazione mi eccitava da matti, scostai da una parte il costumino e mi penetrai con le dita.


Mi massaggiavo freneticamente le grandi labbra e stuzzicavo il clitoride eccitata come non mai da quel gigantesco pisello che mi stava riempendo la bocca. I miei gemiti uscivano soffocati dalla bocca completamente ostruita da lui. Il ritmo della penetrazione mi faceva assaporare tutti i suoi centimetri di lunghezza, partiva quasi totalmente da fuori per poi affondare fino a riempirmi interamente, ed arrivato in fondo si muoveva da ogni lato allargandomi le labbra e le guance che si gonfiavano con forza.


Poi anche la seconda mano mi prese la nuca; ora la sua azione era più decisa, lo sentii entrarmi in bocca con più ritmo, sempre più velocemente mentre i suoi “ooh” si facevano sempre più chiari e distinti.


Il pompino stava diventando più frenetico, mi ritrovai più volte ad essere senza fiato con in bocca il suo pisello che spingeva forte in profondità, ed entrava ed usciva in fretta.


I colpi di bacino erano talmente decisi che mi iniziarono a far sobbalzare il viso all'indietro dandomi la sensazione di essere del tutto scopata in bocca.


Capii che stava per venire perché, tenendomi sempre da dietro la nuca, si spostò leggermente indietro, in modo da farmi uscire da sotto il bancone, probabilmente per guardarmi nel viso. Lo vidi quindi per la prima volta la sopra di me, e mi piacque assistere alle sue smorfie di goduria mentre mi teneva con le mani la testa e muoveva il suo cazzo su e giù dentro la mia bocca senza un minimo di indecisione.


Ormai ero in completa balia di lui, mi spostò la testa all'insù per fare in modo di guardarmi in viso mentre continuava a darmi i suoi colpi di bacino con cui mi sbatteva il pisello in bocca. Abbandonai la testa completamente nelle sue mani che furono libere di muovermi come lui voleva, mentre lo guardavo dritta negli occhi con uno sguardo di completa sottomissione che probabilmente lo fece eccitare ancora di più.


Lo sentii emettere un “oohh” forte mentre con gli occhi spalancati mi guardava fisso in viso, con le sue mani che mi tenevano stretta in una morsa che mi rendeva del tutto succube a lui. Poi un colpo di reni, come a cercare di infilarsi più a fondo possibile che mi scuote tremendamente la testa e sento il suo pisello imponente che spinge in maniera dannatamente forte dentro la mia bocca; “siii, sssiii, ahhh...”, lo sento sussurrare e subito dopo sento uno schizzo prolungato di sperma che si schianta tremendo dentro la mia gola. Le mani allentano per un secondo la presa, ma subito dopo un altro colpo di bacino pazzesco spinge nuovamente con forza il suo cazzo a più non posso nella mia bocca, con un altro schizzo pazzesco di sperma che sento colpirmi il palato. I getti sono molto forti ed imponenti, li sento impattarsi con potenza dentro la mia bocca, ma soprattutto hanno una durata nel tempo incredibile, poiché li sento scaricarsi dentro di me per dei secondi interminabili. Lo sperma che eiacula è dannatamente abbondante, è una venuta che mi scombussola del tutto, mi sento la gola che si riempie sempre di più, inondata dai suoi getti: ormai capisco che ogni qualvolta sento spingermi con forza il suo pisello in bocca, subito dopo parte questa quantità pazzesca di sborra che si schianta nella mia gola. Come un fulmine mi ricordo le sue venute con Elisa, tutto quello sperma, capisco che ormai continuerà e finirà così e che mi ritroverò con la bocca completamente piena di lui.


I colpi si susseguono, quattro cinque volte e ad ogni colpo mi sembra incredibile sentirlo schizzarmi ancora tutta quella quantità di liquido seminale, sembra non finire più.


Poi, dopo un lasso di tempo che mi sembra infinito, lui esce dalla mia bocca continuando lentamente a masturbarsi, io mi sento la bocca totalmente piena di sperma; guardo quell'enorme pisello pochi centimetri davanti a me, la cappella gonfia che appare e scompare sotto la pelle mossa dalla mano di Joseph, e vedo partire direttamente dal suo prepuzio altri due grossi schizzi di sperma, uno dopo l'altro, che impattano nel mio palato mentre lui lascia andare un “oohhh” finale. Poi lo vedo prendersi la pelle, la stringe intorno alla cappella e dà una frustata che lascia andare gli ultimi schizzi che mi colpiscono le labbra e la bocca.


Resto così qualche secondo, intontita ed a bocca aperta in ginocchio davanti a lui, con tutto quel suo sperma che sento coprirmi totalmente la lingua e che arriva a rasentare le labbra, mentre il suo pene rotea a destra e sinistra davanti ai miei occhi.


Poi alzò il viso verso di lui e chiudo la bocca, me la sento completamente piena, trattengo il respiro ed ingoio tutto, lasciando subito dopo un sospirone.


Lo guardo nel viso, mi sento completamente estasiata da quel che abbiamo fatto, allargo le labbra e senza l'aiuto delle mani, lentamente riprendo in bocca il suo pisello. Vado a fondo pian piano, lo avvolgo tra le mie labbra, lo sento forzarmi e riempire le guance, riassaporo ancora la sensazione di avere quel suo enorme cazzo in bocca, di ingoiarlo in tutta la sua dimensione, tutta la sua larghezza, lo succhio ancora avidamente per qualche secondo, poi lentamente lo faccio uscire dalla mia bocca. Lo guardo in viso, e sorrido aggrottando le ciglia mentre con le mani gli do delle piccole pacche nelle cosce come a congratularmi con lui.


“Si, Joseph...E' proprio bello grosso come piace a me” Lui mi guarda, sgrana gli occhi, collegando ciò che mi aveva detto a pranzo, e si lascia andare in una risata.


Ancora oggi non so come mi sia venuta fuori quella frase...Se ci penso ancora mi vergogno un pò.


Mi alzo ancora leggermente scombussolata, gli appoggio le mani al petto guardandolo con un mezzo sorriso frastornato, vedo anche lui provato e sorpreso da quel che abbiamo appena fatto, poi gli sorrido e gli dico “Mamma mia Joseph, quanto sei venuto...” “Non ne avevo mai ingoiata così tanta...” Lui mi guarda ancora scombussolato e non riesce a dirmi niente... “ “vado al bungalow....è stato bello...” Gli sorrido e lui contraccambia il sorriso ancora un po' frastornato, poi mi girò e me ne vado via, compiaciuta di averlo lasciato senza parole.


Mi ritrovai a sorridere senza volerlo mentre camminavo, mi toccavo le labbra, e ripensavo a quello che avevamo fatto, mi sentivo soddisfatta, mi era piaciuto da impazzire.


Mi ritrovai, mentre mi sciacquavo il viso nel bungalow, a ripensare a lui, a come era stato prenderlo tutto in bocca, alla sensazione che mi aveva dato sentirmi totalmente riempita da quel pazzesco, enorme pisello, e mi scoprii estasiata come non mi sarei mai aspettata di esserlo.

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