La lite fu furibonda tra me e la zia, era ricaduta nella nostalgia, nel fallimento, sapeva che il nostro rapporto non aveva futuro, e che lei sarebbe rimasta, sola, e non lo accettava, non accettava il fatto che io potessi, stare con un'altra donna, la paura dell'abbandono la rendeva isterica, odiosa, io cercavo di avere pazienza con lei, ma tutto aveva un limite, eravamo a casa sua, e aveva una crisi, di nervi, all'improvviso mi fece perdere la pazienza, all'udire queste parole ebbi un sussulto. La zia mi disse "maledetto quel giorno, sulla barca, mi hai rovinato la vita, io ero felice, poi sei arrivato, tu, mi fai scopare da tutti, ti piace guardarmi, ti piace umiliarmi, devo soddisfare le tue voglie, porco, perverso, maledetto".
Li persi la pazienza. eravamo in cucina, la presi, di forza, la spinsi, sul tavolo, lei era in piedi, con il volto verso, il tavolo, mi dava la schiena, le alzai, la vestagia, lei provo a divinvolarsi, ma io ero troppo eccitato, e voglioso, avevo moltiplicato le mie forza, le strappai le esili mutandine, e la penetrai di forza, sentii la sua fica bagnarsi, e cominciai a spingere, ero devastante, in breve cesso, il suo pianto, e la sua crisi, la mia penetrazione era carica di rabbia, ogni colpo la faceva sussultare, sentivo la mia pancia sbattere sul suo culo, il suo era ritmico tac,tac,tac, le comcinciai a tirare i capelli, a dare manate sul culo, la scopava in modo animalesco, avevo vinto, la sua fica era bagnata, colavano gli umori vaginali, era completamente mia, cominciai a parlare " si zia sei la mia puttana, mi devi soddisfare, voglio vederti, scopare, zia, ti amo, ma voglio vederti donna, puttana, mi piaci cosi, la mia puttana, sono geloso, ma voglio vederti scopare, mi ecciti, mi piace quando lo prendi, in bocca, in fica, mi piace, mi fai godere", la tenevo per i fianchi,e la penetravo, non riuscivo a fermarmi, poi sentii la sua mano toccare la mia, la zia mi disse" Si Dario scusami, sono stupida, mi fai sentire donna, puttana, brava cuoca, compagna per le uscite, si ho visto tanti cazzi, con te, prima ne avevo visti solo due, mi piace accontentarti, mi e' piaciuto, il tuo pisello, subito, quel giorno in barca, Dario sono tua, fai quello che vuoi". Ero eccitatissimo, sfilai il pisello dalla fica e puntai il culo, lo appoggiai, e la zia, era predisposta, entrai di nuovo, e ricominciai a rimartellare il culo, il suo buco, si apriva sotto, i miei colpi, la sua schiena si inarcava, ero in preda, ad un delirio, dissi alla zia " tira fuori la lingua e leccati le labbra, lei ubbidiva, continuai nell'inculata, sentivo il tremolio, delle sue gambe, ero posseduto, ero un moto perpetuo, e duravo, non venivo, continuavo a scoparla, poi sfilai il pisello, era grosso e duro, rosso,sentivo dolore, mi erano rimasti escrementi marroni lungo l'asta di carne, mi sciacquai al lavandino, la zia mi guardava, dalle sue espressioni, c'era amore, i suoi occhi erano dolci, mi riavvicinai a lei, e lo prese in bocca, lo insalivo, bene, e lo succhiava avidamente, ma io volevo scopare, la portai sul divano, e lo rimisi nella sua fica, sentiva il mio fiato, mi stringeva, mi graffiava, era fuori di se, continuai a scoparla ancora, poi sentii, il mio spermara, arrivare, feci, in tempo a sfilare il pisello, e riversai il mio sperma in bocca, sul viso, era incredibilmete tanto, ma oggi, era stato tutto incredibilmente spropositato. Finito di venire, con il viso piento di dborra mi abbraccio, e mi disse grazie Dario, mi fai sentire sempre tua, sempre donna, scopami sempre cosi...
«E vai.... Mamma, adrenalina a mille!»