Sicuramente questo anno, ha cambiato molto delle nostre abitudini. Non parlo solamente di mascherine o proibizioni in genere, ma anche il modo di approcciare alla vita quotidiana. Per molti se non per tutti, il virtuale, il web è stata una grande ancora di salvezza. Chi aveva l’amante, ha continuato ad averlo, chattando tranquillamente, visto che il proprio compagno o compagna rispondeva alle proprie discussioni, senza timore di essere scoperto.


Controllo lasciato sicuramente blando al fine di trascorrere il proprio tempo in totale tranquillità. Grazie al mio lavoro di psicologa, mi sono resa conto, che la chiusura ha sicuramente aumentato il disagio già presente. Conclusione banale si potrebbe pensare, ma non banale è sicuramente l’essermi accorta che il ricorso ai siti “piccanti” è aumentato in modo esponenziale. Molti mi hanno confessato, chiedendomi se fosse sbagliato, l’uso frequente di questi siti. Tanti da soli, e non solo maschi, ma anche tantissime donne, ma anche moltissime coppie. Alcuni hanno chiaramente dichiarato che tale uso ha stimolato la propria sessualità, sopita da tempo. Ci si è perdonati i commenti alle foto, ma ancora di più le chat erotiche con individui sconosciuti.


Costretti all’isolamento, non solo fare il pane è stato utile, ma anche riscoprire il sesso. Tante situazioni diverse, ma con un finale spesso simile. Avete presente la coercizione delle carceri, beh molti ne hanno fatto un gioco erotico.


Una cliente poi, è stata incredibilmente creativa, ha simulato di aver conosciuto un tale in chat con il marito. L’amante corrispondeva alle fantasie della coppia…casualmente! Appariva il tutto come una fantasia del marito. Quella sera e le seguenti continuarono a giocare. Il marito stesso, in estate propose una serie di serate movimentate.


Un impatto brutale o forse la consapevolezza tangibile della situazione, l’ho percepita quando una sera di ritorno dal mio studio, vengo fermata dalla polizia. Ho tutto, documenti, dichiarazione ecc., ma come capita a tutti si teme sempre di avere qualcosa non in ordine.


Alla richiesta dei documenti, ho difficoltà a trovarli, scendo dalla macchina, giro la borsa sul sedile e cadono sotto il volante, metto un ginocchio sul sedile e mi piego per recuperarli, si alza la minigonna. Considerando che non porto biancheria intima…Porgo i documenti all’uomo, che è visibilmente imbarazzato.


-        Mi scusi…eccoli…


-        Si figuri…l’importante è che tutto sia in ordine…


-        Per questo sono poco tranquilla…non vorrei rischiare di essere picchiata con il ….manganello.


-        Ahahaha no no…stia tranquilla, non l’abbiamo qui.


-        Accidenti…ero proprio curiosa di vederlo…il manganello…


-        E…no…niente manganello…comunque è tutto a posto…può andare.


Il giorno dopo, ricevo una chiamata al cellulare, è l’uomo della sera prima.


-        Buongiorno signora…la disturbo per informarla che ieri, ha perso un orecchino…


-        Accidenti…vero non me ne sono accorta, dove devo venire per…


-        Non si preoccupi…vedo che è di strada, sto staccando e se vuole lo porto da lei.


-        Gentilissimo va bene, l’aspetto e grazie.


Dopo un paio d’ore suona il citofono, mio marito risponde e mi avvisa che il tipo di ieri sta salendo con il mio orecchino.


Mio marito apre la porta e lo fa salire su nel mio studio di casa.


-        Buongiorno, ahh mio marito non l’ha accompagnata su…accidenti che cafone…


-        No no…stia tranquilla, mi ha detto che ha una call…


-        Ahhh si, ora facciamo solo call…


-        Ecco il suo orecchino


-        Grazie, si accomodi le offro un caffè.


Torno con il caffè e mi siedo sul divanetto, lui è sulla poltroncina di fronte.


Parliamo della situazione che stiamo affrontando e improvvisamente lui…


-        Ahh a proposito…in borsa ho una cosa che ieri l’aveva incuriosita..


-        Dammi del tu…dopo tutto il disturbo…mi incuriosiva…?


-        Si ecco…


-        Accidenti…il famoso manganello….lo posso toccare…?


-        Prego tieni…


L’afferro, lo guardo, con le mani lo tocco per tutta la lunghezza, comportamento ambiguo il mio, mi sembra di avere un grosso uccello per le mani…


-        Ero proprio curiosa, grazie. Tieni. Sai da ragazzina, mi era capitato tra le mani un fumetto dove un poliziotto ne faceva grande uso….


-        Ahahahah e che fumetto era…


-        Beh lasciamo perdere…ma te lo usi spesso….?


-        Beh…no…


-        Strana la vita…uno ha un manganello enorme…e non lo usa…


Allargo leggermente le gambe, maneggiare il manganello, e ricordare il motivo per il quale da ragazzina, volevo vederne uno…mi fa venire dei brividi.


Vedo, che mi fissa tra le gambe, ma rimane impassibile…Alzo ancora un pochino la gonna…ma non reagisce…ancora un pochino su e…


-        Ma senti…il manganello….lo usi o…piace anche a te…?


-        Ehh che…tuo marito è di sotto…


-        Non è un tuo problema e sei fuori servizio…


Mi alzo, tiro su completamente la gonna e mi inginocchio dandogli le spalle sul divanetto, viene dietro di me e sento la lingua dentro la figa, sembra un’ispezione accurata, la passa in ogni luogo nascosto della mia farfalla, tiro fuori le tette e me le lecco. Passa la lingua nell’orifizio anale, stupenda leccata di culo, la sento dentro, sono bagnata…


-        Prendi il manganello…fammelo sentire fino alla gola, come fosse un vibratore…


Lo recupera e lo sento entrare dentro, è freddo ma quanto mi piace, lo muove, su e giù.


-        Si si dai spingilo bene dentro….


-        Ma tuo marito…


-        Lascialo perdere, non sale…dai adesso in culo.


Entra subito, penetrazione anale, con una verga lunga…sculetto e spingo, sale sempre più su. Mi solletica i reni, e il buco è larghissimo. Mi giro, rapidamente tiro giù la sua zip, i pantaloni e poi i boxer. Ha un pisello eretto, dritto. Lecco la punta, avvolgo la cappella con la bocca, arriva in gola e poi risalgo, succhio le palle. Lo muovo con la mano mentre lo succhio. Mi strizza le tette, la mia è una pompa perfetta, temo che venga subito.


 


Mi alzo, monto sul divano...


-        Dai scopami duro…


Lo sento entrare, ho il culo tra le sue mani e mi scopa. Gemo sotto i suoi colpi, ad ogni colpo ho l’impressione che mi schizzi. È eccitato, il suo manganello credo lo usi poco in questo periodo. Afferro il cazzo e lo dirigo nel buco del culo, lo incito a sfondarmelo. Lo sento sbattere nell’intestino, sarà tanto tempo, penso, che non si scopa un culo.


Rientra in figa, sto godendo e non ne faccio mistero, apro la bocca e godo da zoccola. Non resiste oltre, il calore mi riempie la figa, sta sborrando. Tiro giù la gonna, passo la lingua sul cazzo per assaporare le ultime gocce.


-        Mhmm sei erotica da morire, quando ci rivediamo…?


-        Mai più…mi basta questa…ritieniti fortunato…grazie per l’orecchino, ora devo lavorare…


Vado in bagno, butto la gonna nei panni sporchi e mi siedo sul bidet, apro l’acqua calda e sento con piacere che accarezza la figa.


Mio marito ha terminato la call e spunta in bagno.


-        Ti trovo eccitante da morire, quando sei seduta lì e te la tocchi…mi viene duro…


Non dico nulla, si avvicina e con la mano inizia a lavarmi, sento colare lo sperma, il demente crede che ho i buchi aperti per l’eccitazione…mi lava e infila le dita, ora in figa ora nel culo.


 


Ci confidiamo sempre le nostre esperienze con altri, ma questa volta, non ho voglia di dirlo. Mi sto allontanando, penso continuamente ad altro, o meglio penso a quella biondina conosciuta in palestra. Sono bisessuale da sempre, ma ora con le restrizioni covid, comprendo che questo rapporto mi ha stancata. Non è solo una questione fisica, ma non sopporto la figura maschile vicino a me, intendo la condivisione con un uomo. È tempo di dare una svolta.


 


Continua a smanettare tra le mie gambe, percepisco ancora la presenza del cazzo dell’altro. Cola ancora lo sperma, aveva le palle piene l’altro. Mio marito è piegato sulla mia intimità, si è tirato il pisello fuori, è duro. Ha sempre amato lavarmela, afferro il suo uccello, lo stringo forte, quasi ho voglia di strapparlo. È facile fare una sega, i maschietti sono elementari, li tocchi e si sentono Superman.


 


Mi giro rimanendo seduta, si alza e lo prendo in bocca, se prima si sentiva Superman ora penserà di essere un dio greco. Non ho bisogno di fare prestazioni eccezionali, del resto la percentuale di donne che ha rapporti orali o anali con il proprio compagno non è altissima, ora è certamente migliorata con questa pandemia, è come se il virus avesse risvegliato, con la costrizione, la voglia di un sesso più partecipativo e comunque in sicurezza con il proprio partner. Continuo a succhiare, sono brava nel farlo, potrei calcolare a mente l’orbita di una stella sconosciuta mentre succhio un cazzo, l’effetto sarebbe lo stesso ed è quello che accade, mi tiene la testa e sento che svuota i coglioni nella mia bocca.


 


Esce dal bagno, felice del pompino ricevuto, asciugo la mia bocca e tento di liberare la gola dallo sperma che si è attaccato alle pareti.


Non male come mattinata…ricevo un altro messaggio dalla biondina, mi sta proprio facendo…la corte, come direbbe mia nonna. È dolcissima e soprattutto intelligente, e poi la scopro simile a me, porca nel personale e severa sul lavoro. Mi ha mandato la foto del suo nuovo completino intimo, immagino come le starà bene. Odio l’intimo, non indosso mai nulla, ma lei è fantastica. Indosso un pantalone e un maglioncino, sistemo il trucco, poi penso…con quella cavolo di mascherina chi guarda. Imparo dalle donne dell’estremo oriente, mi dedico agli occhi. I loro sguardi sono bellissimi. Scelgo le scarpe, tacchi altissimi. Ecco le scarpe le amo.


 


Attendo l’ascensore, esce Gerardo il vicino, abbiamo l’attico uno di fronte all’altro.


Entriamo…


-        Ciao Stefy… tutto ok?


-        Si grazie…


-        Senti ieri sera pensavo…ma con un rapporto orale in ascensore….si può prendere il covid?


-        Si..


Mette una mano sul culo…


-        Senti cretino…anche con un rapporto anale…togli quella cazzo di mano…


-        E dai…lo sai che mi piaci da morire…solo una volta…


Fermo l’ascensore, metto una mano sulle palle e stringo…


-        Togli la mano altrimenti ti frantumo le palle…coglione.


-        Va bene va bene….non te ne pentiresti…


-        Neanche se fossi l’ultimo sulla terra… coglione.


Usciamo e raggiungo la macchina, ripenso a prima….che coglione…si crede un figo..ed è un coglione.


Neanche si è accorto delle corna della moglie…lei è una mia amica. Tutte le mattine quando esce il cretino, aspetta il ragazzo che fa le pulizie nel condominio. Non è da molto, grazie al covid che la tiene a casa, ha scoperto un nuovo uccello. Un paio di volte l’ho intravista nel balcone dell’attico. Appoggiata al muretto con il ragazzo dietro che l’impalava. E dal viso sembrava le piacesse. Il marito pensa che le è tornata la passione, perché la sera scopano, in realtà la scalda per la mattina…Ci confidiamo spesso con lei, e al ragazzo ha dato anche il culo, cosa che al marito non ha mai concesso.


 


Arrivo in studio, ho due sedute da fare, passano abbastanza tranquille. Leggo i messaggi che ho ricevuto, Elena mi chiede se voglio prendere un caffè dopo pranzo. Rispondo di sì. Esco e raggiungo un negozio vicino al mio studio. È molto che ho un paio di idee che vorrei mettere in pratica.


Suono il campanello del negozio è un pornoshop, aprono la porta ed entro. Dietro al bancone c’è una ragazza vestita di nero, formosa, nera di capelli, indossa una mascherina con un disegnino di una coppia che fa sesso. Mi sembra dell’est, ma appena mi saluta e mi chiede in cosa può essere utile, capisco che italianissima.


 


Mi guardo intorno, e le chiedo..


-        Buongiorno, vorrei vedere alcuni strap – on.


-        Prego seguimi nell’altra stanza, ti mostro qualcosa, hai in mente già un tipo?


-        Classico…con un fallo bello grosso.


-        Ecco, questo potrebbe fare al caso tuo? Classico, lo leghi alla vita, e il fallo è di 25 cm.


-        Si va bene…senti poi vorrei un plug anale.


-        Eccoli, vari colori, e grandezze.


-        Questi li trovo carini ma piccolini.


-        Beh, ecco questi sono più grandi, stesso colore.


-        Carino rosa, preferisco questo. Più grande ok. Ti chiedo troppo se dopo aver pagato l’indosso?


-        No no certo….


Pago gli oggetti, lo strap, lo infila in una busta discreta, poi mi passa il plug anale e mi dice…


-        Ecco, vai verso le scale, scendi e trovi il bagno.


-        Grazie sei gentilissima, ci metto poco.


-        Tranquilla, se poi…


Abbassa la mascherina, sorride e con lo sguardo da maialina…


-        Si insomma…se vuoi ti aiuto…


La guardo attentamente, le sto per rispondere in malo modo, ma invece…


-        Beh se non ti crea problemi…certo saresti cortesissima.


-        No no anzi….tanto se deve venire qualcuno suona….piuttosto, non andiamo in bagno, di là c’è una stanza, stai più calda.


-        Grazie sei un tesoro.


Entriamo nella stanza, ci sono un tavolo con il pc, delle sedie e un divanetto, lei ha già aperto la scatolina con il plug, prende della crema, con un profumo intenso di vaniglia. Abbasso i pantaloni, e gli slip che indosso solo quando non ho le gonne. Mi appoggio al tavolo, con i gomiti. Ho il sedere di fronte a lei.


-        Accidenti…che culo….ops scusami…bello veramente.


-        Grazieee.


Sento le sue mani calde, sui glutei, mi accarezza. Apre il tubetto della crema, ne mette un po' sulle dita, e cosparge i bordi dell’orifizio anale. Infila un dito, lo fa roteare, strofinando le pareti dello sfintere. Piacevole come lo muove, allargo ulteriormente le gambe e allargo le natiche con le mani.


Ora ne ho due dentro, le muove come se mi penetrasse, mi sto bagnando, sento scendere del liquido sulla coscia destra. Se ne deve essere accorta, mi sta sfiorando il clitoride. Il mio bottoncino ora è durissimo. Infila il terzo dito, accarezzandomi la figa. Toglie le dita…


-        Ora è pronto infilo il plug anale…


Appoggia la punta nel buchino, e con una piccola spinta entra dentro, sento il buco che si allarga e inghiotte il plug, ho un piccolo rigonfiamento nell’intestino. Stringo le natiche per sentirlo meglio, lei inserisce nella figa un dito, e attraverso la pelle accarezza il dildo. Non riesco a frenare i miei umori che scendono, mi afferro i seni e li stringo.


 


Giro la testa e la vedo con le mutandine abbassate, si masturba. Spingo la sua testa verso il mio corpo, mi lecca.


Mi giro mettendomi seduta sul tavolo, il plug lo spingo dentro, poi con il movimento dello sfintere lo spingo fuori e sedendomi lo spingo dentro ancora. Bella sensazione. Apro le gambe e afferrando la sua testa, mi faccio succhiare il clitoride. Le tocco i seni enormi, ansima ma continua a leccare. La lingua si infila nella figa come un serpente.


Godo nella sua bocca e assaporando i miei umori ha un orgasmo intenso.


Tiro su le mutandine e i pantaloni, ovviamente tengo il plug nel culo.


Torno nel mio studio, mi rendo conto che l’arnese infilato, mi fa sculettare più del solito.


-        Buongiorno Dottoressa.


-        Buongiorno Cristina, telefonate?


-        Ho preso degli appuntamenti, li ho già inseriti nella sua agenda. Vuole un caffè?


-        Si grazie. Tra un paio d’ore vado via, puoi andare a casa.


-        Grazie Dottoressa.


Mi siedo, e mi torna in mente quello che ho inserito nel culo….Piacevole come allarga il buco, se mi muovo lo sento che si pianta perfettamente.


Vado in bagno a fare pipì e mi rendo conto che non scivola è ben inserito. Mi sciacquo e mi asciugo.


Passano le due ore, ricevo un messaggio è Elena…


-        Ma che fine hai fatto…?


-        Scusami non sono riuscita ad avvisarti…


-        Stronza…ti sei dimenticata…


-        No no…senti sto uscendo, vediamoci al bar della palestra.


-        Va bene.


Arrivo e mi sta aspettando…


-        Eccomi….perdonami…


-        Si tranquilla già fatto…Quando usciamo a mangiare qualcosa…?


-        Presto…ho l’impressione che la situazione stia precipitando..e chiuderanno tutto. Te come va?


-        Bene, mi sono lasciata con Veronica….


-        Accidenti mi dispiace…


-        A me no…era diventata insopportabile e poi ho un’altra per la testa…e te sai chi…


-        Credo di saperlo…


-        È il minimo che te sappia…


-        Hai ragione…


-        Vai di fretta…?


-        Si devo prendere i bambini e portarli da mia suocera.


-        Mi inviti da te…?


-        No


-        Stronza…


-        E dai…c’è mio marito a casa…


-        Allora vieni da me…


-        La prossima volta.


Usciamo ci salutiamo, con la scusa del bacetto, mi palpa il culo.


-        Sei peggio di un uomo…


-        Ahahaha ma dai…


Porto i miei figli da mia suocera e torno a casa.


Ci ritroviamo mio marito ed io seduti a tavola.


Penso all’invito di Elena, mentre lui parla e straparla. Finiamo e ci sediamo sul divano a guardare un film.


Odio come mi tocca durante la pubblicità….sembra avere un’eccitazione nelle pause…


Mi slaccia i pantaloni, sfilo le scarpe. Mi fa toccare il cazzo nei pantaloni. Mi stuzzica la figa mentre fissa lo schermo. Se lo tira fuori, e me lo fa prendere in mano. Ci manca che viene con una sega…penso. Come un ragazzino delle medie. Mi prende la testa e non si accorge che provocatoriamente ho messo la mascherina…


Se ne accorge solo quando la struscio sopra la cappella.


-        Cazzo ma hai la mascherina….


-        Si….


-        Sembri una dottoressa…


-        Lo sono….


-        Si ma non in medicina…eccitante comunque…


-        Piano mi stai schiacciando i capezzoli….


-        Dai succhiami l’uccello…


-        Aspetta…vado in bagno e torno…


-        Fammela in bocca…


-        Idiota


Vado in bagno, mi spoglio. Mi infilo nella doccia e apro l’acqua. Passo il sapone e mi sciacquo. Accidenti devo fare la pipì, allargo leggermente le gambe e come facevo da ragazzina, indirizzo lo schizzo verso l’alto. Mi asciugo e tocco il plug che avevo quasi dimenticato, mi giro e me lo vedo allo specchio. Mi eccita vedere come allarga il buco del sedere. Mi viene un’idea, indosso lo strap on. Infilo un camice bianco che ho indossato in una festa in maschera, metto la mascherina e torno in salone. Mio marito guarda la televisione con il cazzo in mano. Si è già spogliato.


-        Bravo si è già spogliato….la devo visitare…mi diceva che sentiva delle fitte….


-        Accidenti…una vera dottoressa…sì…ho delle fitte proprio qui…sulla pancia…


Sono molto professionale, sento l’addome e con il braccio struscio il cazzo. E’ duro, e non degna la televisione di uno sguardo. Stringo il culo, e il plug è ben dentro.


-        Dottoressa…è eccitante…posso…


Infila le sue mani, nell’apertura del camice, mi tocca il seno, lo stringe, sembra quasi voglia mungerlo.


Apro il camice, e lo strap on si mostra nella sua grandezza.


-        Porco giuda Dottoressa…che arnese…


-        Mi trova sempre eccitante…?


Mi giro e piegandomi leggermente in avanti mostro il plug conficcato nel culo…lo accarezza, lo spinge.


Rimango nuda con lo strap on e il plug nel culo. Maneggio il suo cazzo, è duro da morire, è eccitato come un animale. Mi tocca il fallo di gomma e mima una sega.


 


-        Si deve girare signore…devo capire bene il suo problema.


Si mette carponi, mi inginocchio e massaggiando il suo uccello, lecco il culo. Infilo la lingua ed esploro. Gradisce sempre la mia lingua nel culo. La sua cappella è gonfia da morire.


Mi alzo, appoggio il fallo tra le sue chiappe e lentamente spingo. Comincia ad entrare. Un pochino si lamenta, ma massaggiando il cazzo, sopporta bene la penetrazione. Mio marito inarca bene il suo corpo, tengo ben aperte le chiappe e arrivo completamente dentro. Mi diverte come si muove, è la prima volta con lo strap on, ma l’ho già fatto con zucchine e vibratori. Non avevo intenzione di usarlo con lui, ma al momento lo trovo piacevole. Mi muovo, lo sto fottendo. Afferro il sedere e lo scopo. Aumento la velocità e le tette ballano. Per non parlare del dildo che stringo bene dietro. Si lamenta, forse sto esagerando, ma non diminuisco l’intensità, il cazzo finto credo che lo senta fino in gola


Spingo con decisione fino in fondo, è una penetrazione decisamente violenta. Sembra quasi lo stia punendo per qualcosa, in realtà preferirei farlo a quella dolcissima biondina, e mi diverte vederlo dimenare in questo modo, non dice basta ed io aumento la forza e velocità.


Il suo cazzo si muove sotto i colpi, escono anche copiose goccioline. Scendono formando un filamento appiccicoso.


Con il fallo nel culo non riesce a parlare ed è uno dei vantaggi.


Lo sfilo e lo faccio leccare, mi sdraio sul divano e si sdraia sopra di me, pesa sul mio corpo, ma resisto. Alza le gambe e infilo di nuovo il fallo nel suo culo. Lo masturbo, mentre si muove sul cazzo finto.


È più di un’ora che lo monto e ancora resiste. Si gira, infila il suo cazzo tra le tette e me le scopa, metto un cuscino sotto la mia schiena, per alzarmi un pochino. Il cazzo di mio marito è chiuso tra le mie tette. Ora riesco a metterlo in bocca, e mentre lo scopo, lo spompino. Ho il cazzo in gola e le palle sbattono sul mio mento.


È stremato, i coglioni sono duri, arrivano i primi schizzi sul mio viso, poi ne arrivano altri sui capelli e sul collo. Si sfila il fallo e si siede sul divano, si tocca il buco del culo e si stupisce di quanto sia largo. Ho il viso pieno di sperma, con la lingua assaporo quello che raccolgo, strofino il viso sul suo cazzo e continuo a succhiare.


Mi vado a sdraiare sul letto, spalmo lo sperma sulle tette e mi addormento


Non so quanto tempo sia passato, sto dormendo. Il movimento del plug mi sveglia. È mio marito che lo muove. Lo sfila e si appoggia sopra di me, mi copre con il suo fisico. Sento il buco largo, dura poco, mio marito infila il suo uccello e mi impala. Colpi violenti ma non sembrano come i miei, sono bloccata sotto il suo fisico. Il cazzo sale su per il culo, sto godendo. Lo sento anche in pancia, riesco ad infilare il cuscino tra le gambe. Il cazzo nel culo e il cuscino che si strofina tra le gambe mi fa venire di nuovo.


Dura meno il suo cazzo nel mio culo. Mi schizza dentro spingendo, si svuota e rimane un pochino dentro, il tempo di diventare moscio. Poi si sfila e inserisce il plug, per non far uscire lo sperma. Sento il calore nella pancia. Si sdraia al mio fianco, mi alzo e mi metto sopra di lui. Tolgo il plug e scolo sul suo viso, mi lecca il culo.


Il giorno dopo prima di uscire rimetto il plug al suo posto…nel culo.

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Categorie: Decameron 2020