Avrò avuto sedici anni allora ed ero ancora del tutto sprovveduto riguardo al sesso. Oggi i ragazzini sono più svegli , smaliziati , grazie alla tecnologia hanno molte più informazioni ed il loro approccio al sesso è cambiato parecchio rispetto ad allora , in bene o in male non saprei. Sono certamente più precoci e disinvolti , forse troppo.


Ai miei tempi noi ragazzi eravamo più ingenui , se vogliamo più imbranati ed io forse ancora più degli altri mie coetanei.


Era già da parecchio che mi ammazzavo di seghe guardando il catalogo di Postal Market con le foto di modelle in intimo. Quello era il massimo della pornografia per noi quando non ci riusciva di infilarci furtivamente al cinema e potevamo sbavare assistendo alle performances delle varie Edwige Fenech , Laura Antonelli o  Gloria Guida la cui visione era vietata ai minori. Se fosse stato vero quello che ci dicevano a catechismo ora saremmo tutti ciechi


La mia famiglia non navigava nell’oro ed i miei erano costretti a lavorare entrambi per poterci permettere una vita dignitosa. Uno dei pochi lussi che  ci si poteva concedere era quello di avere una donna che una volta alla settimana veniva a fare le pulizie più impegnative e stirava i panni che mia madre le preparava ben piegati in un cestone di vimini. Mia madre che era quella che in famiglia non staccava praticamente mai , finito il lavoro invece di stendersi sul divano come faceva mio padre le toccava anche occuparsi di cucinare , lavare e tenere in ordine la casa.


Una nostra parente le raccomandò la donna che andava periodicamente a servizio da lei.


Era una signora sui quarantanni calabrese che si era stabilita al nord da qualche anno a seguire il marito che aveva trovato lavoro come operaio in una delle numerose fabbriche allora attive nella zona. Parliamo degli anni sessanta in pieno boom economico.


Si faceva chiamare Mimma , diminutivo di Domenica. Era una donna sul metro e sessanta , fisico proporzionato all’altezza , un bel culo di cui non mancava di farsene vanto di fronte a me e due tette niente male. Il viso aveva i tipici lineamenti marcati delle donne del sud , capelli corvini ed occhi di un marrone così scuro che pareva nero .


Era una gran lavoratrice ma doveva essere anche una gran porca perché non mancava mai di stuzzicarmi.


Essendo i mie al lavoro in casa  c’eravamo solo io e lei così si prendeva la libertà di prendermi un po in giro provocandomi.


Mi chiedeva se avevo la ragazza ed io rispondevo di si seppur non ne avessi mai avuto una e voleva sapere se me la scopavo ed io naturalmente le mentivo dicendo “oh alla grande , l’ho chiavata anche a scuola”.


Lei si metteva a ridere perché capiva benissimo che il mio atteggiamento spavaldo  nascondeva imbarazzo.


“e la tua ragazza ha un culo sodo come il mio ?” si metteva di lato e dopo essersi data una pacca sulla chiappa “facile per una ragazzina ma guarda qui , quarant'anni e un culo da ventenne”


Io approvavo ammiccando e appena ne avevo occasione andavo in bagno a segarmi immaginandomi quel culo.


Un pomeriggio esordì così “com’è la fissa della tua ragazza ?”


“come ?” risposi


“ma si come la chiamate da queste parti la fissa , figa , passera. Com’è quella della tua ragazza ?”


“normale” non sapevo che altro dire


“normale , normale , è pelosa o spelacchiata , ce l’ha dritta o per traverso”


“beh , te l’ho detto normale , si un po pelosa”


lei incalza “e il grilletto com’è”


“in che senso ?” iniziavo a sudare


“come in che senso ? Non sono mica tutti uguali”


“è normale” non sapevo di cosa stesse parlando


“ma sai almeno di cosa parlo ? Se come dici sei un esperto scopatore devi sapere cos’è. Dimmi dove si trova”


Ecco mi aveva messo spalle al muro , tentai una ritirata strategica “oh Mimma , che palle , quante domande. Mi hai stufato e devo anche studiare”.


“Non me la dai a bere giovanotto , tu la fissa non sai nemmeno com’è fatta”.


Me ne andai vergognandomi come un cane.


Mi chiusi in camera mia e mi stesi sul letto confuso e arrabbiato.


Pensavo “cazzo alla mia età ancora vergine e mi faccio prendere in giro dalla donna di servizio , mi sa che non sono normale”


Dopo una decina di minuti sento bussare e vedo Mimma che socchiusa la porta vi infila la testa e con tono pacato mi fa “posso entrare ?”


Non rispondo facendo l’offeso.


Lei avanza verso di me e si siede al mio fianco “tesoro scusami se ti ho preso in giro ma non devi vergognarti se non hai ancora fatto l’amore , vedrai troverai presto una ragazza a cui piaci e se tu sei troppo timido per fare la prima mossa sarà lei a farti capire che le interessi”


Io mi ammorbidii un po ma non dissi nulla.


Alla tua età si hanno gli ormoni a mille e fino che non si trova una ragazza ci si sfoga facendosi seghe su seghe. Non te ne devi vergognare , è normale”


Mentre mi diceva queste cose con un tono di voce caldo , rassicurante mi accarezzava la testa , le dita tra i capelli.


Non riuscii a nascondere un erezione che si poteva notare chiaramente sotto i calzoncini da ginnastica che usavo portare in casa d'estate.


Lei la notò e mi sorrise.


“gioa , vedi come ci vuol poco ad eccitarsi alla tua età”


Mi mise una mano sul pacco e mentre me lo massaggiava si chinò verso di me “lasciati andare  , rilassati  , faccio io”


Accostò le sue labbra alle mie , le schiuse e mi fece sentire la lingua.


Aprii leggermente la bocca e la lasciai entrare. Fu così che imparai a limonare.


La sua mano a massaggiarmi il cazzo e le lingue che serpeggiavano tra loro nelle bocche mi portarono ad un’eccitazione tale che venni nelle mutande.


Lei se ne accorse subito sia dal pulsare del mio cazzo che dalla macchia umida che presto fu ben visibile anche sui calzoncini.


“scusa” le dissi mentre sentivo il viso farsi paonazzo.


“non devi mortificarti , capita quasi sempre la prima volta , stai tranquillo tesoro che Mimma si prende cura di te. Per prima cosa togliamo pantaloncini e mutande che si sono bagnati del tuo sperma”


Me li sfilò entrambi dicendo che che se ne sarebbe occupata in seguito.


Mi prese in mano il cazzo e succhio lo sperma rimasto. Fatto questo leccò quello che avevo sull’inguine.


“è buono sai , le femmine , le vere femmine adorano il sapore della sborra”


Si tolse il vestito e rimase in slip e reggiseno. Si alzò e rigirandosi su se stessa “quella che vedi è una femmina del sud , non ci sono femmine più focose”


L’uccello tornò duro in un istante. Lei mi tolse la maglietta e venne a sedersi a cavalcioni sulle mie cosce. Ondeggiava in un modo sensuale muovendo in avanti il busto  mentre spingeva indietro il culo per poi fare il movimento contrario. Una mano mi afferrava il cazzo e lo masturbava , l’altra mi massaggiava le palle.


Questa volta potei godermi tutto senza il rischio di venire troppo presto.


Si slacciò il reggiseno , mi prese le mani e se le mise a coppa sulle tette.


Ero un po impacciato , iniziai col palparli come si fa quando si tasta un frutto per capire se è maturo.


“pizzicami i capezzoli”  e così feci , li presi tra due dita che feci roteare storcendoli “bravo amore , così , vieni a succhiarli ora”


Riuscii a mettermi seduto e mi attaccai al capezzolo come un lattante.


“mmm si tesoro succhia e fammi sentire anche i denti che alla Mimma piace farsi mordere i capezzoli”


Il sapere che le piaceva mi mandava su di giri.


Poi si distese su di me , mi baciò e si strusciò sul mio cazzo che non avevo mai visto così grosso e duro.


Si sfilò le mutandine e mi mostrò orgogliosa la sua figa contornata da una fitta aiuola di pelo riccio e nero nero.


“Vedi questa è la fissa ed è una signora fissa”


Con le due mani la aprì mostrandomi l’interno roseo lucido dei  suoi umori.


Si posizionò sopra il mio cazzo e presolo in mano se lo portò nel punto giusto e ci si sedette sopra prendendolo tutto dentro.


Mamma mia che sensazione provai , indescrivibile e poi quando prese a muoversi fu estasi , provai piaceri mai conosciuti fino ad allora.


Aveva cominciato muovendo i fianchi avanti e indietro per poi mettersi a rotearli ma l’apoteosi fu quando si mise a cavalcare con intensità


Si sollevava da me quasi ad uscirne per poi riaffondare. Un paio di volte gli scappò fuori e fu pronta a riprenderselo. I suoi seni sussultavano , l’immagine era stupenda e di una carica erotica travolgente.


Lei urlò qualcosa in dialetto stretto a me incomprensibile.


Fu il preludio al suo orgasmo che accompagnò con gemiti profondi e che potei sentire dal senso di umido calore che mi diedero i suoi umori che sprigionò in abbondanza. Si staccò da me e mi prese il cazzo in bocca.


“voglio bere la tua sborra” e si mise a succhiare forte ed a segarmi nello stesso momento così non mi ci volle molto a venire “Mimma vengo , sborro”. Le riversai in bocca una quantità di sperma il doppio di quello che ottenevo dalle seghe.


Lei ingoiò tutto fino a che non ebbe più niente da mandare giù.


Prese i suoi vestiti , le mie mutande e i calzoncini ed andò in bagno a lavarsi. Io restai nudo sul letto s gustarmi le sensazioni che mi avevano lasciato quei bellissimi momenti.


Quando tornò Mimma era vestita. Mi porse i due indumenti “te li ho smacchiati strofinandoli con la spazzola umida ed un po di detersivo e te li ho asciugati col fon , sono ancora leggermente umidi dove il tessuto è più spesso ma saranno asciutti del tutto prima che arrivino i tuoi genitori”


“Mimma ti amo , mi hai fatto sentire in paradiso”


“piano con certe parole , ti ho introdotto al sesso e ne abbiamo goduto entrambi ma non c’è nessun sentimento di mezzo , è facile infatuarsi della donna che ti ha fatto vivere i tuoi primi orgasmi che non fossero autoindotti ma non è amore , è solo la reazione a ciò che hai provato”


Ora ho ancora del lavoro da fare , devo recuperare il tempo perso”


Mi lasciò solo nella mia stanza con un senso di gioia e di liberazione mai provati prima.


Grazie Mimma per quella prima volta che è rimasta così impressa nella mia mente da averne un ricordo vivido ancora adesso dopo che sono passati diversi decenni.


Nonostante le tante e variegate esperienze avute lungo il corso della mia vita fino ad ora al detto il primo amore non si scorda mai mi sento di aggiungere la prima scopata non si scorda mai.

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Categorie: Prime Esperienze
Tag: Calabbresi