Mi chiamo Mario, ho cinquantuno anni, sono sposato con Anna che ne ha quarantanove. Siamo una normalissima coppia che vive insieme da trenta anni, di cui ventisette da sposati. Abbiamo un figlio, Fabio, che vive e lavora in una altra città. Io sono impiegato del Demanio, mentre Anna lavora come segretaria, nello studio di suo zio avvocato. Fisicamente siamo persone normalissime. Io sono di media statura, moro occhi scuri. Sono snello, non ho un filo di pancetta.  Anche se faccio una vita sedentaria cerco di renderla dinamica sempre con la pratica di alcuni sport che mi mantengono in forma. Anna mora mediterranea, capelli lunghi mossi. Si lamenta che ha i fianchi larghi che le sformano il culo. A mio avviso, che poi è confermato dagli sguardi di desiderio dei maschi che lo guardano il suo è un bel culo. Bocca ampia e sensuale capace di succhiarti anche l’anima. Noi sessualmente parlando siamo una coppia molto unita, che ha un bel dialogo, che fa sesso spesso, e molto a lungo. Lei è un’ottima femmina da letto. Calda appassionata, fantasiosa, e disponibile. Ama il sesso in tutte le forme. Succhia, a volte beve è ingoia, il mio seme, altre volte, lo sparge sul viso, o sul suo seno stupendo, una quarta abbondante, tonda soda completa. Da oltre ventidue anni abitiamo in una palazzina di tre piani, più l’attico. Ogni piano ha due appartamenti, mentre l’attico, è composto da un unico appartamento, che copre tutto il piano. Al primo piano ci abitano una coppia di commercialisti, che hanno acquistato l’intero piano, trasformando uno dei due appartamenti, in uno studio dove lavorano entrambi. Piero e Rita, sono una coppia molto simpatica, molto educata. Lui è un gigante, alto quasi due metri, ha delle spalle enormi, rese ancora più grosse, da anni di nuoto. Probabilmente pesa oltre il quintale, anche se non è affatto grasso. Le mani sembrano tenaglie, le braccia forti, incutono timore a chi lo guarda, mentre lui è una persona, mite e molto disponibile. Rita è esattamente l’opposto. È alta quasi uno e settanta, biondina, seno al massimo una seconda. Vestita peserà al massimo cinquanta kg. Minuta, esile, sembra una persona fragile, invece ha una volontà, una caparbietà, insospettate. È incredibile, come gli tenga testa, mentre lui che potrebbe stritolarla, la tratta con una delicatezza unica. Poi al secondo piano ci siamo noi, mentre l’appartamento di fianco, è sempre vuoto, perché, è di proprietà dell’inquilino che possiede l’attico, lo ha comperato per quando viene la suocera a trovarli. Sopra di noi ci sono una coppia di pensionati, lei maestra delle elementari, lui ex cuoco, sono una coppia molto religiosa, schiva, e frequentano assiduamente la parrocchia, dove lui, è diacono, lei insegna catechismo. Di fianco a loro, vi è una giovane coppia, Danilo e Stefania, con due bambini piccoli, che spesso litigano, quando il nervosismo supera la soglia di sicurezza. Nell’attico ci abitano una coppia con lui simpatico, amante delle donne a cui fa sempre la corte, Anna compresa, mentre la moglie è una donna molto timida, schiva, che è sempre alle prese con i figli, anzi con la figlia diciassettenne, che ha capito che la sua prorompente bellezza, fa sbavare i maschi. Abbiamo scoperto da anni, il piacere di prendere il sole nudi. All’inizio era solo topless, poi lentamente, abbiamo iniziato a frequentare le spiagge appropriate, da allora per noi il sole, è sinonimo di nudismo. Ne abbiamo frequentate tantissime, specie all’estero. Croazia, Grecia, Corsica, Francia, da qualche anno anche in Italia. All’inizio andavamo al Lido di Dante. Mi piaceva vederla desiderata da altri maschi, che si masturbavano per lei, che però anzi che lasciarsi andare al gioco, si irrigidiva, e diventava nervosa. La cosa curiosa però, era che poi la sera nel nostro letto, era calda da morire, eccitata, vogliosa di giocare con la fantasia, ad immaginare la sfilza di cazzi, che avrebbe fatto godere, con mani e bocca. Mi stupiva il fatto, che una volta che era appagata, aveva goduto, tutto finiva lì, le nostre fantasie, morivano con la fine della scopata, mentre io averi voluto dare un seguito, per lei il gioco era finito. Non che mi sia mi lamentato, solo che, mi sarebbe piaciuto un po’ di più. Così all’inizio di ogni estate, ma se la stagione lo consente anche prima, andiamo la domenica al mare in una spiaggetta nudista scoperta per caso, che dista due ore da casa nostra. Sono diversi anni che la frequentiamo. Con le coppie che la frequentano abitualmente come noi, di vista ci conosciamo tutti. È un piacere rincontrare, e vedere le coppie un poco storiche, quelle che ci trovi ogni anno, che ci riconoscono, ci apprezzano. Ce ne sono di tutti i tipi. Quelli come noi, che non amano giocare, per questo i singoli ci lasciano in pace, quelle che si esibiscono, quelle che giocano, vogliono solo essere guardate, poi quelle che invitano, uno o più singoli, a giocare con loro. Anche quest’anno alla fine di Maggio, dopo il casino della pandemia, ci siamo recati nella spiaggia nudista. Abbiamo preso quattro pali di legno portati a riva dal mare, e abbiamo teso il nostro telo, poi ce ne siamo andati a fare il bagno. Uscendo dall’acqua sollevando lo sguardo, ci troviamo davanti, Piero e Rita che ci sorridono.


«Buongiorno, anche a voi piace il nudismo?»


Anna sobbalza, colta di sorpresa, mentre io abbozzo un sorriso e rispondo.


«Ogni tanto per cambiare un poco. E voi da quanto lo praticate?»


Anna tiene il capo abbassato, mentre io li guardo. Piero nudo è a dir poco imponente, mentre Rita sembra una sedicenne. È impressionante la diversità dei due. Lui che ha compreso l’imbarazzo di noi due ci sorride.


«Noi lo facciamo da anni, ci fa tanto piacere scoprire che piace anche a voi. Di tutte le persone del condominio, forse siete le uniche, che se lo possono permettere. Gli altri troppo distanti da una simile filosofia. Naturalmente non volevamo essere un disturbo, anzi ce ne andremo presto, non avendo portato con noi un ombrellone, ma solo i teli, e una bottiglia di acqua. Abbiamo passato un week end nei paraggi, in genere andiamo all’estero, in Croazia in particolare, ma quest’anno con tutto il casino della quarantena, abbiamo deciso di restare in Italia. Ci aveva parlato di questo posto, una coppia che lo frequenta da anni, loro sono di un paese qui vicino, così siamo passati per dare uno sguardo. È stata una magnifica sorpresa trovarvi qui, vi assicuro che non ne faremo parola con nessuno, spero la stessa cosa da parte vostra. Sapete che razza di bacchettoni, ci sono nel nostro condominio.»


Anna solleva lo sguardo, incrocia gli occhi di Rita a cui sorride, poi si rivolge a lui.


«Mettete la vostra roba sotto il nostro telo, c’è posto per tutti, gustatevi una bella giornata di sole al naturale, come facciamo anche noi. Tanto qui ci si conosce, più o meno, un po’ tutti.»


Rita l’abbraccia contenta, si distendono al sole con noi. Ci mettiamo a parlare delle nostre esperienze naturiste. Scopriamo, che alcune volte siamo stati anche insieme, senza saperlo, nello stesso posto e nello stesso periodo, senza incontrarci. Poi le donne se ne vanno a fare una passeggiata, lungo il bagnasciuga mentre io mi guardo intorno, saluto una coppia che passa e ci conosce. Scambio con loro qualche battuta, mentre la donna di questa coppia, non smette di guardare a Piero, e alla grossa mazza proporzionata al suo fisico, che si ritrova fra le gambe, nonostante sia a riposo. Io sono nella norma, ho una discreta circonferenza, ma lui è quasi esagerato. Quando la coppia ci saluta, e si distende poco lontano da noi, lo guardo, e con una battuta ironica lo faccio sorridere.


«Se restava ancora un poco, bisognava cercare gli occhi della signora. Gli erano decisamente caduti sul tuo uccello, sembrava non riuscire a staccarli. Complimenti. Chissà quante storie vi sarete fatte voi due, tu un gigante, lei con l’aspetto di una bambina.»


Lui mi guarda, con uno sguardo un poco rammaricato. 


«Lascia perdere, non sfottere ti prego. Piuttosto tu, che hai una bella donna, come tua moglie al fianco, chissà quanti giochetti vi farete.» 


Lo guardo sconsolato. In breve scopriamo, che abbiamo due donne stupende, due vere troie a letto, ricche di fantasia, ma che finito di scopare, la fantasia muore nel letto. Ci confidiamo la loro bravura. Lui mi dice che lei, la sua mazza la ingoia completamente, ma di prenderlo in culo, nemmeno se ne parla. Quanto al seno poi essendo piccolo limita i giochi, mentre lui sogna di farsi una spagnola da infarto. Da quando sono venuti nel nostro palazzo, ha sempre desiderato mettere il suo uccello, al massimo dell’erezione fra i seni di mia moglie.


«È la cosa che ti invidio di più, avere una femmina cosi dotata di seno, nel letto. Mi farebbe impazzire. Rita si è accorta di questo mio interesse per il seno di tua moglie, spesso quando facciamo sesso, mi sconvolge dicendo di immaginare una simile situazione.»


Lo guardo e scuoto il capo.


«Purtroppo resterà solo una fantasia conoscendo Anna.»


Lui non replica, anche perchè tornano le donne, che ridono divertite e non ci rivelano il motivo. Andiamo a fare il bagno insieme, poi passiamo il resto della giornata rosolarci al sole. Quando sta per calare il sole, con un tramonto stupendo, lui dice che è ora di tornare, altrimenti ci sarà da fare un sacco di fila lungo la super strada. Lo guardo, lo invito a sedersi e godersi il tramonto.


«Non ti preoccupare, te la insegno io una strada alternativa, che non solo non ti fa fare la fila, ma è anche più bella.»


 Ci mettiamo appoggiati ad un tronco, e abbracciando ognuno la propria donna, ci gustiamo questo meraviglioso spettacolo della natura. Quando siamo sulla via del ritorno, costeggiamo un lago molto grande. Lo chiamo, gli dico se gradiscono cenare in un ristorantino sulle rive del lago, dove si mangia della pasta con il coregone fantastica. Poco dopo entriamo nel piccolo ristorante, il proprietario che mi conosce, perchè ci fermiamo sempre quando torniamo dal mare, ci fa sedere su di un tavolo posto in riva al lago. Passiamo due ore stupende, in cui scopriamo che le nostre donne, ormai si sono coalizzate, per noi saranno tempi duri. In realtà, è un momento davvero bello, in cui ogni elemento della compagnia, si sente a sua agio. La sera a casa dopo la doccia, ce ne andiamo a letto. Anna è particolarmente eccitata. In genere lo è sempre quando torniamo dalla spiaggia. Si eccita a sentirsi, osservata, desiderata, a vedere tanti cazzi di tutti i tipi. È questo che mi fa impazzire di lei. In spiaggia non si scompone, ma poi nell’intimità, è un lago fra le gambe. La scopo, la faccio godere molto. Dopo due orgasmi sconvolgenti, si gira, mi chiede di prenderla nel culo. Cazzo! Si deve essere eccitata tantissimo, per chiedermi di farle il culo. Solo quando la sua libidine supera un certo limite, si trasforma in una zoccola, così eccitata e desiderosa, di essere sfondata in ogni buco. È successo anche in passato, che era così eccitata, che ho dovuto fermare la macchina in qualche boschetto, per scoparla a bestia. Sono curioso di scoprire, cosa l’sconvolta così tanto, ma adesso non è il momento. Adesso le sfondo il culo, con colpi durissimi, lei mi esorta a spingerlo dentro più forte. Ha un ennesimo orgasmo, poi crolla sfinita esausta, mi chiede di schizzare il mio seme in bocca. Deve proprio essere al massimo, se lo vuole in bocca! Mi sfilo, lo appoggio alle sue labbra, lei mi succhia anche l’anima. Ha una bocca sconvolgente questa sera. Non le resisterebbe nessuno. Finito di godere, la tengo stretta a me, le chiedo chi l’ha eccitata in questo modo. 


«Probabilmente il caldo, la situazione in generale.»


Parla con un tono così poco convinto, che non ci crede nemmeno lei. Le rinnovo la domanda, lei solleva lo sguardo, mi dice la verità.


«Mi eccita sapere, che adesso ogni volta che guarderemo Piero e Rita, noi sapremo come sono da nudi, e loro avranno la stessa emozione. Questa cosa me l’ha fatta notare Rita, mi ha anche detto, che spesso noi siamo stati nelle loro fantasie. Io in particolare in quelle di lui, che sogna una spagnola fra le mie tette. E tu hai mai fantasticato su di lei?»


Sorrido e mi sminuisco, dicendo che non c’è confronto, fra lei e Rita, meglio Anna. Mi abbraccia, mi confessa, che è rimasta impressionata, dalla mole e dal cazzo di Piero. 


«Duro, deve essere uno spettacolo.»


La guardo stupito. In passato ci sono state tantissime occasioni di questo genere, con membri anche più grossi, ma a lei non le hanno mai creato questa riflessione, adesso perchè si è eccitata così tanto. Abbassa lo sguardo, parla con un filo di voce.


«Dunque te ne sei accorto, che mi ha eccitato. Il motivo non lo sarei dire, forse il fatto lo conosco, che mi piace anche come persona, o che diavolo, non lo so!»


 La bacio, le dico di non preoccuparsi, avremo modo in futuro di scoprire, cosa la sconvolge. Mi bacia, poi si addormenta, mentre io ripenso al corpo di Rita, così incredibilmente esile e acerbo. Scoparla si deve avere l’impressione, di avere fra la mani una minorenne. Cazzo mi scopro pedofilo! La cosa mi sconvolge, poi però rammento, che in realtà a quaranta tre anni, di minorenne non ha proprio nulla, anzi considerando che si prende il palo di lui nel ventre, deve essere così ben aperta, che sarà difficile farla godere. Per tutta la settimana siamo impegnati nel lavoro, non abbiamo occasione di parlare con loro. Il venerdì sera, è per noi la serata che dedichiamo ad uscire. Il sabato non lavoriamo, quindi per noi è la sera giusta. Spesso diventa la serata hot, quella in cui Anna, si scatena a farmi impazzire. A volte si veste così bene da troia, che una volta l’hanno scambiata per una puttana di strada, l’hanno fermata due maschi, chiedendole il prezzo per una scopata. La osservo dalla finestra, quando la vedo arrivare e parcheggiare nel nostro piazzale, assieme a lei parcheggia anche Rita. Le due donne si parlano per un momento, ridono divertite, poi Anna rientra in casa sorridendo, mi bacia allegra.


«Amore Rita e Piero, ci hanno chiesto se andiamo a mangiare, una pizza o altro con loro.»


 La guardo con lo sguardo torvo, scuro in volto.


 «No Non ci vengo! Mi stanno antipatici, e poi a lui lo odio, lo ha più grosso del mio, e tu già ne sei innamorata.»


 Lei mi guarda sbalordita, cerca di capire. Vedere l’espressione di incredulità sulla sua faccia, mi provoca una risata, l’abbraccio e bacio ridendo.


«Ma certo che ci andiamo. Stavo solo scherzando.»


 Mi batte i pugni sul petto, facendo la faccia cattiva.


«Brutto scimmione! Per un attimo ci ho creduto, che eri impazzito. Sei un … ma ti amo, e adesso vado a farmi bella per lui! Così impari a fare lo stronzo!»


Sparisce in bagno, e poi in camera. Ne riemerge dopo una mezzora e mi lascia a bocca aperta. Camicia bianca, sapientemente sbottonata per i tre bottoni più alti, tette prive di reggiseno, minigonna nera, niente calze, troppo caldo, sandali a zeppa alti, legati alla caviglia con dei fiocchi di tela un leggero, trucco intorno agli occhi, e pochissimo rossetto, quel tanto che evidenzia la linea delle labbra. La guardo, mi si rizza al volo la stringo a me. Lei mi allontana, mi schernisce.


 «Non ti azzardare a toccarmi. Questa sera avrò occhi solo per lui.»


La guardo fingendo di essere indifferente, ma dopo un attimo mi bacia, ridendo ce ne andiamo di sotto a bussare alla loro porta. Ci apre Piero, quando vede Anna sgrana gli occhi dallo stupore. Lo guardo e scherzando, gli spiego il gioco.


«Caro amico, questa sera ha deciso che ci uccide. A me ha già piantato un coltello nel cuore, adesso tocca a te. Vedi di difenderti, perchè io non ho nessun potere, da usare con lei.»


Lui sorride, poi si gira, dietro di lui appare Rita, che mi leva il fiato. Indossa un bell’abito di lino nero, senza maniche, uno spacco profondo, fa intravedere il seno racchiuso in un pushup, che lo evidenzia nonostante sia minuscolo, ma così sembra una terza misura.  Spalle nude, dietro una scollatura, che arriva al solco delle natiche. Essendo così profondo lascia immaginare, che non indossa nessun intimo sotto.


 «Se la tua ti ha dato un colpo al cuore, adesso dimmi come la vedi la mia?»


Lo guardo, mi rendo conto che questa sera, le nostre signore non vogliono passare inosservate. Andiamo con la sua vettura, un SUV, Maserati Levante.  Il ristorante che hanno prenotato, è in cima ad una collina, appena fuori la città, e dalla terrazza, si gode un bel panorama. Seduti al tavolo, vedo gli sguardi di tutti i commensali, che hanno spogliato e scopato con lo sguardo, le nostre donne invidiando, noi che le accompagniamo. Lo faccio notare a loro, che ridono divertite. Piero si gira e poi commenta.


«La vostra fortuna, è che questa sera Rita non ha voglia di esagerare, altrimenti sono sicuro che ne avrebbe già stesi due o tre. Quando decide di giocare, mi fa impazzire.» 


 Lo guardo, gli dico che anche la mia non è da meno. Le donne ci guardano e poi commentano. 


«Di cosa vi lamentate? Non è così che ci volete? Un po’ troie, e un po’ puttane, dipende dalla situazione. Questa sera troie! Poi chissà, alla fine della serata anche puttane.» 


Le guardiamo, ci diamo una occhiata, lui mi fa cenno che va bene così. Arrivano i piatti, ci mettiamo a parlare del week end. Loro vorrebbero tornare alla spiaggia nudista, anche il giorno dopo. Anna mi guarda, fa cenno che anche a noi, la cosa non dispiace. La serata passa, raccontando i vari aneddoti a cui abbiamo assistito, in tutti questi anni nel frequentare le spiagge nudiste. Sia noi che loro, hanno alla fine convenuto che abbiamo tante affinità, che vorremmo noi maschi, che loro si lasciassero andare, con altri uomini, ma loro sembrano irremovibili. Tra un discorso e l’altro, arriva il momento di rincasare. Rita però propone di salire in cima alla collina, che sovrasta il ristorante, da cui si gode una vista stupenda che spazia molto lontano. La serata e calda, c’è la luna quasi piena, la voglia di cazzeggiare, anche se nessuno sa con precisione cosa fare. Sembra che tutti lo vogliono, ma nessuno comincia. La strada da fare è poca, appena tre km. Quando saliamo a bordo, Anna e Rita, si scambiano di posto. Anna sale davanti, Rita dietro con me. Per un attimo guardo lui, che mi fa cenno che va tutto bene, mentre Anna mi guarda, come a capire se io sono d’accordo. Sorrido compiaciuto, mentre lentamente iniziamo la salita. Appena fuori dalle luci del ristorante, siamo immersi nel buio della notte, squarciato solo dai fari della vettura. Piero abbassa le luci, con la luna la strada si vede benissimo, e questo crea un’atmosfera più intima. Sento Rita, che si accosta a me, mi mette un braccio sul collo, poi mi bacia. La sua lingua mi entra bocca, in cerca della mia, con cui si scambia un gioco sensuale. Le sue mani cercano il mio pacco, sente che già sono in tiro, allungo la mano, la infilo sotto il vestito, come immaginavo è senza intimo. La sua fica già umida mi fa eccitare, ancora di più. Freneticamente mi apre i pantaloni, ed estrae il cazzo. Lo impugna e subito geme.


«Finalmente, un cazzo di giuste dimensioni.» 


Lo infila in bocca senza difficoltà, davanti intanto Piero, ha messo una mano fra le cosce di Anna, e subito resta stupito.


«Accidenti sei un lago! Ho desiderato scoparti dal primo momento che ti ho visto.»


 Lei intanto, ha allungato la mano, ha impugnato lo scettro di carne, che lui ha subito estratto. 


«Io invece, ho desiderato sentire questo membro così grosso, dentro di me, quando l’ho visto domenica al mare.»


Rita affonda il cazzo tuto in gola, lo succhia un poco, poi lo estrare dalla bocca, e ribatte a Anna.


«Aspetta di sentirlo dentro. Ho impiegato anni, per prenderlo tutto. Ogni volta ho dolori per giorni. Decisamente il mio fisico non lo regge, spero che il tuo, sia migliore. Nel culo poi, mai preso il suo, e pensare che da ragazza, mi piaceva tantissimo nel culo, ma il suo è troppo grosso.»


La masturbo, mentre me lo succhia, in maniera stupenda, ovvio abituata a quella trave, di ben oltre ventidue centimetri e almeno diciotto di circonferenza, il mio, che è poco più che sopra la media, le sembrerà un piacere. Arrivati in cima, parcheggia nel ampio piazzale, assolutamente deserto e illuminato dalla luna. Mi sposto, seduto dietro il posto guida, subito Rita sale su di me, si impala gemendo. Lo sento scivolare dentro, la fica fradicia di umori e molto calda. Piero è intento a sdraiato il sedile lato passeggero, dopo aver disteso Anna sotto di lui, le è montato addosso per scoparla. La cosa si rivela un poco difficoltosa, allora Anna lo fa scendere, poi lo mette sotto, e si impala lei su di lui, che regge la spranga diritta e tesa. Anna scende lentamente su quel palo, subito spalanca la bocca cercando di parlare, ma solo pochi gemiti, le escono dalla bocca.


«Piano. Fai piano non spingere, sei enorme! Oddio mi sventra! Fai piano»


Rita intanto, si gode il mio cazzo ben piantato dentro di lei. 


«Che meraviglia! Arriva preciso a lambire la bocca dell’utero senza forzare, la sta accarezzando con la punta, quasi sembra che mi lacchi la cervice, mi fa uno starno effetto, molto piacevole, nulla a che vedere con il tuo cazzo amore. Questo mi farà impazzire di sicuro.»


Anna intanto, si è infilata quasi tutto il cazzo dentro, e lui ne gioisce.


«Stupenda! Lo sapevo che eri stupenda! Guarda amore, l’ha preso quasi tutto dentro. Lo sento sbattere in fondo. Bellissimo!»


Sollevo lo sguardo, incrocio quello di Anna, che mi sorride e mi manda un bacio complice. Il gesto non sfugge a Piero, che commenta estasiato.


«Incredibile la complicità di questa coppia! Ti rendi conto, che gli ha mandato un bacio, mentre si fa sfondare da me. Sono davvero persone stupende.»


«Esattamente come ti avevo detto io. La prima volta che vi ho visto, ho intuito subito che eravate una bella coppia. Avete un rapporto stupendo, e si vede. Adesso goditi il cazzo amica mia, che io mi sto godendo tuo marito, mi sta facendo già arrivare al primo orgasmo.»


Dopo essere salita su di me, lo ha tenuto tutto dentro, strusciando il corpo, avanti e indietro, Piero impazzisce per i seni di Anna.


«Che seni stupendi! Li ho sognati da sempre. Mi fanno impazzire!»


 Anna, li offre alla sua bocca, ne riceve subito tanto piacere.


«Succhiali, e strizzali, mi piace sentirli usati. Mi hanno detto, che hai un sogno, vedrai che poi ti accontento. Adesso voglio godermi il tuo bastone dentro di me, poi ti faccio impazzire.»


 Rita mi guarda, con occhi delusi.


«Con i miei ti diverti poco.»


Ne prendo uno in bocca, lo infilo tutto dentro, e mi gusto quel seno acerbo. Rita se ne stupisce. 


«Fantastico! Mi sta divorando un seno in maniera stupenda. Accidenti lo succhia tutto insieme. Mai provato un simile piacere.»


Mentre Rita si gode la mia bocca sul seno, osservo per un attimo il sali/scendi di Anna, poi la sento raggiungere il primo orgasmo, che la fa tremare tutta.


 «Stupendo! Lo sento tutto dentro. Mi sventra, mi sfonda l’utero, mi sento così piena, che mi domando come ho fatto a prenderlo tutto. Sto godendo tantissimo.»


Anche Rita raggiunge l’ennesimo orgasmo, poi si sfila da me, apre lo sportello. Esco, mentre lei si distende supina sul sedile, io la penetro da fuori, tenendole le gambe in alto. Subito ricomincia a godere, io le stantuffo il cazzo dentro con forza.


«Bravo così sfondami tutta, che godo tantissimo. Mi piace il tuo cazzo, mi sta facendo godere tanto.»


Anna osserva per un attimo la scena, poi anche lei scende, apre lo sportello dietro, si mette piegata a novanta in ginocchio, con il corpo teso verso l’intero, a coprire quello di Rita. Piero la scopa in piedi anche lui, da dietro. 


«Fai piano! Lasciami abituare alle tue misure. Cazzo sei enorme, ma è piacevole. Dai scopami.»


Mentre le stantuffiamo con un ritmo sostenuto, Anna si allunga sul corpo di Rita, va a succhiarle i seni. Rita geme, poi ricambia trovandosi, davanti alla faccia il seno prosperoso di mia moglie. Si lasciano scopare ancora un poco, poi si sfilano da noi, si avvinghiano in un 69 da urlo. Rita distesa sotto Anna, che gli lecca la fica, la fa godere così tanto, che Anna quando raggiunge l’orgasmo urla squarcia gola. Sia io che lui, le guardiamo senza dire o fare nulla. Lo spettacolo è così eccitante, che non c’è bisogno di parole. Anna dopo aver goduto solleva il capo, si trova davanti alla bocca il mio cazzo, che subito infila in gola. Mi succhia anche l’anima. È stupefacente, quanto sia alto il suo livello di eccitazione. Gode, mi fa godere, ma non voglio arrivare in bocca a mia moglie, quindi guardo Piero, gli faccio cenno di venire dal mio lato. Quando mi è vicino esco dalla bocca, gli lascio il mio posto. Lo osservo infilare quasi la metà del mostro, in gola a mia moglie, che lo succhia come se non ci fosse un domani. Lo guardo godere, mi eccito di più. 


«Anna sei una bocchinara stupenda! Ne prendi quasi la metà. Incredibile. Guarda Rita, non trovi che sia spettacolare il modo in cui lo ingoia.»


Rita è ancora sotto Anna, che dopo aver goduto il cazzo in gola, decide di cambiare di nuovo posizione. Scende dalla vettura, si siede fra il sedile del conducente e lo sportello. Attira Piero vicino a se, si sfila del tutto la camicia, gli offre i suoi seni. Lui sembra impazzito.


«Non ci posso credere! Finalmente una spagnola con le tue tette. Che spettacolo!»


 Rita fa capolino da dietro, mi prende il cazzo in mano, lo sega con calma, mentre osserva lui, che adesso ha messo il cazzo fra i seni di Anna, che li tieni sporgenti in avanti, e si lascia scopre da lui. Quando sale in alto, lei gli lecca la cappella, e questo lo fa impazzire. Osserviamo in silenzio loro, che adesso offrono uno spettacolo unico. Anna che lo massaggia con le zinne, strette intorno a quel palo, che sparisce nel solco. Lui che sembra al settimo cielo, dal piacere che sta provando, la scopa sempre più forte, con lei che lo incita a sborrare.


 «Dai scopami i seni. Mi piace sentirlo stretto così. Dai che voglio la tua crema sul mio seno, sul viso dappertutto. Dai sborra, toro stupendo.»


 Gli allunga altre due belle lappate sulla punta, lui esplode. I primi due schizzi, salgono in alto dalla punta, per poi ricadere sul petto, che lei tende per non perderne nemmeno una goccia.


«Bravo così! Dai ricoprimi i seni. Dai che voglio la tua crema sul mio seno.»


Lui è estasiato. Sta ad occhi chiusi, assaporando il piacere di aver realizzato, un sogno a lungo covato. Appena lui è venuto anche Rita, ha ripreso il mio cazzo in bocca, e adesso me lo succhia in maniera incredibile. Lo tiene tutto in gola, lo succhia e frulla la lingua sulla punta. Lo estrae, poi mi sega velocemente, sempre succhiandolo con forza. Non c’è storia. Sento il piacere esplodere nei lombi, salire al cervello, e poi scaricarsi nella sua bocca, che lo accoglie senza perderne una goccia. Godo, mentre lei mi succhia tutto, anche l’anima. Mi sento svuotato, inerme, immobile incapace di qualche reazione. Lei invece con un guizzo scende dalla vettura, fa spostare Piero, si inginocchia davanti a Anna, si mette a succhiare e leccare la sborra di Piero, che ricopre il seno di Anna. Lui ha aperto gli occhi, mi guarda e osserva la scena. Sembra davvero soddisfatto.


«Amico mio, noi due siamo due maschi fortunati. Guarda che due troie meravigliose, abbiamo sposato. Sono così stupende, che non mi sembra vero, in tutti questi anni, non ho mai vissuto un momento così magico, e bello come questa sera con voi. Grazie.»


Sto per rispondere, quando Anna rompe il silenzio. Afferra per il capo l’amica, la guarda in faccia.


«Rita sei una vera troia! Mi stai facendo impazzire. Ti adoro.»


Come risposta, Rita la bacia in bocca, e si mettono a limonare, con un vero impeto di passione. Dopo essersi godute a lungo questo bacio, ci si ricompone, e ce ne torniamo a casa. Dentro il letto, Anna mi abbraccia e bacia, con tanto amore. Sento che fra di noi, è ancora più forte l’intesa. Mi succhia il cazzo, e questo mi stupisce.


«Credevo che la trave di Piero, ti avesse soddisfatto. Come posso competere con lui, io che ho appena la metà del suo palo.»


 Lei me lo succhia bene, fin quando non è del tutto duro, poi sale su di me, lo infila dentro la fica che sento aperta e spanata. Scivolo dentro, lei mi guarda con occhi languidi.


«Amore con lui ho goduto, ma adesso con te voglio fare l’amore, anzi adesso lo voglio nel culo. Non sono sicura, di riuscire a prenderlo il suo in culo, però tu devi promettermi, che mi aiuterai a farlo.»


 La guardo ancora più stupito. Ho capito bene? Le devo aprire il culo, per permettere ad un altro di sfondarlo, come ha spanato la sua fica! Cazzo mi sembra un tantino troppo. Ma non ho voce in capitolo. Un attimo dopo se lo infila in culo, mi scopa restando su di me. Gode e si masturba, fin quando alla fine le scarico dentro, due esigui schizzi di sborra, che lei sente e che la portano al piacere. Mi bacia con le lacrime agli occhi. 


«Ti amo, e sono fiera di te. Hai fatto godere, la moglie di un super dotato, questo non è da tutti, ma lo ha fatto l’uomo, che amo e che io ho sposato. Sono molto orgogliosa.»


«Anche tu hai fatto godere, una persona che desiderava da tempo il tuo seno. Credo che abbia goduto così tanto, che sono sicuro, non se lo dimenticherà mai.»  


 Ridiamo divertiti, poi ci addormentiamo. Il giorno dopo siamo andati al mare insieme nella spiaggia nudista. Le nostre donne hanno chiacchierato, si sono divertite a far eccitare tutti i maschi, che si sono soffermati a guardarle, ma sempre, senza andare mai oltre. La sera nella camera del B&B, Rita ha voluto essere inculata da me. Piero le ha preparato, con molta attenzione e meticolosità il forellino. Lo ha succhiato, leccato, poi lubrificato con del gel apposito, fin quando lei non si è sentita pronta. Mentre lui preparava lei, Anna tenuto sempre il mio cazzo in bocca, perchè fosse bello duro. Quando lei si è sentita pronta, mi sono avvicinato, Anna si è distesa sotto di lei, gli leccava la fica, facendola gemere di piacere. Ho afferrato le chiappe aprendole, lui ha impugnato il mio cazzo, lo ha appoggiato al buco di sua moglie, mi ha chiesto di incularla. La cosa mi ha davvero stupito, e molto eccitato.


«Dai entra piano, ma deciso. Non ha il culo vergine, ma è da tempo che non lo usa, voglio che ne goda tanto.»


 Ho incominciato a spingere. Lei per un attimo si è irrigidita, poi ha fatto un bel respiro, e si è rilassata. Dopo che è passata la cappella, ho dato una spinta decisa lo ha preso in tutto in culo. Sono rimasto immobile, mentre lei mi ha chiesto di scoparle il culo, che adesso lo voleva tantissimo.


 «Finalmente! Dai scopami forte. Sfondami il culo, che non puoi sapere da quanto lo desidero. Dai scopami.»


 L’ho afferrata per i fianchi, mi sono messo a limare quel foro, che adesso si era aperto per ricevermi meglio, lei ha cominciato a godere raggiungendo ben presto un orgasmo, che ha scaricato tutto in bocca ad Anna, che la succhiava da sotto. Ha goduto così tanto è riuscita a venire altre due volte. Piero mi guardava contento. Abbiamo cambiato posizione, con lei sopra di me, che disteso supino la facevo impalare su di me. Piero è stato tentato, dall’idea di prenderla in doppia, ma lei lo ha pregato di non farlo.


 «Non ti prego non questa volta. Ti ho promesso che lo faremo, ma questa sera mi voglio godere un cazzo in culo, che lo desidero da tempo. Un poco come il tuo sogno delle tette di Anna. Però lo voglio in bocca, mentre lei mi lecca la fica.»


Loro non si sono fatti pregare, le abbiamo regalato un orgasmo stupendo, che la fatta scuotere tremare in preda a convulsioni di piacere sconvolgenti. Quando gli effetti dell’orgasmo sono scemati, si è messa di lato, mi ha pregato di sborrare nel suo culo. Ho preso a scoparla come un pazzo scatenato, e ben presto le ho riversato dentro tutto il mio piacere, che le ha regalato un ennesimo orgasmo. Sfinita si è distesa sul letto, ci ha pregati non pensare a lei, ma al piacere di Anna, che fino a quel momento, era rimasta a fare da comparsa. Insieme noi due, le abbiamo fatto provare diversi orgasmi fin sfiniti, quando non ci siamo addormentati. Passata l’estate a divertirci su quella spiaggia, abbiamo avuto molte occasioni di giocare, sia con i singoli che con altre coppie, ma le donne non hanno mai voluto accettare nessuno. Con l’arrivo del Capodanno, ci siamo organizzati una vacanza speciale, siamo andati a Gran Canaria, e abbiamo festeggiato il Capodanno fra le dune di Maspalomas. La notte del Capodanno Anna, si è fatta inculare da Piero. Io ho ricambiato il favore, preparando a dovere il culo di mia moglie, poi l’ho offerto a lui, che con estrema pazienza, è riuscito a sfondarlo alla perfezione. Col tempo le donne, hanno iniziato a prenderci gusto, alla fine anche Piero è riuscito ad inculare sua moglie, e poi a farle provare una doppia. È stato un momento unico, Rita a goduto così tanto che è svenuta. Anna ancora, non se la sente di provare una doppia, ma prende in ogni buco il cazzo di Piero, con estrema disinvoltura. Domenica scorsa mentre andavamo al mare, alla solita spiaggia nudista, abbiamo visto davanti a noi, la vettura di Danilo e Stefania, della giovane coppia che abita sopra di noi. Abbiamo rallentato, lì abbiamo visti dirigersi verso la spiaggia, quando erano nudi, ci siamo fatti riconoscere. Dopo un momento di imbarazzo, ho visto Stefania, che osservava il cazzo di Piero, mentre lui era affascinato, sia dal seno di Anna, che dal culetto di Rita. Credo che sarà un’altra estate di fuoco, in questa spiaggia nudista

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