Era già da un bel po’ di tempo che mi preparavo a quel momento ed ero piuttosto nervoso. Non avevo mai fatto sesso prima di allora.
Lui era più grande di me e lo avevo scelto non perché fosse chissà come bello, tutt’altro, ma solo per togliermi da dosso quel peso della verginità che mi faceva sentire in imbarazzo con gli altri. Tutti loro, i miei amici e amiche, dicevano di averlo fatto. Non avevano motivo di mentire. Solamente io non sapevo cosa significasse sentire il pene duro di un uomo dentro di sé.
Per l’occasione mi ero messo in tiro più del solito. Essere guardato, desiderato, mi è sempre piaciuto.
Lui mi venne a prendere in macchina. Al tempo vivevo ancora in casa dei miei e non dissi loro nulla del mio appuntamento “galante”.
Scesi in strada appena ricevetti il messaggio di lui. Non mi aveva mai veduto in quella maniera! Era abituato a incontrarmi la mattina, quando salivo sull’autobus che mi portava a scuola. Lui era l’autista, faceva questo di mestiere. Le voci che circolavano erano che fosse un gran chiavatore e che se ne fosse fatti parecchi di studenti, ma si trattava solo di voci, voci che, però, avevano fatto sì che io mi interessassi a lui per lo scopo che mi ero prefissato. Sì, mi sarei potuto trovare un fidanzato, cose così. Uno col quale fare l’amore, non solo sesso. Come si dice: la prima volta è bene farlo con chi si ama. Io non la pensavo in quel modo, neppure adesso. Non volevo impicci. Desideravo solamente che qualcuno mi penetrasse, tutto qui, per togliermi, come detto pocanzi: il peso della verginità da dosso.
A bordo della vettura gli sorrisi e ci scambiammo un tenero bacio sulla guancia. Mi accorsi all’istate che era già eccitato! Non potevo non notare il rigonfiamento che si vedeva tra le sue gambe. Il cuore principiò a battermi forte. Avevo perso la sicurezza iniziale e faticavo a ostentarla, anche solo per finta. La cosa mi eccitava e divertiva ma, al contempo, aumentava il mio nervosismo.
Si vede che anche lui voleva andare al sodo senza perdere tempo e infatti non ci recammo al locale dove ci aspettavano gli altri, ma mi portò in un parcheggio poco illuminato.
Giunti sul posto, appena la vettura si fermò, il cuore mi arrivò quasi in gola.
Senza dire nulla mi si avvicinò e, con gentilezza, portò la sua bocca sul mio collo. Rimasi fermo, impietrito, non sapevo come comportarmi! Mi piaceva quello che mi stava facendo, anche se un po’ mi dava sentore di schifo, perché leccava come se fosse un cane!
A un dato momento mi prese la mano nella sua e la portò sul pene, ancora chiuso nel pantaloni. Era durissimo e potevo avvertire che era bagnato poiché aveva inumidito il tessuto, tanta era la voglia di me.
Una volta che poggiai l’arto sul cazzo, rimasi bloccato come una statua di sale. Lui mi aiutò a masturbarlo, stringendomi il polso e facendomi fare su e giù con le dita. Ansimava.
Mi sbottonò la camicia, scoprendo il petto. Passò a succhiarmi i capezzoli che erano turgidi e dritti come chiodi.
Succhiava come stesse succhiando il latte. Trovai la cosa buffa, lo ammetto, ma lo lasciai fare: ero troppo impacciato per permettermi di prendere io l’iniziativa.
Intanto la mia mano restava stretta attorno al suo membro, sempre dentro i pantaloni. Lo sentivo pulsare. Sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro. Lui si agitava, muovendo il più possibile il bacino, facendo in modo che la minchia si scappellasse.
Levò l’arto da sopra il mio e lo condusse tra le mie gambe che erano chiuse, strette. Fece forza solo un po’, poi le allargai, permettendogli di divertirsi con le palle.
Ero bagnato e ciò sembrava piacergli. Speravo, o meglio: mi ero immaginato più volte quella situazione e non mi ero visto così impacciato e fermo ma, anzi, ci davo dentro di brutto e mi auguravo di trovare quel coraggio che me lo avrebbe permesso! La realtà, però, era ben diversa.
Mi infilò… credo fossero tre dita, dentro il culo. Entrarono senza difficoltà. Quando me l’allargò provai un po’ di fastidio perché lo aveva fatto con più foga di quando lo facevo io, in bagno, masturbandomi o guardando un porno sul cellulare. Mi morsi il labbro inferiore e ribaltai gli occhi indietro dal piacere. Ebbi il mio primo orgasmo procuratomi da un’altra persona.
Non so per quanto tempo si divertì a giocare coi miei capezzoli e i miei coglioni, so solamente che, dopo un po’ si rimise seduto, si slacciò i pantaloni e lo tirò fuori. Rimasi un pochino deluso, a dire il vero, perché ce lo aveva molto piccolo. Quando lo vidi gonfio da sopra i calzoni, mi aveva dato l’idea di un pene, non enorme, ma almeno di proporzioni medie. Da un lato, però, mi sentì più tranquillo, supponendo che non mi avrebbe fatto troppo male infilandomelo dentro.
Le sue buone maniere avevano lasciato spazio ai suoi modi più rudi. La voglia eccessiva agiva per lui. Mi prese il capo e me lo abbassò di colpo. Mi ritrovai in bocca il suo cazzetto. Me lo spingeva tutto in gola. Mi sentivo soffocare. Mi uscirono le lacrime dagli occhi perché faticavo a respirare ma a lui questo non importava e lo spingeva dentro finché poteva. Gli sbrodolai tutta la cappella. Mi stava letteralmente scopando la bocca. Quando finalmente fu soddisfatto, mi lasciò la testa e fui libero di tirarla su, prendendo fiato.
Perseveravo a tacere e a fargli fare quello che voleva, convinto che era così che doveva succedere. Ero nelle sue mani!
Non piegò neppure il sedile dove stavo. Mi allargò di poco le cosce, mi si mise sopra, con un po’di fatica si infilò nel mezzo delle gambe e mi penetrò con foga. Mi fece un male incredibile. Non credevo sarebbe stato così doloroso, considerando le dimensioni del suo membro.
Spingeva come se non ci fosse un domani. Nel giro di venti secondi circa, lo tirò fuori e mi sborrò in faccia e un po’ ovunque. Istintivamente aprì la bocca, lo avevo visto fare mille volte nei film porno. Esse-re io in quella situazione mi piacque parecchio. Il sapore dello sperma faceva schifo, ma ingoiai lo stesso qualche goccia, così, per sentirmi più sottomesso, più porco, sporco… non saprei. Aveva un sapore tra l’acido e il salato. Molto caldo.
Quando ebbe finito si pulì la cappella sulla camicia, senza chiedermi il permesso. Era tutta macchiato e le chiazze, a contatto con la luce della luna, luccicavano sul quel cotone nero.
Non mi disse nulla e io non gli dissi nulla. Non ci furono coccole. Mi diede solo un fazzolettino per ripulirmi. Quando mi guardai allo specchio, notai che la faccia era sporca: quella visione mi eccitò da morire.
Andammo dai nostri amici, raggiungendoli con un po’ di ritardo e sul finire della serata, prima di riaccompagnarmi a casa, mi inculò ancora, ma questa è un’altra storia.
la mia prima inculata
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Aggiunto: 3 anni fa
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«ERO UN RAGAZZO QUANO COMINCIAI A FARMI LE SEGHE PENSANDO DI ESSERE INCULATO DA LUI GUARDAVO DI NASCOSTO I SUOI GIORNALI PORNO ANCHE DEI GAY DI MIO FRATELLO UNA SERA MI SCOPRI E DISSE QUESTO SARA UN NOSTRO SEGRETO MOSTRANDOMI IL CAZZO SO CHE LO DESIDERI SI RISPOSI ANCHE TU VUOI IL MIO CULO LO PRESI IN BOCCA SPOMPINANDOLO FINO IN FONDO DIVENTANDO GROSSO MI FERMAI E GLI DISSI LO VOGLIO NEL CULO ANDIAMO IN CAMERA MISI DEL GEL LUI SI SDRAIO E IO SEDENDOMI SOPRA ALARGAI IL SEDERE SENTIVO IL CAZZO ENTRARE MI FERMAI E LUI LO SPINGEVA DA SOTTO E IO DICENDOGLI SI COSI INCULAMI E IO SCENDEVO LO SENTIVO ENTRARE DENTRO FINO ALLE PALLE SODOMIZZANDOMI CON UN PO DI DOLORE POI MUOVENDOMI SUE GIU POI MI SONO MESSO A 90 RIPRESE A INCULARMI DAL MIO CAZZO USCIVANO GOCCE DI SBORRA STAVO GODENDO PENSAI TRA UN PO SBORRO LUI SI ACCORSE E MI DISSE TI PIACE COME TI STO INCULANDO SI RISPOSI SE CONTINUI COSI DOPO PO SBORRAI SENZA TOCCARMI ANCHIO RISPOSE FRA UN PO LO SENTI VENIRMI DENTRO . POI SIAMO ANDATI IN DOCCIA GLI TORNO DURO E GLI HO FATTO UN POMPINO SBORRANDOMI IN BOCCA INGOIAI TUTTO IL MIO DESIDERIO ERA QUESTO .QUESTA FU PRIMA LA VOLTA CI SONO STA TANTE ALTRE VOLTE GLI SVUOTAVO LE PALLE PRIMA LO SPOMPINAVO POI MI SEDEVO SOPRA IL SUO CAZZO IL CULO ORMAI ERA SUO CON LUI QUANDO MI INCULAVA ORMAI SBORRAVO SENZA TOCCARMI . GRAZIE FRATELLO DEL TUO CAZZO INCULATO E SODISFATO . ADESSO FRACUENTO UNA PERSONA PIU GRANDE DI ME CON UN BEL CAZZO MA QUESTA E UNALTRA STORIA .»
«Anche a me piace essere inculato»
«Lo voglio anch'io nel culo mmmm»
«Mmmmmm»
«Azz, era di Sabrytro!»
«Bellissimo racconto, molto eccitante!»
«bel racconto. bravo»
«sabrytro, te l'ho pagato il racconto. ora è mio e ne dispongo come voglio. sta avendo anche un gran successo. succhiamelo!»
«questo è quello originale che effettivamente mi hai commissionato, ma non significa che puoi cambiarlo e scrivere che lo hai realizzato tu. https://www.amaporn.com/racconto/4172/la-mia-indimenticabile-prima-volta/»
«non l'ho copiato, lo aveva scritto per me in versione etero, mi sono limitato a farne una versione gay»
«Ciao, davvero eccitante. Quanti anni aveva questo tizio ?»
«i miei lettori mi hanno segnalato questo racconto. me lo hai copiato. vedi di cancellarlo immediatamente»
«perche copiare completamente cambiando il titolo...?»