In quei giorni avevo preso dei permessi, avevo accumulato troppe ore di ferie e la mia ditta mi disse che le avrei dovute smaltire, ne approfittai per fare dei lavoretti a casa che ormai rimandavo da molto tempo...
Quella mattina ero in giardino sistemavo delle lampade, per fortuna era una calda giornata primaverile il sole batteva forte, così caldo che sembrava di stare al mare in Agosto, mentre armeggiavo sentii in botto provenire dal l’area parcheggio del condominio, affacciandomi vidi la fidanzatina del vicino di casa che era a terra con il suo motorino sopra di lei...
Corsi a soccorrerla, la poverina di stava cercando di liberarsi dal motorino che l’aveva trascinata a terra mentre cascava da fermo, lo presi per il manubrio e la sella e con molta fatica lo tirai su parcheggiandolo sul cavalletto centrale, - Ehi!, come stai?, ti sei fatta molto male? -, le dissi cercando di aiutarla ad alzarsi, era molto carina l’avevo già vista molte volte, era sicuramente coetanea al mio vicino, una teenager con i capelli di un biondo scuro, seno e culetto giusto per la sua corporatura, a volte passeggiava in terrazzo con indumenti poco coprenti e ci salutavamo dai terrazzi mentre io fissavo le sue fresche forme...
La poverina aveva tutta la gamba graffiata, il pavimento di mattonelle di cemento e sassolini le aveva graffiato dal culetto fino a ginocchio, piccole gocce di sangue stavano lentamente seguendo le ferite, - Accidenti a me, sono scivolata mentre lo tiravo sul cavalletto, ohi ohi che male e come frizza! - mi rispose dolorante, - se ti va ho dell’acqua ossigenata e dei cerotti in casa, vieni dai che ti dai una pulita! -, le dissi mentre raccoglievo la sua borsa e lo zaino da terra, mi fissò negli occhi e con un viso dolce mi rispose - Ok, grazie mille, mi fa male tutta la gamba! - mentre si stava ritirando giù la maglia oversize che le faceva da vestito, comprendo appena le mutandine rosa che avevo già notato...
Le apri casa facendola accomodare appoggiando le sue cose per terra e la portai in bagno, - Va un po’ lavata questa gamba, poi ti disinfetto... -, lei mi seguii in bagno togliendosi le scarpe e calzini mise la gamba in doccia, mentre aprivo l’acqua e sentivo se era alla giusta temperatura lei si alzò la maglia, fecero capolino ancora le sue mutandine rosa, candide e meravigliose, un sottile tessuto che faceva intravedere le forme della sua fichetta, rimasi quasi incantato da quella meraviglia poi lei mi disse - Guarda quanta terra, per fortuna che c’eri te sennò chissà come facevo da sola -, guardandosi il culetto da un lato tutto graffiato...
Presi un po’ di sapone intimo e con la doccia cominciai a lavarle la gamba partendo dal ginocchio, piano piano andando sempre più in su fino a che non arrivai al culetto, pensando che non avrei potuto toccare quella meraviglia la osservai, lei mi fissava compiaciuta per quello che le stavo per toccare e così cominciai a strofinare con acqua e sapone anche il suo culetto, sodo e rotondo, toccarlo era bellissimo e infatti mi soffermai molto di più apprettando della situazione, poi notai che le stavo bagnando le mutandine e mi fermai chiudendo l’acqua, - Cavolo, ti ho bagnato tutte le mutandine! -, le dissi, lei si mise a ridere, aveva capito la malizia nella mia voce, tiro fuori la gamba dalla doccia e se le tolse con sensualità e un bellissimo candore, - E vabbè, le metto ad asciugare, mi piace un sacco quando si bagnano le mutandine!-, mi rispose ridendo...
Presi un asciugamano e le asciugai tutta la gamba fino ad arrivarle al culetto, anche questa volta mi soffermai di più su quelle forme tonde e sode mentre lei si teneva la maglietta mezza alzata, - La passerina, è meglio bagnata! - le dissi ridendo, lei scoppio a ridere e mi guardava con aria da birichina, - Vieni ti disinfetto -, la presi e la portai verso la camera, le feci cenno di sedersi sul letto mentre prendevo l’acqua ossigenata con una garza poi mi inginocchiai davanti a lei, avevo la sua fichetta a 40 centimetri dal mio viso, sapevo che era lì senza mutandine e imbevendo il cotone con il disinfettante, speravo di vederla, trovarla magari di sfuggita, accidentalmente...
Cominciai a pulirle le ferite prima il ginocchio poi sulla coscia, - Uuuh come brucia... -, cominciai a soffiare dove avevo appena passato il cotone, - Meglio? - le chiesi amicando, fece cenno col capo di si e continuai verso il culetto da teenager che aveva...
Arrivato a dover disinfettare la chiappa destra, con mia sorpresa lei si girò, supina sul letto con le gambe leggermente aperte, era meravigliosa le sue gambe venivano verso di me e il mio cazzo si stava gonfiando, la mia testa pensava solo a come scoparle il culetto che immaginavo stretto, si tirò leggermente su la maglia ancora una volta, con delicatezza, innocenza e malizia allo stesso tempo, ora le potevo vedere quel culetto tondo e sodo che aveva dalla mia posizione ancora inginocchiato, ammiravo la sua fichetta bella rasata e rosa che doveva essere gustosa, non la vedevo del tutto le belle cosce che aveva la coprivano ancora un po’, presi un altro batuffolo di cotone e con il disinfettante sopra cominciai a tamponare le ferite, l’odore di acqua ossigenata si mischiava al profumo della sua pelle liscia, il mio viso era a 20 centimetri dal suo culetto, si sentiva anche il profumo della sua fichetta da ragazzina, sapeva di buono e il mio cazzo si era gonfiato quasi del tutto e si vedeva dalla tuta che portavo...
-Ahhhh come frizza! -, esclamò guardandomi, la guardavo anch’io, i suoi occhi castani fissavano i miei poi andavano a fissare il mio pacco non troppo nascosto ormai, senza pensarci due volte cominciai a baciarle la chiappa destra, quella delle ferite, - Ti dó, un po’ di bacini così passa la bua! -, le dissi sorridendo, la mia mano destra era vicino alla mia bocca che baciava in continuazione la sua mela graffiata, la sinistra invece stava risalendo le sue gambe, arrivata all’altezza delle cosce queste si aprirono e le fecero spazio fino a che la mia mano non arrivò alla sua fichetta, - Mi piacciono molto questi tuoi bacetti, non sento quasi più dolore... -, mi disse guardandomi, poi riappoggio la testa sul letto e con un movimento di bacino mi mise a disposizione tutto quel lato b meraviglioso, il dorso della mia mano e il mio indice erano tra le labbra della sua fichetta ormai già bagnata, il mio pollice invece le solleticava il buchetto roseo del culo...
Mi misi dietro di lei, ormai avevo perso il controllo le mie mani divaricarono quelle chiappe sode, rimasi ad ammirare tutto quel ben di Dio, il suo culetto che stavo tenendo con le mani, con il suo buchetto un po’ aperto, la sua bellissima fica, che ormai anche quella era aperta sembrava in cerca e pronta per essere scopata. Mi fiondai a leccare tutto, passavo da leccarle il buco del culo a la fica, quando le laccavo la fica il mio pollice finiva sul suo buchetto e piano piano sempre più in giù, lei mi teneva la testa, con una mano e con l’altra si strizzava una tetta, - Oddio...., siii.... -, mugolava, i suoi pedi cecavano il mio cazzo che era ancora dentro alla tuta, lasciando un attimo la presa mi tirai giù tutto anch’io e poi ripresi a leccare quella meravigli, lei con i piedi aveva cominciato a segare il cazzo ormai di marmo, a quel punto il suo culetto era bello oliato e il mio pollice destro scivolo dentro, dentro la sua ficheta c’erano la mia lingua e due dita della mano sinistra, - Ohhhhh, il dito nel culooooo -, ansimò appena entrato il mio pollice e cominciò a segarmi ancora più forte coi piedi...
Dopo un paio di minuti non c’era più il pollice nel suo culetto, ma indice e medio e così decisi di scoparla, mi tirai su, lei mi guardava aveva capito che volevo scoparla, si sistemò al bordo del letto a pecora con le gambe inginocchiate, la schiena inarcata verso il basso, si tirò su ancora la maglia oversize pronta a ricevere il mio cazzo, era bellissima puntai il cazzo alla sua fichetta e lo passai nel mezzo alle sue labbra per inumidirlo un po’, poi lo puntai al suo culetto e pian pianino cominciai a farlo entrante, lei strinse le coperte con una mano l’altra invece mi sosteneva il cazzo per farlo entrare tutto per bene, una volta entrato mi stinse le palle e io cominciai a muovermi dentro il suo culetto, era stretto, caldo, dopo poco il mio cazzo si muoveva sempre meglio, così lasciai le mani dalle chiappe e le presi i capelli dalla nuca con la mia mano sinistra, la mia mano destra invece afferrai la sua vita, - Ora ti scopo il culo, bellissima troietta! -, le urlai, - SIIIIII!, fottimi maiale!, sono la tua puttanaaaaaa -, urlò anche lei godendo....
I miei colpi nel culo si facevano sempre più forti, ogni tanto il mio cazzo usciva dal suo buco che rimaneva aperto, ci sputavo dentro per lubrificarlo un po’ e lei con la sua mano sinistra lo riafferrava e se lo ripuntava al culo, poi io lo spingevo dentro con un sol colpo, ogni volta urlava - Siiiii, spaccami tuttaaaaa -, - Certo troia, ti fotto per bene! -, le rispondevo schiaffeggiando la mela e afferrandola, godeva, le piaceva essere trattata da puttana, la sua mano destra strizzava ancora la coperta, - Si, si, così -, mugolava al ritmo dei miei affondi...
Dopo un po’ decisi di girarla, affondai ancora un bel paio di colpi violenti nel culo e poi sfilai il cazzo, la feci girare a pancia in su e le presi le gambe alzandole, mi fermai un attimo a ammirare quello spettacolo, la fica mezza aperta e fradicia, il culo aperto e non più tanto rosa ora tendeva al rosso, - Ora è il momento di pensare anche alla tua fica! - le dissi e un istante dopo ero a leccargliela tutta, indice e medio erano già dentro e facevano su e giù la mia lingua leccava tutto quel ben di Dio, lei si teneva le gambe alzate per poter essere scopata meglio, - Brava Puttanella -, le dicevo mentre le mie dita uscivano dalla fica e picchettavano forte sul suo clitoride, lei mugolava sempre più forte - Ah, ah , siii!, sono una troiaaaaaa! -, abbassando il capo sul letto mentre un istante prima curiosava cosa le stessi facendo...
Massaggiavo il suo clitoride con le dita poi le spostavo dentro la sua fichetta, era fradicia, calda e profumava di sesso, poi ripassavo a picchiare con le dita il suo clitoride e ogni volta era un urlo di piacere, prendevo e lo leccavo tutto con avidità e con soddisfazione, le mie dita si spostavano dentro il suo culetto mentre ero a leccarle la fica, venne, la sua fica spruzzò una tiepida pioggia dorata sul mio viso per un attimo - Oddioooo siiiiii!!!... -, urlo con piacere...
Mi tirai su, appoggiai la mia cappella all’ingresso della sua fica la mia mano strinse il suo collo, lei si teneva ancora le gambe aperte e alzate e scivolai dentro in un sol colpo fino in fondo, - Fatti scopare per bene anche la fica, che bella cagna che sei! -, la guardai, la sua faccia rossa, i suoi occhi grandi facevano capire quanto stesse godendo, - Siiiii, scopami maiale, scopa la mia fica, devastala! -, urlava e io strinsi la mano sulla gola un po’ più forte...
La scopavo sempre più forte i miei colpi facevano battere le mie palle sul suo culo, si sentiva ogni volta lo sciacquettio della sua fica, le volte che il mio cazzo per la foga usciva ci pensava lei a rimetterselo dentro, - Ficcamelo fino in fondo! - gemeva, le sue mani erano una sul mio petto l’altra teneva forte la coperta, mentre io ora le tenevo le gambe aperte per caricarla meglio, - Girati! - le ordinai, - ora sarai te a cavalcarmi! -, dopo i cinque minuti doveva essere lei a sedersi sul mio cazzo, lo sfilai e mi distesi sul letto un secondo dopo lei aveva il mio cazzo in bocca e se lo stava gustando, - Quando cazzo è buono! -, mi disse sorridendo poi si tirò su, punto il mio cazzo alla fica e se lo fece sparire dentro, piano piano guatandosi ogni centimetro del mio cazzo stava entrando dentro di lei...
Le tolsi la maglietta mentre lei cominciava a muoversi come una maestra, su e giù sempre più forte poi lo lasciava dentro e si muoveva avanti e in dietro, stava impazzendo sentivo la sua fica calda, vibrare attorno al mio cazzo, le presi le tette con una mano strizzandole i capezzoli l’altra puntò al suo culo e le infilai due dita dentro, - Ti piace cavalcare i cazzi eh puttana!?, chissà con uno in culo e uno in fica!?, secondo me lo vorresti anche uno in bocca, TROIA! -, le urlai - Oddiooooo siiiiii, tre cazzi, come li vorreiiiii -, rispose gemendo e movendosi sempre più forte, - Chissà come sarebbe belloooo, tutta quella sborraaaa! -, continuo urlando...
Sentivo il mio cazzo che stava per sborrare, - Ora ti riempio io di sborra! -, puntai le gambe e alzai il bacino, cominciai anch’io da sotto di lei a sbatterla, lei mi teneva le mani per sorreggersi dalla cavalcata, - Oddio, si, si, più forte, sborrami in ficaaaaaa! - urlava, godeva come la vacca che era, le lasciai una mano per portarla al suo collo poi venni dentro di lei una quantità di sborra come no mai, lei continuava a muoversi avanti e in dietro anche dopo che il mio culo si appoggiava al letto, il mio cazzo ancora dentro di lei spruzzava sborra, lei venne, sentivo i suoi umori uscirle dalla fica e cospargermi il pube, mi baciò mentre si appoggiava a me tenendosi il cazzo ancora dentro...
Si filo il cazzo, alzando il bacino lasciando che la sua fica colasse sborra sopra il mio cazzo ancora duro, poi scese con la bocca sul mio cazzo e cominciò a ciucciarlo, leccarlo e baciarlo, - Come è buono questo cazzo! -, disse mentre lo riprendeva in bocca, - Ne voglio ancora, voglio ancora essere la tua puttana! -, questa volta leccandolo finendo di ripulirlo dalla sborra...
La tirai a me baciandola, sapeva di fica, sborra e sesso, - La prossime volte che vieni a trovare il tuo fidanzatino, magari vi offro anche un caffè così ti scpiamo in due! -, la ribaciai...
Andammo verso il bagno a darci una pulita, lei si rimise la maglia, le mutandine invece me le lasciò un pretesto per tornare a salutarsi disse, poi accompagnata alla porta mi baciò di nuovo strizzandomi il cazzo e le palle con la mano, -Ciao vecchio maiale! -, le alzai la maglia, le infilai due dita dentro la fica ancora larga, - Alla prossima, giovane troia! -.
Ricusi la porta appena la vidi scomparire dalla porta del condominio...
Racconto di fantasia
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