Amici lettori, l'estate era terminate e il paese era vuoto, la mia famiglia si era trasferita da mia sorella in Piemonte, per un po' di tempo, ed io aspettavo l'inizio dell'anno accademico, la zia viveva orami stabilmente in Molise, e passavamo tanto tempo insieme, anche se sempre chiusi, nella sua casa, e quando io non c'ero si dedicava alla corsa ed alla palestra.
E la situazione diveniva pesante, infatti, e voglio essere sincero, non sapevo più come scoparla, ma allo stesso tempo, non potevo stare lontano da lei, invece la zia viveva stati d'ansia, ed aveva paura dell'abbandono, dato che aveva trovato una sua stabilità emotiva, che la faceva sentire donna ed apprezzata, e mi ripeteva continuamente, se conosci una ragazza più giovane adatta a te , io capirò, lo sai tra noi, non c'è futuro...e subito dopo, mi diceva ho bisogno di te, fisicamente, mentalmente, ho bisogno del tuo pisello, Dario, sono completamente tua, questa turbolenza di emozioni, e il vivere in clandestinità, ci fece capire, che dovevamo trovare una soluzione.
Una mattina andai a Campobasso, per dei servizi presso l'università, e al ritorno, mentre aspettavo, il treno, andai al bagno, e sul muro, vidi, tante scritte, e numeri di telefono, la situazione mi eccitò, e sul treno fantasticai molto.
Mentre pranzavo con la zia, raccontai l'accaduto, e gli dissi, che dovevamo riprovare l'esperienza, in fondo con il sig. Enrico era andata bene, lei mi guardava, con aria sorpresa, e non tanto convinta, cercai di spiegarle, che era un'uscire dal quotidiano, almeno provarci.
Amici lettori, vi chiederò di attualizzare ciò che dico a 16 anni fà, e se oggi l'incontro al buio, può essere normale, prima ci si faceva o almeno io e la zia, ci facevamo, mille paranoie, entrambi avevamo paura, mentre con il signor Enrico era stato tutto fin troppo semplice e naturale.
E spiegai zia : " un incontro al buio, occorre un po’ di intuito certo e anche un po’ di fortuna, ma se si percorrono tutte le tappe senza bruciarle, e non si parte in quarta, un appuntamento al buio potrebbe rivelarsi anche più interessante di quanto tu possa immaginare, Anche l’altra persona non ti conosce o non ci conosce e vivrà i stessi nostri sentimenti e paure, ma noi cercheremo, di essere prudenti zia.."
La zia mi disse "Dario dimmi la verità, non ti basto, hai bisogno, di un po' di sale ,nel nostro rapporto"
Risposi : " zia e proprio il contrario, sarà una nostra esperienza, unica ed indimenticabile, sarà il nostro segreto, la nostra luna di miele"
La zia accettò, e passammo il pomeriggio, a cercare l' annuncio, comprai una scheda telefonica dedicata, al ricerca, e ridevamo tanto per la stranezza, degli annunci, ma dopo un forsennata ricerca, ecco un'annuncio semplice che ci fece decidere " Giacomo, 40 anni, brizzolato, di Roma, disponibile per coppie", era fatta era lui, lo decidemmo, nello stesso istante.
Lo contattai e al secondo squillo rispose...era fatta.
I contatti telefonici durarono alcuni giorni, nessuno aveva fretta e questo ci fece ben sperare, ci disse che si chiamava Giacomo, faceva il rappresentante, separato, noi eravamo invece fidanzati, in cerca di nuove esperienze. Poi finalmente arrivo il giorno, e decidemmo d'incontrarci, vicino, Sulmona, dove lui conosceva un piccolo albergo discreto, e vicino.
E cosi stavamo per incontrare uno sconosciuto e probabilmente anche lui parecchio agitato all’idea di questo primo appuntamento un po’ fuori dal comune. Conoscersi dal vivo dopo che si è parlato al telefono è comunque un momento importante.
Dissi alla zia "amore abbassiamo le pretese, se non ci piace ce ne andiamo, e buttiamo la scheda, e torniamo, invisibili", la zia era tutta in tiro, con un gonna, cortissima, e molti uomini la guardavano.
Venne a prenderci vicino la stazione e finalmente eravamo tutti in carne ed ossa, era proprio un bell'uomo, elegante, con un marcato accento romano, un po' spavaldo, ma simpatico.
Arrivammo, all'albergo, scese, dopo qualche minuto, risali, e ci disse, che andavamo, nel retro, aveva preso, una stanza, isolata, un seminterrato, dedicata alle fughe d'amore.
Eccoci qui, soli, la stanza aveva un letto, matrimoniale, un divano, ed una poltrona, ci sedemmo, c'era tensione, ma poi Giacomo disse, vieni cara, la zia, mi guardo, io annui, e cominciò a toccarla, e mi disse " la sostanza c'è...e cominciò ad accarezzare il culo della zia, e mi disse spogliati, aveva preso in mano la situazione, mi spogliai, mentre la zia e lui mi guardavano, ero nudo, con il mio attrezzo in erezione " avevo preso 2 pasticche di Cialis", fece sedere la zia, sulla poltrona, e m'invito, a farmelo succhiare, mi avvicinai e la zia, cominciò a succhiarlo, e lui ci guardava e spingeva la testa della zia, io ero eccitatissimo, la zia aveva il mio pisello in bocca ed uno sconosciuto la teleguidava, avevo un'erezione incredibile, la stanza, la zia, lui, ero eccitatissimo, poi fece spogliare la zia, e si complimento del fisico, si inginocchio e comincio a leccare la sua fica, mentre io succhiavo i suoi capezzoli, poi ebbi un sussulto, m'inginocchiai io e cominciai a leccare la fica della zia, non l'avevo mai leccata, lui si spostò, e non perdendoci di vista, cominciò a spogliarsi, aveva un fisico, possente, che la camicia e la giacca avevano nascosto, ed un grosso lupo tatuato sul fianco,:sinistro.Disse vi piace è il simbolo della mia squadra di calcio, e quando tolse, i box, io e la zia, rimanemmo a bocca aperta aveva un pisello, grosso, moscio, ma lungo, era una bastone bianco, circonciso, come io del resto, ma singolarmente lungo, spinse la zia, sulla poltrona e la zia , capii subito, lo prese in bocca e lui disse "dai troiona succhialo, che cresce"...la zia era ipnotizzata e cominciò a succhiarlo, dal quel momento Giacomo, divenne il nostro padrone... perse ogni inibizione, mi fece prendere i preservativi che entrambi avevamo portato, e quando il suo membro raggiunse, l'erezione, svettava dritto ed arrogante come il suo padrone, la zia, divenne il nostro campo di battaglia, Giacomo er un'animale, assestava dei colpi, violenti, che la zia, sussultava, ed io non ero da meno, violammo, ogni parte del suo corpo, io non so se anche Giacomo avesse preso qualche pasticca, ma era indemoniato, scopo la zia, in modo, barbaro, e dopo che raggiungeva l'orgasmo, ricominciava, comunque io non ero da meno.
Successero due episodi, che vale la pena su cui io mi soffermi.
Mi resi conto di non aver mai leccato la fica della zia, e di non aver mai messo, il mio pisello, tra il suo seno, copiai Giacomo, ma qui succese una cosa, mentre la zia massaggiava il bastone di carne di Giacomo con le sue tette, Giacomo mi disse leccami la cappella, la zia mi guardò, e fece un gesto d'assenso, fù la prima volta che assaporai, il pisello di un uomo, in breve io e la zia, ci prendemmo cura del pisello e delle palle di Giacomo, e ciò mi eccitava.
Poi preso da un raptus, impiastrai il culo della zia, con la vasellina, e la penetrai nel di dietro, avevo in bocca il sapore del pisello di Giacomo, ero eccitatissimo, alla fine cedetti, sfilai, il pisello, lo portai sul viso della zia...e gli venni su un'occhio, poi mi sedetti, con la schiena appoggiata alla spalliera mentre la zia, ancora a pecorina mi leccava il pisello oramai, moscio, Giacomo, miro il buco del suo culo, e la penetro, avevo il viso della zia, appoggiato sulla mia pancia, e dinanzi, a me Giacomo, che cercava di far entrare il suo pistone di carne, e la zia, con la schiena inarcata, che oppose resistenza, ma poi senti farsi largo, sentivo la sua sofferenza, il suo dolore, e vedevo la soddisfazione di Giacomo, ma era veramente troppo, i suoi seni erano duri,le accarezzavo il viso la testa, dopo minuti di quella penetrazione, la zia, soffriva, e Giacomo arrivò, nel suo culo. Erano passate 3 ore di un pomeriggio del nostro incontro al buio.
Facemmo una doccia, e qui eravamo imbarazzati.
Giacomo oramai era senza freni, disse alla zia" Complimenti veramente ok, e poi sei maleducata quando lo prendi al culo non dici scusa per le spalle", rideva da solo compiaciuto delle sue battute.
Poi ci guardo con aria schifata dai vi porto alla stazione, noi due in silenzio, e lui che parlava con la zia, e io dietro, che la toccava, e gli diceva tante porcate.
Scendemmo ci salutò ed il suo Bmw parti veloce, noi ci guardammo, in silenzio, appena fummo sicuri, che non ci fosse più, ci dirigemmo verso la macchina, e via.
Durante il viaggio di ritorno, il nostro silenzio fu interrotto, da una mia risata, ho succhiato un pisello per te, e lei mi bacio, sulla guancia, lo sò, mi disse, poi aggiunse, mi fa male il culo, io aggiunsi zia, era proprio grosso, lei annui, poi vedemmo una piazzola, mi fermai e facemmo l'amore, con sentimento eravamo felici, la zia buttò la scheda, dove c'era il numero di Giacomo, e mi disse io voglio te ed il tuo pisello, poi se tu vuoi, posso fare altro...
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