Messa a pecorina al centro del lettone, con un ragazzo che mi stava pompando nel culo, affondando il suo bel cazzo nero cavalcandomi sopra di me, mentre l'altro mi teneva occupata la bocca, vidi il mio uomo. Senza scompormi accennai un sorriso con il cazzo del nero in gola. I due ragazzotti nemmeno si preoccuparono di Mauro, continuando il loro dovere su di me. Mauro ce da dire, la prese benissimo, sapendo della mia troiaggine fin dall'inizio, si mise comodo a gustarsi lo spettacolo a bordo del letto. Rimase in silenzio fino a quando i due si svuotarono dentro di me allagandomi culo e gola di sperma caldo. Solo allora si alzò con un bel sorrisetto sulla bocca, mentre ringraziavo i due mulatti per l'intervento a domicilio e li congedai ancora con la sperma che mi colava dal mento, e dal culo bello spanato. Mauro mi baciò sulla bocca, ancora sporca di sperma, e disse: "Se ti vedesse tua madre, le faresti venire un colpo..." ridemmo. Mauro era un'uomo aperto, a lui andava bene che scopassi con tutti, bastava lo tenessi sempre informato della cosa. Si incazzava solo se lo tradivo con i sentimenti non col corpo. Gli confidai, che i due erano ragazzi venuti a consegnarmi delle pizze, dato il mio culo reclamava cazzi, e lui era al lavoro... non aggiunsi altro. L'uomo mi abbracciò teneramente forte, dicendomi che ero proprio una gran Puttana, ma che mi amava proprio per quello. Intanto che ero in bagno a sistemarmi per lui, e lui sulla porta a guardarmi, parlammo un po del nostro futuro insieme. Fu proprio lui a farmi la proposta di andare a sposarci in svizzera. La presi come una delle sue solite battutine stupide, ma vidi non rideva affatto. Diceva seriamente. L'idea di avere finalmente un marito mi eccitava da morire, ne parlammo e alla fine accettai la pazzia di quella proposta. Mamma doveva saperlo subito dissi, e l'uomo concordò di telefonarle, per annunciargli il lieto evento. Era infatti una cosa assurda, mai in vita mia avrei pensato di sposarmi con uomo che poteva per l'età, esser mio padre. La pazzia e sempre stata quella che mi ha guidata, cosi' verso sera, prima che l'uomo se ne andasse, presi il telefono e chiamai mia madre. Mamma conosceva già Mauro, glielo presentai telefonicamente in varie occasioni, mentre facevamo l'amore. Feci il suo numero, e mentre attendevamo gli squilli in vivavoce, chiesi all'uomo come pensasse l'avrebbe presa. Lui era intenzionato ad andare fino infondo e portarmi all'altare. quando mamma finalmente rispose, la salutammo entrambi, e passammo subito al punto. "Mi sposo Mauro, e stavolta facciamo seriamente" le ho detto a bruciapelo, senza darle nemmeno il tempo di replicare. Aggiunsi che qualsiasi cosa avrebbe detto, noi ci saremmo comunque sposati, non si tornava indietro. L'uomo le spiegò che il matrimonio aveva effetto solo in Svizzera per il momento, ma che volevamo comunque ufficializzare la cosa appena possibile anche in Italia. Mamma come sempre, accettò la situazione, dato non poteva far altro. Sperando che almeno avessi smesso di fare la Troia con tutti, e aggiunse, voleva essere presente anche lei. Cosi' sia, le risposi, mi accompagnerai tu davanti al giudice di pace per le firme di rito. Ovviamente ci sposavamo in comune, non certo in chiesa. Era deciso, quando il mio uomo se ne andò, passai la serata al telefono con mamma, a pianificare tutto, ero cosi' eccitata, che sborrai parecchie volte a telefono con lei, masturbandomi come una pazza. era un'occasione unica, e mamma sperava che anche se fosse stato un matrimonio fittizio, l'esperienza poteva servirmi a maturare e mettere la testa apposto. si sbagliava come sempre. Io infatti non vedevo l'ora di chiamare Mauro marito, apposta per cornificarlo appena mi era possibile senza pudore ne vergogna. Ero fusa completamente, una ne pensavo, mille ne facevo a quel tempo.
Finalmente d'ora in avanti, se mi avesse sorpresa a farmi rompere il culo da qualcun'altro, avrei potuto dire la famosa frase: CIELO, MIO MARITO. come da accordi andammo in Svizzera verso il mese di Luglio, esattamente 20 giorni dopo averlo annunciato a mia madre, e credetemi, sono stati i venti giorni piu' lunghi della mia vita. non facevo che contare un giorno dopo l'altro con l'impazienza di una Bambina che aspetta il momento dei regali di Natale. Alla fine, come da accordi, mia madre, venne a Milano col treno, Mauro la andò a prendere in stazione con la sua auto, e la portò a casa da me. Inutile dire che avere mamma vicino, aumentò la mia Troiaggine, e i pochi giorni che ci dividevano dalla partenza per la svizzera, la feci ammattire. Mauro veniva a trovarci ogni santo giorno, avendo le chiavi di casa, non doveva nemmeno annunciarsi. di botto passava ed entrava in casa, come fosse sua. Mi ero promessa di fare la brava finchè mamma fosse rimasta lì, ma anche cosi', non mi lasciai scappare l'occasione, di fare un bel servizio di bocca, e far svuotare le palle ad uno dei soliti ragazzi delle consegne a domicilio. i soliti mulatti, che ormai mi conoscevano a memoria. Ordinai una Pizza da loro, e quando mia mamma, mi beccò inginocchiata a masturbarmi a gambe aperte, in intimo, mentre un mulatto con i calzoni abbassati, teneva il suo bel cazzo lungo e duro, dentro la mia bocca, andò su tutte le furie, riuscendo a metter in fuga il ragazzo spaventato, non prima che questo mi avesse riempita la bocca di calda sperma però. tranquillizzai mamma, dicendole che lo conoscevo, e che mi facevo sfondare il culo da lui e il suo amico da un bel pezzo ormai. li conoscevo bene, erano dei bravi ragazzi infondo. Mamma ovviamente non accettò quel tipo di spiegazione, e mi ricordò che stavo per sposarmi, dovevo mettere la testa apposto, dovetti spiegarle che anche Mauro era daccordo su quello che facevo. Amavo Mauro, e volevo diventasse mio marito ad ogni costo, ma questo non mi avrebbe impedito di continuare a farmi sfondare da chi unque. Mamma sospirò quasi rassegnata. dopo quell'episodio, cercai di rigare dritta, anche se continuavo a fare la Troietta con Mauro davanti a lei ogni volta che potevo. A breve dovevamo sposarci, e tra marito e moglie, e normale fare l'amore, anche se non davanti alla propria madre. Ogni volta potevo, stuzzicavo l'uomo, che da parte sua ce da dirlo, cercava di essere piu' serio ed educato possibile davanti alla sua futura suocera. Lui e mamma si davano del tu, infondo stavano per diventare parenti, era giusto allentare la tensione e avvicinare le distanze. Una sera, Mauro decise di restare a dormire da noi, viveva solo, e il giorno dopo iniziava le ferie estive, cosi' ne approfittò. Quella sera, mi era presa una voglia di fare l'amore, sarà stato il caldo non so spiegarmi, Mauro dovette leggermi nel pensiero. Eravamo tutti e tre, seduti sul divano a guardare la TV in salotto, io e Mauro vicini, e mamma dal lato opposto del divano, L'uomo ha iniziato ad abbracciarmi e baciarmi sulla bocca, cose normalissime, a cui mia madre si era ben presto abituata. Ero in Bikini, avevo addosso solo quello dato il caldo che faceva in quei giorni di fine Luglio in città nonostante il ventilatore acceso, Mauro aveva addosso solo una canotta nera, e dei boxer. Mamma una vestaglia chiusa, i suoi soliti occhialoni sul naso, braccia conserte, gambe accavallate. Era lui piu' vicino a mia madre di me, gli misi una manina dentro ai boxer, e gli tirai fuori il cazzo già bello duro. Lui diceva che bastava solo starmi vicino, per farglielo tirare, ed era vero. Iniziai a masturbarlo piano piano, attenta a non farlo sborrare, Mauro estrasse il mio pisellone dagli slip del bikini, e iniziò a masturbarmi. tutto avendo a fianco mia madre, che ovviamente fingeva di guardare la TV, ma che in realtà, con la coda dell'occhio ci lanciava degli sguardi ogni tanto. Era eccitantissimo, e non lo nego che avrei voluto tanto partecipasse pure lei al nostro amore.
Ben presto, io e il mio uomo, passammo a fare sul serio, senza preoccuparmi tanto di mia madre li a fianco, mi sono alzata in piedi,a gambe larghe, dando la schiena al mio uomo, che a gambe chiuse e ben seduto sul divano, teneva le braccia spalancate per accogliermi, mentre mi sedevo piano piano, sulle sue ginocchia, facendo scivolare la sua grossa e turgida cappella, dentro le mie chiappe umide e burrose. avevo mia madre proprio li a fianco, a pochi centimetri, voltai la testa verso di lei, scostandomi i lunghi capelli da un lato del collo,e facendo un grosso sospiro, appena il cazzo dell'uomo scivolo' tutto dentro di me. Le sospirai in faccia, sorridendole, mentre iniziavo a saltellare su e giu dal cazzo del mio uomo aiutata da lui stesso, sorridendo a mia madre, che dopo un primo sguardo, volto' la testa dall'altra parte. "Dai amore... rompimi tutta..." ho sussurrato al mio uomo, che dopo due o tre spinte, venne sbrodolandomi nel culo la sua sperma calda bollente. Rimasi molto delusa, e anche l'uomo si scuso' per l'incidente, forse era stanco, faceva caldo.. mi alzai dal suo cazzo, mentre la sua sborra, mi colava giu per le gambe uscendo dal mio culo. Mauro dispiaciuto continuava a scusarsi, lo baciai e lo rassicurai che ci avremmo riprovato presto. L'uomo si alzo' e ando' in bagno a pulirsi e darsi una rinfrescata. Mamma, mi guardo' con una faccia abbastanza allegra, e mi lncio' una frecciatina velenosa: Non mi sembra che come uomo, sia sto granche'... se vista l'eta' era da immaginarselo. Forse te ne dovevi scegliere uno piu giovane della tua et' cara." disse con una punta di ironia che non mi sfuggi'. Mentre mi asciugavo dalla sperma colata con un fazzoletto di carta, le ricordai, che quell'uomo, faceva l'amore come pochi, e forse tra il caldo e la stanchezza, aveva avuto un calo temporaneo di passione. "Aspetta che ci sposiamo... poi sentirai che musica qui dentro...."le risposi rilanciandole la frecciatina. Mamma si zitti0 e torno' a guardarsi la sua TV. Un'episodio quello, che non credevo mia madre avesse potuto criticare, pensavo fosse stata piu comprensiva,ma la faccenda non sarebbe finita li, ero intenzionata a dimostrarle, che stavo per sposare, un'uomo vero non uno dei ragazzini che voleva lei per me.
Finalmente, arrivo' il giorno tanto atteso del matrimonio e del viaggio nel canton ticino. Ero ancora incazzata con mia madre, per il suo perfido commento sulle prestazioni sessuali del mio futuro marito, e non gliela volevo far passare liscia. Era stata troppo cattiva con quel commento, e fino al giorno del matrimonio, l'avevo fatta ammattire per vendicarmi. Il viaggio in svizzera, di per se, fu abbastanza tranquillo, mamma non apri' bocca per tutto il viaggio, e ne fui contenta. l'unica critica che mi aveva fatto, era stata per il mio abito troppo da sgualdrina secondo lei. Avevoindossato e vero forse, qualcosa di troppo appariscente, che mi faceva sembrare piu una puttanella che una sposa. Minigonna in pelle nera cortissima, con sotto calze a rete autoreggenti, una T-shirt nera scollacciata con la schiena nuda, truccata forse un po troppo pesantemente, capelli sciolti, occhiali a specchio, zoccoli a zeppa ai piedi. Mauro era contento del mio Outfit invece, e apprezzava molto come ero vestita, lui piu sobrio di me, si era messo dei semplici pantaloni lunghi beige con una maglietta a maniche corte dello stesso colore leggera, occhiali scuri in viso, mamma con il suo abito leggero a strisce zebrate. Arrivammo in svizzera prima di mezzogiorno, e dato il sindaco che ci doveva sposare, era un amico del mio uomo, ci intrattenemmo un po con lui, un'uomo alto, magro con una faccia poco rassicurante dalla lunga barba nera, e dallo sguardo strano, ci invito' ad entrare in comune per bere un caffe'. Io non ho mai sopportato il caffe', e quindi ho passato, mentre mamma in evidente stato di imbarazzo sempre a causa del mio vestito troppo puttanesco, parlo' il meno possibile, e quando il sindaco,mi fece i complimenti per la mia bellezza ed eleganza, mia madre si volto' dall'altra parte per la vergogna. Finalmente l'uomo, ci condusse nel suo studio, per le firme di rito e i documenti necessari per il matrimonio, avvisandoci, che era valido solo nei confini svizzeri al momento, varcati i quali, tutto si sarebbe annullato, ma questo gia lo sapevamo. Avevamo solo fretta di concludere la pratica il piu presto possibile, dato si era fatta ora di pranzare, e iniziavamo ad avere un certo appetito. Concluso il rito delle firme dei documenti, ci baciammo, e da quel momento per la regione svizzera, eravamo marito e moglie. Uscimmo abbracciati stretti mentre mia madre, se ne stava in disparte indietro non al passo con noi, sempre imbarazzata e forse anche seccata dalla cosa. Era stata lei a voler partecipare al nostro matrinonio nessuno l'aveva costretta mi dissi, peggio per lei.
Trovammo una pizzeria, e ci fermammo per magiare prima di ripartire per Milano e rientrare in Italia. Mamma anche a tavola, non manco' di lanciarci le sue velenose frecciatine dicendo che non capiva a cosa serviva un matrimonio in svizzera, se poi in Italia non era valido. non raccogliemmo la sua provocazione, e ci godemmo la pizzata prima del rientro a casa. Rincasammo che era ormai pomeriggio inoltrato, stanchi dal viaggio, ma felici di esserci sposati. mAuro, volle mantenere la tradizione di portarmi in braccio oltre la soglia di casa, e mamma dovette trattenere le risate per la comicita' con cui l'uomo mi sollevo', non che fossi pesantissima, ma prendendomi in malo modo, quasi cascammo a terra entrambi. Finalmente piu comodi, cambiati d'abito, e stravaccati sul solito divano, potemmo rilassarci dopo una lunga giornata. Avevo voglia di mio marito, e glielo feci capire al volo, prendendogli il cazzo dai boxer, e infilandomelo tutto in bocca. Mi scostai i lunghi capelli da un lato del viso, guardando mia madre li accanto, e succhiando il duro e grosso cazzo di mio marito. Finalmente potevo chiamarlo cosi. Senza perdere altro tempo, mi alzai in piedi, a gambe larghe, mi misi in ginocchio su Mauro, stavolta faccia a faccia con lui e non dandole la schiena come la volta scorsa, gli misi le braccia al collo, e lo baciai sulla bocca, mentre il suo bel cazzo nodoso e duro, si infilava lentamente, scivolando piano, dentro il mio culetto. Volevo che mia madre vedesse che uomo mi ero scelta finalmente, e iniziai a darci dentro,stavolta anche Mauro in perfetta forma fisica, mi diede una mano, e iniziai a sospirare e saltellare sul cazzo del mio uomo a fianco a mia madre, che fingeva come al solito di non vedere. Io al contrario, avevo la testa voltata verso di lei, e le godevo in faccia sempre piu forte quasi urlando, dimenandomi, cavalcando il cazzo del mio uomo con passione e con amore. Mi son data cosi da fare, che pure mamma ha dovuto arrendersi all'evidenza dei fatti, e riconoscere che era vero amore quello a cui stava assistendo li a pochi centimentri da noi. Alla fine si decise e da dietro le lenti dei suoi occhialoni da vista, ci fisso' ci guardava finalmente senza piu fingere, senza piu fare la santarella, senza pudore, guardava sua figlia godere come una Troia che era, saltellando sul cazzo di suo marito. Sorrisi a mia madre, che per la prima volta da quell'evento che l'aveva sconvolta, mi ricambio' il sorriso, ero al culmine della gioia, e sbrodolai sulla pancia del mio uomo tutta la mia eccitazione, sporcandolo di sperma, mentre dopo altre stantuffate, anche lui si svuoto' le palle dentro di me, venendo con un sospirone lungo. Quello era VERO AMORE, e lo si riconosceva ad occhio nudo. Restammo abbracciati ancora con il suo bel cazzo infilato dentro di me, lo baciai nuovamente, poi rivolta a mia madre, la punzecchiai: "Allora? che hai da dire adesso? non parli piu?" le dissi cattivamente. Leisi tolse gli occhiali, e intanto che Mauro riprendeva fiato per la faticata fatta, disse: "Avevo torto... mi dispiace... spero che siate felici e che questo matrimonio duri a lungo." Mauro la ringrazio', io le sorrisi, stavolta sentivo era sincera. Peccato solo che il mio matrimonio con Mauro, duro' solo pochi mesi, prima che ci separassimo. Alla fine avevamo fatto il famoso passo piu lungo della gamba come si dice. Non eravamo fatti per durare insieme, e restammo amici nonostante tutto. Io tornai a fare la Troia con tutti gli uomini che incontravo come sempre, e mia madre dovette anche stavolta, abbassare la testa.
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Aggiunto: 3 anni fa
Utente:
«Salvaluc61 Mi avresti sposata pure tu? »
«Peccato non averti conosciuto»
«Voglio fare l'amore con te, è inutile che mi respingi ????»