Nicolas era davanti lo schermo del pc a farsi una pugnetta guardando il nuovo porno appena uscito di Gabbie Carter, la sua attrice porno preferita.

Le smanettate che si sparava su di lei erano dure, focose. Il sentire quel PAC PAC PAC della mano che sbatteva contro il basso ventre quando l’arto arrivava alla fine della minchia, eccitava persino lui stesso.

Il cazzetto gli restava bello dritto, all’insù e tutte le volte che schizzava (sempre abbondantemente grazie alle tettone della Carter), la sborra gli finiva sulla pancia ma qualche goccia superava il petto, fino ad arrivare in bocca. Nicolas aveva così la possibilità, non essendo un ricchione e quindi non avendo mai fatto un pompino a un cazzo anche più grosso del suo (ci sarebbe voluto poco), di assaggiare dello sperma. In questo caso era fortunato, trattandosi del proprio e la cosa non lo schifava più di tanto, nonostante il sapore fosse acido e salato.

Era ossessionato da Gabbie e dal porno in generale. Se lo menava tre, quattro volte al giorno, d’abitudine, ma, e accadeva di rado, anche di più. Non bisogna però pensare che Nicolas fosse uno sfigato malato di figa perché non poteva averne. Non era un brutto ragazzo ed era affabile e simpatico. Semplicemente si ammazzava di sane pugnette perché gli piaceva godere e in questo nessuno ci troverebbe nulla di male, tranne, forse, qualche bigotto rompi palle.

Restando sul tema delle palle, Nicolas ce le aveva ben proporzionate e sode, non flosce e pendenti, come quelle di molti. Oscillavano con grazia, si potrebbe dire, quando si segava. Amava legare a queste un laccio di scarpe, isolandole dall’attaccamento col cazzo, così da renderle più sensibili ed accentuando in questa maniera il proprio piacere. Ci sapeva fare con l’auto erotismo, era indubbio. Si conosceva bene, alla grande, direi.

Il motivo per il quale, però, Nicolas era particolarmente legato sessualmente alla Carter, non erano solo le grandi tettone naturali, ma il viso di lei. Il fatto che la ragazza fosse di bell’aspetto importava poco, o, comunque, non era fondamentale. Tutte le attrici porno sono delle fighe assurde, ma questa aveva qualcosa di unico, unico per Nicolas, si intende. Assomigliava in maniera imbarazzante, incredibile, a una sua amica di cui era da tempo invaghito e alla quale non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi. Solo il viso era uguale, il fisico un po’ meno e di certo le tette, la loro misura, era ben distante: una, la Carter, una quinta naturale, Carmen, la sua amica, una seconda piena.

Nicolas si faceva un sacco di pugnettoni anche e soprattutto su Carmen. Prendeva le sue foto dai social, quelle in costume e i primi piani del viso, le stampava e ci sborrava sopra chiamandola puttana, troia e dicendogliene di tutti i colori.

Da quando aveva scoperto, poi, che Gabbie le assomigliava così tanto da poter pensare che fossero delle gemelle, causa pure la medesima età, separate alla nascita, gli sembrava di veder scopata di brutto la sua amica, che di cazzi prendeva solo quello del fidanzato storico, uno che, a detta di molte, era un vero e proprio stallone con un palo davvero notevole e che in paese se l’era scopate quasi tutte, anche quelle sposate. Leggenda, verità? Forse la giusta risposta sta nel mezzo, come sempre. Ma di questo poco ci importa e quindi non ne parleremo più.

Un’altra cosa, c’era, che Nicolas amava fare per farselo venire in tiro: mettere di fianco le foto della Carter con quelle di Carmen, la sua amica e schizzarle contemporaneamente.

Il giovane aveva una ragazza, stavano insieme da qualche mese. Lei era brutta, sovrappeso, ma serviva a Nicolas per sfogarsi. Dato che era una tipa che gli faceva il filo da tempo, non fu difficile per lui usarla per i suoi scopi. Infatti, quando la chiavava, la chiamava Carmen o Gabbie. La poverina sapeva chi era la prima ma ignorava chi fosse la seconda, la sua identità e professione, soprattutto. Si sentiva mortificata nel vedere che la persona con cui stava, ogni volta che la penetrava chiudeva gli occhi, non la guardava mai e abbassava le palpebre, immaginando di ficcarlo a Gabbie o, peggio ancora, a Carmen. Lei lo lasciava fare. Provava un sentimento per lui e quindi accettava suo malgrado la situazione pur di compiacerlo.

Della pornostar, Nicolas aveva comprato, pagandolo un sacco di soldi e facendoselo venire dall’America, un masturbatore con alla base il calco in lattice della vera figa di Gabbie. Ficcare il cazzo lì dentro significava, almeno in parte, ficcare il cazzo dentro la vagina della sua attrice porno preferita. Non era a conoscenza se Carmen avesse un ciunno simile, ma faceva lo stesso.

Tra i vari blog che Nicolas frequentava e a cui era iscritto, blog a sfondo pornografico, ce n’era uno che era il più popolare e visto il numero importante di utenti, c’erano diversi thread di gente che si offriva di pisellare o tributare, o meglio ancora, video tributare, foto, non per forza di nudo, in cui si vedeva il viso o la figura intera della tipa di turno da sputtanare. Molti degli annunci erano di persone poco o per nulla serie, in quanto si facevano mandare gli scatti solamente per vedere la ragazza e poi non restituivano la foto pisellata o tributata.

Dopo una lunga ricerca, Nicolas riuscì finalmente a realizzare il suo sogno. Carmen non eccitava solo lui, ma anche altri utenti e questi si divertirono a poggiare la capocchia contro la bocca, le tette in costume della perversione, ossessione del ragazzo. Nel vedere quanto richiesto, Nicolas non poté fare altro che impugnarlo e sbatterselo con foga con la mano, come se non ci fosse un domani. Il liquido pre seminale gli aveva lubrificato la cappella a tal punto che dei schizzi gli volavano via a ogni colpo e un filo biancastro cominciò a scendere giù, sempre più giù, senza mai staccarsi, fino ad arrivare a toccare terra. Come se non bastasse. Telefonò alla sua fidanzata, al lavoro in quel momento, faceva la cassiera in un supermercato, e le disse quanto stava facendo. Lei dovette allontanarsi un minuto per stare al cellulare, rischiando il posto, e consentire al suo fidanzato di farsi una pugnetta.

La chiamava Carmen e le diceva che si stava segando su di lei. Dall’altro capo del telefono, la giovane quasi piangeva. Mai era stata umiliata così tanto e si domandava il perché stesse ancora con un tizio a cui di lei non importava nulla ma che la usava come zerbino per le sue perversioni.

Nicolas ansimava di pancia al telefono e muoveva il bacino come se stesse scopando, ma il cazzo gli entrava e usciva dalla sua stessa mano.

Era lì lì per sborrare ma si tratteneva, voleva godersele a lungo le foto che aveva ricevuto. Il pensiero che Carmen avesse fatto eccitare altri uomini, rendendoli dei porci, lo esaltava mandandolo in estasi.

Gli occhi ruotarono all’insù e un potente schizzo colpì i fogli che aveva stampato, spostandoli, tanto fu rude il getto. Lo sburro continuava a uscire a fiotti e Nicolas lasciò cadere a terra il cellulare, mentre con la mano libera, istintivamente arrivò a stringere i coglioni, come a volerli strizzare per far uscire fino all’ultima goccia.

Quando ebbe finito, era esausto, aveva il fiatone. Raccolse da terra il telefonino. La sua ragazza era ancora in linea. Senza dirle nulla, riagganciò. Non era orgoglioso di quanto aveva fatto. Non solo per quanto riguardava la fidanzata, atteggiamento orribile, ma anche per le commissioni sulle foto di Carmen, che la sputtanarono in rete.

Si sentiva in colpa e non sapeva come rimediare, né se era possibile farlo. Paventava che la cosa avrebbe potuto creargli dei problemi con la legge.

Quasi come fosse un medicinale, una cura, prese il masturbatore e ci ficcò con difficoltà dentro il cazzo moscio. Accese il pc e selezionò a caso un video della Carter. Non voleva pensare a quanto fatto poco prima e cercava delle distrazioni.

Riprese a masturbarsi ma il piacere era stato sparato via qualche istante prima. Riuscì lo stesso, pure a cazzo moscio, a sborrare una seconda volta ma questa seconda volta non gli diede soddisfazione alcuna!

Ci dormi su, speranzoso che al risveglio il suo stato d’animo sarebbe stato migliore e che quel peso sullo stomaco se ne sarebbe andato.

Si destò nel tardo pomeriggio. Diede un’occhiata ai social e su Instagram notò che Carmen stava facendo una diretta. Trasmetteva da un evento poco lontano da casa di Nicolas. Lei si vedeva e non vedeva, dato che girava e rigirava la cam dal suo viso a quanto stesse assistendo. Aveva un top bianco un po’ scollato. Fu sufficiente a Nicolas per farglielo divenire turgido una terza volta e a farglielo scapocchiare nuovamente. Chiuse e si ricollegò con un altro account, uno che usava per seguire attrici porno e sexy star o per mandare messaggi di natura molesta a questa o quella ragazza, con tanto di foto del cazzetto in tiro.

Lasciava dei messaggi spinti sulla chat pubblica. Non essendo Carmen una vip o una influencer, ma avendo il profilo pubblico, senza alcuna restrizione, gli utenti che si erano collegati per vedere la sua diretta non erano tantissimi e ancora meno quelli che le scrivevano, quindi tutti potevano leggere quanto Nicolas le inviava, dato che il contenuto non scorreva via rapidamente.

Carmen lesse i messaggi ma non fece nulla per bloccare chi glieli spediva. Nicolas, che era certo che sarebbe stato bloccato, si eccitò oltremodo quando vide che così non fu e incominciò a pensare che a lei, essere trattata pubblicamente a quella maniera, piacesse.

D’improvviso il cazzo prese una bella erezione e tornò duro come se in quella giornata non avesse sborrato mai. Nella chat si potevano leggere solo messaggi offensivi e porci. Stranamente, Carmen faceva finta di non badare a quel che le stavano inviando e fece in modo di mostrare, così come le veniva chiesto, il top, o meglio: la scollatura del top. Si intravedeva il canale delle tette. Forse era vero che attizzava anche lei sapere di essere una tipa provocante, di essere una desiderata.

Visto che l’evento era un evento musicale, Carmen cominciò a saltellare. Le bocce principiarono a ballonzolare facendo uscire, seppur di poco, l’areola, la parte alta dell’areola, dal reggiseno. Nicolas stava registrando la diretta era intenzionato a sputtanarla e mettere il contenuto su internet.

Oltre gli insulti, per giungere all’orgasmo, il ragazzo accese il pc e avviò un porno di Gabbie Carter. Sentire la sua attrice preferita gemere mentre sparava una spagnola o lo prendeva in culo e vedere contemporaneamente la sua ossessione, Carmen, in diretta, dove teneva sempre di più la cam sul suo viso e corpo, attendendo nuovi messaggi spinti, facevano viaggiare il braccio di Nicolas a una velocità assurda. Ci diede dentro talmente tanto di brutto che arrivò a spezzare, senza neanche rendersene conto, per la foga, il velopendulo. Il sangue gli scese sulla minchia e sulle mani. Il liquido caldo non fece arrestare il giovane che, nonostante il dolore non voleva perdere l’occasione di schizzare in piena faccia, anche se attraverso uno schermo, la sua ossessione proibita, avendo ora capito che lei, cosa che ignorava fino a qualche istante prima, era una porca vogliosa, che amava essere insultata e sottomessa.

Carmen, in effetti, e non si poteva non notarlo, più leggeva i messaggi di Nicolas, gli unici in chat, e più la cosa la scaldava, tanto che arrivò a mordersi il labbro inferiore.

Nicolas sborrò e l’appiccicaticcio delle mani che era un misto tra sangue e sborra, si riversò in parte sullo schermo del telefonino.

Sfregò il cazzo su questo una volta terminato, come a voler pulire il suo arnese sul viso di Carmen. Passava la capocchia sulla sua bocca, che continuava a mordicchiare il labbro e ad attendere il prossimo messaggio.

Nicolas uscì dalla diretta e, contemporaneamente, anche la ragazza la terminò. Lei non sapeva chi fosse quello sconosciuto che gliene aveva dette di tutti i colori, ma una cosa era certa: gli aveva procurato un sacco di piacere!
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