Io ero una di questi, nella stazione radio dove attualmente lavoro, ci sono molti uomini e anche qualche donna. Io per il mio aspetto androgino, sono subito stata inquadrata male la diffidenza era scontata per una che esteticamente sembra donna, ma che quando apre boca ha il timbro maschile. Molti hanno pensato fossi Transgender, e mi guardarono male al primo impatto. Col passare del tempo, fortunatamente son riuscito a farmi amicizie tra i vari colleghi e quell'aria di diffidenza mista ad alienismo, che mi portavo dietro scomparve. Tra i tanti colleghi con cui ho subito legato, ce ne stava uno in particolare chiamato Diego (nome di fantasia per ogihe questioni di privacy). Diego, un conduttore sportivo di circa sessant'anni, con secoli di esperienza in radio anche imprtanti, mi ha subito preso in simpatia, fors anche troppa, e anche se i nostri lavori erano opposti, lui si occupa di sport, io di musica Rock, nelle varie pause e nei momenti di break, ci siamo scambiati piu volte confronti e confidenze.
Diego non ha mai nascosto il fatto di essere bisessuale, e di trovare attrazzione per Trav e Trans femminili, nonostante io gli avessi spiegato di non essere ne uno, nell'altro, aveva sempre trovato una certa attrazione nei miei confronti, pur tenendo sempre un comportamento rispettoso e professionale. Ogni tanto, gli scappava la manona sul mio culo, cosi per scherzare mi dava delle pacche o sculacciate che ormai avevo preso come il suo segno di stima e affetto, lo faceva senza malizia per scherzare, e lo avevo capito non mi dava fastidio. Arriviamo dunque, al periodo interessato della faccenda, quel novembre 2020 che non ho ancora dimenticato e difficilmente dimentichero', anche se ora io e Diego per ovvie ragioni ci siamo un po allontanati dopo quell'episodio fortuito.
Avevo molti problemi, e il sesso non era certo il primo dei miei pensieri, mia madre era appena deceduta in una RSA all'eta' di novantadue anni, anche se era un decesso annunciato, dato stava male da mesi, ed era stata operata due volte. Quando muore un parente stretto si sa, pratiche carte e burocrazia sono infinite, con sta faccenda del Covid poi, mi e pure stato impossibilitato seppellirla o meglio tumularla, dato e stata cremata come da suo desiderio. Andavo lo stesso al lavoro, non ho molte entrate e devo mantenermi vivendo solo, non ho molte fonti di guadagno, quindi chiesi al mio capo di lavorare nonostante il lutto appena arrivato. Come ripeto, il sesso era lontanissimo dai miei pensieri e non avevo certo in mente quello che poi accadde, ma successe.
In un periodo dove gli incontri sono proibitivi, e le distanze vanno rispettate, dove si gira tutti mascherati con il viso coperto pure sul posto di lavoro, e logico che prima o poi qualcuno abbia dei colpi di testa, anche se magari improvvisi e inaspettati, specie chi scopa poco e ha sempre voglia di far sesso. Fui mandato in archivio al piano sopra, la radio e suddivisa in vari piani di un palazzo, dove ci sono gli studi, gli archivi, e la direzione. Gli archivi sono all'ultimo piano, gli studi al primo, e la direzione, al pian terreno. Questo, per darvi un quadro della situazione piu chiaro possibile. Come detto poc'anzi, fui mandato in Archivio per sistemare dei files e dei CD che ancora si usano in certe radio anche se ormai quasi tutti utilizzano gli Mp3 con cui lavorare. L'ascensore, e aziendale, uno di quelli con le porte a scomparsa, tutto grigio azzurrino sfumato capiente per trasportare anche carrelli di materiali su e giu dai piani.
L'interno spazioso, con una maniglia per appoggiarsi e una tastiera numerica grande con il led per i numeri. Prima che l'ascensore si richiudesse, fece in tempo ad entrare il Diego, che con rigorosa mascherina in volto come me,mi chiese di aspettarlo. Fece una corsetta e mi raggiunse dentro l'abitacolo. Mi domando' se andassi su in Archivio, e glielo confermai. L'uomo mi disse che doveva farci una scappata per del materiale da consultare, non ci trovai nulla di strano, e fui felice di avere della compagnia almeno con cui scambiare due chiacchiere. Aperta la porta, entrammo nell'archivio, una sala ampia e buia, senza finestroni, dove l'unica luce era quella a neon delle lampade sul soffitto.
La porta della sala archivio, era di apertura con un codice da digitare e da inserire una carta che tutti i dipendenti portano al collo, una card di platica con sopra nome cognome e ruolo del dipendente, sempre tenuta in bella vista per evitare problemi col personale di sicurezza. Entrati, e accese le luci, mi diressi verso la postazione dove ero stato assegnato per il riordino dei CD e lo smistamento files al computer centrale. L'uomo mi segui', dandomi la solita pacca sul culo, e dicendomi che oggi ero piu sexy del solito, mi prendeva in giro, avevo sempre le solite cose pantaloni attillati in pelle con stivaloni da cowboy fuori dai pantaloni, una felpa nera larga, i lunghi capelli sciolti, e un filo di trucco, niente di diverso dai soliti giorni in cui mi vedeva girare per gli studi, ma i complimenti dell'uomo continuarono, fino a che, abbassata la mascherina, tento' di baciarmi senza ritegno.
Quella era l'unica sala della stazione radio, a non essere controllata dalle telecamere di sorveglianza, e l'uomo lo sapeva quanto me. Gli dissi scostandolo bruscamente, di smetterla di fare il cretino, e di lasciarmi lavorare, ma Diego qual pomeriggio aveva troppa eccitazione addosso, mi prese tra le sue braccia e tento' di baciarmi una seconda volta, lo respinsi nuovamente, ma ero imprigionato tra le sue braccia forti, io che di forza ne ho, ma di volonta' poca in certe situazioni, poco a poco, continuando a protestare, mi lasciai passivamente andare senza nemmeno accorgermene lo stavo limonando con le nostre lingue una nella bocca dell'altro. Ma che cosa mi fai fare dai... gli dissi, ma l'uomo era troppo accaldato, mi toccava dicendomi che mi voleva, che non faceva l'amore da tempo colpa del Covid, sapevo era separato ma non pensavo avesse problemi a trovarsi con chi fare una sveltina ogni tanto, e invece pareva proprio in crisi di astinenza forzata.
Sapevo che li dentro, nessuno ci avrebbe sorpresi, se avessero tentato di entrare, prima che la porta automatica si fosse aperta, un avviso sonoro, ci avrebbe avvertiti, telecamere come ho spiegato, non ce ne stanno li dentro, e quindi in un momento di debolezza carnale, gli ho buttato le braccia al collo, baciandolo con passione. Non baciavo e non mi facevo piu toccare da un uomo da anni ormai. Non ho certopensato al lavoro che dovevo fare o ad altri pericoli, mi son semplicemente abbandonata come una vera femmina farebbe col suo amante di turno, alla passione che mi aveva travolto tra le forti braccia del mio collega.
Senza staccarci l'uno dall'altro, ci siamo abbassati i pantaloni a vicenda, prendendo in mano i rispettivi cazzi duri, masturbandoci senza staccare le nostre labbra. Mi son trovata in un vortice di passione dimenticato che tornava a galla dopo anni di assopimento, e stato come l'eruzione di un vulcano all'improvviso. Il maiale, mi ha fatta salire con una gamba scomodamente per la presenza dei pantaloni in pelle abbassati e degli stivali, al tavolo scrivania li accanto, mentre lui da dietro tenendoselo con la mano, cercava di penetrarmi cercando e trovando il buchetto stretto del mio culo, che da secoli, non veniva piu sfondato da un cazzo duro. Anche per quel motivo, faticammo non poco a farlo entrare, usando anche dell'olio per le cerniere delle porte, li sulla mensola a portata di mano, complice l'olio e la voglia che entrambi avevamo di fare l'amore, il suo bel cazzo inizio' a scivolare all'interno, prima la sua turgida cappella, poi il resto mi entro' a meta', facendomi come prevedibile, sussultare di piacere e ansimare forte.
Il porco sospirava il mio nome mentre mi abbracciava da dietro la vita con le sue braccia... Chris Chris Chris...ad un'altra sua spinta, ho chiuso gli occhi ansimando e sospirando nuovamente, mentre lui iniziava a stantuffarmi spingendo avanti e indietro tenendomi ben stretta a lui. Dio mio Diego, gli ho detto, mi stai facendo fare una pazzia..... l'uomo ha ribattuto che era lui pazzo di me, e che non poteva piu resistere alla tentazione di avermi, beh ora mi stava avendo gli risposi, e mi sarei concessa a lui totalmente almeno per quel lasso di tempo. l'uomo mi scosto' da un lato i lunghi capelli cercando le mie labbra, mi volto' la testa e mi bacio' mentre mi sfondava il culo. Forse non avrei dovuto, forse stavo facendo una cazzata, erano secoli che il cazzo di un uomo non mi penetrava, e risentirlo dentro di me, non so nemmeno raccontare, che effetto mi facesse. Certe sensazioni, non si possono raccontare ne a parole, ne scrivendole.
Lo chiamai amore, lui mi chiamo' amore, e fu meraviglioso sentirlo dentro me. Dite quello che volete, ma non mi sono affatto pentito di cio' che facemmo quel pomeriggio, anzi ne vado fiera come parte femminile del mio aspetto, e per quella maschile me ne fotto. Son nato cosi' Femboy, dall'aspetto androgino e dai lineamenti del viso da donna, ho sempre lottato per difendere il mio aspetto dai bulli e dall'omofobia dilagante, non mi son mai preoccupato di essere etero bisessuale o gay, sono solo etichette quelle, l'amore e il piacere non hanno nessun tipo di etichetta. Si puo amare indistintamente un uomo, come una donna senza farsi tante paranoie.
Io l'ho sempre fatto, ma avevo smesso per mia madre, per lei e una famosa promessa che le avevo fatto, una promessa che ho rispettato anche se qualche volta avevo rotto, e subito ripreso. Mamma e morta, e le ho sempre voluto bene e sempre gliene vorro', ma certe cose non si possono allontanare a vita, non lo trovo giusto, ne trovo giusto, togliere l'unica cosa che puo' dar piacere nella vita, L'amore e il Sesso. L'uomo forse per la troppa foga, mi ha scaricato un litro di sperma nel culo annaffiandomi completamente dentro, e venuto il poveretto con un sospirone, mentre si svuotava le palle dentro il mio sederino ormai bene slabbrato dal suo cazzo ancora bello duro. l'ho allontanato accovacciandomi davanti a lui, prendendo in pugno quel cazzo ancora gocciolante, e infilandomelo dentro fino in gola, per farmi scaricare nuovamente cio' che restava della sua sperma calda che ho ingoiato fino all'ultima goccia, alla faccia del Covid e delle restrizioni imposte dalla pandemia.
Solo quando il suo cazzo ha iniziato ad afflosciarsi nella mia mano, solo allora l'ho mollato facendomi aiutare a rialzarmi da lui, ci siamo guardati dritti negli occhi, e abbiamo riso come due cretini. Ci siamo ricomposti, ripuliti con qualche straccetto trovato all'interno della sala Archivio, e ci siamo fatti nuovamente una risata sopra. Sei uno stronzo pero', poi gli ho detto sempre sorridendogli, e lui mi ha risposto a tono, e tu la solita puttana. Erano dei complimenti tra coleghi quelli? non lo so, cio che so, e che da quando lui uscii dalla porta dell'archivio, per un comune accordo tacito, ci siamo evitati per qualche settimana, poi sono arrivate le feste di natale e fine anno, e non ci siamo piu visti. Per la notte dell'ultimo dell'anno, mentre ero a casa mia verso mezzanotte, ricevo un suo messaggio Whatsapp che diceva: E stao meraviglioso in archivio, ma credo che ora sarebbe meglio per entrambi evitare di vederci, non vorrei innamorarmi di te sarebbe un grave errore, tanto piu che siamo colleghi di lavoro. Buon Anno! Mi aveva letto nel pensiero, e gli risposi con lo stesso tono. Dai primi di gennaio stio lavorando da casa in Smart Working, e ho saputo da delle colleghe, che Diego ha chiesto di farsi trasferire ad un'altra filiale della stessa emittente. Forse e meglio cosi', quando tornero' in sede, almeno evitero' l'imbarazzo di averlo sempre accanto. Se volete scamiare due chat con me mi trovate su Telegram al solito contatto @ChrisFemboy
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Aggiunto: 3 anni fa
Utente:
«Ho vissuto ormai ho chiuso con quella vita da secoli»
«E meno male che lo avevi promesso a tua madre, ed anche a me avevi detto che non volevi rapporti...tutte bugie.»
«Qualche errore di battitura in effetti esiste, quando si butta giu di fretta e di getto senza poi ricontrollare e cosi'. »
«Vivi storie incredibili
Sei yn fortunato»
«Nonostante qualche errore di battitura rimani sempre la solita vaccona cara Chris. Bel racconto e fortunato il tuo collega che ha potuto approfittare di te.»