Tre giorni d’amore, parte seconda, l’incontro
La notte era stata un incubo. I pensieri si rincorrevano come cavalloni nel mare in tempesta, la tensione aumentava
fino al punto di farmi venire un feroce mal di testa.
Scendo dalla camera dell’hotel e vado a fare colazione, è presto sono le 7,30 lei arriverà non prima delle 9. Cosa le dico? Cosa faccio? Intanto le do il buon giorno tramite whatsapp, lei mi risponde che ha dormito pochissimo e che non vede l’ora di incontrarmi, e che potrebbe avere qualche minuto di ritardo.
Me la immagino tesa, trafelata, vestita chissà come. La ho vista cento volte in cam ma non ho idea di come sarà dal vero, so che non è molto alta, che ha i capelli neri, mossi, due occhi marroni che spizzano scintille. Sia come sia, so che mi vuole bene e le piaccio, questo è ciò che importa.
Mi siedo sul poggioletto della mia camera, ho rifatto il letto in maniera da non far vedere troppo disordine, ho avvisato il portiere di non rifare la camera, insomma voglio essere lasciato in pace. Il cellulare è pronto per fare le foto, se lei vorrà.
Guardo fuori il mare ,l’onda lunga, la sabbia e gli ombrelloni e le macchine passare cercando la sua, ma è ancora presto. Lo stomaco è sottosopra, altro che colazione!
La vedo arrivare, finalmente, con la sua utilitaria guidando veloce: anche lei ha fretta di vedermi!
Guardo mentre entra nell’hotel e la aspetto dalla porta, ci mette un po a salire, poi sento bussare, le apro ero già pronto dietro la porta. Il cuore salta qualche battito.
Mi guarda con quello sguardo da cerbiatta, la guardo e sorrido. Si butta tra le mie braccia e mi stringe fin quasi a fare male, io ricambio l’abbraccio; sento il suo respiro ansante, il suo tremore, quasi una paura.
Si scoglie dall’abbraccio, mi guarda fisso negli occhi e mi bacia, con forza con passione con amore. Mi sussurra ‘ti amo ’ , le rispondo ‘anche io ti amo ’ , scoppiamo a piangere a dirotto. Le lacrime scorrono senza freni i cuori scoppiano, piangiamo senza ritegno, ci guardiamo, ci abbracciamo ripetutamente, le accarezzo i capelli, il viso, il naso … è piccolina sembra dimessa, una cerbiatta desiderosa di affetto. Non so che fare……lascio che sia l’istinto a guidarmi.
Ci sediamo sul letto, lei mi guarda e i suoi occhi da dolci diventano ardenti, passionali, pieni di desiderio. Mi sbottona piano piano la camicia, me la toglie. Mi bacia il petto, i capezzoli strappandomi brividi di piacere.
La fermo e faccio io la stessa cosa con lei, sbottono piano piano la camicetta le bacio il collo e i lobi delle orecchie, scendo a baciare il decolletee, le lascio il reggiseno.
Lei comincia ad ansimare mi tocca il cazzo sopra i pantaloni, cazzo che non ha nessuna intenzione di ergersi nonostante la voglia, vince ancora il cervello. Cazzo come sono fratto male neanche a scopare sono più capace.
(ricordate cosa mi aveva detto mia moglie?)
Lei sorride e mi dice ‘non ti preoccupare, succede’, continuo a spogliarla, la lascio in reggiseno e mutandine e io con lo slip. Ci baciamo e ci accarezziamo a lungo, le succhio le tette lei sospira forte, passo la lingua sulle areole, sotto il seno, sulla pancia, lei si contorce dalla voglia e geme forte. Le tocco il grilletto, come me lo ricordavo era esposto come un piccolo cazzo, lo titillo con le dita: lei si inarca e urla di piacere. Mi butto quindi in mezzo alle sue cosce e la lecco tutta con gusto, avendo cura di non farla venire per aumentare il suo piacere (ricordate che lei è anorgasmica?), smania, sbatte come un pesce fuor d’acqua, ma non la faccio godere, urla strozzate escono dalla sua bocca. Dal grilletto scendo alle grandi labbra, le apro con la lingua che passo delicatamente su ogni piega e anfratto della sua succosissima figa. Entro dentro, la scopo un po con la punta, raccolgo il suo dolcissimo miele che cola copioso, ritorno sul grilletto e lo succhio come se fosse un piccolo cazzo: non ce la fa più!
Passo con la punta della lingua nell’incavo delle cosce, girando intorno al suo fiore di carne, scendendo fino alle ginocchia e tornando a torturare i capezzoli.

Mi fa togliere e comincia una lenta danza, strusciandosi sul mio corpo, nuda, calda, disponibile, vogliosa. Mi struscia le tette sul viso, sul petto, sul cazzo. Mi accarezza e mi bacia ovunque.
Finalmente il mio uccello da segni di vita, lei lo nota e sorride, si accuccia e lo bacia sulla punta, sull’asta, sulle palle
senza mai staccare gli occhi dal mio viso per guardare la mia espressione (ricordate anche che nessuna mi aveva mai fatto un vero pompino). Mi succhia la cappella, lo ingoia, fa turbinare la lingua su tutto il glande tenendolo in bocca,
cerca di forzare il buchino, trastulla il filetto, succhia le palle vorace, mi fa letteralmente impazzire di piacere, sensazioni che mai avevo provato prima.
Finalmente il mio cazzo è pronto, è in tiro e entrambi non vediamo l’ora. I ricordi di casa, della moglie, di tutto quanto ho lasciato indietro finalmente scompaiono, mi sento per la prima volta UOMO, amato e desiderato.
Preparo il cellulare alla ripresa di ciò che accadrà
La faccio stendere, la guardo fissa negli occhi e la penetro nella più classica delle posizioni, sopra di lei a braccia tese.
Lei sospira forte, una lacrima le scende e un sorriso le compare sul viso. La sento: calda, bagnata, vogliosa, stretta quanto basta da farmi godere quasi subito, ma so trattenermi.
La scopo molto lentamente, facciamo l’amore come due amanti, guardandoci in viso. Ogni tanto il mio sguardo vaga sul suo corpo a bearsi delle tette sode e con i capezzoli ritti, il suo ventre piatto e la sua figa , totalmente depilata tranne una sottilissima striscia di peluria rasa) che si sta godendo il mio cazzo luccicante di goduria. Piano piano il suo piacere sale, i sospiri diventano più forti gli occhi ogni tanto su chiudono, la bacio più volte, ma non faccio altro, voglio che si goda il cazzo, solo e soltanto quello, voglio farla godere per la prima volta. Prendo il cellulare e comincio a filmare la scena, voglio che il suo primo orgasmo se lo ricordi per sempre. Ad un tratto sento la figa che si contrae, diventa spugnosa, sembra mungermi il cazzo, lei sbarra gli occhi e mi dice : oddio godooooooo, si godo godo godo godooooooooooooooooo, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, e mi sbrodola tutta allagandomi l’uccello che continua a stantuffarla lento e continuo. Un momento indimenticabile: me lo ricorderò per tutta la vita, quegli occhi, quella bocca, la sorpresa di quella sensazione nuova tanto cercata ed adesso ottenuta e immortalata con un piccolo filmato sul mio telefonino. Si placa il suo l’orgasmo, esco da lei e ci abbracciamo forte forte e ci mettiamo a piangere, insieme, consci che i nostri problemi erano finti come una banconota da 7 euro. Lei non è anorgasmica: ci voleva soltanto una persona che con delicatezza e amore la facesse scatenare; e io non sono incapace di far godere una donna (alla faccia della mia EX) , anzi ci riesco benissimo, ed eccone la prova!
Lascio che si calmi, prenda coscienza del suo essere donna, delle sue potenzialità e degli orgasmi che la aspettano.
Ricomincio a baciarle le tette, passo la punta della lingua sulle areole e succhio le punte erette, con la mano tasto la fregna bagnatissima e stuzzico il grilletto, e lei riparte alla grande, adesso la faccio godere con la lingua mentre do tempo al mio uccello di riprendersi e tornare al suo posto. Non sono venuto è vero, ma l’emozione mi ha giocato il solito scherzo e il ragazzo si è ammosciato.
Le faccio un pompino al grilletto, passo la lingua negli anfratti tra le piccole e le grandi labbra, raccolgo il suo miele dolcissimo e schiocco la lingua mentre la guardo negli occhi: lei mi guarda e mi sussurra ‘porco!’. Che ci posso fare se mi piace la spremuta di passera? E’ una colpa? Non credo proprio! Dopo tutti questi ghirigori torno a soffermarmi sul bottoncino e lo attacco a tutta forza in punta di lingua veloce, saettante, e tra urli e gemini mi prendo in bocca un’altra sborrata sua che la lascia stordita. Vengo, siiiiii, godooooooo, mmmmmm che lingua! E io sorrido, felice.
Che dolcissima troietta che è, splendida davvero.
Mi stendo al suo fianco la bacio facendole sentire il suo gusto, lei mi guarda e gli occhi le scintillano, si alza e si attacca al mio cazzo come se fosse una ventosa, in un attimo diventa duro e dritto sotto i suoi sapienti colpi di lingua sulla cappella, sull’asta, sulle palle. Succhia delicatamente spesso guardandomi negli occhi, passa la lingua sul filetto, sulla punta, cerca di forzare il buchino: io sono tutto un brivido, un piacere fortissimo, una estati incredibile.
Si stacca e si siede sul mio cazzone lucido della sua saliva e danza andando su e giù, questa volta convinta e a occhi chiusi, gustandosi la chiavata nel suo intimo quasi se nulla esistesse al di fuori. Di nuovo il suo respiro si fa ansante, geme di piacere e di nuovo grida, con il cazzo conficcato profondamente nella figa: Sborroooooooooooooooooo
di nuovo! Ancora! Godoooooooooooo siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii. WOWWWW!!! Adesso chi la ferma più? Mica si toglie il palo che ha dentro, continua a muoversi strizzandosi i capezzoli, palpandosi le tette, succhiandosi un dito come se avesse bisogno di un altro cazzo che le tappi la bocca. Altri orgasmi a ripetizione…..mamma mia! Che donna splendida, lei si che sa dare piacere a un uomo, basta guardarla come chiava, la gioia che ti da e ti trasmette.
Si toglie stremata e si rilassa al mio fianco, mi giro verso di lei e la accarezzo, sarei tentato di mangiargliela tutta di nuovo, ma mi ferma e mi dice: no, adesso lo voglio a pecorina. Oh mamma, penso, e chi ce la fa più a trattenersi?
Si mette carponi e glielo infilo tra le cosce ma prima lo struscio sul grilletto, sul buchetto, glielo faccio sospirare. mentre le tocco il buchetto dietro, le pastrugno le tette, la chiavo lungo e profondo cercando di resistere, le schiaffeggio le natiche le graffio la schiena e muovo il cazzo su e giù oltre che avanti e indietro; mi sborra addosso un altro paio di volte con urletti convulsi, la figa le fa ciac ciac bagnata fradicia, ma io continuo imperterrito a pomparla anche se ho il cazzo in fiamme.
Si leva di nuovo e mi dice di scoparla da sopra, vuole che le venga sulla pancia, vuole vederla e sentirla; bene, le rispondo, non ce la faccio più in effetti. Non so cosa mi prenda, ma comincio a sbatterla con violenza senza tregua e senza rispetto, lei spalanca gli occhi e mi dice: siiiiiiiiiiiiii continua così , dai dai che vengo ancora, tocca a lei graffiarmi la schiena e le natiche, le spalle e gode subito con un urlo strozzato e gli occhi sbarrati, io non resisto più e sento che il mio seme sta arrivando veloce, levo l’uccello dal nido e lo metto sulla sua pancia mentre gli schizzi di sperma arrivano a segno: pancia, tette, bocca, capelli, grido il mio piacere, finalmente, la mia prima volta VERA….godooooooooooooooooo sborroooooooooooooo ahhhhhhhhhhhhhh. Lei mi guarda e sorride contenta, mentre si porta alla bocca gocce del mio sperma Tocca a me dirle: porca!
Un’ora e mezza di sesso fantastico, mai provato prima un piacere tale, sia fisico che mentale. Rilassati, fianco a fianco, tenendoci per mano ci guardiamo e sorridiamo e andiamo a farci la doccia insieme, tra pochi minuti lei deve andare via, purtroppo.
E io? Che farò?
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