Chi invece sembra sopportare pazientemente quel caldo è Brigitta, la fidanzata di Simona, che passa le ore distesa sul letto nella sua camera con il ventilatore che gira da ore sopra la sua testa muovendo l’aria che comunque calda resta ma almeno si muove e per effetto dell’evaporazione del sudore da un senso, passeggero, di refrigerio. Inoltre lei indossa slip e reggiseno poiché ritiene che siano gli indumenti adatti per vivere in quell’afa opprimente alleviata dal ventilatore.
Brigitta è in bagno sotto la doccia per rinfrescarsi dopo essere tornata da una giornata di studio che è sembrata più lunga del solito a causa per caldo persistente. Al rientro a casa si è denudata appena entrata in casa, ha baciato sulle labbra la sua fidanzata ed corsa sotto la doccia per levarsi il sudore che rendeva la sua pelle appiccicaticcia.
Brigitta è una ragazza di ventuno anni che studia all’università e lavora per mantenersi gli studi.
Ha conosciuto Simona casualmente proprio dove lei lavora saltuariamente. Simona ha invitato un aperitivo ad un’amica ma il borsellino, estratto frettolosamente dalla borsa ampia dove c’è di tutto e di più, è caduto a terra spargendo le monete sul pavimento. Per raccoglierle è venuta in aiuto Brigitta e nel raccoglierle hanno urtato vicendevolmente le testa senza volerlo ma senza farsi male, si sono scusate e si sono vicendevolmente toccate un braccio. Quello è stato il loro primo contatto in cui per chissà quale strano progetto del destino, è scoccato un qualcosa che le ha portate a fissarsi negli occhi e parlare più lentamente del solito come ad esplorarsi dietro le pupille. Quel giorno Simona non ha potuto fare a meno di pensare a Brigitta di cui ancora non conosceva il nome. L’amica che è al bar con Simona si è accorta di qualcosa; Simona tiene in mano il borsellino e parla voltandosi a guardare come se avesse riconosciuto qualcuno di cui di cui non ricorda se non che l’immagine del viso, inoltre uno dei manici della borsa non è al braccio, nelle risposte è breve ed il tono meno brillante rispetto ai momenti precedenti la caduta del borsellino. Per dirla in poche parole, Simona è rimasta incantata dalla figura di Brigitta.
L’indomani, da sola, Simona è andata a fare colazione in quel bar ed ha nuovamente visto quella ragazza. Si è seduta ad un tavolino avendo cura di sceglierne uno un po’ meno in vista ed ha approfittato di un attimo di minor affollamento per ordinare e chiederle il nome.
Al tempo Simona aveva un ragazzo ma le cose non erano messe bene. Due giorni prima dell’incontro fatale al PC le era venuto in mente di andare su un motore di ricerca e scrivere ‘storie lesbiche’, è entrata in uno die primi siti proposti ed ha visto dei film con due splendide ragazze che si amano facendo sesso. I film li ha visti tutti e l’effetto è stato immediato; si è parzialmente denudata e si è sgrillettata davanti a quelle immagini molto esplicite. Nella sua testa è comparsa la figura di una ragazza di cui non sa il nome e di cui non vede il viso.
Quel ditalino ha lasciato in lei una traccia silenziosa che nel momento in cui ha toccato il braccio della barista, dopo aver raccolto le monete, è riaffiorata in modo forte. Questo è stato il motivo del ritorno al bar. Infatti l’immagine avuta durante il ditalino si era completata.
Lasciata l’amica Simona è tornata a casa e, senza esitare si è denudata e stesa nel letto facendosi un ditalino, con relativo sgrillettamento furioso, pensando a colei che si chiamava Brigitta.
Dal giorno della colazione al tavolino c’è stata un’opera di seduzione da parte delle due che si sentono attratte reciprocamente fino a che sono uscite insieme e si sono aperte una all’altra scoprendo di essere innamorate.
Simona ha rotto con il suo ragazzo e Brigitta ha fatto altrettanto. Ne è seguita una convivenza che prosegue tutt’ora. Simona si è trasferita a casa di Brigitta ma non essendoci la possibilità di montare un letto matrimoniale, hanno deciso di avere ognuna la propria camera. D’inverno dormono insieme e così si scaldano tenendo a contato i corpi, d’estate ognuna nel proprio letto.
Il caldo di quel giorno estivo è attenuato dall’acqua quasi fredda che scorre a lungo sul corpo perfetto di Brigitta ed avrebbe fatto invidia a chiunque. Per avere refrigerio lei è rimasta un bel po’ sotto il getto e non solo per far scorrere l’acqua su di sé ma anche per divertirsi un po’ da sola stuzzicandosi lievemente in mezzo le gambe con una mano, mentre con l’altra stringe un capezzolo bagnato. Un brivido d’eccitazione le percorre tutto il corpo ed ha dovuto frenare la sua mano che stava già dirigendosi verso la sua fighetta bagnata non solo di acqua.
Uscita dalla doccia è rimasta in bagno qualche minuto a guardare il suo volto allo specchio, guardarsi i fianchi e le cosce mentre parte delle gocce d’acqua si sono già asciugate, infine, quasi controvoglia, ha messo intorno alla vita un asciugamano, come se non volesse asciugarsi ma continuare a restare bagnata, ed è andata in camera dalla sua fidanzata che in quel momento è sdraiata a pancia in giù con gli occhi chiusi assopita.
Ma Brigitta sa bene che la sua fidanzata è sveglia così le si è messa a cavalcioni sulle cosce.
Al contatto con la pelle fresca e le gocce d’acqua residue sulla pelle di Brigitta, Simona ha ripreso vita stiracchiandosi, allungando le braccia e lasciarsi baciare il collo dalla sua fidanzata che sopra di lei si stava già sfregando su una coscia. Il messaggio è chiaro: Brigitta vuole fare sesso con lei.
Simona per poter godere insieme a Brigitta, si è girata a pancia in su ed ha baciato appassionatamente e toccato tutto il corpo nudo della ragazza che le sta sopra.
La voglia di Brigitta è così tanta che, presa dalla frenesia, ha smesso di baciare le labbra di Simona per toglierle il reggiseno con un solo gesto, quasi strappandolo.
Alla sola vista delle sue belle tette Brigitta, all’improvviso, si è bagnata abbondantemente e mettendosi con le gambe su una di quelle del suo amore si è sfregata dapprima leggermente, poi con sempre più foga. Ma a lei basta, vuole di più ed allora, non soddisfatta, succhia con avidità i capezzoli di Simona che sotto di lei già geme di piacere. La sua fighetta intanto continua la sua opera. Si sfrega e sisbatte contro quella della sua fidanzata che però non è ancora totalmente nuda ma coperta da un carinissimo slip brasiliano in pizzo nero che impedisce l’accesso immediato al clitoride.
Simona è ancora assolutamente immobile e non osa muoversi, tiene gli occhi chiusi mentre le mani della sua amante percorrono il suo corpo dal collo all’ombelico e ricorda le tante volte che le ha sfilato i vestiti leggeri estivi che svolazzavano prima di posarsi a terra.
Brigitta solleva un po’ il corpo dell’amica per sganciare il reggiseno; avrebbe potuto farlo lei, ha pensato Simona, perché Brigitta armeggia sempre con la fibbia e rischia sempre di rompere qualcosa poiché i tessuti sono belli ed avvolgenti ma anche molto delicati. Questa volta ce l’ha fa al primo tentativo e Simona pensa che sia un buon auspicio, le sposta le spalline ed ha solleva le coppe di pizzo dalle tette improvvisamente nude facendo si che i capezzoli si induriscano a contatto della pelle fresca e bagnata di Brigitta.
Il reggiseno nel scivolarle tra le braccia l’ha riporta alla realtà. Nel silenzio della camera da lo sente atterrare sul pavimento come tante volte ma stavolta ha un tono diverso, chissà perché.
La sua lei allunga una mano per solleticare prima una e poi l’altra mammella.
Brigitta va sempre prima a sinistra, poi a destra ed ancora a sinistra ed infine a destra.
Nei preliminari, mai prima di quel momento, è andata più in basso, molto più in basso con le mani sul sedere premendo piano.
Simona non è sollevata dalle braccia di Brigitta ma fa di tutto per incoraggiarla. Allora si solleva di nuovo puntando i piedi sapendo cosa il suo amore voglia.
Solitamente dopo inizi simili, Simona guarda cosa le fa la sua amante quindi conosce quando è il momento di guardare ma stavolta non è ancora arrivato.
Respira leggermente non volendo rovinare ciò che sta accadendo, poi la spinge via leggermente e lei si allontana scendendo dal letto e la sente ridacchiare piano dall’altra parte della stanza.
Colei che è la sua fidanzata l’ha spogliata, l’ha vista spogliata, denudata molte volte.
A Simona è venuto da pensare che Brigitta non le ha mai fatto il culetto ma lei ha preferito non pensarci in quanto forse superfluo per il loro amore e si è detta che avrebbe potuto anche vivere senza, inoltre ha pensato che se si fossero sposate allora le avrebbe potuto chiedere di aprirlo per farle sentire nuove emozioni.
Circa il matrimonio Simona aveva accettato di farlo almeno un anno prima ma Brigitta non se la sentiva di fare un paso così importante.
Ritornando al culetto, Brigitta non l’ha mai avuto in dono dalla sua fidanzata eppure un dildo per la monta del tipo da allacciare in vita lo avevano e sarebbe stato facile.
Simona si chiedeva se la sua amante la stesse ancora giudicando per come appariva rispetto alle altre donne ed in particolare a quelle con cui lei aveva dormito e scopato.
Lo guardo che aveva Brigitta quel giorno alla luce della stanza l’è parso stupendo, da ragazzina, molto moderno; era da tempo che non lo vedeva e Simona ricorda che lo aveva visto in uno dei loro discorsi ‘di letto’ quando le aveva detto “Sì, adoro scopare ed amare le ragazze” come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Brigitta è rientrata nella stanza distraendo Simona riportandola alla realtà. Era andata in bagno a bagnarsi la pelle ed al ritorno è salita di nuovo sul letto, l’ha baciata, a lungo giocando molto con la lingua ed è andata a titillare il clitoride che si era nel frattempo molto sensibilizzato.
Si sono messe a 69 e, forse favorite dal caldo, le due raggiungono un intenso orgasmo a cui segue una lunga serie di baci.
Subito dopo l’estasi, Brigitta si accovaccia con la testa tra le gambe di Simona e con i denti inizia a morderle gli slip che le sono già d’intralcio in quel momento.
Dopo una serie di piccoli morsi, prende il tessuto leggero e trasparente che copre la fighetta della sua ragazza, e lo getta via.
Quando poi Brigitta si è trova sotto gli occhi la fighetta giovane e depilata di Simona non può non sorridere alla sua fidanzata che la guarda con un sorriso provocatorio pieno d’eccitazione.
Senza pensarci due volte Brigitta inizia a leccare le grandi labbra guardandola negli occhi per ricevere il consenso a continuare e godere del piacere che sta dando penetrandola più volte con la punta della lingua.
Simona al primo tocco ricevuto emette una serie di gridolini, di respiri profondi dando l’idea di essere sottomessa; sono suoni sottomessi che mano a mano diventano sempre più acuti per i continui piaceri che l’altra le dà. Con la lingua si dedica al clitoride che sembra pulsare come se volesse ricevere le stesse leccate che ha appena dato alle grandi labbra. Mentre lo lecca, Brigitta infila anche due dita spingendole il più a fondo possibile.
Simona reagisce inarcando la schiena e con le mani stringe le lenzuola.
Visto l’effetto che ha quel gesto, Brigitta decide di infilare anche un terzo dito e al tempo stesso lecca ovunque le capita.
Simona, preda di spasmi, chiede ancora di più alla sua ragazza che l’accontenta aggiungendo un quarto dito. Dopo una penetrazione ed una leccata interminabile, Simona viene bagnando tutta la bocca e le dita della sua fidanzata che, a veder quella reazione, si eccita maggiormente.
Lasciando Simona distesa sotto di sé, Brigitta va a mettersi in ginocchio davanti al volto di Simona che la guarda aspettandosi un 69, ma non era quella l’intenzione di Brigitta. Infatti si è auto-penetrata con la stessa mano che pochi istanti prima aveva usato per penetrare la sua fidanzata che ora è ferma incantata ad osservarla.
Brigitta non si limita a mostrale le dita che entrano in lei ma infila, un dito alla volta, sotto lo sguardo eccitato di Simona che continuava a leccarsi di continuo le labbra, anche le altre dita, e sposta poi il corpo poco più avanti in modo da posizionarsi sulla bocca di Simona che accoglie con piacere quella giovane e rosea fighetta umida.
Quando la lingua di Simona tocca il clito della sua amata Brigitta questa si inarca e solleva la testa chiudendo gli occhi per assaporare ancora di più il momento: Simona le ha messo tutta la mano dentro la figa.
Ora Brigitta è piena e Simona si gode lo spettacolo da vicino senza trascurare le leccate e la penetrazione con la lingua dentro quella vagina che ad ogni singolo tocco ha una scossa di piacere.
Sarebbe stato bello che in Brigitta fosse entrato anche un dildo ma sul momento non era lì vicino e per non interrompere il momento di piacere ha soprasseduto.
Simona è andata avanti per molto a leccare finché Brigitta, ormai raggiunti chissà quanti orgasmi, ha levato lentamente la mano dl culetto, si è voltata ed ha riappoggiato le labbra della bocca su quelle di Simona per baciare quelle labbra bagnate del suo stesso liquido.
Le due ragazze sono esauste ed il caldo contribuisce alla loro stanchezza ma l’età è dalla loro parte
Le ragazze si distendono sul letto a sbuffare ed hanno ricordato quando si sono conosciute.
Brigitta ricorda che il primo sabato di ogni mese i genitori, di solito, passavano a prenderla ed andavano da una giovane coppia amica di famiglia. Ha raccontato che per guadagnare qualche soldo, in più, il pomeriggio di quei sabati, faceva compagnia ai ragazzi degli amici come fosse una babysitter e si è rammaricata dell’allontanamento senza una precisa ragione dopo aver con loro giocato a tennis, fatto passeggiate in bici o visto un film.
Simona le ha spiegato che la motivazione la si poteva trovare nel fatto che lei era sbocciata lentamente davanti ai loro occhi passando da una ragazza adolescente stravagante, acne e maglioni enormi, ad una giovane donna sbalorditiva che sta per partire per l’università con una carica ormonale incredibilmente alta. Inoltre ora lei di sicuro non è quella ragazza anonima che si può incontrare da qualunque parte oppure in un centro commerciale oppure ancora trovata tra gli annunci.
Con lei Brigitta racconta i diversi modi sperimentati con cui trovare qualcuno da condividere, anche a letto, finché non ha conosciuto il ragazzo con cui stava prima di Simona. Brigitta è in vena di confidenze e racconta che tante volte ha pensato di essere al sicuro con Simona confidando che un maschio non sarebbe entrato nel loro ménage.
“Tu, piuttosto, raccontami come hai scoperto la tua omosessualità?”
“Non ricordo quando, ma ero appena una ragazzina di prima liceo. Sono stata baciata da una compagna di classe che mi ha fatto provare solo per curiosità. È stato tanto bello ma sul momento sconvolgente. Sono fuggita via quasi schifata e poi di notte, nel mio letto mi è ritornato quel bel sapore e la morbidezza di quelle labbra. Poi ho conosciuto un ragazzo e di questa mia compagna di scuola me ne sono proprio dimenticata fino a che …. sei comparsa ti aiutandomi a raccogliere le monete da terra”
Quel giorno, dopo l’episodio al bar, Simona torna casa stanca dopo una mattina di lezioni ma quello sguardo non lo dimentica. Per rendersi presentabile ad una collega di studi che doveva incontrare nel pomeriggio, si ha fatto una doccia rapida con acqua calda e si è rigenerata, ha indossato un leggings ed una maglia ampia e comoda, è uscita di casa.
Non ha voglia di guidare la sua vecchia Yaris e per di più il cellulare segnala traffico intenso lungo il tragitto, così ha optato per la metropolitana come al solito è piena di gente. Si è ritrovata subito schiacciata tra la gente in un vagone. Non molti minuti dopo, mentre cerca di farsi strada per prepararsi a scendere, assorta nei suoi pensieri, avverte all’improvviso un leggero tocco sul suo sedere. Non ha voglia di dare scandalo e fa finta di niente ma pochi attimi il tocco si è ripetuto sulle natiche. Inizialmente è leggero, ma poi è diventato una palpata in piena regola, allora si è volata cercando colui che pensava fosse un ragazzino arrapato o un vecchio libidinoso ma ha visto solo un paio di signore che chiacchieravano.
La sua attenzione però è caduta su una ragazza più o meno della sua età, particolarmente bella, con l’aspetto che denota molta classe. Quando questa giovane donna si è accorta del suo sguardo le sorride gradevolmente ed i suoi occhi la stregano.
Simona si trova in imbarazzo ma essendo arrivata alla fermata, appena aperte le porte, è dovuta scendere e così quei tocchi e l’immagine quella ragazza sono svaniti subito perché i pensieri erano altri.
Poiché l’impegno con la collega di studi era finito prima del solito, Simona ha fatto un giro in centro e poiché si avvicinavano le feste ha pensato di farsi un regalo intimo andando a comprare della lingerie. Non era decisa su che cosa acquistare però comunque è entrata nel negozio.
Quando la commessa ha mostrato alcuni capi, la porta del negozio si è aperta ed è comparsa la ragazza che avevo notato in metropolitana. Per lei è stata un’immagine unica che decisamente l’ha incantata. Il ricordo è affiorato e ora ha l’occasione di potersela godere con calma con gli occhi, fin nei dettagli. É poco più alta di Simona ma veramente di poco, i capelli neri corvini e lunghi le cadono sulle spalle ed indossa un lunga giacca grigia chiara, la cui forma è simile alla sua, sotto al quale si nota un vestito nero con abbinate calze in tinta ed un paio di stivaletti in pelle.
Simona rimane sorpresa nel vederla ed ha un attimo di smarrimento.
La commessa si avvicina a lei e con voce cortese “Buona sera! Posso esserle d’aiuto nella scelta di qualcosa?”
“Sì, cara. Sto solo guardando per ora ma vorrei acquistare delle calze e dei perizomi” e si avvicina al banco dove c’è Simona a cui sorride e con gentilezza dice “Sto cercando una cosa un po’…. come dire … particolare!” ed è arrossita lievemente non sapendo come continuare.
Il fatto che quella giovane fosse lì ha incuriosito Simona ed anche la giovane elegante appena entrata che nel girare per il negozio si avvicina al banco dove ci sono i capi che lei sta per scegliere.
Stranamente il pensiero di scegliere intimo con quella ragazza e di vederlo addosso le è venuto in mente eccitandosi, tuttavia l’ha invitata ed a lei si è aggiunta anche la commessa.
“Certo, mi dica? Pensava ad un completino, per lei? Una quarta di seno, dico bene?” le chiede la commessa.
Sorridendo ha risposto ” Sì, una quarta. Vede, cercavo qualcosa di … insolito … un po’…” facendo una breve pausa ed ha proseguito abbassando il tono della voce ” … provocante. Vorrei fare una sorpresa! Potrei vedere i capi che la signorina sta scegliendo?”
Simona si è presentata e quella giovane ha detto di chiamarsi Patrizia la quale rivolgendosi alla commessa ha detto “Siccome noi due” facendo segno anche a Simona “abbiamo la stessa taglia, vorrei che Simona li indossasse e poi potrei vederla, così mi fa da modella!”
Simona ha accettato volentieri e sono andate insieme dove tenevano la biancheria più osé. Ha così visto dei completi in pizzo nero, poi un altro in seta rossa.
La fantasia di Simona si è scatenata immaginandola dentro quei capi.
Simona fino ad allora non aveva mai fatto esperienze lesbo, ma nelle sue fantasie un’altra donna c’era stata ma era un’immagine non ricorrente.
La studentessa è nel camerino e riceve i capi che le passa Patrizia, lei prende quelli che Patrizia continua a mostrarle, sono sempre più arditi, sempre più sexy, e li indossa.
“Sabri!” si sente nell’aria, è l’altra commessa che chiama quella che le sta assistendo e Sabrina si allontana lasciandole sole ma è il momento della rivelazione. Quel richiamo della commessa riporta Simona alla realtà dal sogno erotico che si sta formando ma facendole avvertire umido fra le mie gambe con uno dei capi indosso.
Le due ragazze sentono scambiare delle parole tra le commesse.
”Dimmi!” chiede Sabrina.
“Ormai è ora di chiudere, io vado” risponde la collega già col cappotto e con le chiavi già sul bancone ”Abbassa le serrande, poi chiudi quando finisci!”
“Mi spiace farla rimanere qui più del previsto!” dice Patrizia a Sabrina.
“Oh, non ti preoccupare! Posso darti del tu, sì?” sente Simona scostando leggermente la tenda dello spogliatoio creando uno spiraglio mentre le serrande vengono abbassate dall’esterno.
‘E proprio così che Patrizia può vedere Simona la quale in quel momento mostra le tette sorrette da un reggiseno nero trasparente con i capezzoli eccitati in bella vista, mentre sotto un perizoma ridottissimo lascia trasparire la sua fighetta giovane completamente depilata.
Ora nel negozio si è creata una atmosfera diversa: sono presenti la commessa, Patrizia e Simona nel camerino di prova.
La sorpresa avviene dopo aver indossato un ennesimo capo molto succinto quasi inesistente, nel guardare attraverso lo spiraglio della tenda, Simona vede che anche Patrizia si è denudata indossando capi anch’essi estremamente minimi.
Vedere Patrizia indossare quei capi sembra un sogno; è bellissima ed ha un culo perfetto, sodo e molto invitante.
“Patrizia mi sa che puoi darmi del tu. Siamo qui a passarci questa lingerie e vederci praticamente nude e non mi sembra il caso di darci del lei e poi siamo io, te e Sabrina”
“Oh, sì. Mi fa piacere se mi dai del tu, anzi visto che siamo sole, ti dispiace se esci da lì dentro?”
“Certamente così magari mi dai un consiglio insieme a Sabrina”
Simona non ha avuto nemmeno il tempo di rispondere che Patrizia tira la tenda e lei esce dalla cabina.
La sua figura di ragazza è splendida con indosso un completino trasparente che valorizza le sue forme, la sua pelle liscia, le sue tette non ancora formate completamente ma sode e non cadenti coi capezzoli duri ed eccitati. Patrizia resta letteralmente a bocca aperta ed avvicina le mani al seno di Simona con la scusa di aggiustare il reggiseno toccandolo lateralmente e sfiorando i capezzoli.
”A me pare ti stia benissimo. Che ne dici Sabrina?”
La commessa esclama “Sei un sogno!” e la stessa frase la conferma anche Patrizia
Ora succede quel che Simona non avrebbe mai immaginato.
Patrizia prende le mani di Sabrina ed guarda maliziosamente Simona senza dire una parola, fino a portarle a coppa sulle sue tette.
Simona guarda allibita ed eccitata da ciò che accade davanti ai suoi occhi.
Sabrina si porta dietro Patrizia per accarezzarle le tette formando una coppa le avvolge ma con i polpastrelli di due dita le spreme i capezzoli con movimenti rotatori e lentamente avvicina le labbra al fianco del collo per baciarlo e leccarlo.
Patrizia si abbandona a quei tocchi saffici aprendo la bocca e sospirando profondamente.
A Simona viene voglia di avvicinarsi alle due e mettere Patrizia tra lei e Sabrina per baciarla da sopra il reggiseno e leccarle anche i capezzoli ma è preceduta da Sabrina che ha fatto fare mezzo giro a Patrizia per farlo lei. Patrizia le mette una mano sulla testa per spingerla contro il suo seno e la commessa si abbassa, scostando leggermente il reggiseno, per poter prendere in bocca un capezzolo per volta, per succhiarli fra le labbra e stuzzicarli con la lingua.
Simona è sulle nuvole; non crede ai suoi occhi e si rende solo conto che la sua eccitazione è al top, la voglia di sgrillettarsi è tanta ma è frenata da una inibizione che tra poco sarebbe scomparsa consentendole di mettere le dita tra le grandi labbra per sgrillettarsi.
Inaspettatamente Patrizia le fa un invito tra i mugolii “Dai, leva il perizoma e toccati tra le gambe! Lo so che sei umida!” e Simona resa libera dalle sue intenzioni di ‘brava ragazza’ abbassa il perizoma ed mette le dita così come Patrizia vuole. Infatti subito sente “Così, piccola, così! Lo sapevo fin dalla metro che l’avresti fatto!”
Simona non ha tempo per rispondere e non è neanche il momento ma riesce a pensare “Allora, sei stata tu a palparmi!” Ma ora non importa.
Sabrina continua a succhiare, leccare i capezzoli le tette di Patrizia, lo stringe fra le mani e Simona che si sgrilletta furiosamente guardando le altre due sente lungo le cosce colare piccoli rivoli di piacere che la eccitano ancora di più. Vede Sabrina che scende con la bocca e con le mani poggiate sui i fianchi si inginocchia davanti alla figa lucida di Patrizia nascosta solo dal francobollo del perizoma, ci infila il viso, si impregna il viso del suo profumo, poi le scosta il perizoma per sfiorarla con la mano.
“Sdraiati” comanda Sabrina a Patrizia con un tono che non ammette repliche.
Simona spera che quel comando fosse rivolto a lei ma non è così, infatti ignorando la sua fighetta grondante, Sabrina ubbidisce e si è distende sul parquet del negozio.
Patrizia le sorride “Troietta, adesso leccala bene!” e si siede sul viso con il perizoma solo scostato e la sua figa inonda il viso della commessa col suo profumo dei suoi umori che colano dalle sue labbra sporgenti in cui compare un clitoride già gonfio.
Simona guarda e chiude gli occhi mentre le sue dita non titillano più il clitoride ma lo torturano, le ginocchia le si piegano, il respiro è sempre più accelerato e profondo.
Ciò che Simona vede è Sabrina che apre le grandi labbra girando intorno al clitoride e leccare l’interno coscia mentre Patrizia le chiede di proseguire a leccarla.
Intanto Simona trema e ansima aspettandosi l’orgasmo entro pochi minuti.
Sabrina le prende in bocca di colpo il clitoride, lo succhia e mordicchia mentre la figa di Patrizia pulsa e stilla umori, le infila la lingua dentro, proseguendo a leccarla e succhiare fino a saziarsene.
Simona sogna di essere al posto di Patrizia fino a pensare di essere un tutt’uno con quella ragazza della quale fino a pochi minuti prima nemmeno sapeva il nome, sogna che Sabrina le tenga strette le tette tra le mani giocando con i capezzoli ed intanto il piacere del ditalino la porta ad emettere dei gridolini sempre più acuti.
Quando riapre gli occhi vede Sabrina leccare anche il buchino posteriore di Patrizia facendo la spola con la lingua piena del suo sapore prelevato dalla figa.
È così che davanti a lei, giovane studentessa con esperienze ancora etero, viene colei che le ha toccato il culo in metropolitana quel giorno. Patrizia viene con un fantasmagorico orgasmo permettendo a Sabrina di berla ancora, fino all’ultima goccia.
Simona, forse per l’eccitazione non riesce a venire ma continua a sditalinarsi.
Ma la prima esperienza quasi lesbo Simona la prova dopo quelle scene.
“Adesso tocca a te puttanella” le dice Patrizia andandosi a posizionare carponi di fronte a lei. Le apre le gambe e vede da vicino la fighetta colante che, per la posizione assunta in quel frangente, Simona ammira riflessa in uno specchio inclinato del camerino di prova posto dietro di lei.
É nuda senza perizoma o mutandina e si ricorda che più di una volta era uscita di casa senza portare niente sotto la gonna. Lo faceva per provare delle emozioni, soprattutto quando sapeva di incontrare il suo boy.
“Ma brava!” le dice Patrizia divaricando al massimo le gambe “Senza mutandine sei ancora più bella!” sorridendo maliziosa e avvicinando il viso alla figa “Prima ti lecco gli umori sulle cosce, poi le labbra ed infine il clitoride. Ti va?”
Patrizia con la lingua è una maga e subito la fa impazzire nonostante già godesse come un’ossessa stringendole i capezzoli duri. La penetra con la lingua morbida e tesa, le fa reclinare la testa all’indietro mentre ansima. D’improvviso le allarga le grandi labbra con una mano e con l’altra la penetra vigorosamente infilandole un dito dentro fino in fondo al culetto.
Simona lancia un urlo e lei muove il dito velocemente affondando nell’intestino.
“Sei la mia troietta, lo sapevo fin da stamattina. Adesso devi venire!” e le infila due dita nella fighetta sempre più fradicia. Ma a lei non basta; rincara la dose mettendo un terzo dito che insieme alle altre due dita sbattono contro le pareti della fighetta facendole venir voglia di esplodere.
Simona si perde nel piacere e viene spruzzando. Anche Patrizia viene ed insieme a loro Sabrina he ha osservato tutta l’azione di Patrizia.
Sabrina e Simona vengono spruzzando copiosamente urlando il loro piacere.
Infine Simona, così come faceva abitualmente lecca le dita di Patrizia e quest’ultima quelle di Sabrina.
Diventate ormai buone amiche intime, sorridenti, si coccolano e quando si rivestono si scambiano i numeri di telefono diventando amiche pronte a scoparsi ad ogni buona occasione.
In conclusione Simona racconta alla sua compagna che un rapporto omosessuale lo ha avuto solo parzialmente e soprattutto che non ha un’amante fissa come Brigitta la quale alla fine della storia la bacia con affetto e le dichiara ancora una volta il suo amore.
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Aggiunto: 3 anni fa
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Lesbo
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