Sono una giovane donna che ha un corpo molto androgino perché le mie tette non sono gonfie ed è limitato a dei capezzoli leggermente sporgenti ma molto sensibili. Sono alta e molto magra, sembro un fuscello, il mio corpo somiglia a quello di una ballerina. Alla fine dell’adolescenza ho cercato di fare l’amore con uno dei ragazzi mio amico, ma mi sono allontanata rapidamente da lui per diversi motivi non avendo trovato né la finezza né la vera sensualità e tanto meno l’erotismo.
Solo la scopata è il motivo dei miei amici maschi arrapati.
A me piace la dolcezza, la lentezza, il lento aumento del piacere.
Spesso non indosso biancheria intima e mi piace lo sfregare dei tessuti sia sui miei capezzoli che sul mio clitoride. In pubblico, sull’autobus o anche su una panchina dei giardini, oppure seduta l bar, a volte respiro profondamente in modo che i capezzoli si sfregino sul tessuto la camicia; solitamente cerco indossare camice di tessuto grosso a quadri all’americana.
Le sensazioni che provo con i capezzoli così sollecitati sono per me molto importanti perché si riflettono sulla fighetta inviandole scariche elettriche.
È quello il momento in cui inizio ad inumidirmi rapidamente ed il mio clitoride si erge a sua volta chiamando la mia mano e le dita che sono diventate abili a titillarlo.
In estate spesso indosso pantaloncini di jeans molto attillati perché muovendo il bacino nel camminare genero, con la striscetta di tessuto che passa tra le gambe, nel cavallo, una carezza sulle grandi labbra e sul clitoride.
Quel movimento mi dà sensazioni sempre diverse e deliziose così posso godermele silenziosamente anche tra altre persone senza che queste si accorgano del piacere che provo.
Una volta, in tarda primavera, prendevo un po’ di sole su una panchina in un giardino pubblico, ero seduta con la schiena appoggiata alla spalliera. Intorno a me non c’era una o due persone e mi sono abbandonata ad un gioco erotico favorita dal rilassamento del calore del sole. Il mio corpo in quella posizione alla vista era senz’altro piacevole e faceva capire con buona probabilità che avevo fatto sesso. Avevo le gambe nude ed i miei capezzoli si erano induriti perché era da un po’ che sfregavano.
Avevo voglia di venire e mi sono scelta proprio quella panchina perché in una zona poco frequentata.
Ho respirato forte e stretto i glutei in modo che la striscia dei jeans entrasse tra di essi ed allo stesso tempo mi sfregasse la vulva.
Ho chiuso gli occhi e mi sono concentrata sull’aumento lento e tanto desiderato del piacere.
Per accentuare il contatto con il tessuto ho inarcato le reni premendo sulla seduta ed ho messo le braccia dietro la schiena.
Senza fare grandi spostamenti ho iniziato ad andare avanti ed indietro sfregando il clitoride come se stessi cavalcando. Devo però aver fatto questo, probabilmente, troppo in fretta e non sono riuscita a trattenermi. Un orgasmo forte e violento mi ha travolto.
Avrei voluto urlare ma non sarebbe stato un bell’orgasmo e sono riuscita a controllarmi riuscendo a prolungare le forti sensazioni ma ero talmente pervasa dal piacere di essere venuta che non ho dato importanza ai gemiti ed ai movimenti del mio corpo, che continuavano ad essere molto discreti, ed ai sussulti.
Quando mi sono ripresa mi sono guardata fra le gambe ed ho visto che sul davanti avevo i pantaloncini bagnati tra le cosce. Ho assunto un’altra posizione riacquisendo coscienza e sistemandomi sulla panchina fingendo di abbronzarmi.
Sono rimasta lì per circa mezz’ora e quando stavo per andare via, si è avvicinata una ragazza, più o meno della mia età, dicendo “Sono una fotografa dilettante. Sai, ti ho osservata. Sei stata molto bella prima e non ho potuto fare a meno di scattarti una foto. Se mi lasci la tua e-mail te la invierò”
Mi ha colto alla sprovvista e l’imbarazzo è salito al massimo in un attimo arrossendo e mi sono immaginata molto indecente.
La donna di cui non conoscevo il nome ha abbassato lo sguardo andando direttamente a guardare tra le mie gambe.
Mi è venuto da pensare “Oh Dio, e ora? Che vergogna!”
Ho seguito il suo sguardo e nel vedere la macchia mi ha sorriso e aggiunse “Non essere timida, non vergognarti della macchia. Saresti una bellissima modella per una serie erotica”
Aveva qualche anno più di me e mi è parsa molto convincente e molto fiduciosa spiegandomi in che cosa sarebbe consistito il lavoro, per come mi sarei potuta comportare almeno nel fare un provino e mi ha mostrato sia mia foto che altre di ragazze in pose decisamente erotiche di cui mi ha spiegato i significati e le tecniche dicendosi molto soddisfatta.
Non so il perché non mi abbia fatto vedere quella che aveva poco prima scattato a me.
Tra noi c’è stato subito feeling e l’ho sentita subito amica che possedeva un qualcosa di speciale.
Il giorno dopo ho ricevuto delle foto che per me erano inequivocabili. Pensavo che la foto fosse una una sola, invece erano tante.
Si vedeva che mi divertivo, che stavo godendo e che ho avuto un orgasmo. Nella email c’erano anche queste parole “Ti trovo bellissima quando ti diverti. Farò una serie sul divertimento, fammi sapere se te la senti di poterla fare. Ho uno studio fotografico ben attrezzato per questo. Eliana “
Ora sapevo il anche il suo nome. Stavo scoprendo quella ragazza a piccoli passi e ciò era per me molto intrigante.
Le foto erano bellissime e mi ha fatto molto piacere averle. Di foto così belle non ne ho ami avuto. Si vedeva chiaramente che erano foto di una professionista abituata a cogliere i lati migliori di una persona nel momento di maggior espressività.
Nella email di risposta l’ho ringraziata calorosamente complimentandomi poi ho lasciato passare più di due settimane anche se in tutti quei giorni ho pensato ad Eliana ogni giorno.
In quel periodo di tempo la voglia di vederla è aumentata di molto ed ho capito che se ci fossimo viste avremmo avuto la possibilità di conoscerci meglio.
Alla fine non ho resistito e l’ho chiamata. È stata molto gentile e mi ha dato appuntamento il giorno stesso, venerdì, nel suo studio fotografico.
Andando da lei ero emozionata. Appena entrata mi ha baciato molto castamente ed amichevolmente come se niente ci fosse stato tra noi e non molti minuti dopo ero quasi nuda, in posa, obbedendo ai suoi ordini molto precisi.
Il lavoro è proceduto come la volta precedente ma ora capivo alcuni suoi ordini per assumere le pose e rispetto alla seduta precedente ho assunto posizioni e forme del corpo di puro erotismo ma lei era ancora più esigente e non ho avuto assolutamente voglia di smettere, anzi mi piaceva enormemente e mi sentivo veramente narcisista come una vera modella dotata di tette e di un corpo da favola. Sono arrivata così ad essere una figura altamente erotica che ha messo il suo corpo a disposizione di Eliana la quale con notevole professionalità mi ha fatto assumere posture che rivelavano esplicitamente la mia intimità.
Sotto le lampade ho sentito gli scatti della macchina fotografica e man mano che si susseguivano mi sentivo sempre più eccitata al punto tale che non sentivo più i suoi ordini, forse anche perché non me ne dava più, realizzando le sue idee diventando così un tutt’uno con la sua mente; lei pensava ed io eseguivo esponendomi.
Il mio corpo era tutto a sua disposizione. Godevo e lo sentivo bene anche se non avevo voglia di toccarmi con le dita per farmi un ditalino davanti a lei e sotto i proiettori. In quella situazione mi sentivo una modella pornografica.
Lei si è accorta dal luccichio sulle grandi labbra che uscivano umori dalla mia fighetta e mi ha chiesto garbatamente di usare le dita per allargarla e mostrala a lei che scattava in continuazione.
La mia era ora una immagine decisamente pornografica.
Per abbellire la mia immagine mi sono pizzicata i capezzoli, mi sono passata le dita tra le labbra, ho titillato il clitoride con l’indice ed Eliana era decisamente felice
“Vai dolcezza, sei così bella!”
Finiti gli scatti mi aspettavo un invito che come conclusione mia avrebbe portato nel suo letto. Invece niente.
Mi ha dato un appuntamento la settimana seguente per selezionare con lei le foto per stabilire quali eliminare e quali tenere.
Quando sono andata via, prima di aprire la porta dello studio mi ha baciata furtivamente sulla bocca sussurrando “Grazie mia cara. Sei proprio bella”
Da quel momento ho pensato a Eliana ogni giorno ed inevitabilmente anche di notte.
Mi sentivo molto attratta da lei. Eliana per me era una calamita che mi voleva catturare con la sua sorda sensualità.
La settimana seguente mi sono fatta molto bella e l’ho chiamata per incontrarla.
Per truccarmi ero andata da un’esperta che mi ha reso molto particolare. Ho indossato una canotta molto sottile quasi trasparente ed una minigonna senza intimo, cosa che facevo quando dovevo incontrare qualcuno con cui fare sesso.
Eliana mi ha ricevuto a casa sua. Mi ha fatto i complimenti per il mio aspetto, mi ha preso per la vita accompagnandomi nel suo salotto. Ci siamo sedute sul divano.
“Ora che sei qui mi sa che ne approfittiamo per fare la cernita delle foto. Che ne dici?”
“Certo! È una buona idea”
Ero andata lì per stare con lei in intimità ed invece mi ritrovo a vedere mie foto; che delusione!
Ha oscurato la camera ed ha proiettato le foto dicendo “Commentale, mi aiuta a capirle”
Le numerose foto erano state fatte molto bene, un vero lavoro professionale quale era Eliana.
La presentazione delle immagini è stata fatta per aumentare gradualmente l’eccitazione di entrambe.
Le prime foto mostravano me come una bambina piuttosto innocente che gradualmente si apre a piaceri solitari e finisce con scene molto sfrenate.
Non ho parlato ma su di me le immagini hanno avuto l’effetto che desideravo.
Il mio corpo si è scaldato e lei si è avvicinata a me mettendo una mano sulla coscia per accarezzarla delicatamente passando le unghie delle dita sulla superficie delicata interna e lentamente andando sneza guardare sulle grandi labbra chiuse ma grondanti.
Quando siamo arrivate all’ultima foto, Eliana ha spento il proiettore ed ha portato la mano sul mio clito per spazzolarlo delicatamente molto a lungo. Non ho potuto fare a meno di tirarmi su la gonna al che lei si è si è inginocchiata tra le mie cosce dicendomi di denudare la parte superiore, poi si è tuffata per assaggiare le mie parti umide e titillarmi i capezzoli con le dita di entrambe le mani.
Le sue stimolazioni procedono lentamente, molto lentamente e stavo diventando sempre più tesa e mi sembrava di impazzire di goduria.
Ho allargato le cosce e son riuscita a dire “Dai, succhiami! Fammi godere!” e lei per farlo mi ha tirato a sé portando in avanti il bacino. Messa così la sua lingua è passata dal clitoride al mio ano in un vai e vieni senza sosta.
Le sue mani si sono spostate lentamente sui fianchi ma non per tenermi, solo per accarezzarli ed io mi sono pizzicata leggermente i capezzoli.
Solo in quel momento Eliana è entrata in me.
La sua lingua è deliziosa e si è attaccata al mio clitoride come se volesse allattarsi da lui, come se il clito fosse un capezzolo mordicchiandolo delicatamente
Ho goduto una prima volta ed è stato solo l’inizio.
Quel giorno mi ha fatto venire più volte fino allo sfinimento senza chiedermi nulla in cambio.
Nei giorni successivi ci siamo viste molto spesso e lei mi ha insegnato a prendermi cura di lei.
Me ne sono innamorata, l’ho amata e ritenuta una persona molto bella.
Con lei mi è sembra d’essere un’adolescente eppure ho la sua stessa età.
Appena possibile ci amiamo nel suo studio e facciamo molte foto che poi commentiamo e guardandole ci erotizziamo come se in quelle immagini non ci fossimo noi due.
Durante quell’intimità, spesso alla piena luce delle luci dello studio, ho visto in Eliana un bagliore nel fondo degli occhi che la fa apparire una donna antica, come fosse una divinità.
Quelle sue espressioni e gli sguardi, nonché le attenzioni che ha per me, mi hanno fatto ricordare di una compagna di scuola che era attratta dalla mia esilità ed il mio aspetto androgino.
Il fatto era successo nei bagni della scuola superiore durante l’anno della maturità in una mattina come le altre. Al tempo ero esentata dalle lezioni di religione ed il tempo lo passavo in giro per la scuola oppure in bagno a fumare e pettegolare con le altre ragazze scambiandoci pareri sui ragazzi. Io non ero attratta dai maschi, mi piaceva una ragazza.
Ero in bagno ed avevo tirato fuori la sigaretta che tenevo nascosta nel reggiseno.
La Lei che mi piaceva era come apparsa dal nulla e aveva avvicinato la fiamma del suo accendino alla mia sigaretta.
L’ho fissata, mentre aspiro il fumo creato dalla combustione del tabacco e rivolgo lo sguardo al suo viso.
Non posso fare a meno di notare che i suoi capelli sono molo più lunghi di quanto pensassi, i boccoli le incorniciavano il viso con onde languide e ramate.
Sapevo che era una nuova studentessa che si era trasferita da poco e di lei non sapevo quasi nulla, tranne che era bellissima e silenziosa.
Appena spento l’accendino le ho offerto una delle mie sigarette ma lei l’ha rifiutata scuotendo la testa facendo così ondeggiare i capelli. Poi si è avvicinata e d’un tratto, senza che ci fossimo scambiate delle parole, le sue labbra premevano contro le mie. Non sapevo che fare ma la sua morbida lingua era già lì a serpeggiare tra le mie labbra socchiuse. Sono stata presa da un senso di languore che non avevo mai provato prima, era totalmente nuovo, non avevo provato niente del genere neanche quando mi masturbavo pensando al mio professore di ginnastica che era un figo pazzesco e che popolava la mia fantasia.
Di questa ragazza ricordo ancora oggi il sapore della sua lingua. Era dolce e sapeva vagamente di fragole. È stato un bacio che sapeva di proibito, di peccato ma anche di piaceri da scoprire.
Con lei ci siamo viste altre volte ma il tempo lentamente ha smorzato le belle dolci sensazioni che avevo provato con le sue labbra e quel bacio si è perduto nel fondo dei miei ricordi. Fino a quando sono stata baciata da Eliana.
I ricordi sono terribili e crudeli.
Sapevo che la liceale che baciavo a quel tempo viveva in città ed ora aveva un negozio.
La volevo vedere ma non per riprendere un discorso finalizzato ad un rapporto lesbico più profondo ma solo per vederla e niente più.
Ma quando c’è l’amore e voglia di sesso, la testa va per conto suo e non ed è difficile governarla.
Sapevo che aveva un negozio in un centro commerciale.
Mi sono fermata davanti alla vetrina e l’ho vista, l’ho riconosciuta subito. Quando ho incrociato il suo sguardo attraverso il vetro del suo negozio di abbigliamento, mi sono bloccata all’istante come paralizzata all’istante. Lei mi fissava dall’altra parte del vetro. Sul suo viso ho visto apparire un leggero sorriso. Mi aveva riconosciuta.
In vetrina ho visto una gonna che sarebbe stata benissimo con una camicetta che Eliana mi aveva regalato e per l’emozione le ho detto queste parole tutte d’un fiato.
Da dietro la tenda di un camerino è comparsa Eliana.
Sono rimasta lì come una statua di ghiaccio. Non ho idea di quante emozioni, sensazioni, dubbi e paure, mi siano passate in testa in quel momento.
Mi ha riportato alla realtà la voce di Eliana che diceva “Davvero?” facendomi un falso sorriso di entusiasmo per avermi vista e muovendosi decisa verso di me mi ha dato un bacio fugace sulla guancia. Ho lasciato che la porta a vetri si richiudesse dietro di me con uno sbuffo leggero ed ho visto che Eliana si è disinteressata di me scivolando tra gli scaffali a cercare abiti ma con la mente chissà dove.
Quanti pensieri in testa e quanta delusione! Avrei voluto fare con lei le sue scelte ma non mi ha degnato.
L’ho seguita con lo sguardo ipnotizzata e l’ho vista poi sparire dietro la tenda beige di uno dei camerini di prova.
Mi sono guardata rapidamente intorno. Le commesse erano impegnate a sistemare i nuovi arrivi oppure a seguire le richieste di un gruppo di clienti.
Sono andata verso la tenda e mi sono avvicinata, l’ho scostata e la mano di Eliana mi ha afferrato un braccio per trascinarmi sotto le luci del camerino spingendomi contro una parete.
La sua bocca calda ha trovato subito la mia, le nostre lingue si sono subito cercate ritrovandosi affamate.
Ha infilato le mani sotto la mia maglietta e rapidamente si sono mosse verso le mie tette piatte cercando di afferrarle ma trovando i capezzoli che ha afferrato stringendoli con i polpastrelli del medio ed il pollice stuzzicandoli.
Il mio corpo è stato improvvisamente investito da una vampata di calore.
Eliana un attimo dopo ha liberato il mio seno dalla maglietta e lo cercava con la bocca, poi la sua lingua si è messa a leccare i miei capezzoli mentre la sua mano destra è scesa tra le mie cosce che ho allargato. Le sue dita hanno trovato il clitoride eccitato e si sono mosse rapide.
Mi sono sentita sciogliere sotto il suo tocco che sembrava sapere esattamente ciò che il mio corpo aspettava e desiderava.
Nonostante il suo comportamento appena entrata nel negozio la desideravo.
Le ho messo le mani sulle spalle e l’ho spinta delicatamente verso il basso.
Lei ci è andata piegandosi sulle ginocchia fissandomi con i suoi occhi che sembravano quasi innaturali, poi è sprofondata con il viso tra le mie gambe.
Ho sentito la sua lingua calda leccare il clitoride, allora ho sollevato una gamba ed ho posato il piede sullo sgabello del camerino, ho spinto il mio corpo in avanti, inarcandomi. La sua bocca ha iniziato a divorarmi succhiandomi come mai fatto prima. L’orgasmo mi cha colto senza preavviso inzuppando il suo viso e le mie cosce. Infine si è staccata da me, si è sollevata e mi ha baciato dolcemente. Al termine ha scostato la tenda ed uscita. Io sono rimasta lì nel negozio e si è avvicinata a me la mia ex compagna di scuola per salutarmi ma l’avevo già sentita salutare Eliana con molto affetto ed ho pensato che sia stata anche lei sua amante.
Per due giorni Eliana non mi ha chiamato e non l’ho fatto neanche io, quando l’ho fatto lei mi ha risposto per dirmi che era fuori per lavoro.
Al ritorno dopo più di quattro settimane mi accoglie sorridente indossando una minigonna ampia a campana e con le tette all’aria che mi lasciano molto sorpresa. Non sono più quelle che conoscevo e mi sembrano gonfiate.
Non le chiedo niente e lei non me lo dice.
Con quel seno, ora prosperoso che non sa stare nel reggiseno, invita a sedermi comoda per un rilassante tè dopo una giornata stressante di shooting fotografico.
Abbiamo iniziato a parlare del più e del meno, della mancanza reciproca e improvvisamente mi sorride in modo strano.
Si è avvicinata allo sportello più in alto alla destra del frigo per prendere una scatola e sotto la gonna mi lascia vedere che, come me, è senza biancheria intima.
Dal pensile ha preso qualcosa che mi lascia sorpresa. Da una scatola tira fuori un vibratore di quelli che si usano per stimolare il clitoride. Sono stupita e lei mi guarda.
Maliziosamente sorridendo, piegando la testa ed agitando il vibratore dice “Infondo è un consiglio che ti sto dando!” e si è avvicinata senza darmi il tempo di rispondere così mi sono trovata le sue tette talmente vicine che mi vien voglia di toccarle.
Le palpo avvicinando le mani lentamente fissandola negli occhi per vedere le sue reazioni.
Mi piace toccarle, provo una sensazione nuova dandomi l’impressione di non aver mai toccato tette.
Lei guida le mani e mi sussurra che in fondo è il modo migliore che ha per prendersi cura di me e accende il vibratore già puntato sul mio clitoride.
Sono bagnata ed Eliana lo vede molto bene e rincara la dose. Si inginocchia e comincia a succhiare tutto ciò che cola dalle mie grandi labbra.
Io sono in estasi, le spingo la testa e la soffoco pressando la testa sulla mia fighetta.
Lei sbarra gli occhi e mi guarda come se volesse esplodere di piacere.
Interpreto la sua espressione come una richiesta di una produzione maggiore di umori
Godo come non mai, la mia fighetta è bagnatissima e so che ad Eliana piacerebbe farsi squirtare in faccia.
Dopo quelle settimane senza di me, da come mi guarda, da come mi tocca e bacia, sembra che non mi conosca, che sia una novizia per lei.
Mi fa sollevare le gambe e mi fotografa, mi chiede quasi di rovesciarmi ed ho anche il buchetto posteriore ben in vista; fotografa anche quello. Ma non è soddisfatta, continua a toccarmi e mi allarga la figa ed entra con il vibratore, la lingua subito dopo si occupa del buchetto del culo che sento pulsare.
Le dico che voglio venire e lei mi propone di venirle in bocca.
Avrei voluto squirtare sul suo petto e la sua proposta mi ha eccitato particolarmente.
Le salgo sopra, apro le gambe e lascio che la sua testa sprofondi in mezzo alle mie cosce.
Che bella sensazione!
Allungo le mani e le poggio sulle tette mentre le scopo la faccia con foga.
La penetro con due dita e la mia amante sembra apprezzare moltissimo. Lo capisco da come muove sempre più veloce la lingua tra il mio culo e il clitoride.
Quando sto per venire mi muovo velocemente sulla sua faccia e lei mi fa segno di passarle il vibratore che usa dopo avermi aperto il buchetto del culo su cui fa vibrare quell’oggetto così duro sullo sfintere.
Non so come abbia fatto ma mi ritrovo con il vibratore dentro mentre con l’altra mano strofina con frenesia il clitoride.
Non riesco più a trattenermi, le stringo i capelli tra le mani, la guardo negli occhi, inizio a stringere le cosce con la sua testa tra le gambe, le mie cosce tremano mentre raggiungo l’orgasmo.
Le squirto in faccia.
Non l’avevo mai fatto, l’ho visto solo nei film porno.
Mi piace vedere il volto di Eliana tutto bagnata ai miei piedi.
Lei non è stata lì solo a guardarmi.
Mentre sto venendo ha sfregato la sua figa sulla mia gamba ed ha proseguito fino a venire rantolando.
Chi l’avrebbe mai detto?!
Da brava amante dopo quel giorno Eliana è diventata premurosa e di intense parentesi piene di sesso ne abbiamo avuto tante. Ora mi chiede di andare a vivere con lei per potermi fotografare in ogni momento della mia vita.
L’indecenza e l’imbarazzo di mostrarmi nuda è solo un ricordo.
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Categorie: Lesbo