A diciotto anni, quasi diciannove, Nina ha finito il liceo ed una sua amica compagna di classe facendo molta fatica è riuscita a ricontattarla per un incontro con i loro compagni di classe. Al tempo erano in un collegio femminile e come si usava al tempo erano divise, ragazze con ragazze e ragazzi con ragazzi. Nella regione c’era un solo collegio misto ed inoltre la famiglia voleva la separazione dei sessi pensando di limitare le voglie di Nina che già si affacciavano con prepotenza.
All’interno del collegio durante le lezioni le classi erano miste e ciò consentiva ai maschi di stare con le loro compagne preferite.
C’erano ovviamente dei primi amori e delle gelosie ma alla fine tutto si è appianato con la maturità che ha sciolto la classe mandando ognuno per la sua via ad affrontare la vita.
Ora dopo qualche anno si ritrovavano, chi con il marito, chi solo, chi un compagno.
All’incontro Nina ha ritrovato Esther la sua compagna di banco negli ultimi due anni radiosa e di buon umore come sempre.
Quella sera non potevamo sottrarsi alla baldoria del gruppo per parlare fra di loro ed hanno partecipato alla baldoria generale però si sono sedute una affianco all’altra e senza parlare di fatti personali. Al termine della cena si sono accordate per incontrarsi a casa di Esther il venerdì seguente. Nel salutarsi a fine serata si sono baciate sulla guancia rinnovando l’appuntamento.
Al giorno stabilito Esther era a casa in tempo, lei vive nell’appartamento che i suoi genitori le hanno lasciato quando si sono trasferiti in un’altra città. Per l’incontro a due non ha preparato niente di speciale, ho fatto un ordine per farsi consegnare panade sarde con contenuto di carne che vanno accompagnate da del vino rosso di alta gradazione.
Nina è stata ricevuta con molta simpatia e piacere. Esther l’ha fatta accomodare in salotto e si sono sedute una vicina all’altra a raccontarsi gli avvenimenti degli anni in cui si sono perdute di vista.
Per mangiare Esther ha portato il vassoio e li ha sistemati sul tavolino davanti a loro, ha stappato una bottiglia di vino rosso Nepente eccezionale di gusto ed aroma ed hanno dato il via a racconti più specifici delle loro vite in cui hanno avuto esperienze abbastanza diverse.
Esther si era sposata molto giovane, subito dopo la maturità abbandonando gli studi universitari, e si è separata molto rapidamente. In seguito non ha mai avuto un nuovo partner eppure è una bellissima donna con gli occhi cerulei, i capelli biondi corti con una riga centrale sul davanti e portati indietro a poggiarsi sulla nuca. A Nina, Esther dice che è sola e di lavorare come insegnante “Sai Nina, faccio l’insegnante perché devo pur vivere. Il matrimonio è fallito perché lui andava con altre. Ho tentato di mettermi con altri ma non c’era feeling; erano solo scopamici e quando sembrava che mi fossi innamorata cambiava tutto e lo vedevo come un ostacolo nella mia vita. Poi negli ultimi anni, niente di niente”
Nina con un’aria riflessiva le risponde “Penso che le donne cambino. Non siamo più lo stereotipo delle nostre madri tutte sacrificio, cornute in attesa che il marito torni a casa dopo la scopata con un’altra per soffrire di gelosia in silenzio, ma comunque sposato senza possibilità di divorzio”
“Capisco!”
Nina guarda Esther come insegnante che fa due turni, uno nella scuola statale e poi lezioni private per 12 ore al giorno per far quadrare i conti. Tuttavia lei non vuole che qualcuno la mantenga.
Nina replica a Esther “Che vuoi che ti dica mia cara!” facendo un respiro profondo “Io dopo l’università ho trovato lavoro al Ministero dell’Ambiente. Guadagno giusto per sostenermi. Non ho nemmeno una macchina, appartamento in affitto, ma non voglio fare un mutuo in banca anche se mi potrebbe dare un tenore di vita migliore”
Le due donne hanno proseguito a parlare fra di loro ed il vino ha fato sciogliere la loro lingua ed anche il carattere ed allora sono iniziate le risate, gli scherzi e le piccole carezze alle braccia e sulle gambe ma senza niente di erotico, solo toccamenti di simpatia.
Appena finita la prima bottiglia senza esitare hanno aperto la seconda.
Esther chiede a Nina “I ragazzi per te sono così disgustosi? Oppure pensi che sia meglio stare da sola?”.
Nina senza remore e con la sincerità che le univa da compagne di scuola “Ti dico qualcosa che ti sorprenderà. A me piacciono di più le donne”
Esther la incalza “Sei matta? Hai già una compagna?”
Nina le risponde sorridendo ma lasciando intendere qualcosa in merito “Non ho ancora deciso se avere una compagna ma da mesi flirto con una mia amica non esattamente dichiarata lesbica. Forse non lo è però spesso ci ritroviamo a fare commenti ad altre ragazze per strada, al bar, nei negozi, e gira e rigira, ci siamo ritrovate a baciarci e a toccarci. Non è stato così strano come puoi pensare. Ci siamo baciate con molta naturalezza. Prima di lei, entrambe, abbiamo già avuto le nostre esperienze con altri ragazzi e baciarci tra di noi è stato semplice e naturale.
Chi mi ha coinvolto è lei forse perché più spigliata di me, più diretta e non si fa problemi a spingersi oltre. Eravamo a casa e studiavamo. È stata lei a toccare me per prima ma non siamo andate oltre anche perché da lì a poco sarebbe tornata a casa mia madre. Mi ha solo sfiorata sotto le mutandine e io le ho toccato il seno. Mi è venuto spontaneo andare a toccarle i capezzoli e sentirli cosi turgidi.
Non so quanto durerà ma siamo all’inizio. So bene cosa voglia dire essere lesbica dichiarata, ma voglio vedere fin dove riusciamo a spingerci. Dopo tutto non mi dispiace fare queste esperienze. Con lei mi confido molto e mi piace sempre sperimentare. Lei sembra la persona adatta”
Esther è molto incuriosita dal racconto dell’amica e dall’espressione del viso e dai movimenti fatti sul divanetto Nina capisce che ha anche lei le potenzialità per un’avventura nel mondo lesbico.
Ormai le due ex compagne di scuola si stavano confidando tutto ed ora Esther racconta a Nina che da 5 anni sta ha un ragazzo con cui sta bene insieme e lo ama. Lui per lei è perfetto, ricambia l’amore e la rispetta ma di recente l’ha tradito non con un uomo ma con una donna, una sua grande amica. Lei non sa perché l’abbia fatto e non si spiega perché proprio con lei. Era una cosa che voleva sperimentare da molto tempo e finalmente ne ho avuto l’occasione.
“Tesoro, se vuoi sapere da quando, ti dico che sei stata tu quella che mi ha dato l’idea di lesbicare, proprio quando preparavamo l’esame di maturità. Eravamo in casa tua e tu indossavi una canottiera leggerissima ed un micro pant ed io una gonnellina con una camicetta, che per il caldo ho aperto fin sotto l’ombelico.
Lui sapeva di questa mia tendenza ad essere quasi bisessuale. Gli avevo raccontato che un giorno avremmo fatto una cosa a tre con una donna fidata. Questa cosa lo ha sempre eccitato ma, appunto, dovevamo farlo in tre e ora che l’ho fatto di nascosto con la sua amica mi sento una merda nei suoi confronti”
Nina ora ha la prova di ciò che pensava e non le resta che passare all’azione e l’amica non ha fatto una piega.
Ora tutto è fatto di proposito perché sapeva che è lesbica e immaginava avesse un debole per lei. In un orecchio Nina le ha sussurrato che aveva voglia di provare del sesso orale con una donna ed ha aggiunto che voleva provarlo in quel momento perché moriva dalla voglia di farlo ormai da tanto tempo.
Esther non ci ha pensato due volte, si è avvicinata dicendole “Ah si? Vediamo allora cosa sai fare!” e l’ha baciata allargando subito le gambe.
Nina sentiva la sua mano che passava sulle gambe e la sua lingua che andava in fondo nella bocca.
Per lei è’ stata un’emozione fortissima, quasi scioccante, nei primi istanti e non sapeva bene cosa fare, poi però si è lasciata andare ed in pochi secondi ha preso gusto a leccare la lingua e le labbra di Esther. Dopo i primi minuti di baci intensi e frenetici, come fossero affamate, Nina ha slacciato i jeggings di Esther, li ha abbassati e le ha messo un dito dentro spostando il perizoma che indossavo. Se n’è accorta subito che la sua vecchia compagna di scuola era bagnatissima.
Ad Esther non accadeva da tempo di essere così eccitata, parlava e diceva senza vergogna di essere una vera troia in quel momento.
Nina l’ha sgrillettata con forza prima con un dito e poi con due ed anche tre dita facendola squirtare. Con la forza che imprimeva alla giovane figa calda non ci ha messo molto a venire e così Esther ha spruzzato sulla mano mentre sorrideva nel farlo.
A terra c’era di tutto, ma ad Esther non è importava e per non perdersi il momento magico si è messa in ginocchio e ha cominciato a leccare la figa di Nina come solo una donna sa fare dandole stupende sensazioni.
“Erano anni che avevo voglia di farlo!” le ha detto Esther in una breve pausa.
La sua lingua si dimenava sul clitoride insieme ai suoi dolci e delicati baci sulle labbra della vagina. È andata avanti così per molto tempo finché Nina non ha resistito ed è venuta in preda a dei meravigliosi spasmi orgasmici.
Erano anni che lo desiderava e per la prima volta ha fatto sesso lesbico. Per farlo doveva capitare l’occasione giusta e l’aveva trovata casa della sua vecchia compagna di scuola.
Anche per Esther era la prima volta. Lei credeva di essere etero o al massimo bisessuale ma dopo quei momenti non nega che rifarebbe un’esperienza del genere eppure all’inizio l’idea era di farlo in tre col suo ragazzo che ama tanto e adesso non sa come dirgli che ha avuto un rapporto lesbico con la sua compagna di banco delle superiori. Al solo pensiero di averlo tradito si sente uno schifo e non so come risolvere la situazione; pensa che prima o poi glielo dirà sperando solo che la prenda con filosofia e che anziché concentrarsi sul tradimento, si senta molto eccitato. Lei spera che lui capirà la sua situazione assurda. Non vuole perdere quel compagno, lo ama tanto ma ora ama anche Nina.
A quell’incontro Nina si è presentata con i lunghi capelli rossi che evidenziano il candore della sua pelle. Ha un corpo longilineo e femminile, elegante, che esprime una sessualità viva, coinvolgente, senza pudori e senza vergogna. Di fronte a baciare ha una giovane donna che non è più solo la sua compagna di banco ma anche sua amante. Nina non sa che Esther dopo quella lunga leccata ed i tanti baci vorrebbe trovarsi nel lettone con il suo compagno a scopare magari mentre Nina li guarda.
Esther è una ragazza dai capelli neri cortissimi e dalle tette grandi. Indossa una canottiera nera così aderente da lasciare intuire perfettamente la forma dei suoi capezzoli, il suo seno piccolo ma perfetto è un capolavoro di madre natura.
In quei momenti di intimità suona il cellulare di Nina che lo afferra e nel rispondere lo tiene con la mano sinistra ed usa la destra per sfiorarsi le tette.
Esther che è lì vicino a baciarla sente chi parla.
“Ehi! Mi senti?”
Dall’altra parte c’è una persona dalla voce che esprime sorpresa che senza alcun imbarazzo dice “Sai cosa stavo facendo? Pensavo alla tua lingua sul mio collo e mi toccavo”
“Ehm, scusa! Ti toccavi dove?”
“Vorrei poter avere le tue tette turgide tra le mani, ma ho solo le mie. Ho molta voglia di te, sai? Se chiudo gli occhi mi vengono i brividi sulla schiena per i baci che hai dato al mio clitoride che ti desidera tantissimo. Stamattina sei stata una gran porca. Da allora sono in uno stato perenne di eccitazione. Ho voglia di prenderti per i capelli e di farti leccare le mie cosce, ho voglia di succhiare i tuoi capezzoli. Ho voglia, ho voglia!”
Da questa parte del telefono Nina non parla più, ansima e basta. Ad ogni parola sentita al telefono emette un gemito incurante di Esther che ascolta e che ha già una mano sulla sua figa ed una sulle tette di Nina.
Nina difficilmente indossa il reggiseno perché odia le costrizioni, odia sentirsi bloccata.
Per farsi toccare da Esther solleva la canottiera e mentre parla con voce sempre più eccitata l’amica le tocca il seno e lei immagina che sia la mano della bella moretta che sta parlando con lei al telefono.
Nonostante voglia sentirsi libera dagli indumenti intimi, indossa delle mutandine da bambina molto leggere e trasparenti. Mentre parla sempre più eccitata al telefono Esther inizia a giocherellare con l’elastico degli slip, con la punta dell’indice destro accarezza ogni bordo, nel frattempo le fa allargare le lunghe gambe bianche. L’indice della mano continua a vagare sul pube di Nina ed infine entra nelle mutandine e fa dei movimenti leggeri.
Nina a quei tocchi parla al telefono con voce tremante e, per non rischiare di far cadere a terra l’apparecchio, attiva il viva voce così anche Esther può sentire “Anche io ho una grande, cazzo, fottuta voglia di scoparti, di passare le mie tette sulle tue. Adesso voglio che ti infili tre dita dentro e che pensi a quando, stamane, te le ho infilate io”
Nina volta lo sguardo su Esther e la vede sfiorarsi le tette ma solo per slacciare il reggiseno che leva ed a lei Nina vengono in mente le parole di un suo amico, con cui scopava qualche anno prima, che diceva sempre “Se dai uno schiaffo ad un capezzolo, dopo 10 secondi diventa duro” e così presa da questa idea ha voluto provare per vedere il risultato. Lo ha fatto su Esther mentre l’amica al telefono si sditalinava furiosamente ansimando e lanciando grida che si sentivano chiaramente.
Ha così iniziato a tirare i capezzoli dell’amica di scuola per sentirli duri sotto le sue dita. Poi Nina si è stesa sul divanetto mentre tutta la stanza le girava intorno per effetto del vino bevuto, ed alla amica in linea le ha detto “Voglio sentirti ansimare di più!”
Esther ha capito che quella frase era rivolta a lei ed ha emanato uno strano respiro affannoso proprio come quando sale l’eccitazione oppure come quando qualcuno sussurra le fantasie erotiche più perverse in un orecchio. Non era per niente imbarazzata dalla domanda cosi diretta lascio scappare una risata che in qualche modo confermava la richiesta. Cosi senza aspettare Esther ha cominciato a sussurrare le cose più eccitanti che poteva pensare e che le si facessero. Il respiro di Nina si è fatto affannoso, le scappava qualche gemito ed eccitata voleva sentire con le sue orecchie cosa le stesse facendo Esther. Le parole della compagna di scuola le avrebbe così sentite anche l’amica al di là via telefono.
Esther con una voce piena di malizia le ha detto “Niente! Non ti sto facendo niente, ma vorrei entrare in te sia davanti nella figa che dietro nel culo. Ti sto guardando il grilletto che mi piace tanto e che tra poco ti leccherò facendoti godere. Ora ti passo la lingua sul culetto così ti faccio muovere quella rosellina e poi ti metto un dito, anche due, dentro così ti potrò chiavare almeno con le dita! Sarebbe bello vederti fistata ed un giorno lo farò ma prima lo voglio conoscere la tua troietta che è al telefono così lo potremo fare insieme!”
Esther leccandola, penetrandola e leccandola ha fatto impazzire Nina che dalla voglia avrebbe voluto leccarla tutta, voleva darle piacere e riempirla di baci.
L’idea di essere fistata dalla sua compagna di banco era immaginaria ma si poteva realizzare e già il solo pensiero la faceva bagnare incredibilmente. Nina si toccava infilando le dita nella figa bagnata che aspettava solo il guizzo della lingua di Esther o l’immaginaria lingua dell’amica al telefono. Ad occhi chiusi pensava a tutte le perversioni che le potessero venire in mente, sentiva crescere sempre più i gemiti vogliosi della sua amica al telefono e di Esther che continuava a sgrillettarla mentre le mani scivolavano tra le sue grandi labbra che voleva che qualcuno le allargasse.
Tra Nina ed Esther si stava svolgendo un amplesso di solo e puro sesso.
Nina ha chiesto all’amica di aumentare il ritmo ed immaginava che colei che era al telefono, con le sue dita, entrasse ed uscisse scivolando tra le sue gambe; la desiderava tanto.
Quella ricerca spasmodica del piacere delle donne è diventata frenetica finché Nina non ha detto gridando, perché fosse sentita da chi era al telefono, “Sto per venire!! Oh sìì, continua! Fammi venire! Ti voglio!” ed un orgasmo molto forte e così devastante che non le ha concesso neanche di dire il momento esatto della venuta. Infatti Nina è venuta con un orgasmo che l’ha fatta esplodere nello stesso momento in cui anche al telefono si sono sentite le stesse parole. Anche la compagna con cui Nina ha iniziato un rapporto omosessuale e su cui era indecisa, ha avuto uno orgasmo stupendo.
Finiti i sospiri, la prima cosa che ha detto al telefono è stato un vaffanculo pieno di erotismo seguito da un “Ti voglio bene”
Ora sono lì lei ed Esther stanche e felici. Si baciano e si tengono abbracciate accarezzandosi ma anche guardandosi. Una guardava l’altra e così ora hanno scoperto di avere la figa completamente depilata ed il corpo lucido avendo spalmato olio in tutto il corpo e ero pronta a tutti i costi di vivere una esperienza lesbo con lei a lungo termine.
Esther ammirava Nina perché aveva due labbra e un seno molto bello e sodo.
Nina ha detto alla sua amica di sesso che avrebbe desiderato vederla sulla porta di casa tutta nuda nell’aspettarla con ansia e appena aperto l’uscio togliersi il sopra abito e farle vedere che sotto non aveva nulla.
Esther la ascoltava e pensava che la prossima volta avrebbe potuto farle una sorpresa realizzando questo desiderio. Per dirle quanto le piacesse l’idea, si è messa su Nina e le ha infilato tutta la lingua nella figa leccandola a lungo. Poiché la posizione era del 69 Nina sentiva le sue tette ballare tra le sue gambe ed unitamente alla leccata ciò le piaceva parecchio.
Nina rifletteva su Esther e si sarebbe mai aspettata che fosse così attratta da lei.
“A che ora torna tuo marito?”
Le ha risposto Esther dicendole “Tardi. Gli ho detto che stasera sarei rientrata anche io molto tardi ed allora lui è fuori a cena con gli amici. Poco prima che tu arrivassi mi ha detto hanno prenotato per le 21.30, quindi non sarà qui prima delle 23”
“allora abbiamo molto tempo per noi, vero?” le fa Nina.
Non c’è stata risposta. Esther si avventata sull’amica ed hanno fatto l’amore in ogni modo per molte ore.
Le due hanno scopato per bene ed in questo modo sono riuscite a smorzare le loro pulsioni.
Nei giorni e mesi seguenti le due scopano ancora. Esther ha presentato Nina al suo compagno ma ancora non ha coming out e così tradisce il suo lui con Nina senza che lui sappia niente.
Nina invece ha presentato la sua compagna ad Esther e scopano in tre quando possibile ed è sempre una meraviglia.
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Categorie: Lesbo