Durante il volo di ritorno in first class hanno ricevuto da parte degli assistenti di volo ogni attenzione e per poter dormire meglio nelle ore prima dell’atterraggio hanno dato a Lucrezia ed Ennio una coperta che hanno voluto dividere in due.
Vicino a loro non c’erano altri passeggeri e i due si sono messi a parlare.
Ennio ha voluto sapere dalla sua fidanzata come avesse fatto sesso ai tempi dell’università.
Lei gli ha detto che ha fatto sesso con un amico, Roberto, conosciuto ad una festa e che la prima volta che ha visto l'uccello di quel ragazzo non credeva ai suoi occhi dicendo a sé stessa "Non può essere così grosso, è un fotomontaggio" ma una mano lentamente è scivolata in mezzo alle sue gambe nella speranza che vivamente quel pezzo di carne fosse vero.
Non che di cazzi lei ne avessi visti ma quello di Roberto era un bel cazzo over size e lo ha fatto vedere ad Ennio sfogliando la galleria delle foto sullo smartphone.
“Ti sei sgrillettata tante volte?” le ha chiesto lui e lei ha confessato di non ricordare esattamente la prima volta che ha fatto sesso e meno ancora la prima volta che si è masturbata, che ha esplorato il suo posto più intimo, forse quando aveva quattordici anni o forse quindici. Ciò che invece è indelebile nella sua testa sono gli sguardi che i coetanei le regalavano quando era adolescente.
Il fisico di Lucrezia, a differenza delle coetanee, si è sviluppato abbastanza velocemente. Non era tra le più alte, questo lo ricorda bene, ma certamente è stata quella a cui le tette si sono sviluppate prima di tutte tanto che, prima che sua madre la obbligasse a mettere il reggiseno, in spiaggia tutti la guardavano ed anche gli adulti furtivamente la osservavano. Lucrezia era ancora ingenua e aveva l’aria di una ragazzina senza malizia.
I ragazzi nel vedere delle tette, anche se molto giovani ed appena accennate, a quel tempo suscitava interesse e curiosità e lo si capiva dal fatto che era sempre quella più ricercata per fare passeggiate sul lungomare, per fare una nuotata. I ragazzi facevano a gara per stare con lei o invitarla a giocare a qualunque cosa pur di stare con lei e con una scusa qualsiasi toccarle le tette.
Non che ci fosse chissà cosa da toccare, ma per dei ragazzini ancora verginelli, due noci sul petto di una ragazzina erano comunque un gran bel passatempo che è finito presto quando le due noci di cocco sono diventate due tette degne di chiamarsi tali. A quattordici anni Lucrezia vantava già una seconda abbondante e quando gli sguardi di persone più grandi sono diventati insistenti, ha capito che la madre aveva ragione ed era arrivato il momento di coprirle.
In realtà Lucrezia non ricorda bene quando si è avvicinata consapevolmente al sesso, però ricorda qualcosa sulle sue prime masturbazioni di quattordicenne, ma già con uno spirito da troietta ed una fighetta minuscola e fresca ancora inesplorata anche da lei stessa.
Una sera una sua amica un po’ più grande di età, Elisabetta, che di anni ne aveva sedici, le ha detto “Ti sei mai masturbata? Ti hanno mai leccato la figa?”
Erano parole forti e la domanda sembrava inopportuna ma per Lucrezia si è aperta una porta verso il sesso.
“No... no!” le ha risposto timidamente “Cioè .... ogni tanto mi masturbo ... mi metto un dito lì dentro e me la sgrilletto un po’!”
Elisabetta l’ha incalzata “Vuoi sentire che sensazione si prova quando uno te la lecca tutta quanta?”
“Beh, non so! Forse sì, anzi sì i... certo, voglio provare!” ha risposto.
Subito dopo l’amica l’ha condotta in cucina, Elisabetta ha aperto il frigorifero, ha preso dei cetrioli e delle banane e le due ragazzine sono tornate subito in camera di Lucrezia chiudendo la porta a chiave.
L’amica le si è avvicinata lentamente con un sorrisino di chi è sicura ed anche sfoggiando uno sguardo di ninfetta perversa, e prendendola per mano l’ha baciata sul collo, poi le ha levato la gonnellina a righe rosse e nere ed anche il tanga che a quel tempo era il top dell’erotismo. Infine Elisabetta ha aperto le gambe di Lucrezia che era emozionata, impaurita ed attonita guardando ogni mossa senza perdersi niente.
La sua amica ha leccato lentamente, guardandola fissa negli occhi, una banana per poi passare dopo pochi secondi a leccarle la fighetta.
“Ora ti faccio diventare una donna. Voglio sverginarti” le ha detto Elisabetta nel passare da una leccata di banana ad una leccata di figa facendole vedere che ci sapeva fare con la lingua.
Dopo averla fatta bagnare le ha messo la banana nella figa muovendola prima piano piano, poi sempre più velocemente.
Lucrezia si ricorda che le sue gambe hanno tremato subito ed ha avuto anche diversi spasmi che provenivano dalla sua fighetta.
Sotto la coperta di cortesia di quell’aeroplano avrebbe voluto avere quelle stesse sensazioni e lo ha detto ad Ennio che le ha suggerito di toccarsi ma lei lo ha guardato male e si è rannicchiata nella poltrona mentre un’assistente di volo si è avvicinata per chiederle “Si sente bene? Posso fare qualcosa?”
Lucrezia l’ha ringraziata ma avrebbe voluto dirle “Leccami e sgrillettami. Ho la figa in fiamme” e non ha lesinato uno sguardo alla figura della giovane di bordo notando che quella donna le sembrva di averla già vista da qualche parte non molto tempo prima.
I ricordi di Lucrezia sono tornati al momento in cui la sua amichetta ha leccato il cetriolo e dopo averlo insalivato bene, lo ha introdotto nella giovane fighetta ormai bagnatissima.
Per molto tempo la ragazzina ha giocato con la fighetta dell’amichetta infilando e sfilando quel cetriolo più volte smettendo solo quando ormai molto eccitata, preda di nuovissime ed intense sensazioni, le è scappato un urlo di piacere e le sue giovani gambe piegandosi l’hanno quasi fatta cadere pesantemente a terra.
Da quel giorno Lucrezia ha capito che il piacere solitario a volte è sottovalutato e quando Ennio era distante all’università, ed anche quando è fuori per lavoro lei spesso si sditalina godendo moltissimo.
Prima che andasse in vacanza a Santa Lùcia non era una felice sostenitrice della masturbazione e pensava che in assenza di ‘risorse’ etero era una buona alternativa farsi dei ditalini e senza dubbio cercare qualche gigolò a pagamento.
Nei momenti di rilassamento intimo con Ennio hanno parlato di questi argomenti ed entrambe sono dello stesso parere: a loro piace il sesso, darsi piacere ma spesso le loro attività lavorative li costringono a stare lontani per un po’ l'uno dall'altra, sono sicuri che in questi casi la masturbazione tampona le loro reciproche assenze sotto le coperte ed hanno convenuto che lo fanno tutti quando la loro dolce metà è assente, si sgrillettano magari sotto la doccia. Loro due però lo ammettono senza vergognarsi e da quando hanno aderito al Golden Bikini Club non hanno remore neanche a raccontare delle numerose scopate che lei ha fatto con i neri locali.
In quella poltrona dell’aeroplano Lucrezia ha nostalgia di Baptiste ed anche di Karine, ha ricordato con nostalgia l’accoppiamento a quattro di tre giorni prima e della quantità di sborra che ha ingoiato. Avrebbe voluto essere leccata dal suo amante nero ma anche penetrata con un dildo da Karine e non avrebbe disdegnato neanche fare sesso con la donna nera che le ha regalato la pen drive prima di partire.
Se dopo tante riflessioni, lei per prima era giunta alla conclusione che il ditalino è un modo di darsi piacere che non teme paragoni, ora nella sua solitudine poiché Ennio dorme beato, sta rivalutando quel suo principio di vita progettando di farsi un uomo nero quando nessuno è disposto a fare sesso. Lucrezia è combattuta da queste due idee perché la masturbazione le piace, così come le piace masturbare altre giovani donne come quelle con cui si accoppiata al Club ma è arrivata alla conclusione di non aver mai trovato una persona in grado di farle un ditalino con la stessa bravura che contraddistingue le sue mani che ogni volta compiono un capolavoro.
Facendo finta di sonnecchiare, dato che nella first class di quel volo sono solo lei ed Ennio, ha messo le mani sotto la mini che indossa e sta già pensando a farsi un ditalino per alleviare la voglia degli amanti avuti al Club.

Verso mezzanotte, in volo in pieno oceano, l’assistente di volo si è avvicinata a Lucrezia per dirle sussurrando “Come va? Hai bisogno di essere coccolata, che ne dici? Non mi guardar male, ti ho riconosciuta perché ti ho vista e ti ho leccata al Club” e, fissando nella penombra gli occhi meravigliati della ragazza è seguito un attimo di silenzio in cui le ha mostrato un angolino dei bikini dorato ed ha aggiunto “Vieni di là, staremo meglio“ e Lucrezia l’ha seguita.
Le due si sono accomodate dall’altra parte della fusoliera su delle poltrone in cui si potevano abbassare i braccioli.
“Ti ho vista al villaggio, al bar, dove con i miei amici stavo bevendo già da un po’ e forse un po’ troppo”
Il mio nome è Elena e subito si è avvicinata per baciare Lucrezia sulla guancia.
“Sono passata per vederti e sapere se tutto sta andando bene. Sono stanca e domani mi devo svegliare presto per un altro volo”
Lucrezia non sapeva che dire. Era sorpresa ma le ha stretto la mano ed Elena non si è accontentata del silenzio ed ha aggiunto “Che ne dici se prima di dormire ci tocchiamo un po’?”
Sembrava che Elena sapesse che per Lucrezia era una delle cose che più la faceva impazzire e dall’espressione del viso, diventato sorridente, se ne è accorta. Infatti lo sguardo della giovane è cambiato, gli occhi le si sono illuminati e le ha fatto un bel sorriso e finalmente ha aperto le labbra per dire “Tu vuoi scopare con me ma non è possibile. Io posso accontentarmi in altro modo”.
Lucrezia si è sentita subito rinfrancata e l’ha baciata vicino all’intersezione delle labbra lasciandomi sopra un po’ della sua saliva senza mettere la lingua in bocca.
Elena si è guardata intorno, ha tirato una tenda separatrice e si si è accertata che fosse tutto tranquillo.
“Sono di riposo per circa quattro ore. Dovrei dormire ma vorrei farlo con te. Mi sei piaciuta tanto quando ti ho leccato la figa tre giorni fa e non avrei immaginato di ritrovarti qui. Se facciamo silenzio tutto andrà bene. Le mie colleghe riposano in coda e per almeno due ore non saranno in giro. I passeggeri dormono”
Elena si è levata la gonna insieme alla camicetta le calze contenitive da lavoro ed ha chiesto a Lucrezia di spalmarle della crema sulle gambe.
Mentre Lucrezia spalmava quella crema rilassante per le gambe, Elena con una mano si ha accarezzato la pancia e con l’altra ha aperto con due dita le grandi labbra ed ha titillato il clitoride non avendo nessuno slip e ne perizoma. Assumendo quella posizione ha esposto la figa depilata e rosea.
Lucrezia tratteneva il respiro e la sua amica ha iniziato ad ansimare a bocca aperta per non farsi sentire velocizzando il movimento della mano destra.
Lucrezia sapeva già cosa avrebbe fatto, conosceva bene quei movimenti ed infatti in quel momento ha allargato le gambe anche lei ed ha sollevato la gamba sinistra affinché il braccio sullo stesso lato potesse arrivare a toccare la sua figa ma, per altro quelle poche volte che lo ha fatto, ha infilato la mano dentro la sua fistandosi mentre con la destra si è toccata sempre più forte anche se ogni tanto si è fermata per leccarsi le dita e poi riprendere il lavoro.
Elena nel vederla fistata ha sorriso ed ha approvato con un cenno della testa dandole anche un sensualissimo bacio mettendole la lingua in bocca.
Del fisting con il suo Ennio non ne ha mai parlato, la riteneva una pratica mal sana ma dopo i cazzi neri presi stava sentendo il vuoto ed aveva necessità di riempirsi la figa.
Lucrezia non ha resistito e, ripensando che Elena è stata la sua amante, ha iniziato a masturbarsi fermandosi più volte per non venire anche se i suoi movimenti erano lenti e silenziosi.
Ad un certo punto Elena si è fermata restando con le gambe aperte. Lucrezia per un istante non ha capito cosa stesse accadendo ed ha avuto paura di essere stato scoperta da qualche estraneo.
Ennio era lì a guardare ed allora lei ha continuato a fistarsi e sgrillettarsi ed Elena ha ripreso il suo lavorio con maggior lena.
Per fare in modo che i mugolii e i loro suoni fossero molto smorzati, le due donne si sono unite in un bacio scaricando i profondi respiri nella bocca dell’altra.
Ennio spostata di poco la tenda separatrice si è messo al di qua ed aperto il pantaloncino ha estratto il cazzo turgido e grosso ma non certo di dimensioni pari a quello dei neri. Nel vedere le due donne si è arrapato moltissimo all’istante ed ha dato il via ad una sega senza ritegno.
Il piacere dei tre, ma soprattutto delle due femmine, è grande.
Elena non riuscendo a venire ha interrotto il ditalino per frugare nella sua borsetta ed ha tirato fuori un piccolo vibratore verde ed ha detto a voce bassissima “L’ho portato da casa, con la mia amica nera lo usiamo insieme parecchie volte” ed ha ripreso a masturbarsi infilandolo nella sua figa.
Ennio era affascinato e godeva a segarsi guardando estasiato la figa di Elena dove dentro la sua figa c’è il vibratore che va su e giù con un movimento lento ma preciso, nella figa della sua donna la mano sinistra, che entrava ed usciva ma non completamente, e le dita della destra impegnate a sgrillettare con movimenti veloci ed irregolari sul clitoride.
Ennio sa che quello è il modo di Lucrezia di masturbarsi, lo aveva raccontato più volte e più di una volta l’avevo vista farlo davanti a lui.
In quel momento era diverso: c’era anche un’altra donna, anche lei del Club del Bikini Dorato e non è mai stato così eccitato in vita sua.
Lucrezia lo ha guardato ed il pensiero che lei potesse masturbarsi pensando lui non faceva che accrescere l’eccitazione.
Lucrezia è ormai vicina ed anche Elena.
Ennio avrebbe voluto avvicinarsi a loro. A lui piaceva farsi vedere con il cazzo così duro in mano a segarsi e ormai prossimo a sborrare.
Lucrezia di sicuro non si sarebbe spaventata ma Elena avrebbe apprezzato? Lui non ne era sicuro, ha però pensato che l’assistente di volo avrebbe volentieri lasciato spazio al cazzo al posto di quel piccolo vibratore da borsetta. L’indecisione lo ha fermato ed è rimasto lì pensando che forse la situazione lo eccitava ancora di più.
Ha così visto godere prima Lucrezia che ha iniziò a gemere sempre più forte sino a quando l’ha sentita scaricare nella bocca di Elena un urlo soffocato di piacere e, dai movimenti disordinati delle gambe, dall’arcuarsi del corpo e da un getto di liquido, ha capito che è venuta.
Elena l’ha baciata amorevolmente proseguendo a masturbarsi con il vibratore nella figa in modo da non far sentire le leggere vibrazioni e poi con un gesto di una mano ha invitato Ennio a mettersi far le sue gambe proseguendo la sega.
Lui ha impiagato un attimo a godere. Si ha tappato la bocca con una mano e con l’altra si ha dato gli ultimi colpi. Ha sborrato sulle cosce nude di Elena. Per quanto è stato lungo l’orgasmo, sembrava che quel cazzo non finisse più di spruzzare sborra. Dal momento del primo spruzzo a lui le gambe tremavano ed ha rischiato di cadere a terra pesantemente ma il godimento provato non aveva uguali.
Lucrezia si è levata la mano dalla figa, diventata larga, ed ha mostrato ad Elena il reggiseno tanto ambito da Ennio.
Per l’assistente di volo la vista delle gambe nude di Lucrezia, il vedere quel seno e quel pancino le ha fatto venire i brividi. La ragazza ha dei capelli bellissimi e lucenti raccolti a coda ed emana un profumo particolare che l’ha mandata in estasi e l’ha portata a guardare con insistenza le tette sostenute dal reggiseno bagnandosi tra le gambe.
Elena fissava la sua amante la quale, a sua volta, era in silenzio.
“Perché non dici nulla? Sai non avevo notato che tu fossi così carina, dico sul serio. Quel tuo sguardo mi piace, è come se mi stessi mangiando con gli occhi, o sbaglio, tesoro?”
Elena se n’era accorta e Lucrezia impacciata non riusciva a dire nulla ma lei, capendo il momento di difficoltà, le ha prese la mano e l’ha tirata a sé ”Però ti preferisco senza coda, toglila!”.
Lucrezia non ci ha pensato due volte a lasciar cadere giù i suoi lisci capelli lunghi. Elena ci ha passato una mano sopra sussurrando nell’orecchio “Ora sei la mia donna. Se ti va puoi essere anche la mia donna da letto. Mi piaci”
Quelle parole a Lucrezia hanno fatto perdere il controllo di sé stessa; parole che sono rimaste in mente e non le importa se Ennio le ha sentite; sono scomparse non appena ha iniziato a leccarle l’orecchio.
Allora Lucrezia si è appoggiata ad Elena, si è levata la maglietta mostrando il reggiseno dorato che l’amante le ha guardato ed ha esclamato con voce sussurrata “Interessante!”
Subito dopo Elena l’ha fatta accomodare su una poltrona e le si è seduta a gambe aperte su di me.
Lucrezia le ha sfilato il reggiseno e le ha morsicato teneramente il fianco di una mammella. Elena, come conseguenza, ha avuto ebbi un piacevole fremito.
Per arrivare alla figa Lucrezia ha sollevato la gonna fino in vita e le ha messo le mani sul culetto perfetto, sodo, piccolo, da sballo, per toccarlo constatando che è bellissimo farlo.
Elena voleva che la sua amica facesse tutto velocemente come se avesse fretta a darsi.
Lucrezia le ha baciato il collo e facendola girare di poco le ha preso un capezzolo tra i denti.
Elena ha i capezzoli duri e la sua amante ci ha messo su un po’ della sua saliva, poi ci ha passato due dita per eccitare la giovane donna, li ha tirati e strizzati portandola ad emettere un altro gemito.
Lucrezia a sentire quei suoni derivanti dal piacere che stava procurando si è eccitata maggiormente. Le sarebbe piaciuto sentirla gridare che quel trattamento le piaceva, ma non era possibile.
L’hostess le ha fatto chiesto di metterle un dito in bocca per leccarlo e succhiarlo poi ha chiesto che Lucrezia andasse giù sul grilletto a titillare il clito.

Elena quel giorno indossava un perizoma non striminzito. Lucrezia lo ha tirato, e non spostato, facendole male al clitoride; quell’indumento intimo era troppo stretto e lo comprimeva ed alla donna quel forte fastidio piace e si è bagnata.
Il clitoride non si è gonfiato in quel momento, lo era già da prima.
Il dito di Lucrezia è lì a titillare e torturare quel grillettino e si prepara a fare un ditalino sontuoso.
Lucrezia nel suo lavorare sul sesso di Elena ha più volte portato il dito alla bocca assaporando il sapore della figa che aveva su di lei.
La sua amante ha iniziato ad emettere gemiti profondi.
Era ciò che anche Lucrezia voleva e per farla venire si ha leccato ancora il dito e l’ha sditalinata.
Elena si è mossa sopra di lei e non da modo di fare altri movimenti; è lei a comandare spingendo il dito dentro.
Lucrezia lo ha mosso avanti e indietro dentro la figa caldissima e bagnata.
Elena vuole venire e per farlo cambia posizione, si leva il perizoma e, con una mossa un po’ acrobatica, si siede sul volto della giovane la quale, trovandosi con la figa sul viso, non ha potuto fare a meno di passarci la lingua sopra, dentro e dappertutto.
Quella zona del corpo è umidissima e sente i gli umori colare direttamente in bocca.
Le due donne stanno facendo un 69 incredibile.
Appena Elena ha sentito la lingua di Lucrezia nella sua figa ha iniziato a colare e più si spinge all’interno dell’intimità, più spinge il bacino sul volto di Lucrezia la quale vuole allargare le grandi labbra con le dita per arrivare meglio a titillare il clitoride.
Dopo due tentativi è risuscita ad aprire quelle labbra spalancando la figa per infilare la lingua girandola dentro.
Elana ha avuto un intenso e vibrante orgasmo emettendo un grido di piacere soffocato nella figa di Lucrezia su si è incollata un istante prima di avere l’orgasmo.
Lucrezia ha sentito del liquido caldo in bocca, sulla lingua, sul viso; lo ha leccato, succhiato ed ed infine ingoiato tanta era la voglia.
Per compensare il piacere ricevuto Elena ha appoggiato un dito sul clito di Lucrezia, lo ha titillato andando sempre più veloce e, quando sta per venire, una scossa le è partita dai piedi per arrivare tra le gambe facendole sentire un enorme calore.
Lucrezia è venuta ed è felice che sia stato a seguito della leccata di un membro del Golden Bikini Club, lei ne è rimasta sconvolta così come Lucrezia.
I loro visi sono bollenti.
Si sono sistemate una a fianco all’altra e Lucrezia ha sentito un profumo che l’aveva colpita nella grande casa dove si era accoppiata con i neri; è un profumo particolare e decisamente insolito.
Elena si è messa a giocare con le dita coi capezzoli dell’altra poiché era bello sentirli duri tra i polpastrelli ed anche la padrona ne godeva di quei tocchi e l’ha fatta continuare.
Lucrezia voleva che fosse ancora sua per tanto tempo e per tentare di convincerla, l’ha baciata dolcemente assaggiando tutto il suo corpo arrivando ai piedi. Lei fin dai tempi dell’università li aveva sempre sognati e quel giorno finalmente il desiderio si è avverato. Ha succhiato le dita una ad una, piano piano e finalmente Elena ha ceduto dichiarandosi tutta di Lucrezia.
“Ora smettiamo, devo riposare. Ti do il mio numero di telefono privato. Tu mi dai il tuo? Ti chiamo in settimana e ci incontriamo, ormai siamo in confidenza e vedrai che troverai un pezzo del Club vicino a noi”
Lucrezia è tornata alla sua poltrona al fianco di Ennio e lo ha visto segarsi, ha atteso in piedi per non disturbarlo guardandolo incantata ma pensando a qualcosa che si stava già affermando nella sua mente fin dalla seconda settimana della vacanza.
Il suo giovane uomo ha finito per avere una sborrata seria e lei gli si è accostata baciandolo sulle labbra dicendo con un fil di voce “Bravissimo! Sono felice che abbia sborrato. Mi sa che di venute simili ne avrai tantissime!”
Elena a termine del suo turno di riposo si è avvicinata a Lucrezia per chiederle se avesse bisogno di qualcosa ed ha sollevato la coperta di Ennio scoprendo così la macchia di sborra già asciutta.
“Spero che si seghi spesso. È un vero tesoro se dovesse farsi tante seghe!”
Le due femmine si hanno scambiato i numeri telefono e prima di allontanarsi ha dato un casto bacio alla sua amante.
Nella settimana seguente si sono incontrate.
In casa di Elena le due hanno fatto sesso e si sono ampiamente fotografate inviando a Baptiste che era a Santa Lùcia quelle immagini.
Al termine hanno discusso ed Elena ha detto che se tra le gambe non ha le sue mani non sta bene.
Ha raccontato che l’hanno masturbata moltissime volte nell'arco della sua vita di quarantunenne ma non è mai stata la stessa cosa, perché l'azione era dipendente anche dall’altra persona. Lei ha avuto anche grandi orgasmi, ma non sono stati mai così intensi e duraturi come quelli avuti sditalinandosi.
Ha detto che in volo spesso si sgrilletta e che tra le assistenti di volo ci sono molte lesbiche e tantissime bisessuali ma si è dispiaciuta che alcune si sentono gelose quando cambiano partner.
Pertanto il non dovere essere mai grati a qualcuno alla fine della masturbazione, il non dover mai chiedere di fare sesso ed avere sempre a disposizione le dita per godere, ne fanno una cosa unica al mondo.
“La masturbazione non pensa, non parla, non sente e non è mai incazzata, fa solo quello per cui esiste: dare piacere fisico!”
Lucrezia l’ha incalzata “E la leccata di figa?”
“Uhh! È una cosa grandiosa! Ma non è comunque la stessa cosa in quanto per averla è necessaria l'opera di un'altra persona, ad esempio tu. Ecco perché davvero niente e nessuno può competere con l'amata sgrillettata. Ma ci pensi? Te puoi fare magari lì sul divano, con musica soft come sottofondo, completamente nuda. Inizi a rilassarti, a massaggiarti le tette, lasciando poi che lentamente la mano scenda nelle parti basse. Ti tocchi, ti accarezzi, lasci che lentamente la tua fica si bagni, che diventi fradicia, per poi tornare su, giocare con le tette ed i capezzoli.
Io non riesco ad afferrare una delle mie mammelle però qualche volta le stringo molto forte. Io adoro stare con me stessa, sia nei momenti di magra, sia nei periodi in cui ho un amico di letto con cui faccio sesso che poi mi lascia perché non sta con me quanto vorrei. Ecco perché mi tocco e mi masturbo. Io non posso fare a meno di fare sesso, di scopare, anche tutti i giorni e quando questo non è possibile ricorro all'autoerotismo.
Io adoro fare sesso e se la persona con cui lo faccio è anche il centro dei miei sentimenti, il livello delle sensazioni cresce irrefrenabilmente. Come si potrebbe vivere per sempre senza l'amore? Impossibile direbbe qualcuno. Io dico come si potrebbe vivere senza sesso.
Certo che anche l'amore è necessario, sia pure non duraturo. Ma la masturbazione, la sgrillettata, la sega per gli uomini, è un momento intimo, sono attimi privati molto personali.
Questo senza nulla togliere all'eventuale persona amata, o amico di letto, al qual non negherei mai il piacere del sesso per ragione alcuna.
Quante volte mi è capitato di farmi un bagno dopo un rapporto ed abbandonarmi alla masturbazione nella vasca, pensando al rapporto appena finito. Lei, la masturbazione, è l'unica confidente sessuale con la quale sono veramente sincera, che chiamo solo quando la desidero, che non ho paura di offendere quando non la voglio e che sono quasi sicura che mi accompagnerà per tutta la vita... anche quando non potrà più far nulla per me, un giorno!”
Elena ha interrotto in suo monologo che ha affascinato Lucrezia per offrirle un gelato e le ha chiesto come avesse scoperto il Club del bikini dorato.
Le ha raccontato delle settimane passate sull’isola, delle persone e situazioni in cui è accoppiata in particolare del suo primo amante isolano.
Poi ha chiesto ad Elena “Sono una maniaca? Una pervertita?”
Io non credo, anzi, ne sono certa. Non mi sento egoista pensando al mio piacere personale. Ho imparato fin da studentessa che godere è il mio obiettivo il mio primo obiettivo, cioè la soddisfazione di lei, della mia amatissima figa. Per ciò che penso preferisco la masturbazione al rapporto sessuale anche se sono due cose diverse e l'una non esclude l'altra.
Al ritorno da Santa Lùcia mi ritengo una buona amante/compagna. Ci posso mettere la mano sul fuoco o meglio anziché sul fuoco so già dove metterla!
Se il mio amore si masturbasse non me la prenderei perché credo che tutti abbiano gli stessi diritti, ma non mi sentirei tradita.
Se così fosse non sarei andata al Club. Sono stata io a tradire Ennio ma ritengo sia una cosa naturale, tutti lo fanno, ma pochi hanno il coraggio di ammetterlo.
Sai quante volte sul lavoro sento colleghe che mi raccontano che quando il loro marito è fuori, magari per la partita di calcetto, si dedicano al piacere personale? Ovviamente il loro compagno non lo sa e molto probabilmente lui farà lo stesso quando la moglie è fuori.
Io ho il vantaggio di aver ‘liberato’ Ennio che sto pensando di lasciare per tornare sull’isola. Ho troppa nostalgia di quei corpi neri e dei loro cazzi.
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