Avevo sempre notato la generosità del suo seno ed ora avevo l'occasione di verificarne la consistenza almeno.
"Reggiti che ci sono le buche sulla via" era la scusa per tenerla stretta alla mia schiena...ogni volta che toccavo la leva del freno sentivo la pienezza morbida dei suoi seni premere impetuosamente sulla mia schiena.
Giunti a casa sua mi invitò a salire...ovviamente accettai di buon grado.
In casa mi disse: "un attimo in bagno" e subito dopo uscì da lì con solo uno slippino ed una magliettina bianca tesa oltremodo dai suo seni liberi da reggiseno.
"Vedo che apprezzi la mia mise casalinga" dedusse vedendo la stoffa dei miei pantaloni tendersi rapidamente per effetto di un'erezione istantanea che mi provocò quella visione.
Si avvicinò a me e sentii la sua mano che con movimento delicato e sensuale apriva la cerniera dei pantaloni.
Rotti gli indugi le passai una mano tra i suoi ricci neri ed afferrai decisamente la sua nuca. Spinsi la sua testa verso la mia, avidamente le baciai le labbra, esplorando la sua bocca con la mia lingua e stringendo il suo corpo contro il mio. Sentivo la durezza dei suoi capezzoli premere contro il mio petto.
Subito ci liberammo dei nostri vestiti e mi spinse sul divano.
Io seduto lei in ginocchio davanti a me...chiusi gli occhi e sentivo la morbidezza umida delle sue labbra passarmi sul petto, poi pian piano scendere giù.
Il mio sesso era lì irto e trepidante che implorava attenzione...che non gli fu negata.
Una sua mano accarezzava i miei testicoli, l'altra cingeva il cazzo e la sua bocca vorace aveva inghiottito la cappella.
Avvertivo sulla cappella tutto il calore umido della sua bocca, la morbidezza della sua lingua che avvolgeva le sue forme e mi beavo dei suoni di risucchio che schioccavano.
Dopo qualche minuto così ritrasse la sua testa dal mio sesso...la alzò lentamente, con la bocca dischiusa e la punta della lingua con un filo di saliva che ancora la collegava alla mia cappella.
Strinse le braccia ed i suoi seni quasi esplosero...fece colare molta della sua saliva tra di loro.
Poi avanzò verso il mio cazzo e lo strinse tra le sue tette. Cominciò a muoversi su e giù...
Io afferrai i suoi capezzoli e cominciai a stringerli ed a torcerli beandomi dei suoi versi di piacere e brividi.
Continuò così...su e giù...continuando di tanto in tanto a lubrificare facendo venir giù la sua saliva dalla bocca sempre dischiusa.
Finchè non liberai il mio piacere, con un fiotto che lasciò gocce perlate tra i suoi ricci, una goccia grossa sul suo viso come una lacrima di piacere e irrorò le sue tette.
Rimasi a guardare lo spettacolo delle sue tette bagnate del mio sperma denso e di lei che con un dito aveva raccolto la lacrima di sperma e se lo portava tra le labbra per esser avvolto dalla sua lingua