Salve maestro, mi chiamo Immacolata per gli amici Imma, sono la primogenita di tre sorelle: “Immacolata, Incatenata e Incoronata”, come avrà potuto intuire dai nomi, sono siciliana precisamente di Caltanissetta.
Sono una bella ragazza venticinquenne, brunetta e pacioccona; proprio, come piace a Lei! Mi piacciono molto i suoi racconti specie quelli a tema incesto; e, non Le nascondo che ogni tanto, io e le mie sorelle, una grattatina di passera collettiva, ce la facciamo fantasticando sulle sue eccitanti storie.
Le scrivo per raccontarle uno strano ed intrigante episodio accaduto nell’ambulatorio della asl dove, qualche giorno fa, mi son recata per effettuare il tampone anti covid.
Dopo un paio d’ore di trepidante attesa, entro in sala prelievi, ad effettuare l’importante esame, c’era un infermiere bonazzo: “Alberto”, un ragazzo di pochi anni più grande di me, alto, bruno, muscoloso e barbuto; il quale, mi invitò ad accomodarmi sulla poltroncina per eseguire il test.
Quel giorno “avevo da poco finito il ciclo”, indossavo una gonna abbastanza corta, calze autoreggenti e un perizoma nero; poiché Alberto, mi aveva colpito a prima vista, mi sedetti sulla poltroncina divaricando leggermente le gambe al fine di provocarlo. M’accorsi che su di lui, avevo fatto colpo, tant’è che, finito l’esame, iniziò a fare apprezzamenti positivi su di me e a filarmi.
Alberto: tutto bene, signorina Immacolata, sentito dolore!?
“Sì, tutto bene; all’inizio, è stato un po' doloroso ma poi, è passato”, gli risposi timidamente e con la faccia un po' arrossita dall’emozione; insomma, quell’infermiere m’aveva fatto già sangue e volevo scoparmelo seduta stante!
Alberto: meglio cosi! Ah, complimenti per la sua bellezza e mi consenta, ha delle splendide gambe!
”Grazie, molto gentile! Anche lei, è un bell’uomo!” replicai ancor’ più arrossita e il sesso che già s’era umidificato.
Alberto: prego, La ringrazio per il complimento! Ascolti, fra poco, finisco il turno “sono a parttime”, che ne dice di prenderci un caffè assieme al bar di fronte l’ambulatorio!?
“Molto volentieri! Piacere, Immacolata; ma se vuoi, chiamami pure Imma!”
Alberto: ok, Imma! Piacere, Alberto! Allora, ci vediamo fra una decina di minuti, un quarto d’ora al bar per il caffè.”
“D’accordo a dopo!” (il tampone diede esito negativo).
Consumato un ottimo cappuccino e uno squisito cornetto a testa, fui io a fare il primo passo e proporlgli una “passeggiata intima”.
Io: grazie per la colazione, Alberto!
Alberto: prego, figurati, è stato un vero piacere! Tu, sei molto simpatica e bona!
Io: ti ringrazio del complimento! Ehm, che ne diresti di una bella passeggiata intima!?
Alberto: passeggiata intima!? Ehm, dove mi porteresti a fare questa intima passeggiata!?
Io:ehm, potrei portarti alla mia casa di campagna; beh, a dire il vero, non è proprio mia, è dei miei genitori!
Alberto: ok! Monta in macchina!
Durante il tragitto, parlammo del più e del meno; lui, era da poco sposato e nonostante la moglie, fosse una bellissima ragazza “mia coetanea”, amava scoparsi le altre donne; specie le pazienti bone ed accondiscendenti dell’ambulatorio; oltre a qualche sua collega infermiera o dottoressa.
Chi Le scrive, non è proprio una Immacolata concezione; ma, è una gran chiavatrice e succhiatrice di cazzi zitellona! Pensa che, in paese, mi chiamavano: “Imma la pompinara; perché, ero e sono specializzata in pompini gola profonda!”
Arrivati sul posto: “un villino a pian terreno”, aprii la porta e lui, mi fece sedere sulla poltrona posta all’ingresso; dapprima, mi fece accavallare le gambe, accarezzandomi le cosce! Poi, me le fece aprire e mi ficcò la sua mano abbastanza possente in mezzo ad esse fino a toccarmi la passera intrisa di sbroda; avvertii un fremito di piacere che mi fece sospirare e gemere! “Ahhh!! Sìììì!! Continua, continua!” Gli sussurrai.
Poi, ci denudammo e lui, ficcò nella mia bocca carnosa e tinta di rossetto i suoi ventidue centimetri di minchia, scappellata come nù cannuolo siciliano, sììì!!!! Nù cannuolo siciliano saporito! Glie lo succhiai voluttuosamente, facendomelo arrivare fino in gola!
Dopo una breve spagnola, in mezzo alle mie abbondanti tette, lo supplicai di penetrarmi con arsura previo leccata di passera preliminare! Sbrodai per tre volte; ma il mio sesso, desiderava con ardore il suo enorme tronco carneo! Mi pecorinizzai, pregandolo di penetrarmi in figa e nel retto! Fu una sensazione stupenda, incominciai a gemere e urlare, come una matta, mi possedette forsennatamente, come un mandrillo fino a farmi squirtare all’inverosimile, eiaculando nel mio retto!
Mi chiese se fossi stata soddisfatta, gli risposi di sì e chiesi d’incontrarlo ancora; ma da quel giorno, lui sparì; da quell’ambulatorio, venne trasferito ad altra sede.
Di esso, mi è rimasto un meraviglioso ricordo legato al tampone covid nonostante la sua negatività, ovvero: “Immacolata, oltre alle narici e la bocca, d’avanti e da dietro, è stata tamponata!”
Spero Le sia piaciuta un cordialissimo saluto Imma.
da: “Mimmo e le sue lettrici immaginarie”
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