Nei due giorni che seguono, aiuto Flavia e Marco ad impacchettare spostare le sue cose, che ancora sono nella nostra casa alla sua sopra di noi. Al sabato ci rechiamo a casa di Sonia, mi rendo conto che anche se è un piccolo appartamento, di roba ne contiene tantissima. Lavoriamo alacremente e quasi a mezzo giorno, abbiamo impacchettato, e caricato sulle loro auto tantissimi scatoloni di cose. Mi accingo a smontare la libreria, dopo averla liberata dei numerosi libri, che vi erano sopra per portarla a casa nuova, quando improvvisamente compare Pamela. Le apro in quanto sono solo. Riprendo a svitare le viti che fissano il mobile al muro, per farlo salgo sopra uno sgabello a tre scalini. Lei dopo un momento di imbarazzante silenzio, mi chiede dove sono Sonia e Marco. Gli rispondo che hanno fatto un viaggio di scatole, che adesso torneranno. Lei si guarda in giro nervosa, sembra indecisa, non ha la solita aria strafottente, ma quasi timida, insicura. Si avvicina a me, mi guarda dal basso verso l’alto, poi fa un bel respiro, mi abbraccia appoggiando il suo viso alle mie ginocchia.
«Ho parlato con Sonia, mi ha raccontato che vi siete divertiti, che ti ha detto che sono vergine. È vero, cercavo di sembrare un’altra persona, convinta che vedervi sbavare, mi avrebbe sempre creato una immagine, di donna forte e risoluta. Ha funzionato con tutti, anche con mio padre, ma non con te. In passato ero certa, che fossi uno stronzo come mio padre, ma poi col tempo, mi sono ricreduta. Ti ho ammirato, ti volevo, ero convinta che ti avrei fatto sbavare anche a te, invece tu sei di un’altra pasta. Ho sbagliato, ma vorrei, che tu prendessi in considerazione la possibilità, di riprovare ad avere un dialogo con me, ti giuro che non to cercando di sedurti, ma voglio solo una persona da seguire, amare, e se lo vorrai godere.»
La guardo, scendo lei mi stringe, tenendo la testa bassa. Le sollevo il viso, vedo i suoi occhi carichi di lacrime, che stanno per sgorgare copiose. Sono ad un passo dalla sua bocca, lei mi bacia con passione, amore, e tanta voglia di essere stretta fra le braccia.
«Tienimi stretta ti prego. Ho bisogno di sentire che non mi odi, che non mi disprezzi, anche se lo merito. Ho fatto cose di cui non vado fiera, ma sono pronta sottostare ad ogni tuo desiderio, mi arrendo, e vorrei essere tua.»
La guardo, poi le dico che ci devo pensare.
«Quello che chiedi non è una cosa da poco. Ti sei dimenticata, che ho una famiglia, una moglie, un figlio che non voglio che soffra.»
Il suo sguardo è serio, consapevole.
«Non voglio assolutamente metterti nei casini, nemmeno litigare con mia zia, o Marco. Mi accontento dei tuoi ritagli di tempo. Non voglio che nessuno debba soffrire. Se a volte sentirò la tua mancanza, sarà il prezzo che devo pagare, per i casini che ho fatto, per tutte le volte, che ho denigrato un altro uomo. Ti chiedo solo una cosa; quando sei con me di essere solo mio. In quel momento, il mondo non gira, la vita si ferma, ci siamo solo io e te. Solo questo ti chiedo. Sono pronta, ad affrontare il mondo intero, se ti sento al mio fianco.»
La guardo, mi rendo conto che sta parlando molto seriamente. Mi dona due chiavi.
«Sono quelle dell’appartamento dove mi sono trasferita. Vivo da sola, e aspetto solo te. Ho deciso di mettermi a lavorare seriamente, voglio essere totalmente indipendente. Voglio che tu debba essere fiero di me. Solo e tutto per te, nessun altro mi avrà, nessuno, mi emoziona, mi sconvolge come quando ti penso. Ho preso una sbandata tremenda, e non voglio che mi passi. Ti amo, e tutto questo, è solo per te.»
Sono sbalordito e lusingato. Mi rendo conto che non ha mezze misure, ho io o nulla. Mi bacia ancora, poi se ne va, non prima di avermi detto ancora una cosa.
«Ti aspetto a casa mia, quando vorrai io sarò lì ad aspettare te. Puoi anche non venire, io ti aspetterò ogni sera, non me ne andrò da nessuna parte, sono solo a tua disposizione, oggi, come domani, e nei giorni a venire. Decidi tu, se merito la tua considerazione.»
Sono stupito da tanta determinazione, quasi spaventato. Decido che ci devo riflettere molto, prima di prendere una decisione. Alla sera abbiamo portato tutta la roba di Sonia, a casa nuova. Propongo di andare a mangiare una pizza, ma sono stanchi.
«Perchè non le ordiniamo e le mangiamo qui. Mentre le aspettiamo possiamo farci una doccia e poi gustarcele in santa pace.»
La proposta di Marco, trova tutti d’accordo. Mentre loro si fanno una doccia, per la prima volta nel loro appartamento, io e Flavia scendiamo a casa nostra, fatta una rapida doccia ci presentiamo a casa loro con qualche birra, nello stesso attimo che il corriere ci porta le pizze. Io indosso dei pantaloncini leggerissimi, come quelli di Marco, Flavia una vestaglia molto trasparente, Sonia una t-shirt di Marco molto più grande. Sotto le donne sono nude, lo si vede benissimo. Mentre ci gustiamo le pizze noto che si è creata una bella atmosfera. Sonia e Flavia si scambiano intriganti occhiate, mentre Marco mi sorride sornione. Dopo che abbiamo finito di mangiare, Sonia prende Flavia per mano, la porta in camera da letto. Marco mi trattiene ancora un momento, mi guarda, poi mi parla di un argomento, che non mi aspettavo da lui.
«Ho parlato con Pamela. Quella ragazza, ha fatto un cambiamento radicale. Si è messa a lavorare seriamente, ha preso un appartamento per se, ha detto che aspetta solo te. Non vuole rubare il marito a mia madre, ma solo avere un momento di piacere con te. Sei il solo che vuole. Il resto del mondo non le interessa. Credo che stia facendo molto seriamente. Non mi ricordo, una Pamela così, decisa e determinata. Mi ha stupito davvero, l’ammiro. Se mi posso permettere un consiglio, direi che ne dovresti parlare con mamma.»
Lo guardo, gli faccio un sorriso, la mia voce è assolutamente tranquilla.
«È stata a casa di Sonia questa mattina me ne ha parlato. Questa sera ne parlo con tua madre, poi vedrò cosa decidere. Adesso andiamo a vedere, cosa vogliono fare le nostre donne.»
Lui sorride, mi dice che Sonia vuole che anche Flavia provi il piacere di una doppia, come lo ha provato lei l’altra volta. Mi sento compiaciuto, di questa premura nei confronti della futura suocera. Entrando in camera le vediamo nude avvinghiate in un 69 da infarto. Flavia succhia e lecca Sonia, che le ricambia il favore facendola impazzire. Si scambiano i posti, ma è Sonia che la porta al primo orgasmo. Flavia tende il suo corpo, e gode mentre Sonia le bruca la fica, e si disseta alla fonte del suo piacere. Sconvolgente! Dopo che ha assaporato tutto il piacere dell’orgasmo, Sonia fa distendere Marco supino, e invita Flavia a cavalcarlo. Intuisco subito il suo progetto, e mi adopero per la sua realizzazione.
«Dai amore entra nel ventre di tua madre, entra da dove sei uscito, fai in modo che lei ti senta tutto dentro. Fai che goda mentre noi ci adoperiamo a farla godere ancora di più.»
Lei si impala su di lui che inarca le gambe, la sbatte dal basso, con colpi che fanno sobbalzare verso l’alto i suoi seni. Mi posiziono dietro di lei, Sonia tende le natiche di Flavia, che si allunga sul petto di Marco. Lubrifico un poco il suo fiorellino anale, che so essere ben aperto, in quanto sia io che mio padre, spesso e volentieri trovavamo molto soddisfacente, spingerci dentro quel buco. Mi posiziono, affondo in lei, che emette un lungo gemito. Resto immobile poi mi scateno, la sfondo con colpi durissimi, eguagliati solo da quelli di Marco, che la sbatte davanti. Gode, si agita, mentre noi la pompiamo con forza. Sonia le tortura i seni, la esorta godere tanto.
«Brava così godi. Ero rimasta delusa, dal fatto che quando lo hanno fatto a me questo lavoretto, tu non ne avevi avuto modo di goderne. Adesso godi, senti come ti sconvolgono due cazzi, che ti pompano a sfinirti. Dai ragazzi sfondatela, fatela godere.»
La pompiamo tantissimo, gode si dimena fin quando dopo l’ennesimo orgasmo si accascia sfinita sul petto di suo figlio.
«Basta ragazzi. Mi avete sbattuto tanto e ho goduto tantissimo. Adesso non sprecate le energie con me, ma ricordatevi che lei deve essere ingravidata, quindi è ora che vi dedicate a lei.»
La tira verso di se, la bacia in bocca. Mi sfilo e subito sono imitato da Marco, che incomincia a scopare Sonia che lo accoglie dentro di se baciandolo con passione. Li guardo mentre Flavia mi succhia il cazzo. Le sorrido, le faccio capire che la vorrei scopare ancora, ma lei con il capo, mi fa cenno che non è d’accordo. Sentiamo Sonia che gode molto, poi ci guarda, fa cenno a Marco di uscire. Si mette succhiare e leccare il mio cazzo, assieme a mia moglie fin quando sono all’apice del piacere. Lei si distende, mi accoglie dentro la sua fica con un gemito di piacere, che emette quando le inondo il ventre con la mia sborrata. Flavia intanto sta portando Marco al culmine, quando vede che io ho esaurito il mio orgasmo, lo fa prendere il mio posto. Lui le gode dentro, mentre si baciano, e abbracciano felici. Restiamo distesi, ci mettiamo ridere soddisfatti, poi io e mia moglie, ce ne torniamo nel nostro appartamento. Distesi a letto ho voglia di parlare con lei di Pamela. Le racconto tutto senza tralasciare nulla, nemmeno le parole di Marco. Lei ascolta in silenzio, mi guarda chiede quale sia la mia decisione.
«Ci devo pensare. Credo che non sia solo una scopata, ho paura, che sia diventata una cosa molto seria. Non voglio rovinare il nostro rapporto, e nemmeno quello che hanno Marco e Sonia con lei.»
Mi ascolta, poi mi lascia libera scelta.
«Puoi fare quello che vuoi, io sarà sempre con te. Comprendo che lei è giovane e bella, mentre io sono molto più matura, quindi quello che farai io lo accetterò.»
La guardo, poi mi viene una idea che le espongo subito.
«Vieni con me. Andiamo insieme da lei. Se deve essere l’occasione per farla diventare donna, farla godere chi meglio di noi due, le farebbe provare un vero momento di piacere. Ti voglio al mio fianco, oppure non se ne fa nulla. Non mi interessa, avere una giovane amante, ma insieme avremo una donna, che giocherà con entrambi. Se poi non lo accetta, pazienza non avrà nulla da me.»
Vedo una luce nei suoi occhi, che brillano di contentezza. Credo che non si aspettasse, una simile proposta. Mi sorride, mi dona un bacio.
«Adesso dormiamo, ci voglio pensare, decideremo domani.»
Si gira e dorme, mentre io resto ancora con i miei pensieri, fin quando non mi addormento. Il giorno dopo, mentre stiamo pranzando, improvvisamente Flavia mi guarda in faccia, e parla sorridendo.
«Andiamoci adesso, appena pranzato. Ti ha detto che ti aspetterà sempre, vediamo se è vero. Verrò con te. Sei il mio uomo, non voglio che lei lo dimentichi, al massimo ti posso condividere, ma non lo lascio in mano sua. Ti amo troppo, ma se credi che non vada bene questo, allora fai come vuoi, io sono, come ti ho detto, sempre al tuo fianco.»
Un’ora dopo siamo davanti alla sua porta. Quando ci apre rimane un attimo stupita, a disagio, poi fa un respiro profondo, ci invita ad entrare, ci accomodiamo sul divano. Ci offre da bere, ma nessuno ne ha voglia, si siede davanti a noi, ci osserva poi all’improvviso, si inginocchia davanti a Flavia, appoggia il viso alle sue ginocchia, e parla.
«Scusami zia, ma non voglio rubare il tuo uomo, vorrei solo il permesso, di giacere con lui, ogni volta che lui ne sente il desiderio. Hai fatto benissimo a venire anche tu, è giusto che tu sia presente, in fondo io vorrei scopare con lui, ma adesso mi piacerebbe anche averti al mio fianco, mentre mi rende donna. Sarebbe un momento indimenticabile, per me e credo anche per voi, che siete da sempre il modello, che vorrei seguire. Ho fatto tanti casini, me ne rendo conto, ma adesso ho deciso di cambiare, lo voglio fare, se fosse possibile, seguendo i vostri consigli. Posso contare più su di te, che su mia madre.»
A Flavia brillano gli occhi di felicità. Mi guarda, poi si solleva abbracciando Pamela, insieme si dirigono verso la camera. Le seguo, le osservo senza fretta. Pamela la spoglia, poi si denuda anche lei velocemente, in un attimo sono distese sul letto avvinghiate in un meraviglioso 69. Vedo Flavia un poco in difficoltà, è evidente che Pamela ha molta più esperienza. Poco dopo le fa raggiungere il primo orgasmo che fa tremare Flavia. Gode, si dimena mentre Pamela le succhia anche l’anima fra le cose. Si girano e la fa mettere supina. Si tuffa ancora a leccare la fica di mia moglie, che adesso le accarezza il capo ad occhi chiusi, mentre il piacere la fa vibrare. Pamela ha il culo in alto, la guardo da dietro, devo fare uno sforzo, per non infilare quella meraviglia. La porta a godere di nuovo, poi si allunga su di lei, infila una gamba fra le gambe di Flavia, adesso i loro clitoridi sono a contatto, si sfregano con un movimento lento, ma intenso, che le porta entrambe a godere. Si baciano, si succhiano le lingue, incuranti di me che le osservo estasiato. Quando l’ondata di piacere si affievolisce, Pamela si gira, mi guarda, poi si distende a cose aperte pronta per essere chiavata, ma Flavia mi guarda, mi fa avvicinare ai loro volti, afferra il cazzo durissimo, lo porta alla bocca, poi si gira, e lo offre anche a lei, che segue tutto in silenzio.
«Vieni avvicinati, prima va gustato in bocca così, poi dentro il ventre, ma deve essere, un momento di piacere non un sacrificio.»
La guarda stupita, poi lentamente imita, quello che fa Flavia. Ben presto ho due lingue, che mi leccano e succhiano anche le palle, il culo, il cazzo. Pamela si rivela subito, una bravissima allieva, che impara in fretta. Mi distendo, riesco ad infilare la mia testa fra le sue gambe. Vedo il taglio della sua giovane e vergine ostrica, che profuma di femmina vogliosa, e in calore. Lo aspiro, mi inebrio di quel profumo, che mi eccita, mi sconvolge i sensi. Lecco avidamente, quella vergine e succosa fica, che fra poco sarà profanata, dal mio cazzo. Lei si contorce, cerca di stringere le gambe per bloccarmi, quando le succhio il bottoncino stretto fra le mie labbra. Improvvisamente la mia bocca, è sommersa da una copiosa ondata del suo piacere. Sono riuscito a farla godere con la lingua, la sento tremare, scossa da un fremito convulso, incontrollabile. Succhia il cazzo infilandolo in gola, poi si stacca, mi guarda, mi supplica di entrare in lei, che adesso mi vuole.
«Ti prego prendimi. Non posso più aspettare. Ti voglio adesso. Voglio essere tua, ti prego.»
La sua voce trema ancora scossa dal piacere, i suoi occhi sono languidi, desiderosi di avermi. Si gira, guarda Flavia, che annuisce, mi posiziono fra le sue gambe, oscenamente aperte. Lei tiene la fica aperta con le mani, mi invita a scoparla, con molto impeto.
«Prendi, ti prego sfondami tutta!»
Appoggio la cappella sul taglio, affondo un poco fin quando sento la barriera dell’imene, che cerca di resistere. La guardo, la bacio, mentre Flavia le stimola i capezzoli, stringendoli fra le dita. Un attimo, la fisso negli occhi, poi deciso affondo in lei, che si tende. Per un attimo, sento che oppone resistenza. Poi cede di colpo, scivolo tutto dentro fino in fondo. La vedo prima sussultare, poi una maschera di dolore, si dipinge sul suo volto. Resto immobile mentre Flavia la tranquillizza.
«Rilassati piccola, il peggio è passato. Fai un bel respiro, e sentirai che adesso si gode.»
Si gira, la guarda, le sorride. Incomincio lentamente a limare quel forellino, che si apre sempre di più. La sbatto con calma, ma con un ritmo, costante e continuo, che ben preso le procura il primo, orgasmo che la fa davvero godere. Trema, in preda a convulsioni erotiche, che scuotono tutto il suo corpo. Mi stringe, mi pianta le unghie nella schiena, gode a ripetizione. Viene così forte e velocemente, che quasi sviene. Resto immobile, le faccio assaporare il piacere, lei lentamente si riprende. Mi guarda, il viso adesso è sfatto, lo sguardo languido e felice. La sua voce è solo un flebile suono.
«Non credevo che fosse così bello. Ti prego non ti fermare, fammi impazzire di nuovo.»
Si gira verso Flavia, la bacia in bocca. Giocano fra loro, mentre io, le faccio cambiare posizione. La metto su di me, così Flavia le succhia il seno, le accarezza il corpo mentre lei ricomincia a godere ininterrottamente fin quando sfinita si accascia sul mio petto. Il suo respiro è flebile, il cuore un tamburo impazzito. Non sono ancora soddisfatto, la giro e mentre Flavia si distende supina, davanti alla sua bocca, per farsi leccare la fica, io da dietro, le affondo ancora il cazzo tutto dentro. La sbatto con impeto, tenendola per i fianchi. Gode, poi dopo che anche Flavia ha goduto, si gira e mi supplica di sborrare dentro di lei.
«Ti prego, fammela sentire dentro, la mia prima sborrata. Voglio sentire la sensazione, che si prova, quando ti inondano il ventre. Stai tranquillo sono protetta, anche se un figlio, te lo darei volentieri.»
Guardo Flavia che annuisce sorridendo. Mi sfilo, subito Flavia me lo prende in bocca, sotto lo sguardo attento di Pamela, che cerca di capire quello che succede. La faccio mettere di nuovo a cosce aperte, poi quando sono prossimo al piacere mi sfilo dalla bocca di Flavia, lo pianto dentro il ventre di Pamela, che dopo il secondo affondo, sente che le sto riversando dentro il mio piacere. Serra le gambe dietro la schiena, gode nel sentirlo, trema dalle sensazioni che sta provando.
«Bellissimo. Ti sento, sei bollente. Ti sento che mi sborri dentro. Bellissimo! Un giorno mi inonderai il ventre, e ti regalerò un figlio.»
Parla guardando Flavia che le sorride e la bacia in bocca. Inizia così, questo mènage à trois. Per sei mesi, passiamo, bellissime serate insieme a lei, a Marco e Sonia, che non è subito rimasta incinta, ma lo è diventata il mese successivo, dopo che tutte le sere del periodo della sua ovulazione, l’abbiamo scopata insieme io e Marco. Flavia e Pamela, sono diventate molto intime, spesso passano la notte insieme. Questo comportamento non sfugge a Carla, che cerca di capire, come mai fra zia e nipote vi sia tanta complicità, ma per volere di Pamela, non riesce a capire nulla. Marco e Sonia, decidono di sposarsi prima della nascita della creatura, che lei porta in grembo. Optano per una cerimonia semplice, con pochissime persone, e un semplice rinfresco a casa nostra. Carla è emozionata, ma triste. Mi si avvicina durante il rifresco, e si foga con me.
«Mi fa piacere che Pamela e Flavia, abbiano una bella intesa. Purtroppo con Piero, ormai siamo alla frutta. Sempre più spesso si accoppia che Lisa, la sua ultima fiamma, che ha la stessa età di Pamela. Lo capisco, è giovane e bella, mentre io ormai sono vecchia.»
La guardo, le faccio un complimento, dicendo che non è vecchia.
«Sono sicuro che fai ancora girare tanti maschi quando passi per la strada.»
Mi sorride, mi chiede se pure io mi sarei voltato a guardarla. Le dico che sono nella lista. Ride divertita, poi arriva Flavia che la prende, la porta a fare delle foto. Un mese dopo siamo a cena casa di Pamela. Ci sono anche gli sposi, che sono tornati dal viaggio di nozze. Sonia è già bella rotondina, Pamela la guarda con ammirazione. Mentre stiamo cenando, le fa una domanda.
«È davvero bello sentire la vita che cresce nel tuo corpo?»
Sonia le sorride, ci guarda e poi risponde.
«Se l’hai desiderata davvero, si, è molto bello. Credo, che solo l’amore, porti a questa sensazione di piacere, nel sentirti crescere dentro il ventre una creatura.»
Pamela ci guarda, poi guarda le altre donne, poi abbassa il capo, e fa una supplica.
«Sarebbe troppo chiederti, il permesso di godere con Marco e Mario insieme, per essere ingravidata da loro, come hanno fatto con te?»
Sonia guarda Flavia, che guarda me, in attesa di una mia risposta. Guardo Marco, che ha ricevuto un cenno d’assenso da Sonia, mi giro verso Flavia, che si alza in piedi e parla con calma.
«Credo che i nostri due maschi, non dovrebbero avere nessuna difficoltà, a farti godere e ingravidarti, ma sei sicura di volerlo. Sei da sola, e un figlio non è una passeggiata. Se lo vuoi veramente, allora ti offro non solo, tuo zio, e mio figlio, ma anche il mio appoggio e sostegno, specie adesso, che tua madre si sta separando, e tuo padre aspetta un figlio dalla sua amante.»
Seguita da Sonia e Pamela, si avvia verso la camera, mentre io e Marco, ci diamo una bella occhiata complice.
«Papà, questo sembra diventato lo sport di famiglia, essere usati, come tori da monta. Ci chiedessero mai il permesso di decidere, se accettare oppure no. Noi dobbiamo ubbidire e basta!»
Parla ridendo, mentre incomincia a spogliarsi. Per una settimana, abbiamo letteralmente montato Pamela, con l’aiuto anche di Flavia e Sonia, che si sono adoperate, a farci sborrare sempre al momento giusto, nel ventre di Pamela, che alla fine è rimasta incinta. Carla ha capito tutto. Durante la gravidanza, si è trasferita nella casa della figlia, con la quale ha instaurato un bel rapporto. Alla fine abbiamo scopato anche lei, ha goduto tanto, poi Marco, le ha aperto il culo vergine e una sera l’abbiamo presa in doppia. Sono passati due anni, Sonia ha partorito una bella femminuccia, a cui hanno dato il nome di Silvia, mentre Pamela, ha partorito un maschio, che ha chiamato Matteo. Io e mio figlio, abbiamo continuato a montare, queste femmine sempre più vogliose. Questa sera, festeggiamo il primo compleanno di Silvia, Sonia ci comunica che è di nuovo incinta. Le abbiamo sborrato così tanto dentro, il mese passato, che mi avrebbe stupito il contrario, Pamela mi guarda, mi sorride.
«Zio, sei in forma vero? Ho voglia di sentirmi crescere ancora una creatura nel ventre. Marco tu mi aiuti vero?»
Flavia e Carla sollevano il calice propongono un brindisi.
«Hai nostri tori da monta, e alla loro vacche!»
Beviamo dopo aver sorriso compiaciuti. Che volete, la vita
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