Non ebbi il coraggio di parlarne con nessuno. Mia cugina poteva dirlo a qualcuno e io avrei perso quel che avevo sempre desiderato. Con Laura passai quattro anni indimenticabili ma, come era in uso allora, dopo quattro anni scadevano i contratti di fitto ed il quattro Maggio si lasciava l'abitazione se non confermata. Ormai Laura era diventata la maestra del mio sapere sul sesso; ricordo il giorno che si mostrò nella sua intimità, giorno che a distanza di quasi cinquant'anni non potrò mai dimenticare. Quel giorno mi aprì la porta in vestaglia e come al solito mi fece entrare e sedutasi su uno sgabello mi abbracciò e mi baciò sulla bocca. Si, facevamo sempre così e quel bacio mi faceva già avere la prima erezione. Poi mi prendeva per mano e mi portava in camera da letto dove io mi spogliavo mentre lei era in bagno. Tornata in camera era in abbigliamento del solo slip bianco e mi guardava sorridendo. Non so descrivere il mio stupore e la mia emozione a tanta vista. Lei si avvicinò e mentre mi stringeva il cazzo già duro mi chiese se mi piaceva. Balbettavo e non sapevo che fare, lo slip bianco lasciava trasparire la folta peluria nera del suo pube a un po di peli fuoruscivano ai lati. Allora lei, tirandomi per il cazzo, contenta, mi portò sul letto e mentre mi abbracciava si sfilò lo slip e mi mostrò la sua fica ricoperta di peli. Mi prese la mano e mi fece toccare quel paradiso che aveva tra le cosce; aprì le cosce e io mi persi in tanta bellezza. Mi accorsi che era tutta bagnata e lei mi spiegò il perchè dicendomi che in seguito mi avrebbe abituato a leccargliela. Ma ero ormai fuori di me, le aprii le cosce e affondai il naso e la lingua nella sua fica con un odore penetrante ma bello accentuato dalla folta peluria; sulla lingua invece assaporai il nettare che una donna può donarci. La vidi sconvolta dal piacere raggiungere vari orgasmi e mi dedicai solo a lei. Sempre a cosce aperte affondai il mio cazzo duro come il marmo nella sua natura dove godetti. Lei al limite del parossismo mi ringraziò di aver accelerato i tempi e disse che alle donne piaceva oltre che essere chiavate, piaceva molto anche essere inculate. Si voltò a pancia in giù e con le mani apri i due glutei mostrandomi un buchetto dovi spiccava anche qualche pelino nero, dicendomi di fare lo stesso trattamento che avevo riservato alla fica. Preso dal desiderio affondai la mia faccia nel suo bel culo facendole entrare la lingua nel buchetto; dopo poco, presa dal piacere che provava, mi implorò di incularla dicendomi: Enzo, ti prego, bagnami con la lingua il buco del mio culo e fai entrare il tuo bel cazzo. Alla fine avevo conosciuto due cose, la differenza di una donna di più di trent'anni e le ragazzine con le quali giocavamo al dottore, che finiva che io toccavo loro e loro facevano il cazzo in mano a me. La prima distinzione era che la ragazzine erano donne, le più mature erano femmine perchè padrone del sesso. La seconda distinzione fu che non capivo perchè molte persone si drogavano quando da allora la mia vera droga fu, è stato e sarà solo e sempre il sesso e le femmine mature. Ma questa sarà la prossima storia. Tengo a precisare che ogni cosa descritta è veritiera e lo saranno anche le prossime che verranno.
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Aggiunto: 6 anni fa
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«Eccitante magari una sborratina»