Vi scrivo praticamente in diretta da un’isola non meglio precisata del mediterraneo. Il mio cellulare recita solamente: Egeo Meridionale.

Stamattina siamo partiti io e la mia fidanzata assieme ad una trentina di altri villeggianti con una barchetta di pescatori riciclata a scopo turistico alla volta di un’isola disabitata per raggiungere una famosa spiaggia di sabbia bianca ed acque cristalline.

Il caldo è opprimente. Il sole non dà tregua ai pochi che ai avventurano in queste escursioni.

Dopo un breve tragitto, scendiamo tutti su un piccolo molo. Recuperiamo i nostri pochi averi e ci muoviamo velocemente alla ricerca di una zona appartata che ci consenta un po’ di tranquillità e di non dare fastidio ai turisti che sono già lì. La spiaggia non é affollata ma la nostra ricerca ci spinge fino al limite raggiungibile a piedi dove un piccolo promontorio roccioso impedisce di proseguire.

Mettiamo giù gli asciugamani e ci accorgiamo, con mio infinito piacere, che attorno a noi sono tutti nudi. Anche le poche persone arrivate assieme a noi, rapidamente si liberano dei pochi vestiti che li coprono.

Ci guardiamo negli occhi e con un cenno di intesa in un attimo siamo completamente nudi anche noi.

La giornata prosegue molto tranquilla, tutti i bagnanti alternano brevi esposizioni al sole cocente a lunghi bagni rinfrescanti. Anche noi non riusciamo a sostenere a lungo il caldo opprimente, quindi, dopo poche ore, ci ritiriamo all’ombra di uno dei pochi alberelli che crescono ai margini della spiaggia.

Seduto sull’asciugamano mi soffermo ad osservare gli altri bagnanti ed a fare alcune considerazioni. I corpi nudi appaiono sempre completamente naturali. Sia che le persone siano in perfetta forma, sia che siano in sovrappeso, la nudità garantisce a tutti, uomini e donne, un aspetto gradevole. Le donne risultano sempre molto aggraziate con le loro generose rotondità ed i loro seni che oscillano. Gli uomini con le loro pance rotonde ed i genitali liberi risultano comunque molto virili.

Alla fine la mia attenzione viene catturata da una coppia che si trova assieme a noi all’estremità della spiaggia. Dall’aspetto sembrano del nord europa, entrambi perfettamente abbronzati. Lui completamente depilato, sulla cinquantina, con i capelli cortissimi, baffetti ben curati, una bella pancia rotonda, più interessato a leggere il giornale che a ciò che lo circonda. Lei sulla quarantina, un viso molto giovanile, capelli rosso prugna fino alle spalle, seni naturali che si allargano sui capezzoli, ventre rotondo e gambe non muscolose ma molto eleganti.

A differenza del suo compagno, lei non sta ferma un attimo: si alza, fa il bagno, esce dall’acqua come una diva con le gocce che le scendono sulla pelle, si sdraia, si appoggia al compagno, si rialza, prende del cibo da una borsa. E tutte le volte che può si piega o si inginocchia mostrando con naturalezza la sua vagina che appare esperta e profonda, con le grandi labbra molto aperte e le piccole labbra molto scure ben visibili.

Non me ne rendo conto ma vengo ipnotizzato da questa danza e per lungo tempo rimango a fissare lei, in attesa del prossimo show. Non so quanto tempo trascorro in questa estasi ma ad un tratto succede qualcosa. Mi volto verso la mia fidanzata, seduta di fianco a me e la trovo che fissa imbronciata nella stessa direzione in cui sto fissando io. Preoccupato le chiedo cosa succede e lei infastidita mi risponde che l’uomo la sta fissando. Tiro un sospiro di sollievo, non sono stato beccato a sbirciare, quindi per dare poca importanza alla cosa alzo le spalle e lancio un’occhiata di sfida nella stessa direzione, ma ora anche lì sta succedendo qualcosa. L’uomo e la donna, che fino ad ora si sono a malapena considerati, adesso stanno discutendo animatamente.

La situazione si fa spinosa ma molto stuzzicante. Faccio finta che la cosa non mi riguarda, mi alzo ed entro nell’acqua. Mi allontano verso il largo ma il mio scopo è quello si sbirciare la signora più da vicino, quindi mi spingo oltre il promontorio roccioso e rientro verso la spiaggia.

Uscito dall’acqua mi avvicino alle rocce, sono molto eccitato così con una mano prendo a massaggiare il grosso scroto e con l’altra afferro il pisello cercando di restituirgli un po’ di dimensione dopo il bagno nell’acqua molto fredda. Sono lì che guardo soddisfatto il mio uccellone che riprende forma quando succede l’inaspettato.

La signora mi ha seguito, è in acqua che nuota lentamente senza mettere la testa sotto. Man mano che si avvicina mi accorgo che sta parlando, il suo tono di voce è alterato, probabilmente mi sta insultando, ma la lingua per me è incomprensibile. Non mi lascio sfuggire l’occasione, mi fermo sulla riva con le mani sui fianchi ed il pisellone che dondola tra le gambe. La signora si avvicina, il suo tono di voce si fa più basso ma più rabbioso. Arriva molto vicino alla mia faccia ma è molto più bassa di me.

Con delle brevi contrazioni dei muscoli sollevò il pisello fino a fargli toccare la pancia della donna. Lei è sempre più adirata, afferra il membro con decisione ma con delicatezza, evidentemente ne ha presi in mano parecchi. La consistenza del pisello, gonfio ma ancora non eretto, le provoca una certa soddisfazione che le si legge sulla faccia. Io dal mio canto riesco a resistere alla tentazione di difendermi e rimango in quella posizione di sfida e di superiorità.

Decido di non fare nulla, la situazione è troppo divertente e fisso la donna con un ghigno di sfida. Lei sembra perdere la calma, con la mano libera mi afferra un braccio e cerca di avvicinarsi al mio orecchio per ringhiare i sui insulti. Io non mi piego e la costringo a sollevarsi sulle punte, con il capezzolo che viene a contatto con la mia pancia. Ne approfitto ancora per gonfiare il mio grosso stomaco, adesso la sua mammella è completamente premuta su di me, contemporaneamente spingo in avanti il bacino in modo che la cappella venga fuori dalla mano della donna e vada a contatto della sua pancia.

Il primo contatto mi scatena una forte sensazione. La donna non si ritrae ed allora prendo l’iniziativa. Senza tanti complimenti le afferrò un braccio, lo giro leggermente in modo da costringerla a ruotare su se stessa. Con l’altra mano la afferro sul fianco morbido e la spingo verso una roccia. Lei continua ad insultare ma stende tutte e due le braccia verso la roccia e allarga leggermente le gambe. Sa benissimo cosa sta per succedere.

Mi trovo adessso dietro di lei, con lo scroto appoggiato al suo sedere ed il pisello appoggiato alla parte bassa della schiena. Lei è troppo bassa quindi la spingo in un punto rialzato. Si lamenta, evidentemente le rocce le feriscono i piedi. Non mi importa, voglio sentire com’è quella vagina. Con una mano la tengo ferma sul fianco, con l’altra afferro il pisello e lentamente lo spingo verso le labbra già aperte.

Al primo affondo la sensazione non é gradevole, la signora è molto asciutta e sembra deridermi. Dopo un paio di tentativi tirò fuori l’arnese e con un paio di tocchi sapienti con le dita stuzzico il punto più sensibile alla base della cappella, che in breve si gonfia come la testa di un cobra. Con un ghigno spingo dentro di nuovo il pisello, lasciando adesso che la cappella gonfia scorra sulle pareti della vagina. Provo a spingere lentamente fino a far scomparire tutto il membro ma facilmente raggiungo il fondo della caverna. Lo capisco perché la piccola donna ha un sussulto ed il tono di voce diventa preoccupato.

Con sapienza afferro tutti e due i fianchi e comincio a muoverla verso di me con movimenti ritmici facendo attenzione a non affondare. La consistenza del membro e lo scorrimento della cappella sulla superficie della vagina generano in me una sensazione piacevole. La donna ora ha smesso di ringhiare e la sua voce appare molto eccitata, a tratti strozzata dal piacere proprio quando la vagina si contrae avvolgendo ancor di più il membro. Per non lasciare che si rilassi troppo ogni tanto spingo fino in fondo, lasciando che lo scroto si appoggi alle labbra aperte e la cappella al fondo della vagina. La donna ammutolisce e gli occhi si allargano, ma non ha il coraggio di protestare. Per sentirla ancora di più la costringo ad unire le cosce, le poggio una mano sul ventre ed una sulla spalla in modo da spingerla verso di me con più ritmo. Lei gradisce, abbassa il ventre ed inarca la schiena. Il ritmo diventa frenetico, lascio la presa sulla spalla e le afferrò i capelli. Lei grugnisce come un animale e spinge più di me, dandomi dei colpi violenti alle cosce ed allo scroto.

Non voglio che finisca qui quindi interrompo la danza per cercare di montarla come si deve. La costringono ad inginocchiarsi sulla sabbia, accovacciata su se stessa adesso mostra chiaramente tutti i suoi genitali. Ricordando quello che dice sempre la mi fidanzata, mi sdraio su di lei, poggiando il mio largo ventre sulla sua schiena, poi la penetro e comincio a montare con il solo movimento dei fianchi. Adesso i nostri corpi sono incollati, entrambi viscidi per le creme protettive. Con il volto sono proprio dietro il suo orecchio e per la prima volta le faccio sentire la mia voce. Lei riconosce che sono italiano ed appare molto sorpresa ma io proseguo la monta senza sosta. Non posso fare a meno di pensare al suo compagno cornuto. Spingo e spingo ma la posizione non favorisce una penetrazione profonda. Con una mano stringo i seni e con il grosso pancione la domino impedendole qualsiasi movimento. Quando lei comprende che sto per venire cerca di divincolarsi ma non può ed il finale è il mio preferito. Il ritmo si fa frenetico, la cappella si gonfia ancora, la donna sembra smettere di respirare, sento le contrazioni del suo orgasmo, poi arriva il mio. Violento e quasi doloroso, sento il seme che schizza fuori riempiendo la vagina che continua a contrarsi ritmicamente.

Dopo diversi schizzi rotolo via nell’acqua con l’uccello che brucia. La donna è ferma in quella posizione oscena, con i genitali tutti arrossati ed il seme biancastro sparso ovunque. Si rialza usando le braccia e si accoscia in posa ancora più oscena nell’acqua lavandosi la vagina.

Dopo aver guardato a lungo la donna inginocchiata nell’acqua bassa, mi rialzo e mi avvicino a lei tendendole la mano. Sono un po’ preoccupato, non avrei dovuto fare una cosa del genere sotto il naso della mia fidanzata. Non ho la più pallida idea di quanto tempo sia passato. La donna prende la mia mano e si rialza. Nel suo sguardo non si legge la minima preoccupazione. Adesso ha un’espressione dolce e maliziosa. Beata lei, penso, evidentemente nella sua vita di coppia queste cose sono all’ordine del giorno.
Visualizzazioni: 3 384 Aggiunto: 4 anni fa Utente:
Categorie: Etero Nudismo