Avevo circa 8 anni e, specie in estate, la mattina scendevo nel nostro giardino a giocare. Come sempre mia madre mi lasciava andare e mi richiamava ad ora di pranzo. Giocavo con i gattini, qualche gallina (ero ghiotto delle loro uova), la mia cuginetta di 6 anni e, tra uva fragola e fichi tornavo a casa sporco ed imbrattato. Mia madre, quindi, fu costretta a lasciarmi scendere con lo slip e la canottiera. Un giorno i miei mi raccomandarono di non dar fastidio perchè nella casa fuori al giardino era venuta ad abitare una coppia di sposi. Infatti, dopo un paio di giorni, mentre giocavo con mia cugina, arrivarono i nuovi inquilini. Erano giovani e furono contenti di vederci giocare; facemmo conoscenza e tornammo a giocare. Il giorno dopo vidi che il marito era già andato a lavoro e lei si svegliava verso le 9/10 del mattino. Sporco come sempre, stavo per salire nella mia abitazione ma mi fermai perchè Laura, era il nome della signora, mi chiese come mai fossi così sporco e se mia madre mi diceva niente. Io le risposi che erano sempre storie e lei mi volle accompagnare. Bussato, fu mia madre che aprì e vista la signora credette che veniva a lamentarsi per qualche fastidio che avevo dato. Laura, però, la rassicurò e le disse di perdonarmi, anzi si offrì di pulirmi e cambiarmi lei perchè era sola e il tempo non passava mai fino alle 6 che rientrava suo marito. Dopo i soliti convenevoli, mia madre la ringraziò ed io presi i soliti rimproveri. La mattina dopo mia madre mi diede la biancheria da portare a Laura. Sceso le bussai alla porta e le diedi i panni. Poi venne mia cugina Paola e andammo a giocare nel giardino. Io mi imbrattavo di più perchè salivo sugli alberi a prendere i frutti che mangiavamo. Giunta l'ora di andar via mia cugina andò a casa sua e io entrai da Laura che sorridendo mi chiamò sporcaccione. In camera da letto mi fece togliere i panni e preparò la vasca da bagno, mi fece entrare dentro e stando in piedi cominciò a lavarmi le gambe, i piedi e le braccia. Malgrado me lo facesse mia madre tutti i giorni, notai, per la prima volta, che il mio cazzetto si induriva tra le mani di Lire aura che col sorriso lo muoveva dandomi una strana sensazione di piacere. Dopo averlo insaponato ricominciò a muoverlo e sorridendo disse: ma che bel pisello che hai, è già grande per la tua età, un giorno farai felice molte donne. Io non capivo cosa volesse dire, so solo che continuava a muoverlo tra le sue mani dicendo: ti sto facendo uscire il sapone che è entrato. Mi asciugò e disse ancora: ora ti meriti un bel bacetto per il tuo bel pisellino, chinatosi me lo baciò e lo succhiò un poco. Prima di andare mi disse: se ti è piaciuto ti lavo domani altrimenti fatti lavare da tua madre. Tutto questo mi turbò un poco perchè non capivo tutto quello che era successo. Però prima di addormentarmi ripensandoci, vidi che il mio cazzetto si induriva e involontariamente mi addormentai tenendolo stretto in mano. Il mattino dopo corsi giù perchè mi era piaciuto il modo di lavarmi di Laura; le bussai la porta con la scusa di salutarla. Lei fu contenta e mi disse che ci vedevamo dopo. Allora mi sporcai più del solito perchè ci sarebbe voluto più tempo per lavarmi e già desideravo la mano di Laura. Questa volta però, dopo lavato mi avvolse in un grosso accappatoio e mi stese sul letto dove cominciò ad asciugarmi. Inutile dire che il cazzo mi stava scoppiando quando le mi mise a gambe aperte e baciando salì dalle gambe alle cosce, baciò l'inguine e poi il cazzo. Si soffermò prima sulle palline che solleticò con la lingua prima di farle sparire in bocca; poi con la lingua leccò tutto il mio cazzetto fino a tenersi in bocca il glande che succhiò con avidità. Non contenta mi girò, sempre sul letto, e cominciò a leccarmi il culetto. Ricordo che mi sentivo come avessi la febbre addosso, ma notai che mentre succhiava e leccava il cazzo e il culetto, aveva la sua mano sinistra sotto la sua veste che si muoveva. Poi con la confidenza che nacque mi disse che le piaceva masturbarsi quando era eccitata. Tutto questo non potevo tenerlo per me, era qualcosa di inimmaginabile e fantastico così decisi che avrei raccontato tutto a Paola la mia cuginetta. Ma questo sarà un seguito.
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