Io e mamma ci trovavamo su una strada extraurbana secondaria, per andare a fare visita a una sua cugina, che non vedeva da anni, per farle gli auguri, visto che aveva partorito due gemelli. Arrivati a un certo punto, mamma con il volto sofferente mi supplico di fermarmi in un posto appartato, che sentiva un forte dolore allo stomaco, sentiva che stava per scoppiare. Per sua fortuna, presto vedemmo in lontananza un distributore di carburante. Mamma appena vide le tabelle che indicavano il bagno, mi fece cenno di fermarmi subito e scese giù dalla macchina e con passo veloce le segui, mentre io passai la fila di autocarri parcheggiati e andai a fare carburante. Dopo aver fatto il pieno, parcheggiai la macchina e mi recai da mamma, per vedere come stava. Giunto sul retro dove erano situati i servizi igienici, mi resi conte che la zona era molto trascurata, con erbacce e rifiuti buttati e con i bagni che non erano separati uomo donna ma uniti. Appena entrai dentro mi resi conto della disposizione dei bagni, costituiti da un lavabo a due rubinetti tutto fatiscente con due box con wc. Ma la cosa più insolita che avevo potuto constatare con mia grandissima sorpresa, era il fatto, che un autotrasportatore resosi conto che mia mamma si era recata lì, la aveva seguita. E si perché il posto era così squallido, che spesso lo usavano per giochetti strani che facevano tra di loro, e la conferma di ciò, erano la presenza di due buchi molto enormi, situati sulle porte dei box dei wc. Mamma che purtroppo non c’è la faceva più, aveva sorvolato su tutto ed era entrata dentro, ignorando tutto quello squallore. Ma adesso la situazione aveva preso una piega totalmente diversa e strana al limite dell’incredibile. E si perché all’interno c’era il camionista, con le braghe calate giù, che era appoggiato alla porta del wc, dove era entrata mamma, e con il cazzo infilato nel buco. Il bello era che dalla espressione del volto e dalle sue parole, compresi che mamma che era all’interno, al posto di indignarsi al suo gesto, aveva invece iniziato a partecipare. E si perché mamma che era all’interno, appena aveva visto quel cazzò completamente duro fare capolino dal buco, si era un po’ spaventata tutta sorpresa, ma poi vedendolo sventolare come un premio aveva accettato di giocarci. Ed ecco che così si era fatta avanti e dopo averlo preso in mano, saggiandone la consistenza aveva usato le dita per coprirlo con la saliva, per pulirlo un po’ e per poi togliere lo sporco con la carta del bagno. Alla fine di quella spartana pulizia, si era fatta sotto e con eccitamento e perversione per l’insolito giochetto, aveva tirato fuori la lingua dalla sua bocca e stava leccando l’asta dell’autotrasportatore come se fosse un gelato, finché dalla bocca dell’uomo uscirono le parole: dai troiona apri questa cazzo di bocca e succhiami il cazzo da brava puttanona, che ho le palle troppo piene. E mamma perdendo ogni suo briciolo di dignità lo fece, perché l’uomo dopo un breve istante, inizio a gemere e lodò la bravura di mamma e le disse: si brava vaccona succhia così, che sei bravissima a spompinare, dai non ti fermare, vai più forte, si brava cosi, si dai dai dai porco cane, che oggi ti riempio come una lurida vacca da bordello, come non ha mai fatto quel cornuto di tuo marito, si brava troiona cosi si dai vai vai, cazzo e che bocca che hai, succhi come una vera maiala da strada. E mamma all’interno, nonostante gli insulti continuava ancora, anzi sembrava che il tutto la caricasse ancora di più, come se gli insulti le piacessero. Intanto mentre le doti orali di mamma, stavano deliziando il tipo, la porta di ingresso dei servizi igienici si apri e entrò dentro un altro uomo abbastanza panciuto. Il tipo appena si rese conto della situazione, si mise a ridere e chiese al tipo che si stava facendo spompinare da mamma, come era il gioco. Il tipo rispose tutto contento e disse,: all’interno c’è una vaccona che succhia il cazzo da vera troiona, se aspetti te la trombi pure tu, che oggi il ristorante serve maiala allo spiedo gratis. Dopo tutte quelle scurrili parole nei confronti di mamma, il tipo si rivolse nuovamente a lei e le disse,: dai troiona smettila di lucidarmi il cazzo con la bocca e tirati su che voglio infilarti il cazzo nella ficona, per farti vedere come ti tromba un vero uomo. Poi avvertii subito la riconoscibile voce di mamma, che gli rispose e gli disse,: ma sei pazzo non posso farti entrare in fica non ho profilattici con me da darti come facciamo, e poi se mi vieni dentro e mi metti incinta, poi non ti conosco neanche e troppo rischioso. E il tipo rispose,: dai non rompere il cazzò troiona tirati su e prenditi questo cazzo nella patonza, prima che sfondi la porta e ti rompa pure il culo, che ho le palle troppo piene. Mamma rispose subito e gli disse,: va bene ti faccio entrare nella mia fica, ma ti prego quando stai per venire fermati subito e tiralo fuori che non voglio rischiare di essere messa incinta da un estraneo, sono una signora sposata con figli, non posso permettermi una gravidanza indesiderata mi rovineresti, e lui rispose,: si dai non ti preoccupare che ci penso io a te brutta troiona. A quel punto mamma si tirò su, si sfilò completamente via la gonna e gli slip e si volto con il culone verso la porta e indietreggiò finché avvertii il cazzo dell’estraneo strusciarle sul culo, lei lo prese nel palmo della mano e lo guidò all’ingresso della sua calda ficona. Appena il tipo avvertii che la punta del suo cazzo, era tra le labbra della ficona di mamma, diede un forte colpo contro la porta, facendola vibrare tutta al punto di quasi sradicarla, ma riuscendo a far entrare per metà il cazzo dentro mamma. Al resto penso lei indietreggiando poco alla volta, finché si trovò con il culone appoggiato alla porta e con il cazzo dell’estraneo tutto infilato in fica. Il tipo non perse tempo e iniziò a muoversi come un indemoniato, sbattendo in continuazione contro la porta che si muoveva tutta. Intanto mamma che era dall’altra parte, se ne stava beatamente appoggiata che si faceva trivellare. Intanto il tipo non smetteva mai per un attimo di insultarla, le diceva in continuazione,: cazzo troiona hai una ficona bella stretta e calda che mi sta divorando il cazzo, tuo marito sarà contento nel sapere che ha una moglie troiona con la fica affamata di cazzo, ma non ti preoccupare che oggi ci penso io a te, ti mostro come si tromba una vaccona come te. Ma poi accade che il tipo non riuscì più a resistere, al caldo tepore della ficona di mamma e assestando gli ultimi colpi iniziò a sborrarle dentro, senza mantenere la sua promessa che aveva fatto prima di entrarle in fica. Mamma tutta sorpresa e inerme subì l’impeto del suo sperma, che si spargeva nel suo ventre e si rivolse all’estraneo,: bastardo mi stai sborrando dentro, ti avevo supplicato prima di iniziare di non venirmi dentro, ma tu non hai mantenuto la promessa. E il tipo le rispose subito,: dai troiona stai zitta che fai tutta la santarellina, ma neanche ti muovi dal mio cazzo che ti sta sborrando dentro perché ti piace, ma non ti preoccupare che tu oggi sei la nostra vacca da monta da ingravidare. Dopo queste sue parole e con il cazzo scarico, si tolse da sotto la porta con il cazzo che era tutto gocciolante degli umori di mamma e fece cenno a me di farmi avanti e mi disse,: sbrigati che la vaccona ha una ficona che ha fame di sperma, riempila per bene prima che si freddi, che io te lo aperta per bene. Io che non ero ancora convinto della cosa, feci cenno all’altro estraneo di prendere il mio posto. E il tipo non se lo fece dire due volte, che subito si diresse verso il box dove stava mamma, calandosi giù i pantaloni durante il tragitto. Una volta lì con il cazzo già duro in mano, lo infilò nel buco sulla porta. Mamma appena vide entrare il nuovo cazzo, prese la carta del wc e abbassandosi con la testa vicino, ci sputò sopra un bel po’ di saliva iniziando a strofinarlo con le dita finché non lo ebbe lucidato per bene, per poi asciugarlo con la carta igienica. Poi dopo la sua spartana pulizia, si chinò con la testa sopra ed iniziò a succhiare, come una forsennata, con il rumore della sua ingorda bocca che riempiva l’angusto locale. Fu l’uomo a supplicarla di andare piano, infatti gli disse,: piano piano che se continui così me lo smonti tutto, vai con calma non ti preoccupare che abbiamo molto tempo per divertirci. Così mamma rallentò il suo ritmo e dopo esserselo lavorato con la bocca per qualche minuto, si fermò e si tirò su voltandosi e facendosi entrare il cazzo dentro la ficona. A quel punto mamma iniziò a muoversi avanti e indietro su quel cazzo facendosi scopare da sola, mentre il tipo se ne stava inerme attaccato alla porta. E dopo un paio di minuti della affamata ficona di mamma, il tipo sborro subito svuotandosi le palle piene da numerosi giorni di digiuno sessuale. Ancora una volta anche questo estraneo tirò il cazzo fuori dal buco tutto lucido, coperto dagli umori della fica di mamma e con alcune gocce del suo sperma che colavano giù dalla sua testa del cazzo. Il tipo fece cenno di farmi sotto e mi disse,: vai sbrigati che la vaccona merita ha una ficona da serie a. A quel punto non potevo più tirarmi indietro, poi spinto anche dall’idea di scoparmi mamma alla sua insaputa, iniziava tutto a stuzzicarmi molto. Così mi feci sotto la porta, mi tirai giù i pantaloni e gli slip e mentre il tipo usciva fuori dai bagni, infilai il cazzo dentro al buco sulla porta. Dopo qualche breve istante, avvertii la calda e soffice mano di mamma, che si poggiava sul mio cazzo e poi sentii la sua saliva calda come la lava, che mi colava su, con il tocco delle sue delicate dita, che iniziarono a spalmare la saliva su ogni parte del mio cazzo, avendo cura di scappellarmelo il più possibile per pulirmelo per bene. Poi ad opera ultimata prese la carta lo asciugò per bene, e dopo essersi voltata per buttare la carta nel water venne da me e con la mano si rimpossesso del mio cazzo e iniziò a menarmelo un po’, finché avvertii la sua delicata lingua che si poggiava sul mio nodoso cazzo duro e pulsante. La sua lingua me lo pennellava in modo fantastico. scendendo dalla base del mio cazzo fin sopra la testa, dove lei si soffermava con più insistenza. Non c’era niente da obbiettare, mamma con la bocca era la numero uno, non avevo mai trovato nessuna donna che potesse gareggiare per poterla battere. Sta di fatto che lei me lo stava leccando in modo sublime e ogni tanto si fermava e utilizzandolo come una clava se lo sbatteva sul volto, passandoselo sopra gli occhi. Finché si decise a prenderlo in bocca, così avvertii le sue morbide labbra, poggiarsi sulla testa del mio cazzo iniziando a succhiare, mentre la sua bocca si apriva e poco alla volta le entrava sempre più dentro. Giunsi sul punto di sentire la testa del mio cazzo, entrare nella gola di mamma, mentre le sue labbra giunsero a contatto con la base del mio inguine. In quella insolita posizione mamma cercò di resistere il più a lungo possibile, fin quando non riuscendo più a respirare lasciò fuoriuscire il mio cazzo. Tossendo e sputando si riprese dalla perversa apnea orale e si rituffò sulla testa del mio cazzo, riprendendo a succhiare con la sua bocca che saliva e scendeva in continuazione sul mio cazzo, in modo molto veloce e intenso senza smettere per un attimo di succhiare. Ma mentre ero tutto contento che mi facevo spompinare da mamma, che era all’oscuro di tutto, la porta di ingresso dei bagni si apri, ed entrò un altro uomo. Il tipo appena si rese conto che si stava consumando una bella avventura sessuale nel bagno, lancio un grido di felicità e mi chiese,: vedo che ti stai facendo svuotare le palle, ma chi c’è dentro un uomo o una donna. Io cercando di non far riconoscere la mia voce a mamma, che era dentro a spompinarmi gli dissi,: per fortuna dentro c’è una fantastica donna, il tipo lancio un nuovo grido di approvazione e poi mi disse,: perfetto allora la maiala come ti sta lavorando. Io camuffando sempre la mia voce gli dissi,: la maialona per il momento mi sta facendo un fantastico lavoretto di bocca, ma penso che tra poco glielo infilerò in fica. E infatti mamma sentendo le mie parole, smise di succhiare il mio cazzo e lo fece fuoriuscire fuori dalla sua calda bocca e poi si tirò su, e senza neanche chiedermi se avevo un profilattico con me andò avanti. Si voltò con il suo imponente culone e con il cazzo in mano indietreggiò, finché si trovò con il glande tutto rosso che le strofinava sulle labbra della ficona, in buona parte coperta dallo sperma dei suoi precedenti avventori. Mamma da buona troia uso il mio cazzo per raccogliere lo sperma, che le colava fuori e poi con la sua innata troiaggine se lo ficco dentro, scendendo finché il mio cazzo le urtò contro il collo dell’utero e provocandole un forte gemito di piacere. Mamma in quella situazione con il suo culone, schiacciato contro il legno tutto rovinato della vecchia porta, e con il mio cazzo che le stava tutto dentro la ficona iniziò a muoversi. La danza era sublime e fantastica, al punto che mi aveva preso all’inverosimile, ma ecco che la porta di ingresso si apri provocando un forte rumore, destandomi dal estasiante abbraccio della ficona di mamma. Senza staccarmi dalla porta mi voltai dietro e vidi che era giunto un altro uomo, un signore sui sessant’anni che appena vide la mia situazione, scoppiò a ridere tutto contento. Il nuovo arrivato iniziò a discutere di ciò che si era trovato davanti, con l’altro tipo che era entrato prima e che aspettava tutto trepidante il suo turno. I due parlarono a lungo su mamma e di quello che stava facendo, dilungandosi con vocaboli e appellativi molto squallidi nei suoi confronti. Ma io non mi ribellai e li lasciai parlare, per come era preso dalla ficona di mamma, e poi in parte anche se era mia mamma avevano ragione. E infatti dopo aver avuto il piacere di stare con il mio cazzo, nella bella e invitate ficona di mamma per ben oltre cinque minuti venni. Io da egoista non le dissi niente, ma anzi iniziai ad assestare anche io dei forti colpi, quasi sul punto di sfondare la porta. Ma d’altronde anche lei non si tirò indietro, ma lasciò che il mio seme le finisse nel ventre. Al termine della mia abbondante sborrata, mamma si allontanò dalla porta lasciando fuoriuscire il mio cazzo fuori dalla sua ficona. Così io tutto incuriosito tirai il cazzo oramai libero fuori dal buco e mi chinai per osservare cosa stava combinando mamma dentro. Li la vidi davanti al wc, era completamente nuda aveva solo il reggiseno che era con le coppe tirate giù. Lei era piegata a novanta, con il culo rivolto verso la porta del box e con il rotolo di carta igienica in mano, ne strappava vari pezzi per pulirsi la fica dal mio sperma che colava ancora fuori. Allora presi il mio cellulare e dal buco iniziai a fare una serie di foto, per immortalare la condizione in cui si trovava mamma. Ma gli altri due tipi che erano dietro chiesero, che lasciassi anche a loro la possibilità di divertirsi con il troione che cera lì dentro. Così mi spostai di lato e il tipo che aveva già il cazzo da fuori lo infilò nel buco e poi rivolgendosi a mamma le disse,: dai bella troiona svuota anche il mio cazzo, che è da un bel po’ che non lo svuoto, ci fu un attimo di silenzio e poi il tipo disse,: cazzo e che bocca che ha la troiona. Segno che mamma aveva iniziato a usare la bocca per spompinarlo. Il tipo dopo esserselo fatto spompinare per un paio di minuti, lo tirò fuori dalla bocca di mamma, e anche fuori dal buco della porta, poi mise una mano nella tasca e tirò fuori un profilattico, che si srotolò subito sul cazzo e guardandomi mi disse,: che non era un coglione come me, che andavo infilando il cazzo senza protezioni, dentro una troiona che chissà quanti cazzi prendeva ogni giorno. Io purtroppo non potevo rivelare che conoscevo alla perfezione la donna, che lui chiamava troiona e che non è era così puttana, da prendere ogni giorno cazzi da perfetti sconosciuti, ma che per lei era una cosa nuova, forse un capriccio per rompere la monotonia dei lunghi anni di matrimonio. Sta di fatto che per non essere da intralcio, me ne uscii fuori lasciando mamma in balia dei due. Tornai in macchina ed attesi il suo arrivo, così vidi dopo cinque minuti il tipo uscire, per salire sul suo furgone e andare via tutto contento e svuotato, e dopo altri cinque minuti vidi uscire anche il vecchio. E alla fine vidi uscire anche mamma, che con il capo chino e con un passo incerto venne verso la mia macchina. Lei apri la portiera e entrò dentro, scusandosi con me per l’attesa e mi spiego che non si era sentita troppo bene. Intanto io partii mentre mamma abbasso un po’ lo schienale e si distese sul sedile, mettendosi con le gambe aperte, poi si voltò verso di me e mi disse,: scusami se non ti faccio compagnia durante il viaggio, ma devo fare qualche minuto di riposo perché mi sento tutte le ossa rotte, e sono molto stanca a causa del viaggio. Io nella testa pensavo che era una grandissima bugiarda, perché l’unica cosa che aveva di rotto era solo la sua ficona.
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