Dopo la prima, esplosiva, esperienza al club privé io e Elisabetta nei giorni seguenti non parlammo più della incredibile avventura vissuta. Avevamo bisogno di tempo per metabolizzare e capire. Poi una sera a letto, Eli affrontò l'argomento e mi disse "Amore, la prossima volta se lo vuoi coinvolgiamo anche una lei, o una coppia, mi è spiaciuto vederti spettatore mentre io mi godevo la situazione". Feci passare qualche secondo e risposi "Io con te voglio essere sincero e onesto. A me di altre donne o coppie non me ne frega nulla. La cosa che mi ha fatto godere come mai nella vita è stato vedere te con un altro uomo. Più ti sbatteva, più tu godevi e più io sentivo una sensazione di gelosia mista a orgoglio nel vederti alle prese con un altro maschio che portava i miei sensi in paradiso". Lei mi guardò spalancando i suoi splendidi occhioni verdi "quindi ti è piaciuto vedermi sbattere come una troia nel locale da quel ragazzo e tutt'intorno gente a guardare? Io allora ti faccio una confessione: ero talmente eccitata che se avessi dato retta al mio istinto avrei preso in bocca tutti i cazzi del locale". Inutile dire che a quelle parole mi venne di marmo e lei fece scivolare la sua mano sotto le lenzuola "ma senti il mio maritino come si eccita... Se è questo che ti piace non chiedo di meglio. Stasera però in mancanza di stalloni, scopami e raccontami come vorresti la nostra prossima avventura". Fu una notte di fuoco, ormai eravamo entrati in un gioco dove nessuno dei due voleva fermarsi.
Dopo alcuni giorni arrivai a casa con una proposta di viaggio. Era Ottobre e avevo ancora parecchi gg di ferie da fare. "Che ne dici di una settimana di vacanza?". "Magari... Ma dove mi porti? Io voglio un posto dove non ci conosce nessuno, con tanti bei maschioni e dare sfogo a tutte le nostre fantasie senza limiti". "Sono passato in agenzia. C'è un last minute x Negril, in Giamaica. È un hotel vietato ai minori di 18 anni, con feste a tema e spiaggia nudista. E poi ho pensato che sarà interessante verificare quel che si dice dei big bamboo...". Vidi nei suoi occhi un lampo di libidine" Sííí amore, preparati a soffrire, sarò la più puttana della Giamaica".
Arrivammo a Negril nel tardo pomeriggio, check-in, valigie in camera e seppur stanchi dal viaggio prima di cena facemmo un giro di perlustrazione nel club e i profumi caraibici erano nettare per i nostri sensi. Aggiungete una spiaggia candida e un mare con 5/6 gradazioni di blu e il quadretto era perfetto. Elisabetta volle andare a vedere la spiaggia naturista che era a poche decine di metri, divisa dall'altra solo da un cartello con la solita scritta "nudist only". C'erano alcune coppie, tanti anzianotti, qualche americana in carne accompagnata da giovani del luogo che mettevano in mostra la loro dote. "Io con loro nudi non mi spoglio" dissi ridendo a Eli. "Io invece non vedo l'ora... Ma hai visto che uccelli che hanno? E sono mosci... Amore... Io non so quanto resisterò...".
La sera, stanchi, andammo a letto presto ma il mattino seguente ci svegliammo in perfetta forma. Colazione e prima di mezzogiorno eravamo in spiaggia. C'era ancora poca gente e ne approfittai per spogliarmi alla velocità del fulmine e mi misi steso a pancia in giù. Eli invece si spogliò lentamente, conscia di quanto fosse bella e sensuale. Rimase nuda, con addosso solo un paio di ciabattine col tacco. Era incantevole. "Mi spalmi tu la crema o lo chiedo al bagnino?" La sola domanda mi portò ad una erezione quasi dolorosa e lei che aveva capito tutto, con assoluta naturalezza si avvicinò nuda al giovane ragazzo di colore e dopo qualche minuto si avvicinarono e lei mi guardò "inizio dei giochi... Goditi la scena". Il ragazzo dopo una veloce presentazione "Ciao, Leon" iniziò a spalmare la crema sul corpo di Elisabetta che senza ritegno allargò le gambe mettendo in mostra un sesso bagnato fradicio e accompagnando ogni tocco di Leon con dei mugolii. Lui impassibile ma sveglio dopo averle sfiorato più volte l'interno cosce si alzò, ci salutò e ci disse in un italiano stentato "ci vediamo stasera alla festa".
Passata l'erezione mi alzai e con Eli andammo in acqua, ma lei era ancora eccitata e continuò a stuzzicarmi "amore il tuo pisellino come sta? Hai visto che cazzoni che girano per la spiaggia? Leon mi ha sforato col suo, dev'essere enorme... Dai pisellino vieni a darmi un bacio".
La festa all'Hotel era in costume e Elisabetta si presentò con un micro costume rosso e un paio di Louboutin 12 cm ai piedi. Null'altro. Da infarto. Appena entrati nel locale a me sembrò che gli sguardi degli uomini fossero solo per lei. Impazzivo. Lei conscia della propria avvenenza si strusciava con tutti fino a che sentimmo una voce "Elisabetta!". Era Leon, in boxer, torso nudo con i muscoli che troneggiavano. Era davvero un bel ragazzo e aveva un sorriso da pubblicità. "Ciao Leon, mi fai ballare una salsa, che pisellino come ballerino è un disastro?". Il sottile gioco di umiliarmi cominciava a piacerle e io stavo godendo. Da quel momento diventai spettatore per 2 ore mentre loro ballavano incollati, sensualmente e le mani di Leon spesso erano sotto lo slip minuscolo di Eli. Fu lei ad un certo punto ad avvicinarsi, mi guardò con tono perentorio "vai in camera, accendi le due candele, spegni le luci e lascia socchiusa la porta. Poi ti voglio vedere nudo seduto sulla poltrona. Vai, ora, non ce la faccio più, ho voglia di cazzo".
Eseguii tutto come uno scolaretto e dopo alcuni minuti finalmente sentii dei passi. Erano loro due, abbracciati, con Leon che aveva in mano lo slip di Elisabetta e lei oscenamente nuda che avanzava incurante che qualche vicino potesse vederla. Non mi degnarono di uno sguardo. Lui la prese e con decisione la buttò sul letto e cominciò a baciarla con passione. Era un sogno per me. Lei infoiata come non mai gli tolse i boxer con bramosia "dio mio cos'è?.... È il cazzo più grosso che io abbia mai visto". Sussurrò Elisabetta. Io ero rimasto senza parole, neanche nei film porno avevo mai visto un cazzo come quello. Era almeno il doppio del mio sia in lunghezza che in larghezza, in confronto sembravo un bambino di 8 anni. Eli gli si avventò con la bocca leccandogli tutto, le palle, la cappella ma non riusciva a fargli un pompino completo, era troppo grande. Gli leccò perfino vicino all'ano e a quel punto Leon la prese con forza, le aprí le gambe con decisione e messo il profilattico la penetrò deciso. Pensavo fosse impossibile entrasse quel tronco nella fighetta depilata della mia donna, invece sparí dentro di lei in un amen e gli urli di Eli non erano di dolore. Cominciò a urlare che stava godendo, che aveva il cazzo più bello del mondo e finalmente si ricordò di me "avvicinati pisellino, vieni a vedere quanto è troia la tua donna. Vengoooo...". Gli orgasmi di Eli furono innumerevoli e io mi ero già venuto una volta nelle mani. Leon la girò a pecora e cominciò a stantuffarla da dietro. Dalla sua vagina uscivano liquidi copiosi e gli orgasmi di Eli erano continui. Poi mi chiamò a sé capendo che Leon stava arrivando. Mi avvicinai a lei. Lei mi diede una palpatina "il tuo cazzetto è in forma è, pisellino...". Si tolse il cazzone di Leon dalla vagina, gli sfilò il preservativo e prese a fargli una sega con due mani sempre più veloce. Un grugnito animalesco fu il preludio all'orgasmo di Leon. Eli provò a bere tutto ma un rivolo bianco gli scese su una guancia. Il mio gesto fu istintivo e mi precipitai a baciarla e raccogliere quel rivolo con la lingua. "Che puttanella che sei, bravo pisellino, baciami". Si mischiarono saliva, sperma di Leon e il mix era qualcosa di fantastico. Ero mentalmente schiavo di Elisabetta, se me lo avesse chiesto avrei succhiato anche il cazzo del suo amante. Eli mi prese il cazzo con due dita e mi fece venire in 5 secondi sulle sue tette. Leon si alzò, si rivestì, per la prima volta mi guardò e dopo un ultimo bacio a Elisabetta mi salutò "Ciao pisellino..." e sorridendo se ne andò.
Lei mi abbracciò forte e dopo un istante di dolcezza mi sussurrò all'orecchio "volevo dargli il culo ma ho avuto paura, era enorme, me lo spaccava". "Amore voglio vederti sempre così troia". "ok, ... Domani tu vai da Leon e gli chiedi se ha un amico che tua moglie vuole farsi spaccare il culo, ma ci vai tu domani, nudo in spiaggia a chiederglielo".

Ora sì che stavo arrivando dove volevo e lei in quella situazione scoprì di starci benissimo.
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