Vere esperienze

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Salve, mi chiamo Giacomo e ho 27 anni nel corso della mia adolescenza mi sono accaduti episodi del genere...

Le donne di famiglia sono sempre state molto disinibite riguardo alla mia nudità sostenendo che ero giovane e bello ma loro ritenendosi vecchie non si spogliavano mai. Io invece sono sempre stato timidissimo e pudico e mi sono sempre vergognato.

Una volta che mi è rimasta in mente è quando ero proprio all inizio della puberta e mia madre monitorava gli avanzamenti con attenzione, peli sul pube, dimensioni dei testicoli, ingrossamento del pene, essendo convinta per essere sicura tutto andasse bene. E mi ha sempre preso in giro perché a quell età ero un po' indietro sullo sviluppo.
"tuo cugino ha tre mesi meno di te ed è già sviluppato" che merda...
Allora un giorno che venne a casa una sua amica che era una specie di omeopata agopuntrice (stregone secondo me) volle farmi visitare da lei per controllare fosse tutto apposto e magari mi desse qualcosa per "equilibrare".
Quindi mi disse di spogliarmi, nella stanza c erano anche mia nonna e sua sorella che essendo molto più giovane aveva un figlio della mia età (il cugino di prima), quindi mi fece spogliare completamente e mi ispezionò con cura tastandomi i capezzoli, i testicoli, scappucciandomi il pene il tutto simpaticamente in mezzo al salotto, tanto fu l imbarazzo che non ebbi neanche l erezione, mi chiese di erezione e eiaculazione ma feci il finto tonto. Già mi masturbavo ma di certo non lo dicevo ai 4 venti. Finita questa tortura la Laura sentenziò che avevo lo sviluppo bloccato perché per assenza di testosterone in circolo per via dei chakra chiusi o qualche menata del genere quindi mi stese sul divano e mi mise 4 aghi, uno in fronte due sui piedi e uno sul pube e mi toccò starmene 20 minuti immobile. L effetto degli aghi ci fu perché mi rilassai e mi venne una incoercibile erezione. Tutti gridarono al miracolo, arrivò anche a dirmi
"stanotte ti uscirà un po' di acquetta del pisello non ti preoccupare è normale" è tutte le donne a ridacchiare.
L avrei uccisa. Poco dopo tutti se ne andarono e io andai in camera umiliato.
Oggi per fortuna questo ricordo mi eccita molto e quasi ringrazio mia madre.


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Era l estate tra la seconda e la terza media siccome mio fratello nacque a inizio agosto mia madre non si mosse da Bologna per tutta l estate per cui andai a fare le vacanze con gli zii e le mie cugine in barca a vela. Mio zio è un uomo dai modi bruschi e a tratti prepotente, siccome è alto 1e96 per 104 kg io sono sempre stato intimorito da lui, mia zia invece è una donna molto dolce ed estroversa con tipico fisico mediterraneo di un metro e sessantadue fianchi larghi culo abbondante ma solo una seconda di seno all epoca avevano entrambi 42 anni, e le mie cugine 8.

Durante la vacanza partivamo in barca dal porto in mattinata e arrivavamo al porto successivo in tardo pomeriggio per cui dopo aver fatti tutta la giornata in mare per cui la doccia era doverosa, io in effetti ero noto in famiglia per essere un po allergico al sapone, mia madre più che sgridarmi non faceva invece mio zio prese di punta la faccenda, e decise che io e lui ci saremmo lavati insieme nelle docce a gettoni del porto. La cosa mi terrorizzava, ero pudicissimo all' epoca e già mi immaginavo che mi avrebbe deriso essendo decisamente un tipo con poco tatto. Il primo giorno tentai in tutti i modi di evitare la tortura ma lui fu irremovibile, per fortuna intervenne mia zia che gli disse che ero ancora un bambino ed era meglio mi fossi fatto la doccia con le gemelle, in effetti ero molto esile di costituzione, i capelli lunghi e i pochi peli biondi, mi accadeva spesso di essere scambiato per una bambina. Ma credevo che lei avesse detto così perché mi aveva visto in difficoltà e una volta dentro mi avrebbe lasciato la mia privacy.
Arrivati in doccia mi disse di andare per primo per poi far fare a lei insieme alla gemelle visto che i gettoni costavano, quindi entrai col costume addosso, e lei:
"ma che fai? il costume lo laviamo in barca, levatelo subito se ti finisce il tempo della doccia"
io la guardai con un certo smarrimento poi vedendo la sua decisione me lo tolsi, rimanendo nudo davanti a lei e le bambine che mi osservavano, diventai viola sopratutto quando la più estroversa delle due disse:
"Ma è parecchio più piccolo di quello di papa"

Tra l' imbarazzo, il fatto che mi ero masturbato in barca mentre tutti erano a fare la pennichella e l' acqua gelida, il pene mi si era retratto e i testicoli mi erano tornato in addome, cosa che a volte mi succedeva.

Mia zia rise e le rispose: "beh è normale, è un ometto ma deve crescere tutto li sotto"

"ma perche giacomo non ha le palline?" chiese mia cugina

La zia rise poi mi guardò e rimase di sasso...

Mi chiese allarmata dove fossero finite e io rimasi un po interdetto allora si avvicinò a controllare facendomi uscire dal getto mi palpò l' inguine e capì allora con la mano me le riportò nello scroto e mi disse:
"Le palline devono stare al giusto posto se no poi non funzionano bene, ancora non funzionano ma tra qualche anno..."
mi sarei sotterrato, ma li sotto piano piano qualcosa si muoveva.
Nel mentre il timer dell' acqua era finito ed io me ne sarei anche andato via, ma la zia disse che non mi ero lavato per nulla, quindi ci saremmo fatti la doccia tutti e 4 insieme e io sarei stato lavato da lei [SM=g27995].
Infatti messo il gettone prese e si infilo insieme alle bambine in doccia logicamente loro col costume e mi incomincio ad insaponare ascelle inguine palle culo e pene che a quel punto mi si era un po rilassato ma lunato dalla erezione, e mentre mi puliva accuratamente il glande scoperto diceva:
"va tenuto pulito il flautino se no poi non ti funzionerà quando sarai grande ihihih"
Io mosso da un moto d' orgoglio le risposi stavolta:
"Guarda zia che funziona già..."
Mi rispose:
"ahahahah amore non intendevo fare la pipì, gli uomini davanti ad una donna hanno un' altra reazione, un giorno capirai,per fortuna tu sei ancora inoffensivo"

Dopo l' estrema umiliazione ebbi finito la doccia e mi misi l' accappatoio e andai alla barca a cambiarmi...


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Salve vi racconto un episodio avvenuto quando avevo 18 anni, ero in vacanza con la mia madre mio patrigno e una coppia di amici loro con due figlie di 9 e 12 anni.
Stavamo tutti in casa insieme.
Un pomeriggio me ero andato in spiaggia da solo col motorino preso a noleggio e verso le 18 sono tornato a casa perché dovevo andare a cena fuori con gente conosciuta sull isola. Arrivato a casa mi rendo conto che tutti sono ancora in spiaggia e io le chiavi non le ho, per cui decido di farmi la doccia all aperto sotto il porticato tanto il sapone c era.
Appena mi metto sotto la doccia compaiono tutti quanti di ritorno dalla spiaggia. A quel punto con uno scatto felino ho chiappato il telo da mare e me lo sono cinto alla vita e li ho salutati con finta disinvoltura.
A che dico a mia mamma che devo fare presto e di andare per primo in doccia.
Lei mi risponde che già che ci sono posso finire di fare la doccia fuori, come faceva sempre il marito della sua amica, se no tutti quanti nel bagno dentro non ci si faceva coi tempi.
Così mi rassegno e mi tolgo l asciugamano e sotto lo sguardo di chiunque fosse in veranda mi faccio lo shampoo e mi insapono molto rapido culo e palle.
Appena finito cerco un asciugamano pulito e non lo trovo, quindi entro in casa, ma la mamma mi urla di rimanere fuori e di asciugarmi al sole mi porge le mutande e poi mi avrebbe portato lei i vestiti fuori. Per cui mi metto sulla sdraio al sole con solo gli slip ad aspettare nel mentre sempre nella doccia fuori l amica di mia madre si mette a lavare i costumi di tutte e due le famiglie.
Sarà stato il relax post doccia al sole o lo scorcio di culo e tette che questa donna mi regalava piegandosi che alla fine mi venne una poderosa erezione che riuscii a nascondere fino a che la bambina più piccola ma molto stronzetta la notò e cominciò a canticchiare a voce alta "Giacomo ha il pisellone".
Sono sbiancato e poi diventato viola, per fortuna mia madre mi corse in aiuto ridacchiando con mutande e pantaloni.
La signora non capii che era dovuto a lei quella reazione. Ma da quel giorno fui ribattezzato pisellone da quella peste.
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