Piano piano però non avevo resistito ad indossare quell’intimo ed ogni volta che ciò accadeva provavo un’eccitazione mai provata prima. Negli anni successivi, all’università, pur avendo da sempre la ragazza (lei era rimasta al mio paese perché lavorava, io ero all’università a Bologna e tornavo ogni 15 giorni) avevo avuto le prime esperienze con un altro uomo. Che avevo sempre sognato, soprattutto quando indossavo di nascosto l’intimo, ma che non avevo mai avuto il coraggio di avere. A Bologna non avevo più la possibilità di indossare intimo ma un compagno di corso di qualche anno più grande, Andrea, aveva vinto la mia paura e per circa un anno avevo avuto una relazione sessuale con lui. Ci vedevamo non con molta frequenza, perché lui abitava con altri compagni di corso e io con alcuni miei amici, le prime volte ci eravamo limitati a toccarci ma da subito era stato chiaro il mio ruolo completamente passivo.
Una sera che avevamo bevuto un po' ad una cena con altri amici, prima di andar via in bagno gli avevo fatto una sega e poi, istintivamente e senza neppure rendermene conto, mi ero ritrovato a leccare le mie mani impiastrate della sborra di Andrea. “Visto che ti piace così tanto la prossima volta me lo prendi in bocca” mi aveva detto e da quel giorno non riuscivo a pensare ad altro, combattuto dal desiderio irrefrenabile di provare e la solita paura. Per una decina di giorni, poi, non ci eravamo più visti, poi un pomeriggio all’università ci eravamo incontrati e subito mi aveva detto che il giorno successivo sarebbe rimasto da solo a pranzo a casa, con i suoi coinquilini che non sarebbero tornati prima delle 16. “Decidi tu – mi aveva detto – se vieni domani mi fai un pompino. Se non vuoi farlo non venire per niente”. Inutile dire che non sapevo cosa fare, da un lato mi ripetevo che non ci sarei mai andato ma dall’altro sapevo che avevo una voglia incredibile. Dopo una notte agitata il giorno dopo mi ero svegliato eccitatissimo e con la convinzione che non avrei potuto fare altro che andare da Andrea. Lo avvisai al telefono che sarei arrivato da lui finite le lezioni, intorno alle 14 e a quell’ora in punto ero da lui. Che mi attendeva in slip, già abbastanza eccitato.
Come se fossi in trance, non persi tempo a inginocchiarmi tra le sue cosce (non molto pelose, poi ho scoperto che mi fanno impazzire le cosce pelose), senza neppure rendermene conto mugolando come una cagna in calore presi in mano il suo cazzo giù duro ed iniziai a leccarlo, insieme alle palle. Ebbi così la conferma che l’odore e il sapore del cazzo mi facevano impazzire, mi piaceva così tanto che sembrava che non avessi fatto altro fino ad allora, leccavo e succhiavo quel cazzo con incredibile passione e con immenso piacere. Sentivo che Andrea gradiva particolarmente il mio pompino, ero talmente concentrato su quel bel cazzo e sul piacere che provavo nel succhiarlo tutto che non capivo bene cosa mi dicesse. Né, ovviamente, mi resi conto che ormai non resisteva più e che stava venendo.
All’improvviso sentì le sue mani afferrare la mia testa e contemporaneamente avvertii il suo primo schizzo nella mia bocca. Che in breve tempo fu inondata dalla sua sborrata abbondante che da brava pompinara ingoiai tutta. Mi piaceva da morire, gli pulii bene il cazzo mentre Andrea mi diceva che non ci credeva che era il mio primo pompino, che ero una straordinaria pompinara. Per il resto della giornata sentivo il sapore del suo cazzo e della sua sborra nella mia bocca e questa cosa mi eccitava incredibilmente, mi faceva venire una voglia irresistibile di cazzo. Dopo quella prima volta per un periodo ci incontrammo ogni 3-4 giorni, mi piaceva troppo fare pompini ad Andrea, non pensavo ad altro, anche quando tornavo a casa e stavo con la mia ragazza, immaginavo il cazzo di Andrea per eccitarmi e fare sesso con lei. In realtà quando ero solo nella mia camera a Bologna fantasticavo altro, pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto fare sesso indossando intimo femminile, iniziavo a desiderare qualcosa di più, volevo provare a farmi inculare. Un giorno, poi, quasi senza rendermene conto navigando sul computer mi ritrovai in un sito di film porno e la mia attenzione fu catturata da un video dove c’era un uomo sui 60 anni, pelosissimo, con un po' di pancia e con un pisellone notevole, che abusava in ogni modo di un giovanissimo travestito.
Nei giorni successivi non ho fatto che pensare altro, ho incontrato un paio di volte Andrea, continuava a piacermi fargli i pompini ma sognavo altro, immaginavo di essere usato come quel giovane travestito nel video da un uomo maturo, avevo voglia di provare a prenderlo nel mio culetto, tanto che un paio di volte da solo in camera avevo provato a penetrarmi con un paio di oggetti particolari, per altro provando sensazioni incredibili che avevano fatto aumentare la mia voglia. Così alla fine mi decisi a confessare il mio desiderio ad Andrea che, però, inizialmente sembrò reagire in maniera fredda. Poi, a sorpresa, una mattina all’Università mi prese da parte e mi disse di raggiungerlo a casa sua nel pomeriggio, verso le 15, perché per un paio d’ore sarebbe stato da solo e aveva intenzione di soddisfare il mio desiderio. Ero talmente eccitato che saltai anche le lezioni all’università, tornai a casa mi preparai per bene e alle 15 in punto ero da lui. Fu tutto molto particolare, lui che solitamente era molto deciso e arrogante quando lo spompinavo, che era solito incitarmi e insultarmi in ogni modo (e la cosa mi eccitava terribilmente), quella volta fu molto premuroso e delicato, quasi avesse timore di profanare la mia verginità anale.
Mi preparò il culetto con cura, fu delicatissimo quando iniziò a penetrarmi, provocandomi comunque inizialmente un dolore lancinante. Al punto che un paio di volte mi chiese pure se doveva fermarsi. Indubbiamente mi faceva molto male ma non volevo che si fermasse, sapevo che il dolore iniziale era inevitabile ma che pian piano sarebbe passato. Lui si muoveva con molta delicatezza dentro di me ed in effetti dopo un po' il dolore non lo avvertivo più e, anzi, inizia decisamente a piacermi. In quel momento avrei voluto che lui mi sbattesse con decisione e veemenza, insultandomi e facendomi sentire una vera cagna ma Andrea continuò a prendermi con delicatezza. Non posso dire che non mi piacque ma speravo in qualcosa di diverso, alla fine venne sulle mie chiappe e prima di alzarsi per andare a fare la doccia istintivamente mi diede una sculacciatina quasi in segno di affetto ma che mi provocò dei brividi incredibili. Tornato a casa mi ritrovai a fantasticare su quell’uomo maturo visto nel video, immaginavo che fosse lui a prendermi con rudezza, che prima di incularmi mi sculacciava. Qualche giorno dopo lo rifacemmo, questa volta fui a chiederlo ad Andrea sperando che fosse più deciso. Invece tutto come la volta prima.
La volta successiva appena arrivato a casa sua Andrea mi disse che gli mancavano i miei pompini e ovviamente lo accontentai. Nel proseguo quando ci incontravamo finivo sempre per spompinarlo, solo in un’altra occasione lui mi inculò, sempre allo stesso modo. Intanto io quando ero solo nella mia camera continuavo a penetrarmi con oggetti vari, immaginando e sognando di essere con quell’uomo del video. La cosa con Andrea proseguì in quel modo per diversi mesi ancora, sempre senza che nessuno, tanto meno la mia ragazza a casa, sospettasse di nulla. Poi all’improvviso lui dovette tornare a casa per problemi familiari e da quel momento non l’ho più visto, inizialmente ci siamo sentiti un paio di volte poi ci siamo definitivamente persi. Io ho proseguito e finito l’università, tornando sulla “retta via”. Non avevo alcuna intenzione di rischiare nulla e, poi, dopo la partenza di Andrea mi ero autoconvinto che quello fosse una sorta di segno, che avrei dovuto mettere da parte questa mia “perversione”.
Non nascondo che qualche volta mi capitava di ripensare alla mia passione per l’intimo femminile, al cazzo di Andrea, a quel video. Ma credevo ed ero certo che fosse una parentesi chiusa. Dopo la laurea tornai a casa, poi qualche mese dopo iniziai a lavorare con una nota azienda che, dopo un periodo di prova, mi affidò la gestione dell’apertura di una nuova loro filiale a Fano. Sapevo che sarei dovuto rimanere lì almeno un paio di anni e, poco prima di trasferirmi, chiusi definitivamente con la mia vecchia ragazza con la quale da tempo ormai i rapporti si erano guastati. Non avrei mai potuto immaginare che a Fano sarebbe accaduto quello che ha poi cambiato radicalmente la mia vita. (continua)
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Aggiunto: 4 anni fa
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Gay e Bisex