Una sera mi capitò che appena entrato in casa, mamma mi chiese se potevo passare da zia Sara, che la aveva telefonato qualche ora prima, perché aveva un problema con il rubinetto dentro lo sgabuzzino. Così presi un po' di attrezzatura e mi recai da lei. Appena giunto sotto la porta citofonai e la zia subito mi apri, una volta su in casa mi salutò con un bacio sulla guancia e mi portò nello sgabuzzino dove il rubinetto perdeva in modo vistoso. Lei tirò fuori una vecchia scatola impolverata con dentro dei pezzi di ricambio, e dopo aver trovato il rubinetto che mi serviva lo montai ripristinando subito la perdita. La zia tutta contenta mi portò in cucina e mi preparò un buon caffè caldo e mi chiese quanto mi doveva per la riparazione che le avevo fatto. Io le dissi di non preoccuparsi perché era stato un lavoretto da poco, ma lei disse che non mi avrebbe lasciato andare via a mani vuote. Ma poi quando la sentii dirmi di sedermi sul divano, che mi avrebbe fatto svuotare le palle con la sua matura bocca, rimasi un po' sorpreso ma molto eccitato dalla sua proposta, che accettai senza batter ciglio. Così mentre prendevo posto sul vecchio divano in pelle tutto rotto, zia Sara iniziò a parlarmi dei suoi sessant'anni di esperienza di pompinara, rivelandomi senza pudore che in tutta la sua vita aveva succhiato più di un centinaio di cazzi. Mentre lei continuava a parlare, mi slacciò i pantaloni e me li tirò giù alle caviglie, facendo trovare le mie gambe a contattato con la fredda pelle del divano. Zia poggiò le mani sui miei slip e scostandoli di lato fece uscire il mio cazzo già abbastanza duro. Davanti a quel cazzo così giovane, si complimentò con me per le dimissioni e mi disse che lei ne aveva visti tanti nella sua vita, ma il mio era tra i migliori. Bello lungo e largo proprio come le piaceva, lei allora lo prese in mano e iniziò a masturbarmi. Dopo avermelo menato con due mani per un po' si fermò e alzandosi dal divano, si recò nella credenza della cucina e tirò fuori un barattolo di miele, venne di nuovo da me, si mise inginocchiata ai miei piedi e guardandomi negli occhi, mi promise che mi avrebbe fatto un lavoretto di bocca indescrivibile. Zia Sara apri il barattolo di miele e con un paio di dita, prese un po' di miele e iniziò a spalmarlo sulla testa del mio cazzo, poi si fece avanti con la testa e iniziò a leccarlo. La sua lingua saettava sulla testa tutta rossa del mio cazzo e raccoglieva il miele che lei aveva spalmato su ripulendomelo alla perfezione. Nonostante i suoi settant'anni anni, aveva ragione lei con la bocca ci sapeva fare, era fantastica per come mi spompinava, non avevo mai incontrato una donna cosi. Ma mentre ero beatamente preso dal suo pompino, mi telefonò mamma che voleva sapere se avevo messo a posto il problema. Li mentre zia continuava a ciucciarmi l'uccello, mamma mi fece molte domande, che io non compresi neanche per quanto ero preso dalla cosa. Zia vedendo che ero completamente rincoglionito a causa del suo lavoretto di bocca, si fece passare mamma e mentre si alternava a parlare con lei e a succhiare le disse che ero un bravo ragazzo molto dotato e che stavo mettendo tutto a posto. Appena zia Sara chiuse la conversazione spalmo un altro po’ di miele e riprese a leccarmelo, fin quando ebbe finito di pulirlo tutto. Si mise con la testa di lato e prese a dare dei morsi lungo l'asta del cazzo per saggiare la durezza, ma poi non soddisfatta scese più giù e iniziò a leccarmi le palle. Eccitato dalla sua bravura, presi il cellulare e chiesi a zia se potevo farle delle foto in ricordo di tutto. Lei smise di succhiare e dopo essere scoppiata a ridere a crepapelle, mi diede il permesso di farle alcune foto, a patto che non le avrei mai mostrate ad altri, altrimenti sarebbe passata a casa mia per tagliarmelo. Giurai a zia che poteva fidarsi della mia parola e dopo essersi fatta una fragorosa risata, riprese l'esperto pompino aprendo tutta la bocca e facendoselo entrare dentro, iniziando a scendere con la testa e facendoselo arrivare anche in gola. Oramai non c'erano più dubbi sulla sua bravura, che io stava documentando con gli innumerevoli scatti della fotocamera del cellulare. Poi dopo un meraviglioso pompino di dieci minuti il mio cazzo fu pronto a venire e iniziò a pulsare, zia Sara appena se ne rese conto poggiò un dito sotto le palle e mentre il mio cazzo prese a sburrarle in bocca, lei fece una leggera pressione che rese la mia sborrata tremendamente goduriosa. Il mio cazzo tutto pulsante, schizzava dei potenti getti di sperma bollente, che finivano contro il suo palato e lei da buongustaia esperta mando tutto giu. Ma zia non contenta continuò a succhiare il mio cazzo, che come per miracolo fu rianimato dalla sua bocca. Pompata dopo pompata il cazzo mi torno duro nella sua bocca, al punto che lei non riusciva a più a farlo entrare completamente dentro. Cosi lei si fermo dal suo pompino, si tiro su e mi chiese se mi andava di dargli due colpi, anche se era un po’ attempata. Rassicurai zia Sara e le spiegai che aveva un bel fisico molto formoso, e che sarebbe stato per me un piacere farlo con lei, anche se aveva sessant’anni. Zia si mise a ridere mentre io mi misi subito all’opera, per prima cosa le sbottonai la camicia scoprendo il suo petto con il suo enorme decolté. Una decima misura tenuta su da reggiseno maxi in pizzo, che lasciava intravedere il candore delle sue tettone. Io senza indugiare afferrai le coppe e lo tirai giù, aiutato anche da zia Sara che mi aiuto a sfilarglielo via. Le sue tettone erano enormi, e ipnotizzarono il mio sguardo su di loro, e zia tutta divertita inizio ad ondergiarmele davanti al volto. E poi allungo le mani afferro la mia testa e la tiro nel mezzo delle sue profumate e soffici tettone. Con foga e tutta divertita me le spalmava sul volto, facendomele succhiare. Ma io non me ne restai con le mani nelle mani, ma le feci scivolare sotto la sua gonna. Li gli infilai le mani negli slip e le toccai la fica che era bella pelosetta. Poco alla volta gli sfilai giù slip, anche grazie al suo aiuto e le buttai sul tavolo. Zia Sara si alzo da sopra il divano e si sbottono subito la gonna e se la sfilo via, trovandosi davanti ai miei occhi nuda come non la avevo mai vista. Tornò subito a sedersi sul divano, e si mise tutta distesa, aprendo anche le gambe in modo molto spudorato. Con le mani inizio subito a sgrillettarsi la fica e mi chiese di possederla, come facevo con le mie amichette. Io la accontentai subito salendo sul divano e spostandomi in mezzo alle sue gambe. Le mi prese il cazzo ancora coperto dalla sua saliva e se lo sposto tra le sue gambe, trastullandosi la fica con il mio glande. Era quasi completamente asciutta ma zia si spalmo un po’ di saliva sulla fica, mi afferro per un fianco e mi tiro su di lei. Il mio cazzo incontro un po’ di resistenza, ma entro dentro, anche a causa del mio peso, perché caddi su di lei. Zia Sara lancio un gridolino di dolore, ma una volta con il mio cazzo infilato dentro, poggio entrambe le sue mani sui miei fianchi e mi guido dentro di lei. Mi muovevo grazie al ritmo che lei mi dava. La sua fica era poco lubrificata ma molto bollente e accoglieva alla grande il mio cazzo che entrava e usciva. Lei ansimava ad ogni mio affondo, senza riuscire a pronunciare neanche una parola, ma poi ecco che suono nuovamente il telefono. Zia la prima volta non rispose, visto che il telefono era abbastanza lontano, ma quando suono subito per la seconda volta, mi fece fermare. Dopo avermi fatto togliere da mezzo le sue gambe, si alzo dal divano e andò a vedere chi era che ci dava fastidio. Era sua figlia Clara che abitava al piano di sopra. Lei un po’ stranita dai gridolini di sua mamma, aveva chiamato per essere sicura che fosse tutto apposto. Zia Sara si mise a ridere e la rassicurò che andava tutto bene. Le spiego che i rumori che aveva sentito, erano solo frutto di uno speciale massaggio, che si stava praticando. La figlia comprese subito di che massaggio stesse parlando la mamma, cosi la saluto e chiuse la conversazione. Una volta che lei ebbe posato il telefono, presi zia e la portai davanti all’enorme tavolo. Li la presi e la feci voltare in avanti, e la invitai a mettersi piegata sul tavolo. Presi il contenitore dell’olio e ne feci colare un po’ sul culo di zia, iniziando a massaggiarglielo. Lei comprese subito le mie intenzioni e mi chiese di non farlo, perché aveva il culo vergine, non lo aveva mai concesso a nessuno. Io la tranquillizzai e le spiegai che non era nulla, e che una volta entrato non avrebbe sentito più dolore. Per sicurezza e per non essere sentiti dalla figlia che stava sopra, presi il suo reggiseno e glielo feci stringere tra i denti. Feci cadere un altro po’ di olio sulla mia testa del cazzo. Dopo essermelo massaggiato per bene mi feci sotto e poggiai la putta nel mezzo del suo culo. Appena zia senti la testa del mio cazzo, toccarle il suo orifizio anale sospiro chiudendo gli occhi. Allora io lo spinsi e il suo ano inizio ad aprirsi, poco alla volta si apri e io le fui con il cazzo tutto infilato dentro. Solo allora zia si rilasso un po’ ed apri gli occhi, voltandosi verso di me per guardare cosa stavo combinando. Appena incontrai il suo sguardo, le chiesi il permesso di poter iniziare. Lei mi fece cenno con la testa di si, ed io iniziai a muovere il mio bacino avanti e indietro. Il suo orifizio anale, inizio ad adattarsi al mio calibro. Poco alla volt lei inizio ad ansimare tutta contenta e eccitata. Ed io accelerai il mio movimento sempre di più. Lei era tutta scossa e vibrava quasi tremando, sotto le mie giovanili sferzate. Ma quando mi resi conto che il suo buco, era diventato troppo rosso mi fermai e tirai il mio cazzo fuori. Il buco resto aperto per un po’, ed effettivamente era molto rosso, cosi come le labbra della sua fica. Ma io che ero troppo arrapato, lo infilai nuovamente nella sua fica e ripresi a scoparla. Ancorato come un cane dietro al suo enorme culo la scopai, ad ogni colpo lei si irrigidiva ed ansimava sempre di più. Ogni tanto tiravo la mia asta quasi fuori per farci colare la mia saliva sopra, ma lei iniziava a dare segni di cedimento. Oramai era da mezzora che mi divertivo con i suoi buchi, e lei non era più abituata all'irruenza di un uomo. Zia dopo un po’ mi supplico di fermarmi, perché aveva la fica distrutta e non ce la faceva più a sentirsi trivellata dal mio cazzo. Cosi lei mi supplico di tirarlo fuori e lasciarla fare con la sua bocca. E cosi feci, una volta libera zia scese dal tavolo e si mise seduta sulla sedia. Li prese il mio cazzo in mano e se lo riporto in bocca, riprese a succhiare con incredibile passione. E ancora una volta vedevo la sua testa con i suoi capelli castani e grigi, muoversi con molta foga nel mezzo del mio bacino. Avvertivo lungo la pelle della mia asta le sue labbra che aderivano in modo perfetto. Poi dopo un estenuante pompino che mi sfini zia, mi fece sborrare per la seconda volta. Lei mando giù ogni goccia del mio sperma, fermandosi solo quando il mio cazzo perse vigore nella sua bocca. Alla fine zia sara mi pulì per bene il cazzo oramai flaccido e una volta finito, si tirò su tutta sorridente e mi diede una mano a rivestirmi. Mi accompagnò tutta nuda all'uscita di casa sua, facendomi di nuovo promettere di non mostrare le sue foto a nessuno. Ma di passare ogni volta che sentivo la necessita di farmi una bella svuotata.
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Categorie: Incesti