Sofia era fatta così; il classico novanta sessanta novanta, altezza centosettanta centimetri, capelli castani lisci e lunghi fino alle natiche, che non aveva mai voluto tingere, occhi marroni, naso leggermente lungo, ma dritto e labbra un pò carnose.
Lavorava ai grandi magazzini da due anni al reparto abbigliamento. Era stata assunta a ventirè anni dopo essere passata per il letto del selezionatore.
Era una mattina di giugno e già faceva abbastanza caldo, quando venne chiamata dal solito cliente incontentabile presso i box di prova.
«Signorina, questo pantalone non mi calza bene. Potrebbe portarmene uno di una taglia maggiore?»
«Certo signore, glielo porto subito»
Dopo un pò ritornò con l’indumento di taglia cinquantadue.
«Ecco! Provi questo»
«Non và... il cavallo è troppo basso»
‘‘Che rompipalle! Però è proprio figo... quasi quasi ne approfitto’’
Sofia entrò nel box e gli mise la mano sotto i cavalli del pantalone accarezzandogli le palle.
«Ha ragione, ma riprovi a mettere la taglia cinquanta. Può darsi che non l’ha abbottonato bene. Alle volte capita che questo comporti un difetto»
Allora il giovane rimise il pantalone di prima con il cavallo che veramente gli stringeva sotto lo scroto.
«Ha visto? Si vede tutto perché stringe troppo sotto»
«Mi faccia controllare. Posso toccare?»
«Ehm... sì»
Così Sofia con la scusa di controllare cominciò prima a toccargli i coglioni muovendo la mano con delicatezza avanti e indietro. Poi vedendo che il ragazzo si stava eccitando si spostò verso il membro e guardandolo negli occhi gli sussurrò: «Vedo che ti piace la mia mano. Come ti chiami?»
«Claudio... hmm... hai un tocco bello delicato. A che ora smonti?»
«Alle venti. Mi vieni a prendere?»
«Starò qui fuori puntuale. Come ti chiami?»
«Sofia... Aspetta, ti vado a prendere un pantalone migliore. Questo modello non calza per niente bene»
Dopo che Claudio provò un pantalone che gli stava bene se ne andò con un ciao! Sofia mise a posto i pantaloni che aveva provato precedentemente. Nel farlo si avvicinò il collega Nando che le disse: «Che ne dici, stasera ce ne facciamo una?»
«Non posso. Ho già un appuntamento»
«Un nuovo cazzo?»
«Non fare il prosaico. Appena possiamo farlo te lo faccio sapere. Ce la fai a tenere a freno i tuoi bollenti spiriti?»
«Per te aspetterò anche una settimana»
«Che lungo digiuno! Intanto fatti una sega, ha ha ha!»
Quando finì di lavorare trovò puntuale Claudio che l’aspettava in una Renault Clio. Montò sul sedile del passeggero e partirono.
Lui disse: «Ma tu tocchi le palle a tutti i clienti?»
«No! Solo a quelli che vengono da soli. Agli altri i pantaloni glieli vanno a prendere le mogli, fidanzate o parenti. Comunque non gli tocco sempre i coglioni. Capita di passargli le mani anche nei fianchi o sul sedere»
«Perché lo fai?»
«Sapessi quante volte mi fanno andare avanti e indietro. Allora tocco per convincerli che il pantalone gli va bene e loro lo comprano»
«E a me perché non hai fatto la stessa cosa?»
«Perché mi piaci»
«Allora dove andiamo di bello»
«Accompagnami a casa»
«Come? E non facciamo niente?»
«Corri troppo, dammi un pò di tempo»
Invece quando arrivarono a casa, lei gli disse: «Vieni, sali sopra, ti offro qualcosa, ma non metterti niente in testa»
«Mentre Sofia apriva la porta, dallo spioncino dell’appartamento di fronte la donna di sessant’anni, che era più vecchia di mente che di corpo, la vide in compagnia di Claudio e si rivolse al marito: «Ecco Antonio... se n’è portato un altro. È proprio una puttana»
«Ma no Geltrude!» rispose il marito «Lei lavora. Se si vuole divertire a chi deve rendere conto? È sola»
«Sarà come dici tu, ma portarsi tanti uomini a letto non mi sembra una cosa normale per una ragazza»
«Potrebbero essere solo amici. Se poi è come dici tu, lo fa per essere sicura che sia l’uomo giusto»
«Ai nostri tempi nessuna donna faceva questo. Io sono stata con te solo dopo sposati»
‘‘E non mi hai mai fatto vedere la figa. Scopavamo solo sotto le lenzuola’’
«Cara, ora le donne sono più emancipate»
Intanto Sofia e Claudio erano entrati e lei disse: «Mettiti comodo sul divano. Cosa ti porto?»
«Un brandy»
Glielo portò. Poi mentre lui lo sorseggiava andò a cambiarsi nella camera da letto che era di fronte a dove stava seduto lasciando volutamente la porta aperta.
Si spogliò completamente nuda dandogli le spalle facendo finta di non esserti accorta che la osservava. Poi mise una sottoveste sottilissima che faceva trasparire tutta la sua nudità e andò a sedersi accanto a lui.
«Che lavoro fai?» e si avvicinò un pò di più.
«Meccanico. Però mi stai facendo arrapare»
«Mi dispiace, ma è presto per scopare. Però se veramente ti senti male ti posso fare una sega. Hai detto che ti piace come tocco»
«Con questo ben di Dio che mi stai facendo vedere me lo prendi solo in mano?»
«Facciamo così. Io ti sego e tu mi accarezzi le tette. Togliti pantaloni e mutande. Io mi abbasso la sottoveste e le caccio di fuori»
Fu bellissimo per Claudio. Mentre le accarezzava il seno abbondante e sodo, stringeva dolcemente anche i capezzoli.
Invece Sofia gli passava la mano tra le palle avanti e indietro per poi stringergli il cazzo che si era fatto come una roccia.
Arrivata a questo punto cominciò a segarglielo avanti e indietro, ma lentamente. Ma anche così lui venne lo stesso.
La sperma cadde in parte sul pavimento e altra sulla mano di Sofia che senza fare una piega se la pulì tutta con la lingua. Non contenta si abbassò e leccò tutto il pavimento lasciandolo senza una goccia di sperma.
«Che hai fatto? Non era meglio che ti facevi scopare?»
«Ti ho detto che devi aspettare! Scambiamoci i numeri di cellulare. Prometto che tra non molto ti darò anche il culo oltre la figa»
«Davvero? Vuoi dire che ti posso anche inculare?»
«Sì! Ma intanto lavora di fantasia. Ci sono tante cose da provare ancora. Accetto tutto quello che vorrai fare»
Claudio anche se non aveva scopato se ne andò comunque soddisfatto. La mani di Sofia erano veramente fatate. Aveva anche accarezzato delle tette da sogno. Ora aspettava con ansia quando l’avrebbe chiamato.
+
2.
Sofia il giorno dopo chiamò Gino, un altro ragazzo che se la sbatteva e gli disse che quella sera lo aspettava a casa.
Quando si videro, appena questo varcò la soglia, lei gli disse: «Ciao Gino! Quale fantasia mi proponi stasera?»
«Subito pensi al sesso. Perché non mi fai un caffè? Abbiamo tutta la serata. Mentre lo bevo e mi fumo una sigaretta, qualche idea mi verrà»
Preparando la bevanda, cadevano a terra i loro indumenti lasciandoli nudi.
Dopo bevuto il caffè, mentre stava fumando, a Gino gli venne l’ispirazione.
«Mentre finisco di fumare prendilo in bocca e fammelo duro»
«Che proponi di bello?»
«L’ascella. Ci metto il cazzo. Fatti la barba. Se hai i peli corti me lo graffi»
«Ho fatto sei sedute di luce pulsata. Non mi crescono più. Anche la figa e le gambe sono depilate»
E gli prese il membro in bocca facendolo andare avanti e indietro. Quando Gino finì la sigaretta l’aveva duro e lungo ventidue centimetri.
«Alza il braccio. Ecco te l’ho messo. Ora abbassalo senza stringere troppo»
«Aspetta! Ora avvicino la tetta, così quando andrai avanti e indietro me lo strofini anche là»
«Bellissimo! Ti piace?»
«Sì! Tanto! È una cosa nuova quella di farsi fottere in questo posto»
«Proprio da zoccolona! Vero? Ti piace quando ti chiamo così?»
«Sì! Chiamami come vuoi; troia, puttana, zoccola, depravata. Mi fai eccitare!»
«Sto per arrivare! Prendilo in bocca. So che ti piace»
«Non fermarti, sto per venire anch’io... continua così... dài... è bello... vengooo... ahh... sìì... ahhh!»
Allora Sofia avvicinò il viso alle ascelle e aprì le labbra.
«Vengo... troiaa... uhh... uhhh!»
Quasi tutta la sborra le finì dentro la bocca tranne alcune gocce che spruzzarono sulle sue guance. Lei prima ingoiò e poi con le dita raccolse quella che aveva in faccia e se la leccò tutta.
Dopo che si furono riposati Gino riprese: «Sono venuto stasera con la voglia del culo. Facciamolo»
«Sei pazzo? La seconda volta ci metti troppo tempo e con il cazzo lungo che hai mi fai male»
«La verità è che ti piace quello di Nando perché quando ti abbiamo chiavata insieme ti ha messo un bastone bello largo»
«Sì, ma lui ce l’ha più corto del tuo. Mi fa male solo quando lo infila, poi mi fa godere da matta sbattendomi»
«Allora fammi un pompino»
«No! Mi stanco troppo. Scopami nella figa. Con tutto il tempo che ci metterai mi farai avere anche più di un orgasmo»
«Daccordo troiona mia, ma prima pompami un poco. Mi piace la tua bocca»
Dopo che si furono saziati di sesso Sofia disse: «Lo sai che mi è piaciuto quando mi hai scopato sotto l’ascella? Come ti è venuta l’idea?»
«Mi hai detto tu di farmi venire nuove ispirazioni»
«La prossima volta che facciamo il trio con Nando, fottetemi anche così»
Sofia, dopo passata la serata all’insegna del godimento e con una nuova esperienza, decise di riprovarci ancora, ma impegnando tutte e due le ascelle.
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3.
Quando la sera Sofia ritornava a casa passava dal mini market a fare la spesa per la casa.
Fuori il negozio c’era un ragazzo di colore di nome Omar che portava il carrello pieno vicino alle auto delle signore e queste gli davano la mancia. Gli capitava anche qualcuna che si faceva portare le buste fino alla sua casa che si trovava nelle vicinanze.
Sofia stava alla cassa per pagare quello che aveva comprato mentre dall’altoparlante avvisavano i clienti che dovevano chiudere.
‘‘Quel ragazzo mi piace. Chissà come sono fatti i neri. Dicono che hanno il membro bello grande’’
Appena ebbe pagato si avvicinò a lui e gli disse: «Omar, stanno chiudendo. Mi vuoi portare la spesa a casa? Abito qui vicino»
«Sì, signora. Datemi le borse»
Così si avviò verso casa con il ragazzo a seguito. Stava aprendo la porta e la vicina spiandola disse: «Antonio, vieni a vedere. Adesso si porta anche i neri»
‘‘Che palle. Invece di guardare perché non mi fa scopare?’’
«Non vedi che è quello che porta la spesa a tutte?»
«Vedrai che uscirà dopo più di un’ora»
«Geltrude, io penso che tu sia un poco invidiosa. Perché non lo facciamo anche noi?»
«Che cosa»
«Sesso»
«Sei impazzito? Il nostro dovere era di fare dei figli e basta!»
«Che poi se ne sono andati. Tutti i medici dicono che alla nostra età fa bene il sesso»
«Che schifo! Sentire queste cose da te»
«Arrivati a questo punto ti devo rinfacciare che non ti ho mai vista nuda. La tua figa l’hanno vista solo quelli che ti hanno aiutata a partorire»
«Perché non ti è bastato mettermi incinta?»
«Va bè... lasciamo stare»
Quando Sofia chiuse la porta il ragazzo posò le buste a terra e se ne stava andando, ma lei lo fermò dicendogli: «Aspetta! Il negozio ha chiuso. Puoi anche rimanere un poco a farmi compagnia»
«Compagnia?» Omar aveva capito subito che voleva. Più di una signora ci aveva provato, ma lui per paura di perdere il lavoro aveva sempre evitato facendo finta di non aver sentito.
Ma Sofia era diversa. Prima era giovane e sola. Poi abbastanza formosa e intraprendente.
Poi lei allungò la mano toccando il suo membro. Accarezzandolo attraverso i pantaloni sussurrò: «Mi piaci! Perché non ci divertiamo? Ti prometto che faccio tutto quello che vuoi» e con una velocità sorprendente rimase completamente nuda.
Il ragazzo rimase imbambolato dinanzi a quella visione e Sofia ne approfittò per slacciargli la cintura e abbassare pantaloni e mutande in un solo colpo, ma rimase un pò delusa.
Si aspettava un grande cazzo e invece era un normodotato, circa diciotto centimetri per quattro e mezzo di diamentro.
‘‘Non è vero che sono grandi, ma comunque me lo faccio lo stesso’’
Si abbassò e glielo prese in bocca quando ancora il ragazzo era fermo per lo stupore. Poi lui cominciò ad eccitarsi e lo fece duro.
«Cosa ti piace di più fare?»
«Perché fai tutto?»
«Certo! Dimmi che vuoi»
«Mi piace il tuo culo»
«Vieni andiamo sul letto»
Sofia si mise con le gambe larghe sul bordo del letto e disse: «Stai in piedi e ficcamelo tutto dentro»
Allora Omar senza farselo dire due volte la penetrò nonostante avesse il buco asciutto.
«Ahia! Non ti sei nemmeno bagnato un pò? Ahia mi stai facendo male, ahia»
«Devo togliere signora?»
«Che cazzo vuoi togliere? Ormai lo hai messo. Ahia! Ora sbattimi... ahia... ahiaa... sììì... continua... rompimi pure... sbattimi»
«Culo di signora già rotto, io continuo se piace»
«Hai ragione, sono già rotta, ma fammi godere, spingi forte e non ti fermare Omar»
Comunque le bordate erano violente e veloci e dopo un pò Sofia sentì l’orgasmo che si avvicinava: «Sto per venire non ti fermare... ecco...ahh... vengooo... ahhh.... ahhh... vieni anche tu... allagami... vieni Omar per favore»
Con un grugnito e una spruzzata caldissima il ragazzo fece sentire la sua virilità.
Dopo pochi minuti disse: «Ora voglio figa»
‘‘Perbacco già è pronto a rifarlo. La figa? Certo! Tanto prendo la pillola’’
«Che posizione vuoi? Pecorina?»
«No pecorina. Io già inculato così. Ora metti gambe su mie spalle»
E se la fottè sbattendogli il cazzo tutto dentro fino alle palle.
‘‘Mamma mia! Mi stà scopando alla grande... ahh, vengo di nuovo’’
«Vengooo!»
«Anche io. Senti come ho duro e caldo»
Un’altra sborrata le riempì la figa.
«Aspetta a rivestirti. Ti voglio guardare mentre mi fumo una sigaretta»
«Io non vesto. Dopo sigaretta tu fai pompino a me»
‘‘Ancora? Ma questo è insaziabile’’
Quando Sofia si apprestò a fargli il pompino, Omar l’aveva moscio, ma bastò un tocco di lingua che gli divenne subito duro.
Allora lei cominciò a leccargli la cappella tutta intorno per poi scendere lungo il bastone fino alle palle già di nuovo piene e sode. Con la lingua le faceva sollevare dandogli sussulti di piacere.
Poi avvolse il cazzo tra le labbra e cominciò a pompare. Prima piano per poi accellerare sempre di più finché non lo sentì indurirsi, ingrossarsi e spruzzare sei volte nella sua bocca.
Era calda e tanta. Quando cominciò a ingoiare sentì il gusto più intenso. Decisamente più afrodisiaca di tanta che ne aveva bevuta.
Omar l’aveva soddisfatta in pieno, ma ora doveva dargli la mancia, ringraziarlo e mandarlo via. Non c’era posto per lui nei suoi progetti futuri. Almeno così credeva.
+
4.
Era domenica mattina e Antonio stava rientrando dopo aver accompagnato la moglie Geltrude alla messa.
Mentre si apprestava a prendere le chiavi di casa sentì Sofia che apriva la porta per uscire: «Scusate signorina, vi posso parlare un momento?»
«Certo. Venite dentro, fuori le scale non mi piace discutere»
«Vorrei un aiuto da voi»
«Dite pure, sono a vostra disposizione»
«Ecco... è una faccenda un pò delicata... dovete sapere che mia moglie è convinta che un rapporto di coppia sia fatto solo per procreare»
«Volete dire che l’avete fatto solo per quella ragione?»
«Sì... in trentacinque anni di matrimonio l’abbiamo fatto poche volte. Poi quando lei è arrivata ai quaranta si è rifiutata dicendo che è peccato farlo per compiacere il proprio corpo. Insomma ha detto che siamo vecchi per fare certe cose»
«E io come posso aiutarvi?»
«Adesso me ne vado a spasso e quando Geltrude ritorna, voi con la scusa di chiedere un poco di zucchero attaccate bottone. Cercate di portarla sull’argomento per poi convincerla a modo vostro che tra coniugi non deve mai mancare un rapporto sessuale»
‘‘Poverino! Mi fa pena... Quasi quasi... non mi sono mai fatta chiavare da un vecchio.’’
«Cercherò di aiutarvi, ma se poi fate cilecca? Dopo tanti anni può succedere»
«Allora non potete aiutarmi?»
«Mi state a cuore. Facciamo così... ora proviamo insieme se siete ancora attivo. Mi sacrifico a fare l’amore con voi»
«Adesso?»
«Quanto dura la messa?»
«Un’ora più il tempo che Geltrude impiega per venire a casa»
«Allora spogliamoci senza perdere altro tempo»
Ad Antonio non sembrava vero. Una ragazza così bella che si faceva scopare da lui nonostante l’età di sessantacinque anni.
In meno di due minuti si trovarono a letto entrambi nudi.
«Ora facciamo sessantanove. Mentre mi leccate la figa io vi prendo il cazzo in bocca. Come vedete non ho peli. Apritela con le mani e mettete la lingua dentro... sì, così... leccatela per tutta la lunghezza... ora fermatevi sul clitoride... sììì... bravo... ahhh... per uno che non l’ha mai fatto sembrate un esperto»
«Ho visto diversi video porno. Mi consolavo. Così almeno potevo eccitarmi per farmi una sega ogni tanto»
«Come lo siete adesso. Il vostro cazzo si è fatto bello duro. Ora mettiamoci in posizione e mi chiavate»
Sofia si mise a gambe larghe e Antonio cominciò a fotterla in modo tradizionale. Dopo qualche minuto disse: «Aspettate. Fermatevi altrimenti venite! Cambiamo posizione» e si girò.
«Facciamo a pecorina?»
«No. Me lo dovete mettere nel culo»
«Nel culo? Non l’ho mai fatto»
«Ed è il momento di cominciare. Quando parlerò con la signora Geltrude le spiegherò che è meglio provarle tutte. Dovete recuperare il tempo perduto»
«Signorina Sofia... sto per venire»
Lei si stava già masturbando la figa per procurarsi l’orgasmo.
«Non vi fermate... allagatemi... vengoo... ahh... ahhh... godoooo!»
«Anche io sto godendo... la sentite la mia sperma?»
«Sììì.... è bella calda... allagatemi... ahhh!»
Dopo il rapporto si rivestirono e Antonio se ne andò a passeggio.
Sarebbe ritornato a ora di pranzo. Sofia avrebbe avuto tutto il tempo di convincere la moglie a farlo chiavare.
Appena vide che Geltrude era rientrata e aveva chiuso la porta, prese una tazza e bussò alla sua porta.
«Buongiorno signora. Avreste per caso un poco di zucchero? Mi è finito e non me ne sono accorta»
«Entrate pure Sofia. Datemi la tazza, ve la riempio» poi malignamente chiese: «Avete molti amici che vi vengono a trovare?»
E Sofia prese la palla in balzo: «E sì... beata voi che avete un marito. Io invece ho solo amici e nessuno che mi ama. Avete spesso rapporti sessuali? Dicono che alla vostra età fanno bene»
«Io... non... siamo vecchi»
«Cosa? Non mi vorrete dire che non lo fate?»
«È peccato farlo. Alla nostra età bisogna solo pregare»
«E non avete paura che vostro marito vi tradisca? Potrebbe andare addirittura a puttane»
«Il mio Antonio non si permetterebbe mai»
«Ci mettereste la mano sul fuoco?»
«Non so... speriamo che vi sbagliate»
«Signora Geltrude! Siete ancora una bella donna. Vorrei avere io il vostro corpo a sessant’anni. Approfittatene. Fate l’amore con vostro marito. Vi sentirete meglio entrambi»
«Ma non lo facciamo da un sacco di tempo!»
«Avete paura che non funziona? Statemi a sentire, prendete l’iniziativa, cominciate oralmente per fargli venire la voglia»
«Cos’è oralmente?»
«Glielo dovete prendere in bocca così gli diventa duro»
«Che schifo! Cosa mi dite di fare!»
«Non fa per niente schifo. Io lo faccio sempre. Vedrete che vi piacerà»
«E Antonio che penserà quando lo faccio?»
«Che finalmente ha trovato la moglie che lo ama davvero e non trova scuse per evitare di avere un rapporto sessuale»
«Forse avete ragione. Quando avrà l’erezione potrà metterlo nella vagina e muoversi come faceva da giovane»
«Solo nella vagina?»
«Perché, c’è un altro posto?»
«Certo nell’ano. Avete mai sentito di rapporti anali?»
«Ma fare quello è innaturale»
«Dove vivete signora Geltrude? Noi donne lo prendiamo regolarmente nel culo, anzi lo facciamo più così che con la figa per evitare di rimanere incinte»
«Non lo so. Sono diventata così vecchia. Dieci anni fa mi è venuta anche la menopausa»
«Fidatevi di me. Avete un fisico da far invidia a parecchie ragazze. Divertitevi col vostro Antonio. Datevi alla pazza gioia. Sono sicura che troverete una nuova gioventù»
«Vi ringrazio dei consigli che mi avete dato. Cercherò li metterli in pratica»
«Allora ci risentiamo signora. Fate buona giornata»
«Arrivederci Sofia e grazie»
Dopo quel giorno Antonio e Geltrude iniziarono una vita fatta di sesso nei modi in cui mai avrebbero immaginato si potesse fare.
Lei finì di guardare nello spioncino e lui dimenticò l’avventura avuta con Sofia per dedicarsi a far godere la moglie da due buchi, anzi tre perché a Geltrude piaceva sempre di più fare pompini.
+
5.
Sofia stava mettendo a posto gli indumenti che avevano provato, quando arrivò Nando tutto infuriato: «È la sesta volta che cambio pantaloni. Questo non ha neanche trent’anni ed è più rompipalle di un vecchio. Lo sai che ha chiesto di te? Forse è un tuo parente»
«Ma no! Dammi il pantalone che lo convinco io che gli sta bene»
‘‘Sarà Claudio che vorrà un’altra toccatina. Non l’ho chiamato più’’
Non era lui. Quando arrivò ai camerini di prova ebbe un colpo di fulmine.
‘‘Mamma mia! Come è bello. Da questo mi devo far chiavare assolutamente’’
«Prego signore, provi questo»
Apettò fuori e quando lui si fu cambiato la chiamò: «Venga a vedere. Sembra che anche questo sia difettoso» poi aggiunse: «Sono un amico di Claudio, mi ha parlato di te. Io sono Tony»
«Adesso capisco!» e cominciò ad accarezzargli il bastone sotto i pantaloni. Questo stava crescendo a dismisura.
«Ah! Che bestia che hai Tony. Non c’è bisogno che mi chiedi niente! Vieni con Claudio domani sera a casa mia. Lui già sa dove abito Faremo un ‘menage a trois’. Vedrai che ci divertiremo»
«Guarda che io sono superdotato»
«Credi che non me ne sia accorta? Ora prendi il pantalone e vai alla cassa. Ci vediamo domani»
‘‘Cazzo! Che bella bestia, è più lungo di Gino. Sarà perlomeno ventisette centimetri. Gli farò gola profonda. Gino mi ha insegnato a fargliela senza vomitare nonostante mi ficcasse tra le tonsilli i suoi ventitrè centimetri’’
Quando ritornò in reparto portò a Nando tutti i pantaloni che aveva provato Tony.
«Hai visto come si fa?»
«Sei grande! Quando ci facciamo una scopata da soli?»
«Stasera a casa mia. Però non farlo sapere a Gino. Ti aspetto»
‘‘Mi farò scopare anche da lui sotto l’ascella, ma senza farlo venire perché mi piace tanto quando mi mette quel troncone nel culo’’
Verso le ventuno Nando bussò alla porta con un regalino in mano. Era un anellino che vendevano dove lavoravano e lui si era accorto che le piaceva tanto.
«Nando! Come sei stato carino! Beviamo prima un brandy? So che a te piace gustarne un pò prima di cominciare»
Sorseggiando il liquido ambrato si spogliarono pure e tra un sorso e l’altro Sofia gli leccava cazzo e cappella.
«Gino ti ha spiegato dell’ascella?»
«Sì, non vedo l’ora di provare»
Quando il membro si fece duro, per prenderlo in bocca dovette allargare al massimo le labbra. Se era un pò più spesso non ci sarebbe entrato.
Dopo averlo pompato per qualche minuto, Nando disse: «Sono pronto, alza il braccio»
Lei alzò il braccio. Quando prese il cazzo sotto l’ascella lo abbassò e lui cominciò a scoparsela in quel modo.
Aveva un ritmo costante e Sofia stava cominciando a godere sentendolo strofinare tra l’ascella e la tetta. Poi si accorse che stava per sborrare e allora avvicinò la bocca e la spalancò per farsi arrivare tutta la sperma dentro.
Accolse sei spruzzi di liquido caldo che ingoiò con avidità. Nessuna goccia le era finita in faccia. Allora prese il membro in bocca e lo pulì di quello che ne era rimasto.
«Ora fumiamoci una sigaretta. Ho bisogno di ricaricarmi»
«Alla seconda impiegherai più tempo. Mi lascerai il culo in fiamme»
«E non sei contenta? Sei insaziabile quando te lo metto»
«Sai benissimo che al mio buco piace solo il tuo cazzone. Perciò te ne approfitti»
Finito di fumare Sofia gli fece un bel servizio; cappella, testicoli e bastone.
«Sì, così, leccami la palla di lato... mm... ora passami la lingua sulla piega della coscia. Brava rilecca la palla ancora mm... fallo anche dall’altro lato»
Il cazzo di Nando era ridiventato una roccia. Ora doveva prenderlo in culo.
«Nando fai piano! Lo sai che all’inizio mi sento squartare. Piano! Ahia! Ti ho detto piano»
«È quasi entrato tutto. Ora ti scopo piano piano. Mi dici tu quando vuoi essere sbattuta»
«Ahia... piano... ahia... sì... comincia... ahia! Adesso chiavami con forza.. ahia! Mi piace, sì, rompimi tutta.. dài, si è fatto strada... pompami più veloce»
«Ti devo far godere almeno due volte, troia»
«Ahia, sì, vengo! Non ti fermare. Per favore continua»
Dopo quindici minuti di spinte vigorose Nando disse: «Sto per venire, preparati a ricevere il mio liquido caldo»
«Non ti fermare... vengo di nuovo... ahhh»
«Anche io. Senti quanta te ne dò. La vuoi in bocca?»
«No! Sborrami nel culo. Inondami»
«Allora tieni... uhhh... hmm... che goduriaa!»
Quel rapporto aveva lasciato ambedue soddisfatti e appagati.
Mentre Sofia andava in bagno per farsi colare la sperma e fare aria, Nando si versò un altro bicchierino di brandy e lo bevve tutto di un sorso.
Quando lei uscì dal bagno, lui si era già vestito. Si diedero un bacetto come fossero dei piccioncini immaturi e se ne andò.
Sofia invece restò ancora un poco nuda. Il culo le faceva un gran male. Non solo il buco, ma tutto il canale. Comunque era un dolore che le piaceva. Ricordava Nando che se la sbatteva col suo grosso cazzo facendola godere.
+
6.
La sera dopo si presentarono Claudio e Tony.
Sofia disse che dovevano spogliarsi tutti e tre nudi per rompere il giaccio.
Claudio parlò per sé e l’amico: «Non l’abbiamo mai fatto in tre. Non so se ci riusciamo»
«Non vi preoccupate! Vi guiderò io. Vedrete che vi piacerà!»
E cominciò a sbocchinarseli tutti e due. Prima prendeva il cazzo di Tony in bocca pompadolo e poi lo faceva con l’altro. Quando si fecero duri leccò le quattro palle dando un gemito di piacere ai ragazzi.
Poi disse: «Ora mi metto a pecorina. Mentre Tony mi chiava, ti faccio il pompino Claudio»
Così cominciò l’avventura della serata. Tony le metteva il suo lungo membro nella figa e se la sbatteva. Sofia succhiava il cazzo di Claudio che godeva a più non posso.
Dopo un poco disse: «Ora mi metto di schiena con le gambe sulle spalle di Claudio così mi può entrare nella figa fino alle palle mentre tu mi scopi nella gola. Non ti preoccupare riesco a respirare solo col naso. Toglilo dalla gola quando stai per arrivare perché voglio sentire il sapore della tua sperma»
Mentre Claudio se la sbatteva Tony affondava i suoi ventisette centimetri nella gola trapassandole le tonsilli.
‘‘Che piacere, è una cosa che mi dà un senso di goduria senza lmite. Come mi stà fottendo bene! Sento il cazzo che mi solletica la gola. Come è bello! Accidenti sto per venire e non posso esternare il mio orgasmo. Ahhh.... godoo... vengoo... non ti fermare... rompimi la gola... ahhh... ahhhh!’’
Poi fu il momento di Claudio: «Sto per arrivare. Tony toglilo, le voglio sborrare in bocca»
Fu veloce a fare un passo indietro e mise la bocca di Sofia a disposizione dell’amico che invece di segarsi si fece pompare da lei che lo fece fino a che non sentì la sperma di Claudio che le riempiva la bocca.
Riuscì appena in tempo a ingoiarsela. Tony, che nel frattempo si stava masturbando, le disse che anche lui era prossimo a sborrare.
Allora si girò e prese quel lungo bastone in bocca accogliendo il suo liquido seminale. Ingoiò anche quello e poi prese a pulire con la lingua i due cazzi finché non diventarono mosci.
Rivestendosi disse ai due: «Tenetevi pronti per ogni volta che avrò voglia di voi. Siete stati bravi. Avete visto che non è stato così difficile?»
Poi continuò: «Claudio ti dissi di far lavorare la fantasia per provare nuovi modi di farlo. Ti è venuto niente in mente?»
«No. Niente, ma possiamo farlo diversamente. Magari te lo fai mettere nel culo»
«Che fantasia! Non hai ancora capito che ho tutti i buchi scassati? Proprio ora Tony mi ha sbattuto il suo cazzone nella gola. E tu hai qualche idea?»
«A freddo non so, ma ti prometto che me la farò venire al prossimo incontro. Sono meno imbranato di Claudio, ah ah ah!»
+
7.
Sofia non era mai sazia di sesso e cercava continuamente nuovi maschi che se la fottessero. Dove lavorava non poteva sempre accalappiare qualcuno perché rischiava di essere licenziata facendo questo.
La mattina usciva un poco prima per farsi un giretto con la speranza che qualche ragazzo la notasse e cercasse di rimorchiarsela. Cosa che avrebbe accettato volentieri.
La sera faceva lo stesso e ritardava il suo rientro a casa. Finché capitò che una macchina suonò il clackson per attirare la sua attenzione.
Altre ragazze non si sarebbero neanche girate per quel modo di fare, ma lei che era a caccia di uomini si voltò e vide un giovane al volante di una decapottabile che diceva: «Bella! Ti andrebbe di fare un giro?»
Sofia si avvicinò sorridendo e rispose: «E dove andiamo di bello?»
«Dove vuoi. Ti và di andare verso Castelvolturno?»
«Certo!» e montò in macchina.
«Io mi chiamo Guglielmo e tu?»
«Sofia. Sei fidanzato?»
«No. Altrimenti non ti offrivo un passaggio»
«Che centra! E se ti vuoi divertire con un’altra?»
«Tu ci staresti con uno già impegnato?»
«Non sono sposata e mi posso far passare tutti gli sfizi che voglio»
«Allora se sei così spregiudicata lo facciamo?»
«È tardi altrimenti ti portavo a casa mia, ma se vuoi sembra che da queste parti ci sono dei parcheggi a pagamento dove possiamo stare tranquilli»
«È un pò scomodo farlo in macchina»
«Ti metti disteso e io ti faccio un bel pompino. Dopo ci scambieremo i numeri di cellulare. Ti chiamerò facendoti sapere quando puoi venire a fottermi a casa mia»
«Me lo fai con ingoio?»
«Te lo succhierò fino alle viscere»
Così fece. Ingoiò il membro del ragazzo facendoselo passare per le tonsilli per poi riportarlo indietro per pomparglielo, facendogli sentire le sue calde labbra. I testicoli non glieli poté leccare perché era scomodo su un sedile di auto.
«Sto per arrivare zoccola! Bevilo tutto, ahhh»
Non aveva bisogno di dirlo. Sofia era golosa di sperma. Ingoiò e leccò fino all’ultima goccia.
+
8.
Amedeo era un caso più unico che raro. All’età di ventidue anni non sapeva niente di sesso. Per lui la gente si sposava e faceva figli, ma non immaginava neanche da dove venivano i bambini.
La causa di tutto ciò era il fatto che Amedeo non aveva mai avuto compagni perché essendo un ragazzo schivo, si chiudeva in sé stesso.
Poi la madre, vedova da quando lui aveva tre anni, aveva pensato sempre di non fargli mancare giochi e videogame.
Siccome era diventato dipendente di questi, si limitava a vedere la televisione solo quando la madre metteva il telegiornale per poi dedicarsi subito ai giochi.
A completare l’opera, Amedeo non aveva fatto il servizio militare e non lavorava neanche. A lui pensava la madre che quel giorno lo portò ai grandi magazzini per comprargli una maglietta.
Si avvicinò a Sofia che si era presentata al lavoro ai limiti della decenza. Maglietta estiva sottilissima con il logo della ditta, senza reggiseno e con una minigonna di una taglia inferiore alla sua, che era attillatissima al culo e mostrava le sue gambe fin quasi al perizoma che magari non indossava nemmeno, conoscendo le sue trasgressioni.
«Signorina, mio figlio avrebbe bisogno di una maglietta, ma ci affidiamo a voi per un consiglio da esperta»
Allora Sofia si avvicinò alle polo della Lacoste e chiese: «Che taglia?»
«Non lo so. Amedeo che taglia porti?»
«La L mamma»
Sofia prese una L e gliela porse: «Amedeo... posso? Vai a misurare questa»
Comunque al ragazzo non mancava l’educazione: «Sì.. mi fa piacere che mi chiama per nome» poi vedendo il nome sull’identificatore «Sofia dove stanno i camerini?»
«In fondo a destra. Se ti occorre qualcosa dillo a mamma. Io sono sempre qui»
Mentre il ragazzo si avviava ai salottini di prova, la madre rimase a parlare con Sofia.
«Mio figlio è diventato un uomo, purtroppo non esce mai. Gioca sempre a videogame invece di trovarsi una fidanzata»
«È un bel ragazzo. Troverebbe subito qualcuna che gli dicesse di sì»
«Ho sbagliato io signorina. L’ho fatto crescere sempre attaccato a me. Ero troppo gelosa di lui e adesso non sa niente del sesso debole»
«Signora! Noi non siamo più il sesso debole»
«Vado a vedere se gli stà bene la maglietta, scusatemi»
Ritornò poco dopo col ragazzo soddisfatto della polo e sembrava che lei volesse che il figlio attaccasse discorso con Sofia.
«Amedeo, fai i complimenti alla signorina che ti ha scelto questa maglietta»
‘‘Vuoi vedere che questa vuole che io insegni al figlio come siamo fatte noi donne? L’altra volta ho convinto una vecchietta a scopare. Ora devo insegnare a un ragazzo come è fatta la figa? Sono sicura che lo farò! Che ci posso fare se sono debole ai problemi altrui? ’’
«Amedeo, hai fatto un’ottima scelta. Farai un figurone quando uscirai con la tua ragazza»
«Ma io non ho una ragazza»
«Possibile? Se non ci fosse tua madre mi butterei subito su di te»
«Non ho niente in contrario» intervenne lei «Datevi pure un appuntamento»
‘‘Ma si è accorta che sono più grande di lui? Forse vuole rimediare ai danni che gli ha fatto’’
«Amedeo, io smetto alle venti. Ci vediamo qui fuori?»
«Ok. Sarò puntuale. Ciao Sofia!»
Quando Sofia uscì dal lavoro il ragazzo non c’era, ma poi sentendosi chiamare si voltò e lo vide al volante di una Fiat Panda color crema.
«Non credevo che avessi la macchina!»
«Mi credi così imbranato?»
«No, scusa! Dove vogliamo andare?»
«Dimmi tu, io non sono mai uscito con nessuna e non so cosa piace alle donne»
«Andiamo a un bar di Posillipo»
Dopo aver preso un succo di frutta si incamminarono dove c’erano gli innamorati a tubare.
«Cosa stanno facendo quelli?»
«Si stanno baciando»
«E perché?»
«Perché si vogliono bene»
«Anche io voglio bene alla mia mamma, ma non la bacio così»
«È diverso. Ora ti faccio vedere» e l’attirò a sé provando a dargli un bacio, ma il ragazzo aveva le labbra serrate.
«Amedeo! Non si fa così. Ora ti spiego come mi devi baciare. Quando mi premi sulle labbra tira fuori la lingua e cerca la mia per fare lingua e lingua. Io aprirò la bocca per farti entrare»
Così il ragazzo diede il primo bacio della sua vita.
«Mi ha dato una sensazione nuova. Ho sentito come un caldo improvviso o qualche altra cosa che non so spiegare»
‘‘Si stanno svegliando i tuoi testosterori. Cazzone. Mi verrebbe voglia di farti vedere un video porno, ma potresti avere un shock, visto il digiuno in materia’’
«È eccitazione!»
«Nervosismo?»
«No. Eccitazione. Non hai sentito niente tra i pantaloni?»
«Cosa dovrei sentire?»
«Sediamoci in macchina. Devo spiegarti alcune cose»
Quando tornarono alla macchina, Sofia cercò di spiegare qualcosa al giovane senza provocargli traumi.
«Quando un uomo e una donna più o meno della stessa età si toccano sono attratti per colpa dell’eccitazione e vogliono unirsi ancora di più per poter poi avere dei figli»
«Non capisco!»
«Senti andiamo a casa mia così ti faccio vedere come funziona»
«Devo avvisare mamma che faccio tardi» e tirò fuori un telefonino con i tasti.
«Non hai lo smartphone?»
«Questo me l’ha regalato lei»
‘‘ Dio mio! L’ha isolato dal mondo’’
«Pronto! Mamma stasera faccio tardi. Vado a casa di Sofia... come? No... non facciamo niente di male...»
A quel punto Sofia gli strappò il telefonino di mano.
«Pronto, signora... non si preoccupi, ho capito la situazione... suo figlio è in buone mani, arrivederci»
Aveva capito cosa temeva la madre del ragazzo. Ma non sarebbe stata lei a provocargli un conflitto improvviso col mondo del sesso.
«Amedeo, andiamo. Ho rassicurato tua madre. Puoi tornare anche più tardi»
Arrivati a casa Sofia riprese il discorso interrotto in macchina: «Ascoltami! Per prima cosa ci dobbiamo spogliare completamente nudi»
«Mi vergogno a farmi vedere così. Tu no?»
«Ti devo insegnare perché due persone hanno bisogno di eccitarsi. Spogliati»
Mentre si denudavano Sofia riprese: «Devi sapere che per fare i figli, madre e padre si devono unire dove fanno pipì»
«Vuoi dire che il pisello si deve attaccare alla vagina?»
«In un certo senso sì, ma deve entrarci dentro e per farlo deve essere duro altrimenti non riesce ad entrare. Quindi ha bisogno di essere stimolato»
«Allora il maschio deve fare pipì per mettere incinta la donna?»
«Macché! Quando è dentro non fa pipì, ma caccia la sperma. Con quella si fanno i figli»
Finalmente nudi. Per Amedeo la figa depilata di Sofia non rappresentava una novità in quanto non sapeva che avevano i peli a quel posto.
«Ora baciami come ti ho spiegato»
Lui la baciò e cominciò ad avere una lieve erezione. Sofia vedendo questo glielo accarezzò fino a che non divenne duro.
«Si è fatto così perché mi hai toccato!»
«Lo sò! Ora stendiamoci sul letto. Io apro le gambe e tu mi metti il tuo pisello dentro la figa»
«La figa sarebbe la vagina?»
«Sì. Vieni ti accompagno io così non trovi difficoltà a trovarla»
Amedeo quando la penetrò rimase fermo.
«Ora devo aspettare che esce la sperma?»
‘‘Mamma mia! Devo spiegargli tutto’’
«Non esce da sola. Ti devi muovere avanti e indietro col pisello, ma chiamalo cazzo!»
«Così?»
«Sì, ma fai più forte... spingi»
Il ragazzo cominciò la sua avventura di uomo spingendo avanti e indietro sbattendola abbastanza forte e dopo un pò Sofia si sentì venire.
«Ahh... ahhh...»
«Ti sto facendo male? Vuoi che lo tolga?»
«Macché male, sbatti più forte, non ti fermare... ecco così... sììì... vengoo! Ahh... ahhh»
Amedeo dietro istruzioni di Sofia continuava a chiavare sempre più forte fino a che lei ebbe un altro orgasmo.
«Ahh... hmm... vengoooo!»
«Mi sono stancato un pò. Possiamo fermarci?»
«Va bene, mentre cambio posizione, ti riposi un poco, ma solo qualche minuto»
Si girò per mettersi a pecorina e dopo pochi secondi disse: «Ricomincia»
«E come lo metto? Sei girata»
‘‘Uffaaa!’’ «Vieni qui, te lo prendo con la mano e lo metto io»
Dopo averlo messo nella figa, Amedeo se la sbatté per dieci minuti e Sofia ebbe un altro orgasmo. Poi finalmente Amedeo stava per venire.
«Mi si appanna la vista, però la forza di muovermi ce l’ho ancora»
«Non ti fermare stai arrivando! Ti senti così, ma non è svenimento. Vedrai che sarà piacevole quando lo farai. Anzi non fermarti. In quel momento spingi con tutta la tua forza»
E finalmente il ragazzo ebbe il suo primo orgasmo che fu particolarmente lungo.
«Mi piace... com’è bello... uhhh... non mi fermo... uhhh... è come se stessi facendo pipì, ma è diverso»
‘‘Quanta ne sta cacciando. Sembra una fontana. Mi sta allagando, ma è bello sentire tanta sborra calda... ancora? Ma che è? Un fiume in piena? Ahhhhh!’’
Quando lo tirò fuori Amedeo aveva un’aria estasiata: «Mi sento tutto rilassato. È stato veramente bello!»
Fortunatamente Sofia aveva preparato una tovaglia sul cuscino perché cominciò a uscirle parte di tutta la sborra di cui era stata inondata.
«Vedi questa roba bianca che esce? È la sperma. Con questa si fanno i figli»
«Allora fra poco sarò padre?»
«No! Uso la pillola anticoncezionale. Con quella non si fanno figli»
«Prima volevo chiederti una cosa. Nella TV ho sentito parlare di prostitute. Allora fanno questo con gli uomini?»
«Sì, ma vengono pagate... non ti preoccupare io non faccio quel mestiere»
«Ah no? Allora quando vedo una ragazza che mi piace le chiedo se vuole scopare con me?»
«Così ti becchi un bel ceffone! Queste cose si fanno dopo essersi conosciuti bene e si trovano attratti come ti ho spiegato prima»
«Ma tu a me non mi conosci bene e l’abbiamo fatto»
«Perché sono una stupida che ha preso a cuore il tuo problema. Ora ti raccomando di non dire a tua madre di tutto questo»
«Lo rifacciamo anche domani?»
«Vienimi a prendere e cominciamo la seconda lezione»
‘‘Meno male che non si è sverginato, ma se domani gli dò il culo c’è il rischio che succeda’’
+
9.
Mentre Sofia stava a discutere con Nando che voleva essere fatto un pompino nei bagni e lei gli diceva che si stancava perché le facevano male le mascelle per il cazzo troppo largo che aveva, chiamò Guglielmo: «Ciao zoccolona... aspettavo una tua chiamata»
«Chiamami in quel modo quando diverremo più intimi altrimenti ciao!»
«Scusa! Non volevo offenderti. Credevo che ti piacesse»
«Che ne sai di chi stà all’apparecchio quando chiami? Se poi stavo a vivavoce?»
«Ti ho chiesto scusa... volevo vederti»
«Ti mando un WhatsApp col mio indirizzo. Vieni stasera, ma non prima delle ventidue perché ho una lezione»
‘‘Una lezione del cazzo. Che mi tocca fare!’’
Riprese Nando: «Allora? Me lo fai questo pompino?
«Andiamo nel bagno, ma segati anche tu per farmi riposare la bocca dilatata»
«Però quando sto per arrivare prendilo subito in bocca»
«Non c’è bisogno di dirlo, lo sai che mi piace la sborra»
Alle venti montò sulla vettura di Amedeo e andarono direttamente a casa.
Il ragazzo era diventato più sciolto e si spogliò senza aspettare che glielo dicesse Sofia.
«Ora ti insegnerò un altro modo di eccitarsi. Mettiti a letto»
Quando si distese cominciò a leccarglielo. Nonostante si fosse fatto subito duro, lo prese in bocca spompinandolo.
«Me lo hai preso in bocca? Che schifo»
«Col cazzo che schifo! Adesso lo farai anche tu a me. Vieni leccami la figa»
«Non so farlo»
«Ti insegno io e vedrai che ti piacerà. Vedi? L’ho aperta con le mani. Ora mettici la lingua e leccala tutta»
Dopo cinque o sei leccate, la lingua di Amedeo passò sul clitoride.
«Fermati lì... lecca solo a quel posto, giraci intorno come se mi stessi baciando... ahhh... non ti fermare... godo! Ora mi metto sopra di te sottosopra e mentre tu mi continui a leccare io ti prendo il cazzo in bocca. Si chiama sessantanove»
Dopo cinque minuti di godimenti Amedeo disse: «Ho il pisello in fiamme. Fammi scopare»
Anche Sofia si era eccitata al massimo e si girò offrendogli il buco del culo.
«Facciamo ancora a pecorina?»
«No! Amedeo. Ora devi imparare a inculare una donna. Me lo devi mettere nell’ano»
Lui obbedì e glielo mise nel culo. Nonostante i preliminari abbastanza stimolanti, impiegava sempre un sacco di tempo per arrivare.
Sofia ebbe due orgasmi e lui continuava a sbatterglielo nel culo, finché a un certo punto.
«Ahia! Mi brucia»
‘‘Eccolo! Si è sverginato’’
«Non ti preoccupare non è niente. Succede anche agli altri che mi inculano. È una cosa normale. Continua pure.
E continuò ancora per molto, procurandole ben altri due orgasmi. Finalmente Amedeo cominciò a eiaculare e fù ancora una volta un fiume in piena. Sofia non ci poteva pensare come faceva a cacciare tanta sperma.
Quando tirò fuori il membro lei gli disse: «Guarda il tuo cazzo. Lo vedi il filo che stava tra la cappella e il bastone?»
«Si è rotto. Devo correre in ospedale!»
«Macché! Hai perso la verginità. Ora sei un vero uomo»
Alle ventuno e quaranta Amedeo se ne andò e alle ventidue venne Guglielmo.
«Ciao Sofia. Scusami per oggi... non volevo»
«Non ti preoccupare già ho dimenticato. Piuttosto hai qualche idea di un nuovo modo di scopare?»
«Non hai il kamasutra?»
«Non intendevo sulle posizioni, ma di nuove trasgressioni»
«Intanto facciamoci una chiavata. Poi durante la pausa ci penserò. Mi dai il culo o la figa?»
«La figa» ‘‘Il culo ha lavorato per quasi mezzora sotto i colpi di Amedeo. scommetto che ho ancora il buco largo e poi con quel cazzo lungo che hai mi faresti male’’
Mentre Guglielmo se la fotteva faceva finta di godere con gemiti di piacere e di gridare per un orgasmo inesistente.
Dopo la chiavata, mentre stavano fumando una sigaretta, lui ebbe un lampo di ispirazione: «Ho trovato! Non penso che tu l’abbia mai fatto!»
«Non può essere. Sono scassata da tutte le parti comprese le tonsilli. Ultimamente mi hanno scopata anche sotto le ascelle»
«Ma le orecchie no! Fammelo duro con la bocca e poi mettiti seduta»
Dopo avergli procurato l’erezione Sofia si legò i capelli a coda di cavallo per lasciare le orecchie libere e si mise seduta.
Guglielmo le mise il cazzo sull’orecchio, poi tenendole ferma la testa con le mani cominciò a dare delle spinte alla cappella.
«Ahia! Mi stai facendo male»
«La mia capocchia è morbida»
«Ma spingendola mi fai male all’orecchio»
Fregandosene Guglielmo continuò a sbattere la sua cappella premendo e allentando senza scostare il cazzo di quei pochi millimetri che stava dentro.
‘‘Per la miseria! Mi stà scopando l’orecchio. Chi se l’immaginava?’’
«Ti piace?»
«Non lo so. È una cosa nuova, ma continua sento che mi stà facendo un poco di effetto»
Dopo cinque minuti Guglielmo stava per arrivare. A quel punto tenne più ferma la testa di Sofia finché non spruzzò tutto dentro il padiglione e il canale uditivo riempiendolo di sperma.
Sofia si sentiva un poco stordita e sorda. Poi quando la sborra cominciò a colarle fuori riacquistò udito ed equilibrio.
«È stato fantastico! Mi è piaciuto. Ora posso dire che mi hanno rotto anche le orecchie!»
«Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Ora ti posso chiamare zoccola?»
«Anche puttana, troia, bagascia e tutte le offese che sarai capace di farmi»
Quando Guglielmo la lasciò, Sofia si sentiva al settimo cielo. Non si aspettava che le sue orecchie sarebbero state strumento di un nuovo piacere.
Era stata capace di provare tutte o quasi le trasgressioni che una donna possa desiderare.
+
10.
La mattina dopo pensava con chi si sarebbe divertita la sera dopo aver fatto lezioni ad Amedeo. Con Nando no, perché gli aveva fatto già il pompino un giorno prima.
Magari Omar, ma anche quello era da scartare perché dopo averlo fatto con Amedeo che impiegava un sacco di tempo per venire. Far seguire Omar che se ne faceva minimo tre l’avrebbe lasciata esausta.
Allora optò per Tony. Poteva riposare mentre col suo lungo cazzo se la scopava nella gola. Lo chiamò e gli disse di venire alle ventidue a casa.
Alle venti cominciò la terza lezione ad Amedeo:
«Adesso devi imparare a far eccitare una donna se questa non ne ha voglia»
«Cosa devo fare?»
«Baciami prima sulla bocca, poi scendi sul collo e fermati a leccarmi. Poi con una mano mi accarezzi una tetta dalla parte di sotto per poi strizzarmi leggermente con le dita il capezzolo. Con la bocca mi mordicchi l’altro capezzolo e successivamente succhialo e leccalo tutt’intorno, poi... te lo dico dopo. Ora comincia»
E il ragazzo cominciò la sua lezione su come eccitare una donna. Comunque Sofia gemeva di piacere. Il ragazzo stava imparando in fretta su come muovere lingua e mani.
Dopo un pò disse: «Ora leccami tra la piega della coscia e la figa. Quando vedrai che mi sto aprendo per il piacere ficcami la lingua dentro e lavora come l’altra volta; leccala per tutta la lunghezza avanti e indietro e fai una succhiata particolare presso il clitoride. Bacialo, leccalo, mordicchialo se cresce. Fammi godere»
E ci riuscì alla grande. Sofia dopo un primo orgasmo, stava per averne un altro, ma si fermò e gli disse di scoparsela.
Che scegliesse lui quale buco fottere, l’importante era di sbrigarsi. Non ne poteva più di stare senza cazzo.
«Non mi sborrare dentro. Quando stai per arrivare avvisami che te lo prendo in bocca»
«Prendi in bocca la mia sperma? Non ti fa schifo?»
«Perché dovrebbe farmi schifo? È parte di te. Stà all’interno del tuo corpo, quindi è pulita»
Allora, dopo quasi mezzora di inculata, Amedeo avvisò Sofia che stava per arrivare e lei si girò per apprestarsi a bere la sua sborra.
Questa uscì copiosa e nonostante ingoiasse continuamente, la bocca si riempiva e parte della sperma le colava ai lati delle labbra.
Dopo aver bevuto gli disse che era quasi pronto per fare a meno di lei. L’indomani avrebbero finito le lezioni, ma Amedeo voleva ancora rivederla.
«Magari in futuro ci faremo qualche scopata per divertirci, ma tu trovati una ragazza che non sia troia come me»
Quando venne Gino si mise sdraiata di schiena con la testa fuori dal letto e si rilassò sentendo il suo cazzo andare su e giù, dandole piacere alle tonsilli e alla gola.
Il giorno dopo quando finì le lezioni di sesso ad Amedeo, riposò senza nessun altro impegno.
Invece la sera dopo fece venire Omar a scoparsela. Cosa che fece alla grande dandole tre orgasmi. Fu ricompensato con una mancia di cinquanta euro.
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11.
Su un sito porno Sofia trovò un annuncio particolare ‘‘Cercasi ragazze dai diciotto ai quarant’anni per un premio di cinquantamila euro. Scaricare PDF per leggere il regolamento’’
‘‘Mi servirebbero proprio. Ora lo scarico e me lo leggo’’
Nel regolamento c’erano le indicazioni di come guadagnarsi il premio:
1) i partecipanti devono avere l’età compresa tra diciotto e quarant’anni;
2) non devono mai aver fatto video porno ed è vietato filmare durante lo svolgimento della gara;
3) la vincita andrà a chi riuscirà a farsi fottere contemporaneamente da più uomini;
4) i concorrenti devono incominciare a scopare tutti insieme;
5) se durante l’amplesso uno di essi si interrompe anche per pochi secondi il gruppo sarà squalificato;
6) ognuno può abbandonare il corpo della donna quando avrà dimostrato il suo orgasmo. Nei due buchi principali la giuria controllerà se ne esce il liquido seminale;
7) se superano la prova più gruppi il premio sarà suddiviso tra le vincitrici;
8) il premio sarà consegnato dal sig. A.S. alla donna vincente.
‘‘Deve essere un ricco che si vuole godere dal vivo fino a che punto noi donne siamo zoccole’’
Sofia, dopo tutte le fantasie provate, era sicura di avere un grosso vantaggio rispetto alle altre, così decise di iscriversi alla gara.
Ora aveva un problema. Guglielmo, Omar e Amedeo se l’erano scopata da soli. Doveva convincerli a chiavarsela tutti e tre insieme.
Li invitò a casa quella stessa sera.
Quando si presentarono ognuno appariva un pò impacciato alla presenza degli altri e mentre sorseggiavano un caffè che Sofia aveva preparato, cominciò il discorso:
«Vi ho convocati stasera perché voglio partecipare a un concorso a premi per gangbang non professionisti e spiegò di che si trattava»
Guglielmo e Omar non fecero una piega, ma Amedeo disse:
«Non ci riesco e tu lo sai. È da poco che faccio sesso, gli altri mi metterebbero in imbarazzo»
«Come ti ho insegnato a scopare da solo, ti insegnerò anche a farlo in gruppo. Se ti rifiuti non mi vedrai più»
Lo disse perché sapeva che il ragazzo si era completamente infatuato di lei. Se gli chiedeva di sposarla, nonostante la sapesse troia, lo avrebbe fatto senza alcun indugio.
«Va bene... lo facciamo adesso?»
«Sì. Spogliatevi»
Quando furono nudi chiese a loro quale buco preferissero. Omar volle la figa e lei disse: «Guglielmo. Hai poco da scegliere per te c’è solo la bocca perché nel culo mi fai male»
«Ma faccio piano! Non te lo metto tutto dentro»
«Lo dici adesso, ma quando ti sarai infoiato sono sicura che mi sbatterai con tutta la forza che hai. Stasera ti faccio il pompino e tu Amedeo mi inculerai»
Sofia dopo quelle parole incominciò a succhiarseli tutti e tre insieme finché non lo fecero duro, poi disse: «Omar mettiti sotto che ti devo cavalcare e tu Amedeo comincia a incularmi. Guglielmo se ti piace puoi fottermi fino alla gola»
E cominciò il quartetto. Mentre Omar se la sbatteva da sotto e Amedeo glielo chiavava nel culo, Guglielmo ficcava il suo lungo cazzo nella gola di Sofia.
Stimolato dalle tonsilli che gli stringevano il membro, fù il primo ad arrivare. Tolse il lungo bastone dalla gola e le sborrò la sperma in bocca. Mentre Sofia la stava ingoiando venne anche Omar che ne cacciò più delle altre volte che se l’era chiavata. Evidentemente farlo in gruppo gli aveva aumentato l’accumulo di sborra.
Amedeo invece continuava a incularsela senza fermarsi mai. La prima volta si era stancato, ma ora aveva fatto esperienza e riusciva a sbatterla senza sosta. Poi venne e invece di toglierlo per farla bere continuò fino in fondo.
«Vengooo!»
«Sììì... non fermarti... fammelo sentire, ahhh»
‘‘Perdiana! La solita fontana. Mi stà riempiendo le viscere. Ma come fa?’’
Dopo averlo tolto disse:
«Prendilo in bocca e puliscilo»
‘‘È diventato anche autoritario. Mi piace così. Stà diventando un vero uomo’’
Glielo prese in bocca e lo pulì. Poi continuò a leccarlo finché non si ammosciò.
«Siete stati bravi ragazzi. Ora mi scrivo dicendo che lo faccio con sette. Sono sicura che sarò tra le dieci che si contenderanno il premio»
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12.
Non ci fù bisogno di avvisare gli altri quattro. Sofia era sicura che avrebbero accettato di farsela tutti insieme. Mandò la e-mail con le sue credenziali e aspettò che le rispondessero entro venti giorni. La gara si sarebbe svolta il dieci di agosto. L’indirizzo le sarebbe stato indicato se lei fosse tra le dieci partecipanti.
Mancavano pochi giorni per andare in ferie e durante il lavoro Sofia disse a Nando: «Ho voglia del tuo cazzone nel culo. Stasera vieni da me?»
«Sì, ma mi devi fare prima un pompino, lo sai che mi piace»
«Non mi puoi prima inculare? Altrimenti alla seconda mi lasci il buco in fiamme»
«È proprio quello lo scopo. Perciò ti ho chiesto prima la bocca»
La sera che cominciò a sbocchinarselo lui le chiese se poteva fare gola profonda.
‘‘È una parola! Ma si rende conto che per farmelo entrare in bocca è già un’impresa? Proviamoci! Mamma mia mi stà dilatando le tonsilli. Ancora un pò. Ahh che male! Fatto! Finalmente è passato, ma mi sento il collo che si stà allargando. Mai credevo che ci sarei riuscita. Fai piano per favore. Cerca di essere delicato Nando. Mi stai squartando la gola’’
«Brava! Vedi che ti entra anche il mio nella gola?»
Dopo dolorosi colpi, finalmente Nando lo tirò fuori perché stava arrivando.
Sofia dopo ingoiata la sperma, restò senza fiato e con la gola che le faceva un male tremendo.
Quando Nando si fù riposato, decise di ficcarglierlo nel culo. La tortura su di lei continuò per altri venti minuti e finalmente le sborrò dentro.
Sofia parlava con voce roca: «Mi hai distrutto le tonsilli. Comunque ti dovevo dire una cosa importante» e gli raccontò della gangbang a sette.
«Mi piace l’idea. Lo riferirò anche a Gino. Sono sicuro che accetterà. Durante la gara che buco mi darai?»
«Il culo! Solo tu me lo puoi tappare senza il rischio che scappi e venga squalificata. Comunque fino a quel giorno non te lo dò perché ho bisogno che il buco si restringa il più possibile»
«Ma poi sentirai un male cane!»
«Non fa niente. L’importante è che il tuo cazzo resta bello incastrato quando lo faremo»
Tra depravatezze continue e scopate a tre venne il giorno che Sofia ricevette la e-mail di ritorno in cui annunciava che lei era stata ammessa nelle dieci che dovevano contendersi il premio.
Delle altre nove ragazze, una aveva un gruppo di sette maschi come lei, due si facevano fottere da quattro, due lo prendevano da tre uomini e quattro ragazze lo facevano con soli due maschi.
Sofia pensò che queste ultime si esibivano solo per farsi guardare mentre se le chiavavano. Era un tipo di eccitazione che andava di moda tra le nuove troie.
Felice di aver superato il primo esame convocò i suoi sette cazzi a casa per organizzarsi nel modo di fottere.
Sarebbe stato un groviglio di carne ed era meglio scegliere le posizioni più appropriate per non far scapparne nessuno dalla parte del corpo assegnata.
«Ragazzi vi ho voluto stasera per annunciarvi che sono stata scelta a partecipare alla gara di zoccolona. Ora ci dobbiamo organizzare dove dovete mettere i vostri cazzi»
A quella notizia si sentì una gran confusione. Ognuno si sceglieva dove fotterla.
«Calma! Decido io perché so dove è meglio che io prenda i vostri cazzi»
Tutti ammutolirono e si sedettero per sentire cosa aveva deciso Sofia.
«Nel culo me lo mette Nando per ovvie ragioni. La bocca è di Tony perché è molto lungo e non c’è pericolo che mi scappi. Siccome non mi posso muovere perché avrò le orecchie occupate sarà lui a sbattermelo nella gola. Nella figa metteremo quello di Amedeo. È ancora inesperto, ma non c’è pericolo che scappi perché io ci sarò sopra a tenermelo dentro. Ora mancano le ascelle e le orecchie. Claudio, Gino, Guglielmo, Omar scegliete!»
Guglielmo e Gino scelsero le ascelle mentre Claudio e Omar le orecchie.
Allora Sofia disse a questi ultimi: «Se non riuscite ad arrivare masturbatevi senza togliere la cappella altrimenti saremo squalificati. Dovrete sborrare prima di Guglielmo e Gino che mi stanno fottendo sotto le ascelle»
«Perché?» chiesero.
«Se non arrivate prima non posso spostare la testa sotto le ascelle per farmi spruzzare la sperma in bocca da loro»
«È così importante berla?»
«Ragazzi! Sarò così eccitata che non potrò farne a meno. Lo sapete che mi piace»
Approfondito altri piccoli dettagli sulle posizioni. Dopo tutti quei discorsi di sesso ai ragazzi gli venne duro e per tutti parlò Claudio: «Ci è venuta voglia. Perché non facciamo una prova pratica adesso?»
«Ragazzi! Sono stanca e affamata»
‘‘Affamata? Ma io ho una cena naturale a portata di mano, anzi di bocca’’
«Se avete bisogno di sfogare fatevi una sega e quando state per arrivare ve lo prendo in bocca»
Allora cominciarono a segarsi e mentre sentivano l’orgasmo vicino, lo dicevano a Sofia.
Lei se li pompava fino a che la sperma non le riempiva la bocca. Poi ingoiava fino all’ultima goccia lasciando i loro cazzi puliti.
Erano già arrivati tutti meno Amedeo che continuava a segarsi a tutta velocità.
‘‘Anche così impiega un sacco di tempo. Penso che quando sborrerà saranno litri’’
«Sto per venire. Sofia prendilo in bocca!»
Lo prese subito per non perdersi niente.
‘‘Lo sapevo! Se non ingoio in fretta mi esce tutto fuori. Quando finisce? Però come mi piace. Ne berrei a litri. È nettare degli Dèi’’
Appena Sofia finì di ingoiare ruttò.
«Salute!» dissero tutti in coro.
+
13.
Dieci agosto, giorno della gara da cinquantamila euro. Il gruppo di Sofia e gli altri stavano oltre il vetro a osservare la ragazza che si faceva fottere da due maschi.
La posizione era un classico; lei che cavalcava quello di sotto mentre l’altro se l’inculava.
Stava godendo alla grande, non tanto per i due cazzi, ma perché sentiva su di sé gli sguardi degli altri. Sofia era sicura che sarebbe stato lo stesso per le altre tre zoccole.
Riguardo le due che lo prendevano in bocca, figa e culo, erano delle sprovvedute se pensavano che con solo tre buchi avrebbero vinto il premio.
Delle altre due che prendevano quattro cazzi, la prima venne squalificata perché faceva di bocca, figa e due cazzi nel culo, ma uno di essi scappò. La seconda che lo faceva allo stesso modo superò l’esame.
La più pericolosa era quella che si era presentata con sette cazzi come Sofia. Se avrebbero superato la prova tutte e due il premio sarebbe stato diviso a metà.
L’esibizione di Vera, così si chiamava, fù una vera sorpresa per l’elaborazione delle posizioni.
Fece mettere due maschi a sessantanove con le cosce incrociate in modo che i loro membri si affiancavano allineati con qualche centimetro di distanza. Allargando la bocca al massimo riuscì a spompinarseli entrambi.
Un altro se la fotteva nella figa e altri due insieme nel culo. Poi invece delle ascelle si fece scopare nella piega tra la coscia e il polpaccio.
Era stata un’ottima idea perché i due stavano più comodi dei suoi che se la dovevano scopare sotto le ascelle.
Ma avvenne l’imprevisto. Come era capitato anche all’altra, un cazzo sfuggì dal culo di Vera e fù squalificata.
Ora toccava a Sofia di mostrare le sue capacità di farsi fottere da sette uomini insieme. Se ci riusciva i cinquantamila euro erano suoi.
Quando scese nell’arena le venne un poco di timore. Si era fatta scopare anche da più uomini, ma sempre nell’intimtà di casa sua.
Ora invece l’avrebbero guardata gli otto della giuria più il porco che aveva finanziato la gara e i gruppi che avevano partecipato.
Una platea abbastanza vasta per chi non si era mai esibita in pubblico.
Avrebbero visto come se la fottevano e tutta la sperma che avrebbe ingoiata. Di quella non ne poteva fare a meno. Era come una droga per lei. Le piaceva troppo.
Il compito della giuria era di guardare da vicino se veramente lo facevano e assicurarsi che l’orgasmo degli uomini fosse veritiero.
Invece il porco girava intorno al mucchio per non perdersi nessuna scena dello spettacolo.
Sofia cominciò a farsi circondare dai suoi uomini e a sbocchinarseli girando con la testa intorno ai loro cazzi.
Quando furono abbastanza duri cavalcò Amedeo che stava su un lettino alto settanta centimetri per fare in modo che gli altri se la potessero fottere in piedi.
Nando infilò il suo grosso cazzo nel culo. Le fece sentire un grande dolore perché non lo aveva preso da quasi un mese, ma adesso era sicura che incastrato com’era non sarebbe scappato fuori.
Guglielmo e Gino le misero i loro membri sotto le ascelle. Poi con una mano tennero il braccio fermo e con l’altra avvicinarono la tetta in modo che il cazzo passando sotto l’ascella accarezzava anche il seno.
Furbescamente Sofia ai due aveva fatto un pompino un’ora prima per ritardare il loro orgasmo.
Invece Claudio e Omar che dovevano scoparla nelle orecchie potevano sborrare anche prima.
Erano tutti in posizione e al via cominciarono a chiavarsela. Era uno spettacolo unico vedere una donna che veniva fottuta da sette persone in tutti i punti del suo corpo
Sofia subito dimenticò che la stavano guardando perché cominciò ad avere brividi di piacere. Sentiva uomini che se la sbattevano da tutte le parti.
Scopandola nelle orecchie provava dolore e godimento ogni volta che i cazzi allentavano e spingevano la loro cappella. La sua testa era fermata da quattro mani e non la poteva muovere.
Quelli che le strofinavano le ascelle con le loro cappelle andavano a stuzzicarle i seni facendole rizzare i capezzoli.
Amedeo, che se la chiavava da sotto, gli faceva sentire il suo membro giovane che gli sbatteva nella figa infuocata.
Nando se la fotteva a tutta forza nel buco del culo e Tony, siccome Sofia non si poteva muovere, andava avanti e indietro col suo lungo membro dandole immenso piacere a tonsilli e gola.
‘‘Già sto per venire e non posso gridare il mio piacere perché ho la gola occupata... ecco... vengo... ahh... ahh... vengooo!’’
Intanto la giuria controllava che i sette non togliessero i loro membri dal posto scelto per scopare.
‘‘Mi vengono i brividi ogni volta che mi scopano le orecchie... mmm... ora mi stanno accarezzando le tette con le loro cappelle... ahh... che godimento... vengo ancora! Ahh... ahhh’’
Il primo ad arrivare fù Tony. Fece appena in tempo a toglierlo dalla gola e a sborrarle in bocca. Sofia la aprì e fece vedere alla giuria che aveva la sperma dentro.
Poi la ingoiò e cominciò ad esternare il suo godimento:
«Spaccatemi tutta! Chiavatemi da tutte le parti! Godo! vengo ancora... ahh... ahhh...»
Si accasciò per il piacere. Fortunatamente Guglielmo e Gino furono lesti a tenerla ferma, altrimenti avrebbe fatto uscire i loro cazzi dalle ascelle.
Nel frattempo Claudio stava venendo e gemendo di piacere le inondò il padiglione e il canale uditivo di sperma. Subito dopo, anche Omar fece la stessa cosa riempiendole l’altro orecchio.
Sofia si sentiva intontita e sorda. I giudici si avvicinarono e videro che la sborra le stava colando fuori.
Poi fu la volta di Guglielmo: «Sto per arrivare. Avvicina la bocca all’ascella» e Sofia aprì le labbra per accoglierlo.
«Vengooo! Uhh... uhh... prendilo tutto» e lei lo prese quasi tutto in bocca tranne alcune gocce che le erano finite in faccia e mentre ingoiava ebbe un altro orgasmo.
«Ahh... vengo ancora... ahhh... vengooo!»
Sofia cercava di leccarsi la sperma che aveva sul viso, ma non ci arrivava. Guglielmo che lo aveva ancora duro, la raccolse col cazzo e gliela fece leccare.
Poi Sofia si voltò verso Gino e aspettò che questo avesse l’orgasmo. Lo ebbe dopo pochi minuti e la sua sborra le finì completamente in bocca.
Non finì neanche di ingoiarla che ebbe un nuovo orgasmo:
«Ancoraa... ahh... ahhh... vengo ancora! Per favore Nando arriva presto. Mi stai distruggendo il culo. Non ne posso più!» e anche Nando dopo qualche minuto le venne nel culo.
Un giudice si avvicinò e vide la sperma che le scorreva dal buco.
Poi avvenne una cosa che non era prevista dal regolamento. Il finanziatore tirò fuori il suo cazzo che si era fatto duro e lo mise in bocca a Sofia e lei se lo pompò a tutta forza finché non sentì la sborra che le riempiva la bocca. Ingoiò ancora.
Rimaneva solo Amedeo che instancabilmente faceva il suo dovere di chiavettiere.
‘‘E muoviti! Possibile che ci devi mettere sempre tutto questo tempo? Mamma mia! Vengo ancora, ma sento che è diverso’’
Sofia ebbe il suo primo squirting: «Vengo... com’è bello stavolta... che goduriaaaaa!» e inondò Amedeo del suo liquido vaginale.
Finalmente anche lui arrivò: «Sborroooo!»
‘‘Eccolo! Ha aperto la cascata di Marmore. Dài Amedeo! Sarai la felicità della donna che ti sposa. Avrà cinque orgasmi ogni tua chiavata’’
Quando lui si tolse di sotto, Sofia si accasciò sulla sua sperma che era colata copiosa sul lettino. Era esausta e aveva gli occhi spiritati.
Un giudice le chiese se si sentiva bene.
«Sto benissimo, ma lasciatemi godere un momento di relax dopo tanti orgasmi»
Si stava quasi assopendo quando Nando la scosse dicendole di fare la doccia perché doveva ritirare il premio.
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Categorie: Sesso di gruppo