• Il giorno dopo restai a letto fino a tardi, nostra madre pensò che stavo poco bene, che il lavoro fosse troppo oneroso, chissà che avrebbe detto se avesse saputo che ero stata scopata come una cagna. Ma in quel momento, lei non sapeva nulla e io ancora non avevo idea di come davvero viene fottuta una cagna in calore come già ero io.
• Avevo una giornata libera, sarei dovuta tornare al lavoro di babysitter la mattina dopo sul presto. Andai in paese a fare compere, Bruno mi aveva già offerto un acconto di 100 euro, me lo diede senza che io gli chiedessi nulla. Al mercato, dove solitamente compravo della biancheria intima a buon prezzo, decisi di prendere qualcosa di più costoso e seducente. Scelsi un completino in pizzo nero, abbastanza minuscolo. Mentre ero difronte al proprietario del banco, mi venne l'idea di provare l'acquisto, lo chiesi al proprietario, lo conoscevo bene perché la mamma faceva spesso acquisti da lui. Mi indico il retro del camion dove c'era una cabina spaziosa. Mentre ero già con gli indumenti addosso, guardai verso la tenda per vedere se il signor Angelo era lì dietro a sbirciare. Lo chiamai dicendo che avevo bisogno del suo aiuto. Su può dire che apparve in un baleno. Aveva la patta dei calzoni molto pronunciata, ero certa che avesse un super cazzo, almeno a giudicare sia dal gonfiore ben visibile, che dalla grandezza delle sue mani. IO da zoccola come mi sentivo, gli dissi: “ come mi sta?”, aveva gli occhi spalancati ed era allupato, “ ti sta benissimo, farai morire il tuo fidanzatino Assuntina.” “ Ma io non ho soldi per pagare, e non credo che la mamma paghi per questo genere di cose.” Lui prese una delle mie mani e se la portò sulla sua erezione, disse solo, “ fammi felice e io te lo regalo, anzi ti regalo tutto ciò che vuoi.”
• Così mi misi seduta su uno sgabello e tirai fuori il suo cazzo, non era tanto grosso ma abbastanza lungo e con una cappella enorme, ci misi subito la bocca sopra facendolo entrare dentro il piu possibile. Gli praticai un pompino con ingoio, poi volle mi mettessi a 90 gradi e con forza me lo infilò tutto nel culo, mi fece male, ma restai a farmelo stantuffare dentro, mi chiamava cagnetta, troiette, me lo sbatteva nel culo proprio come io stessa gli chiedevo di fare, tenendolo tutto premuto nel mio ano, mi fece drizzare col busto e si sedette lui sullo sgabello così che fui io a continuare a danzare sul suo arnese mentre lui con le mani sotto le cosce mi aiutava. Quando disse che stava per sborrare, smontai e mi attaccai con la bocca alla cappella, feci appena in tempo, ricevetti un
intensa dose di sperma che igollai con piacere..
ritornai a casa che mi faceva male il culo, oltre alla figa che mi bruciava parecchio. E ancora non sapevo che altro mi attendeva.
Il giorno dopo, sempre con Enzo andai al lavoro. Mi sembrò strano che non provasse ad approfittare della situazione. Comunque i casa dei miei datori di lavoro c'era solo la moglie del signor Bruno che attendeva me per andare via. Mi lasciò le consegne dicendo che ne lei ne suo marito sarebbero rientrati quella sera perché andavano entrambi in altre filiali.
La sera, mi ero appena messa a letto quando il signor Bruno fece la sua comparsa nella mia camera, era tutto nudo e con il cazzo già in tiro. Nonostante avessi la figa che mi bruciava, desideravo essere scopata da quella mazza così bella. Salì con le ginocchia sul letto e io mi tuffai di bocca sul suo cazzo. Era così bello sentire quella mazza tra lingua e palato, iniziò a scoparmi in bocca con forza, mi aveva messo una mano sulla nuca spingendo in giù la mia testa, lo faceva con forza, la cappella enorme mi forzava la gola ripetutamente, mentre io ero già tutta un lago. Mentre ero ancora con quel cazzo meraviglioso piazzato per bene nella mia bocca, mi resi conto che qualcuno era entrato in camera, lo sentii dietro di me che parlava con Bruno, era Enzo, “ che ti dicevo, è una zoccola nata Assuntina, una ninfetta tutta da inchiavardare,” e lui gemendo gli rispose “ è vero, questa zoccolella è davvero la fine del mondo, fa dei pompini magistralmente intensi e laboriosi.”.
I due si erano accordati per fottermi insieme, volevano godersi al meglio il mio corpo. E lo fecero in maniera divina me lo piantarono ovunque in più posizioni avvicendandosi continuamente nei miei buchi. Mentre ero ancora con il cazzo di Bruno in gola, Enzo si mise in ginocchio dietro di me e me lo affondò in figa, me lo pianto dentro con forza, se avessi avuto la bocca libera certamente avrei urlato di dolore. Iniziò subito a stantuffare in me, ad ogni botta finivo spinta con forza contro la mazza che avevo ben piantata in gola. Sembrava dovesse essere una punizione, anche se era tutto molto ma molto piacevole. Per essere fottuta meglio ho allargato meglio le cosce inarcando la schiena, così che il mio ventre era penetrabile con comodo. Sapevo di essere troia, loro mi ritenevano una zoccola, e volevo essere all’altezza delle loro splendide mazze. Bruno mi venne direttamente in gola, ingoiavo quella prima dose di sborra, ma ne avrei ingoiata tantissima quella notte. Enzo mi teneva per i fianchi per sbattermelo meglio sempre in profondità. Era bellissimo, quelli erano i cazzi più lunghi e grossi che mi fossero capitati. Anche Enzo, me lo levò dalla figa per sborrarmi in gola. Poi mi fecero distendere su un tavolino che c'era in quella camera. Mi ero chiesta a che serve quel tavolo, ora lo scoprii. Mi fecero distendere, ero con la testa penzoloni fuori dal bordo del tavolo e con la figa offerta all'altro capo, così potevano servirsi comodamente della figa e della mia bocca. Bruno me lo piantò in figa, mentre Enzo, lui me lo infilò in bocca, con la testa piegata in giù in quel modo, poteva farmelo arrivare in gola senza alcun problema. Dio mio come mi chiavavano bene. Quei due sembrava proprio che formassero una squadra già avvezza a fottere le zoccole come me. Mi sentivo come uno spiedo, con un cazzone che mi trapanava la figa e un altro che mi sturava la gola. Con il suo bacino Enzo andava avanti e indietro con un rittmo forte deciso e continuò così fino a che non scaricò altra sborra dentro la mia gola. Io per no soffocare ingoiavo meglio che potevo, anche se la ingoiavo con piacere. Anche Bruno venne a scaricarmela in bocca.
Poi sì ritornò sul letto. Mentre loro due erano distesi, io in mezzo a loro mi presi cura dei loro cazzi, erano più o meno uguali, quello di Enzo un po' più grosso mentre quello di Bruno oltre ad essere più scuro aveva una cappella bellissima, più grossa e a forma di fungo. Li leccai per un Po fino a che non furono ancora duri come sbarre. Poi Bruno mi fece salire sul suo cazzo che mi infilai dentro, Enzo si mise dietro di me e con decisione me lo mise tutto nel sedere facendomi sentire un male terribile, mi fece strillare, ma non avrei rinunciato a quel cazzo nel culo per nessuna ragione. Così mi ritrovai ad essere fottuta contemporaneamente sia nel culo che nella figa. Mi sentivo genuinamente piena, farcita da due mazze che ci sapevano fare. Mi hanno fottuta in quel modo per un bel po di tempo prima che i due si cambiassero di posto, Bruno nel culo e Enzo nella figa. Il cazzone di Bruno lo sentii anche meglio. Gemevo e sbrodolavo continuamente, in quella posizione, i due vennero all'unisono urlando anche loro mentre scaricavano tutta la loro semenza dentro di me, io deliravo dal piacere che mi stavano dando, gemevo come una cagna incitandoli a darmene ancora e ancora.
Si fece una pausa mentre i due stallone mi facevano i complimenti. Poi, Bruno mi fece mettere a pecorina e standomi quasi sopra mi inculò ancora. Anche se la strada era ben aperta e lubrificata quel cazzo lo sentivo in maniera divina, sentivo la nodosità dell'asta mentre trapassava l'ano, mi stava piacendo un casino fratellone, adoravo essere posseduta in quel modo.
In quel momento non ce la feci più a trattenermi, la feci mettere nella posizione che mi aveva appena descritto, in ginocchio con il busto abbassato, le cosce ben allargate e quel magnifico culetto ben proteso in su. La leccai per un Po, poi glielo spinosi tutto giù, tutto nel suo culo fino a schiacciare le palle contro l'ano, la mia dolce zoccola urlò parecchio ma si disponeva per bene così che la penetrazione fosse totale. La inculai per un bel pezzo prima di venirgli dentro come u torrente. I suoi racconti mi avevano eccitato così tanto che restai ancora duro dentro di lei, così lo levati dal culo e li piantài nella figa ben brodosa
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Categorie: Incesti