Andammo in doccia insieme, e sotto lo scroscio dell'acqua calda continuammo a leccarci. Lei si era messa i ginocchio a praticarmi un pompino che fu lungo intenso e molto laborioso, per dargli modo di praticarlo come voleva lei, su suo suggerimento chiusi l'acqua. Percorreva tutta l'asta con la lingua e con le labbra lo mordeva per poi incappucciare la cappella tra le labbra facendola arrivare in gola, muoveva il suo corpo con grazia, sollevandosi agilmente fino a mettersi quasi di fianco a me, così che quando scendeva in giù con la testa, il mio cazzo gli entrava tutto in bocca fino all'attaccatura, sentivo la mia cappella che esplorava la sua gola, era piacere allo stato puro. Monica stava dimostrandosi d'essere una zoccola molto brava a dare e prendere piacere da un cazzo. Mi provocò un orgasmo violento che s'era messa a riceverlo sulla lingua e nelle labbra, era lei a dirigere gli spruzzi, parte dello sperma lo ingoiava, altro gli imbratto il viso il collo e il centro delle poppe, con le dita raccoglieva lo sperma che colava in giù, e guardandomi con espressione di autentica troia, le leccava una ad una, era in estasi.
Poi fu il mio turno, ma ci misi poco a farla venire direttamente nella mia bocca. Quando ci si rimise sul letto, mentre l'avevo fatta mettere a pecora e glielo avevo già infilato in figa, suonò il suo telefonino, dal tipo di suoneria personalizzata capì che era mio figlio, suo ex ragazzo.
Dapprima non rispose, al contrario, si dispose meglio sotto di me, con il busto che toccava il letto, cosce ben spalancate e figa bel protesa all'estero e all'insù io ero quasi su di lei, solo il mio cazzo la toccava entrando e uscendo dalla sua figa, ero teso a fare flessioni solo con il bacino, su e giù, dentro fuori. Quando il suo cellulare suonò ancora, lei rispose mettendo il vivavoce, mosse il suo corpo per farmi capire di non fermarmi, devo dire che provai un ulteriore piacere ad essere denti di lei mentre era al telefono con mio figlio. “ dimmi pure, come mai mi chiami?”..”Amore come stai? Avevo voglia di sentirti “ bene, ora mi senti, che c'è, non ci sono troie co cui parlare?” “ dai Monica, non ricominciare, ho pensato che potremmo riprovarci"
Mi fermai con il cazzo piantato in lei, la feci stendere del tutto mentre ero con il mio corpo attaccato alla sua schiena, con il bacino continuavo a scoparla intensamente. Misi un cuscino sul telefonino e gli sussurrai all'orecchio di dirgli che ora no aveva tempo per lui, che richiamasse l'indomani, era giusto tenerlo sulle spine. Lei glielo disse, gli disse che doveva pensarci un po' su, per capire quanto conveniva rinunciare all'idea d'essere libera di fare quel che voleva, lo disse in questi termini: “ senti, hai scelto tu, hai deciso tutto tu, ora ci devo pensare, devo capire quanto conviene rinunciare alla libertà di fare o farmi fare tutto ciò che voglio e da chi mi vuole” dopo quelle parole chiuse la conversazione.
Mi staccai da lei stendendomi io stesso nel letto accanto a lei. “ no, perché hai smesso, hai qualche rimorso?” prima la baciai, poi gli dissi che volevo che salisse lei sopra. Lo fece subito. Dapprima si mise in piedi nel letto così che io ero disteso sotto di lei a guardare le sue splendide cosce. Osservandomi dall'alto, disse: “però prima mi voglio levare una voglia in particolare, se a te va bene”, per me poteva chiedere qualunque cosa. “ qualunque cosa tu desideri va benissimo Monica” “ voglio fare un 69, ne ho sentito parlare ma non so come possa essere, ma so che si riesce ad ingoiare il cazzo con più facilità, ecco Mario, voglio sentirmi il più possibile la tua troia da usare in ogni modo”. Da come me lo diceva, il tono delle sue richieste, era un chiaro ed esplicito ripagare mio figlio con la stessa moneta e con interessi.
Fu un 69 da urlo, il modo come ingoiava tutta l'asta mi faceva delirare, aveva ragione, capovolta in quel modo il cazzo poteva ingoiarlo tutto senza tante difficoltà. A tratti faceva su e giù e a tratti percorreva l'asta con la lingua, mentre spesso mi deliziava la cappella con la lingua e labbra. Sembrava espertissima nell'arte della fellatio, ma mi aveva già detto che erano i suoi primi pompini, dunque vi stava mettendo l'anima per vendetta e lo faceva benissimo. Dal canto mio, mentre lei mi deliziava di bocca, io mi dedicavo alla sua figa, venne una prima volta direttamente sulla mia bocca e una seconda volta venne nel momento stesso che gli dissi che stavo per venire.
Facemmo una pausa. Ci ripulimmo e si tornò il salotto. Stavamo parlando proprio di mio figlio, il suo ragazzo, della telefonata ricevuta mentre lei si stava facendo montare da me. Gli chiesi che pensava di quella telefonata, lei disse che non sapeva che pensare. Era certa che in vacanza ci fosse andato con un'altra e i soliti amici, non capiva perché l'avesse chiamata per dirle poi che voleva riprovarci. In quell’ istante suonò il telefono di casa. Era mio figlio. Mi chiese se Monica fosse passata da casa, gli dissi che l'avevo vista. Chissà come ci sarebbe rimasto se gli avessi detto che erano diverse ore che scopavamo come veri amanti.
Comunque mi annunciò che sarebbe rientrato in paese la sera successiva e forse sarebbe passato anche da casa a salutare prima di ripartire per la Grecia per un'altra settimana di vacanza. Allora misi anche io il vivavoce sedendomi accanto a mia nuora, e chiesi.” Con chi vai in Grecia? Monica l'hai sentita?”..” papà, credo che andrò con i miei amici di sicuro, la Daniela non può venire perché ha dei corsi, proverò a chiedere alla Monica, ma non so se vorrà, e molto incazzata con me “ che potevo dire, si stava comportando da stronzo e idiota e glielo dissi. “ ascolta, tu sei in vacanza con un'altra, ora lei non potrà venire con voi in Grecia e vuoi ripiegare su Monica, lo sai che sbagli vero, lo sai che non puoi trattare così una persona che fino a pochi giorni fa era la tua vita. Poi fai come vuoi, tanto lo fai comunque.”. non aggiunse altro. Ma dopo pochi istanti che avevamo chiuso la conversazione Monica ricevette un'altra telefonata da lui. In pratica mio figlio gli chiese scusa, disse che aveva sbagliato e che la Daniela e lui non avevano nulla in comune, in parole povere voleva ritornare con lei, gli chiese anche che voleva andasse in Grecia con lui, ma lei disse che, ci avrebbe pensato.
Quando chiuse la conversazione. Si rivolse a me in modo interrogativo, “ che ne pensi, riuscirà a capire che cosa fare, o sceglierà comunque di andare con i suoi amici in Grecia?” gli interrogativi erano giusti, lei sperava, per ritornare a stare insieme, almeno a riprovarci, che lui decidesse di rinunciare alla vacanza scegliendo di stare con lei è non pensando solo agli amici.
Per qualche istante, solo qualche istante, pensai i maniera egoista, speravo che lui decidesse di partire da solo così che potevo ancora stare soli io e lei per altri giorni, ma ci ripensai, era meglio che si rimettessero insieme, avrei comunque avuto modo e occasione di vederla e forse di averla ancora per me.
“ hai scelto le parole migliori Monica, stai a vedere cosa sceglie e poi ti regoli, io in questi istanti sto vivendo qualcosa di esclusivo piacere, so di non essere un bell'uomo, non bello come mio figlio, e ho anche un età in cui non ci si aspetta certamente la fortuna di ritrovarsi a fare sesso con uno schianto di ragazza come sei tu. Tu e mio figlio state insieme da quando eravate dei ragazzini, ci può stare che uno dei due, lui o anche tu, cerchiate cose diverse dal solito. Prendi me, io non sono uno che tradisce, però l'occasione mi ha fatto cedere al desiderio di prenderti nell’attimo stesso che ho capito il tuo desiderio di sfogarti sessualmente, e mi è piaciuto cazzo, altro che se mi è piaciuto.” “ anche a me è piaciuto, non ho mai toccato altro sesso se non quello di tuo figlio, e credimi, in tanti ci hanno provato, compresi gli stronzi che lui ritiene essere amici e con cui va in giro ovunque, se solo fossi stata un tantino zoccola, tipo come lo sono alcune delle mie amiche ragazze degli stessi amici che me lo sbatterebbero dentro senza tante cerimonie, ora sarei una troia navigata e ben dilatata forse. Però, come ho scopato bene con te, non credo si potrebbe paragonare a qualche ipotetica scopata con qualcuno di quegli idioti, altrimenti le loro ragazze non starebbero sempre in una perenne ricerca di uno stallone da cui farsi fottere, e approposito” si mise un dito sulle labbra riflettendo su qualcosa, ma su cosa?
circondo' il mio cazzo con le dita di una mano, l'avevo semi eretto, disse “ ora che ci penso, tra le mie amiche più care, ce ne sono almeno tre, due o tre, che farebbero follie per avere a disposizione un simile randello, vedo che l'idea ti piace, vero?” altro che se mi piaceva, dell’intera compagnia maschile e femminile di mio figlio maggiore, le fidanzate dei suoi amici, chi più e chi meno erano delle gran belle ragazze, piu o meno come Monica, tutte in perfetta forma, tutte a prestare molta attenzione ai più piccoli particolari che possono mandare in estasi i desideri di un uomo. Alcune le avrei infilate con sommo piacere, ma come ho detto, non ero mai stato il tipo, solo guardare e apprezzare, tutto qui.
Almeno fino a che non mi ero infilato nelle carni della mia giovane nuora. “ a dire il vero Monica, su alcune delle vostre amiche, e anche su di te, qualche fantasia l'ho fatta, siete pur sempre delle belle figliole, qualcuna di loro in particolare la cavalcherei con molto piacere, ma ora ho voglia di vedere come riesci a cavalcarmi tu Monica”.
Mi salì sopra mentre ero disteso sul letto, come si era messa prima a di fare in 69, piegando le ginocchia si abbassò con il sedere come se dovesse fare la pipì, accucciata, reggevo il pisello dritto in su mentre lei ci appoggiò sopra le labbra vaginali iniziando subito a farselo entrate dentro. Era spettacolare da vedere e terribilmente eccitante da sentire, si pianto' quasi tutta l'asta dentro gemendo con la sua bocca aperta. Poi mentre aveva già iniziato a fare su e giù, mise le mani sul mio petto mettendo le ginocchia nel letto ai lati del mio corpo, con il busto piegati su di me, si lasciava slinguare in bocca e con il bacino scopava il mio pisello, lo faceva con movimenti intensi, continui e profondi, il suo bellissimo volto era una maschera di piacere continuo ed intenso. Misi le mie mani sulla parte esterna delle sue cosce accompagnandola nella cavalcata. Monica dava il meglio di se facendomi impazzire per il piacere d'essere in lei, gemeva di continuo e io non ero da meno. Poco prima di avere un altro orgasmo, riuscii a mettermi seduto con lei seduta su di me e impalata sul cazzo che in quel momento era teso e duro come una sbarra, venimmo insieme in quella posizione. Ci slinguavamo come maiali vogliosi uno dell'altro, dopo un Po che eravamo i quella posizione, senza levarlo di dentro, la stesi sotto, e mentre la scopava presi le sue mani e gli tenni le braccia allargate nel letto, la scopai con più intensità, con affondi più profondi, a tratti erano vere e proprie botte che la spostavano completamente, la facevo strillare di piacere, era un orgasmo continuo.
Il continuo 2.
Il piacere di avere Monica, la mia giovane nuora tutta per me, mi stava trasportando oltre ogni limite, più la possedevo e più volevo possederla. Io per lei ero il mezzo per godere candidandosi di mio figlio, per me era godimento allo stato puro.
Si dormi insieme,uno attaccato all'altro. Piu volte durante la notte mi ero svegliato ed ero rimasto ad ammirare il suo giovane corpo, il mio cazzo la desiderava ancora. La mattina, si svegliò prima di me, e fu lei a svegliarmi praticandomi un pompino celestiale, i suoi pompini erano davvero favolosi, aveva quel modo tutto suo di farsi scendere la cappella in gola che mi portavano a tremare di piacere. Quando stavo per sborrare, glielo gridai,e lei con il glande tra le labbra mentre i suoi occhi erano su di me, così che lei vedeva come stavo godendo per merito suo e io potevo osservare la sua espressione di femmina in preda a un piacere intenso, i suoi occhi esprimevano un grado di troiaggine che per me era nuovo, staccò le labbra dalla cappella quel tanto che bastava per farsi schizzare dello sperma sul viso, poi con le labbra incappucciava nuovamente ciucciando con passione. Mi chiedevo se stava facendo tutto il possibile per farmi diventare pazzo e dipendente di lei e del suo essere zoccola, se era questo il suo intendo di certo ci era già riuscita. La osservavo mentre tenendo il pisello nel pugno, se lo strisciava contro il viso raccogliendo lo sperma che colava per poi leccarlo e ingoiarlo guardandomi con la sua espressione di femmina vogliosa e in calore, io ero già stregato dal suo modo di concedersi e per come riusciva a mandarmi in estasi.
Quando terminò, stava dicendomi che in quella mattinata doveva, purtroppo andare via, per poi incontrarsi con mio figlio. Si era distesa su di me. Così decisi di prenderla ancora una volta. Ci ribaltammo, lei sotto io sopra tra le sue cosce. Tenendola sotto di me con le sue braccia come se stesse in croce, l'ho scopata con tutte le energie che avevo. Desideravo che ricevesse il massimo, che ricordasse ogni affondo intenso e profondo del mio cazzo nella sua pancia. Ad ogni colpo tremava lei è il letto sotto di noi, gemeva strillando, mentre l'asta dentro la sua figa gli procurava una continua cascata di ciprino. Quella, fu certamente la mia sborrata più violenta.
Monica, il suo modo d'essere zoccola, era riuscita a scatenare in me tutti gli istinti repressi, riuscendo a farmi godere così tante volte da rivivere gli anni più verdi della mia esistenza.
Speravo solo che ci sarebbero state altre occasioni, fidanzata o meno con mio figlio non mi importava, io l'avrei scopata sempre con molto piacere.
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Aggiunto: 4 anni fa
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«grazie»
«grazie»
«Grande»
«ben scritto, molto vicino alle sensazioni reali......»