Ci sono tre validi motivi per i quali ho scelto di fare il campeggiatore e, in particolare, lo stagionale proprio qui nella mia regione. La prima il mare e la natura: acqua di ottima qualità nonostante si parli di alto adriatico e dune naturali tutto intorno... mentalmente arrivi il venerdì e dieci minuti dopo sei già un'altra persona. La seconda gli amici che inevitabilmente ti fai nell'arco degli anni, alcuni dei quali con cui condividi anche serate in inverno o miserie che la vita ti riserva man mano. La terza le donne: ci sono le giovani belle e rampanti, piene di vita che ti fanno sognare ad ogni passo; ci sono le mamme, belle mammine giovani che ti fanno tenerezza e ti mettono allegria ogni volta che le vedi dirigersi alla spiaggia; soprattutto ci sono certe donne, indomite, che nonostante gli anni mantengono una carica erotica che te lo fa rizzare solo a sentirle parlare... Taty, appunto.

Ora, io non mi considero bello. Posso essere simpatico, bravo a cucinare, a intavolare discorsi, a conoscere le persone, per mia moglie bravo sotto le coperte, ma bello no: bello è un'altra cosa. Eppure.

Ho conosciuto Taty e il suo compagno al pranzo di Ferragosto che tradizionalmente organizziamo ogni anno tra 'residenti' di piazzole diverse e anche quest'anno, anche se molti di meno per il virus, abbiamo deciso di fare. Mi è piaciuta subito: formosa (come piacciono a me le donne), la voce roca di chi ne ha viste tante, occhi grandi e intensi, bel seno prosperoso, ma soprattutto rotonda e solare... Si beve, si ride e si scherza, poi niente più fino a giovedì scorso. O meglio, la vedo passare davanti alla mia piazzola perché sono di strada per andare al mare, ogni tanto il buongiorno e due parole. Si ferma a salutare il cane e il gatto e poi se va per la sua strada. Ogni volta che la vedo, me la mangio con gli occhi... tra me e me penso a cosa farei a quel colonne se lo potessi avere tutto per me un pomeriggio e a quanto infilerei la testa tra quelle tettone fino a soffocarmi. Ma lei è di un altro ed io di un'altra.

E così è passato il venerdì, il sabato e la domenica mattina. Passa, si ferma, due parole, me la mangio con gli occhi, me la sogno di notte a pecora davanti a me, col suo mondo tutto per me... fantastico come un ragazzino, ma lì mi fermo. E arriva finalmente domenica pomeriggio, tardo pomeriggio. Alle 18 arriva una chiamata da casa, mio figlio grande, che ci avvisa che in città una forte perturbazione ha causato danni e di prepararsi perché prima o poi sarebbe arrivata da noi. Siamo in spiaggia, al bar, con una coppia di amici e stiamo chiacchierando tranquillamente di come questi quindici giorni votati al riposo assoluto, siano stati fantastici. Mia moglie la vede e mi dice 'Certo che fa amicizia con tutti... non mi ispira, a me sembra un puttanone' ed io 'ma no, dai. l'hai conosciuta anche tu: divorziata, sola, ora con un compagno, anche lui nella stessa situazione... la vita non è stata facile con lei: non essere classista, dalle una possibilità'. Passa, ci saluta, salutiamo. Si alza il vento, il tempo sta cambiando: dalle Alpi si vede distintamente il nero avanzare. Torniamo nella nostra piazzola e iniziamo a prepararci per la tempesta. Lei ripassa e si ferma: si avvicina e mi chiede 'Puoi passare a dare un'occhiata al mio carrello tenda? l'ha montato il mio compagno, ma era la prima volta perché lo abbiamo appena preso. E ho paura che col tempo che sta arrivando qualcosa voli via...'. Mia moglie mi guarda e le rispondo 'Volentieri, finisco due cose qui e arrivo. Tempo ne abbiamo, almeno un'oretta prima che si scateni l'inferno'. Ringrazia e se ne va. Non vi dico le occhiatacce di mia moglie: chiama il piccolo e gli dice di accompagnare papà... ed infatti. Arriviamo, la troviamo fuori, le diamo una mano a mettere dentro le due cose, poi improvvisamente il piccolo se ne va per i fatti suoi...

'Vedi, mi dice, abbiamo fatto fare questo verandino, ma ho paura sia ancorato male'. In effetti, è messo da cani: si vede che sono inesperti. Mentre sistemo va' dentro, dopo 20 minuti mi chiama e mi dice di entrare con la scusa di farmi vedere due pali che sono avanzati durante il montaggio. Entro, la trovo a carponi per terra, che cerca di tirare fuori da sotto questi due pezzi di paleria. Ma la stronza ha un vestitino bianco corto addosso, ed è senza mutande e senza reggiseno... le vedo la patata e mi viene duro. Non ci credo. Non ci credo stia capitando a me. Sono i tre secondi più lunghi della mia vita dopo la nascita dei miei ragazzi. Istintivamente il porco innato che è in me allunga la mano e infila il medio nella rosa... ed è bagnata fradicia. La stronza si alza di scatto e si gira, ho paura che stia per allungarmi uno schiaffone ed invece è incredibilmente dolce... 'ho visto come mi guardi... ad una donna fa piacere essere desiderata. Ho visto come mi guardi il seno - mi prende la mano, la stessa che le ha toccato il fiore, e se la porta al suo seno sinistro - ti piace? Lo vuoi? Mi vuoi?'. Io sono impietrito: in tanti anni ho avuto ben rarissime occasioni di tradire mia moglie e, a volte, ho detto di no. 'Mentre tu eri fuori a sistemare i tiranti, mi sono toccata pensando a come mi guardi e a come mi fai sentire. Sono 7 giorni che sono qui sola, il mio compagno prima di mercoledì non viene a prendermi. Ho voglia e ho voglia adesso'. Porca paletta, mi mette la mano sul pippo che ormai fatica a star dentro al costume e mi fa male da quanto è duro. Si gira, si rimette carponi a terra, mi abbassa il costume e mi dice 'fai presto, che tuo figlio può arrivare'. Lo prende e se lo appoggia sulla rosa. E si comincia. In silenzio, piccoli e flebili mugolii... E' bagnata fradicia, è morbida, le stringo i fianchi, le dita affondano nella carne come un coltello caldo nel burro... sento lo schiaffettio delle sue tettone... Quanto mi eccita, ho il cazzo così grosso che stento a credere sia il mio. Mi fermo un secondo, abbasso gli occhi e le vedo il culone e le vedo il buco e capisco che qualcuno prima di me ha usato quella porta... 'Puoi fare di meglio, prendimi dai...' lo annuso, glielo lecco e poi lo infilo. Inarca un po' la schiena, si gira e mi sorride 'Dai'...

Un'esplosione di sensi. Un culo così è merce rara: si è avvolto attorno a me, sembrava fatto su misura. Le scivolavo dentro e fuori sempre più velocemente e sempre più forte e la sentivo mugolare ad ogni colpo... Mi colava il sudore dalla fronte e mi sentivo sempre più maiale ed eccitato... questa fata era tutta per me. 'Non venirmi dentro' mi dice. 'Va bene Taty, tutto ciò che vuoi' le sussurro.

Sto per scoppiare, lo sento: vorrei urlare, ma le pareti di un carrello tenda sono praticamente di carta... lei lo capisce, le sfilo il pippo dal culo, è bagnato e viscido, le vedo il buco, tra i segni del costume e del sole... mi eccito, è nero e arrossato. E sento la sua lingua, la sua gola, la sua bocca baciare e succhiare ed esplodo. Era qualche giorno che non andavo con la moglie, ero pieno, pieno come una bottiglia di Prosecco. Tutto, l'ha ingoiato tutto. Mi guarda. La bacio, sento il mio sapore sulle sue labbra. E' una sensazione strana. 'Cosa hai mangiato?' 'Gamberi' 'Hai un buonissimo sapore' 'Fammi vedere e leccare il tuo buchino Taty: scusa, è una mia perversione, mi piace da matti' Si gira e via di lingua.

Il tempo si è fermato per quel quarto d'ora... Non c'era nulla attorno a noi, eravamo in un limbo ovattato fatto di mugolii, sudore e umori...

'Devi andare prima che torni tuo figlio o venga lei a cercarti' 'Eh, lo so' ' Ci vediamo in giro, grazie per l'aiuto' 'Grazie a te'

Arriva il temporale. E lava via lo sporco dalla mia pelle. Mi sento in colpa, mia moglie è una donna bella e calda ed ha un culo da urlo. Ieri sera non ho voluto lavarmi: volevo tenermi vicino il suo profumo e non sono riuscito a dormire pensando a Taty e a come farvi partecipi delle mie sensazioni.

Questa mattina è passata andando in spiaggia 'Tutto bene questa notte?' 'Si, grazie per l'aiuto di ieri: senza quei piccoli accorgimenti, mi sarei trovata acqua dappertutto' 'Bene dai, buon mare'. Mi sorride e io continuo a mangiarmela con gli occhi.
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