Niente di esageratamente lussuoso, ma dignitoso per i nostri incontri, del resto non ci importa la location, ma ciò che conta è la tempesta che si sprigiona quando saltiamo sul letto strappandoci i vestiti di dosso.
Ieri era una classica giornata di piena estate, siamo saliti in camera senza nemmeno guardare in faccia la signora dietro al bancone della reception. Già in ascensore le nostre lingue frugavano cercandosi, sentivo le sue gambe che cedevano ogni volta che con le mani le afferravo entrambe i glutei.
Si è aperto lo scorrevole dell’ascensore siamo corsi verso la porta della stanza ed in un batter d’occhio eravamo dentro.
mi ha spintonato sul letto come avrebbe fatto un buttafuori incazzato ed io sono atterrato sul morbido, sdraiato e con i piedi appoggiati al pavimento.
Lei mi è saltata a cavalcioni ed ha iniziato a slacciarmi la cintura e i Jeans, mentre io le strizzavo i seni grossi ed eccitati. Mi ha tirato fuori l’uccello che non aveva bisogno di essere ulteriormente stimolato, era già duro come il marmo. Lo ha preso in bocca come solo lei sa fare, impugnandolo dalla base e facendo su e giù appoggiando il mio glande alla base della gola tanto che ogni tanto emetteva un piccolo conato perché l’irruenza dei suoi pompini la spinge ad arrivare in profondità senza nemmeno rendersene conto.
L’ho lasciata fare per qualche minuto appoggiandole le mai dietro la nuca e spingendola fino farle appoggiare le labbra alla base del mio cazzo.
Poi alza gli occhi e mi guarda. quello è il segnale che ne vuole anche lei.
L’ho rovesciata, mi sono sfilato i calzoni già a metà gamba e con irruenza le ho sfilato i leggings con slip annessi e mi sono tuffato con la faccia in mezzo alle sue gambe.
Ha un sapore paradisiaco lecco fino a staccarmi la lingua allargandole le grandi labbra per arrivare più in profondità possibile e gustare tutti i suoi umori.
Non mi voglio fermare, mi piace troppo, la giro e la faccio mettere a pecorina sul bordo del letto ed io con le ginocchia appoggiate sul pavimento la lecco da dietro e siccome so cosa le piace mi sposto sul suo buchetto.
Prima le spiattello la lingua dalla fica ormai già fradicia fino ad arrivare al buchetto, poi gliela spingo dentro.
Sento il suo piacere, sento che cerca di divaricare le natiche più che può e mentre la penetro con la lingua lei si strofina il clitoride.
Con la maglietta che mi sono appena sfilato mi asciugo la bocca dal misto di saliva e sbroda, resto in piedi al bordo del letto con il cazzo che punta al cielo, la faccio girare a pancia in su e la faccio accostare al bordo del letto.
Le appoggio la mani dietro il ginocchio per tenerle ben divaricate le gambe e la penetro in un sol colpo fino ad appoggiarle i coglioni al suo buco del culo. L’ingresso in paradiso è stato agile e ben lubrificato, lei geme e si mette le mani tra i capelli mentre inizio a stantuffarla.
Ad ogni colpo le appoggio il glande alla base dell’utero ed ogni tanto mi fermo con tutto il mio membro dentro di lei. Sento il calore del suo corpo e i suoi umori colanti sono arrivati a bagnarmi lo scroto.
Continuo a sbatterla fino a quando sento che il sudore mi cola lungo la schiena, lei si stringe i seni e si morde le labbra dalla foga che ha in corpo.
La guardo e vedo che la timida ragazza che avevo conosciuto qualche tempo prima si è trasformata in una leonessa.
Le sfilo l’uccello da dentro e la faccio girare di schiena per prenderla da dietro, come piace a lei, le afferro i fianchi e ricomincio con la mia ritmica danza, mentre lei mai sazia si strofina il clitoride ed insinua due dita dentro la sua fica già occupata dal mio membro.
Morde le lenzuola e inarca la schiena, sento che la sua fica si contrae avvolgendo il mio cazzo in una dolce stretta, anche io non resisto, cerco di continuare a penetrarla , ma devo uscire da dentro di lei.
Le riverso tutto il mio seme addosso, lo schizzo le arriva alla nuca e ciò che cola dal mio cazzo le se insinua tra le natiche fino a bagnarle in buco del culo che lei avrebbe voluto sentirsi deflorato.
….ma quella è un altra storia.
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Aggiunto: 4 anni fa
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Tradimenti
Confessioni
«Se vuoi ti faccio scopare la mia compagna.»