Era il periodo di luglio, come ogni giorno mi alzavo presto per accompagnare mamma nell'azienda agricola, dove lavoravano come bracciante. Erano le cinque meno venti di mattina, ed eravamo in attesa davanti al cancello, del arrivò del custode che ogni giorno veniva ad aprire verso le cinque. Quella mattina però a causa di qualche disguido nell’leggere l'ora, eravamo partiti troppo presto, e purtroppo ci tocco aspettare. Mentre stavamo in macchina, fuori era ancora buio e io avevo un tremendo problema, a causa dell’orario mi era venuta una di quelle erezioni mattutine involontarie, che mi deformavano i pantaloni della tuta. Di questo inconveniente se ne rese conto anche mamma, che non faceva altro che guardare il mio vistoso bozzo. Così mi rivolsi a mamma, e le chiesi visto che eravamo soli, e in largo anticipo se lei voleva placare la mia erezione, con un pompino, in modo da divertirci un po’ per rendere l’attesa meno pallosa. Mamma si volto a guardarmi tutta stupita, e si mise a ridere, mi disse che ero matto, ad averle proposto quella cosa, visto che lei era anche mia mamma. Pero forse accesi un perverso ed eccitante pensiero dentro di lei, perché restò in silenzio per un paio di minuti con lo sguardo perso nel vuoto. Poi si volto verso di me, guardandomi negli occhi e con un groppo alla gola mi disse, che se lei lo avrebbe fatto, gli avrei dovuto giurare, che non lo avrei mai dovuto raccontare ad altri, specie con i miei amici, da cui si sentiva spogliata dai loro sguardi lussuriosi. Appena giurai sulla mia pelle che poteva fidarsi di me, mamma si sposto verso di me, si adoperò con le mani sull'elastico della mia tuta e dei miei slip, dopo averli tirati giù mi scopri il cazzo bello duro che saettò fuori come una molla. Lei lo fissò imbambolata per un minuto, poi allungò la mano e la serrò attorno alla mia asta pulsante, iniziando a praticarmi una veloce ma allo stesso tempo, fantastica sega. Mamma a quel punto, con le guance tutte rosse e il respiro accelerato, si guardò intorno, e dopo avermi detto di stare attento al arrivò di qualcuno, si abbassò con la testa in mezzo alle mie gambe. Avvertii subito la sua calda lingua, leccare il mio cazzo come se fosse un gustoso gelato, poi avverti in un modo fantastico, la mia testa del cazzo scomparire nella sua bocca, che lo accolse in un caldo e fremere abbraccio orale. Dopo qualche istante, avvertii le morbide labbra della bocca di mamma, avanzare sulla pelle del mio cazzo, finché le fu tutto dentro, con lei che iniziò a muoversi con la testa su e giù. Ero paralizzato e stupito, dalla fantastica sensazione che mi stava regalando, vedevo la sua testa con la sua chioma sciolti di capelli a caschetto castani andare su e giù tra le mie gambe. Mi sentivo in paradiso, a occhi chiusi mi beavo della fantastica sensazione che mi stava donando. Ma senza rendermene conto, il custode che veniva ogni mattina ad aprire, era arrivato anche lui con largo anticipo. Si stava avvicinando a piedi vicino alla nostra macchina, che era situata esattamente di fronte al cancello che doveva aprire. Il custode si avvicinò alla nostra macchina, e dal lunotto posteriore vide mamma piegata in mezzo alle mie gambe, che saliva e scendeva. Lui non contento per vedere meglio si spostò a spiare dal finestrino posteriore, li aveva una visione più completa della testa di mamma, che scendeva in mezzo alle mie gambe. Il custode con la consapevolezza di cosa stava accadendo nella macchina, si spostò a spiare dal mio lato del finestrino, che era aperto per metà. Li poté avere in primo piano, la visione del mio cazzo che entrava ed usciva, in modo molto forsennato dalla bocca di mia mamma, che succhiava in un modo molto rumoroso, con le labbra tutte coperte di saliva. Nonostante lui fosse li dà già oltre due minuti, che ci osservava non c'è ne rendemmo conto, poiché io ero con la testa appoggiata al sedile della macchina, ad occhi chiusi che mi sentivo al settimo cielo. Anche mamma non si rese conto della sua presenza, perché era tutta china sul mio cazzo a succhiarlo, cercando di dare il suo meglio per farmi godere. Così ad un tratto avvertimmo la voce di una persona, che fece i complimenti a mamma per come succhiava bene. Quelle parole mi destarono dal mio paradiso spaventandomi, e la stessa cosa accadde anche a lei, che lasciò subito uscire il cazzo dalla sua bocca, e si tirò su tutta spaventata, cercando di coprirsi la bocca tutta sporca di saliva con la mano. Mamma subito si arrabbiò con me, perché me lo aveva detto più volte di controllare che non arrivasse nessuno, ma io non ero stato in grado di fare neanche quella semplice cosa, io mi scusai con lei e le spiegai che ero entrato in una specie di estasi mentale, che mi aveva impedito di controllare. Il custode disse subito a mamma che non mi doveva sgridare, perché era normale per un uomo fortunato come me, che aveva al suo fianco una donna così brava con la bocca cadere in una specie di sogno ipnotico. Così lui senza neanche troppi giri di parole, le chiese se poteva succhiarglielo anche a lui, mamma mi guardò con uno sguardo molto arrabbiato, ma poi gli disse di sì. Poi subito invitò il custode a tirarsi giù i pantaloni, e salire sui sedili posteriori, lui subito la ascoltò. Così anche mamma scese giù e si sposto dietro, una volta dentro gli afferrò il cazzo già bello duro, e dopo averlo menato per un po' si rivolse a me, e mi chiese di controllare che non arrivasse qualche altra persona. Mamma scese giù con la testa tra le gambe del custode, ed iniziò a far passare la sua lingua su tutta l'asta dell’uomo, che subito lodò la sua bravura, effettivamente vedevo la lingua di mamma come si muoveva su quel cazzo duro, e ciò non faceva altro che confermare ogni sua dichiarazione. Dopo un po' mamma dischiuse le sue labbra all'inverosimile, e le poggiò sulla testa del cazzo tutta rossa del custode ed iniziò a succhiare. L'uomo che era al settimo cielo, preso da una irrefrenabile voglia, le poggio le mani sulla testa e la tirò giù sul suo cazzo, facendoglielo entrare tutto in bocca. Mamma aveva il cazzo tutto piantato nella gola, e nonostante ciò continuava a succhiare e muoversi su e giù. Il custode stupito dalla sua instancabilità, le tolse le mani dalla testa, e voltandosi verso di me, mi disse che dovevo essere orgogliosissimo della bravura di mia mamma. Così lui tutto estasiato si adagiò sul sedile, e mentre mamma lo spompinava alla grande lui infilò la mano nei leggings di mamma, e con la sua mano riuscì a impossessarsi della sua ficona, che divenne facile preda delle sue abile dita, che iniziarono a violarla in modo superbo. Ma superbo era anche il pompino che mamma gli stava praticando, e in breve lo portò a capitolare con una irruente sborrata, che
fuoriuscì goccia dopo goccia nella bocca di mamma, che avidamente accolse e mando giù ogni goccia di quello sperma, e solo alla fine di tutto si tirò su con le labbra tutte sporche. Così lui si rimise a posto i vestiti e anche mamma fece la stessa cosa, mentre io ero ancora lì con il cazzo duro. Il custode vedendo il mio stato, disse a mamma di continuare a farmi quello che lui aveva interrotto. ma lei disse di no così imparavo ad ascoltare le sue parole, Il custode era troppo curioso, così la supplicò di continuare, visto che non aveva mai visto una mamma spompinare il proprio figlio, ma adesso questa cosa lo incuriosiva troppo. Le sue parole convinsero mamma, che sali di nuovo sul sedile al mio fianco e dopo essersi abbassata nuovamente sul mio cazzo, lo prese in bocca e con avidità riprese a succhiare. Le sue labbra erano fantastiche, e anche la situazione lo era, sotto il suo sguardo attento, lei succhio con ancora più bravura di prima. La sua lingua in un modo superbo mi stimolava il cazzo, mentre le enormi fossette che aveva sul volto, davano l'idea di come ci si mettesse con tutto il suo impegno a farmi godere. E così senza più resistere, mamma mi succhiò la mia linfa vitale, che con contrazioni risaliva da dentro il mio cazzo, e con getti molto potenti finiva sula sua lingua e sul suo palato, con lei che mandava tutto giù come se fosse una ingorda, che non mangiava da anni. Alla fine mamma lasciò uscire il mio cazzo fuori dalla sua bocca, e si tirò su tutta contenta e soddisfatta, vedevo il mio cazzo senza vigore tutto lucido grazie alla saliva che lo ricopriva, che adesso era completamente svuotato. Mamma me lo rimise dentro gli slip, e tirò su da sola i miei pantaloni, e anche il custode soddisfatto scese giù dalla macchina, e apri il cancello così io entrai dentro e accompagnai la mia servizievole mamma a lavorare.
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Categorie: Incesti