SECONDA PARTE - Dopo poco tempo Elena tornò in camera ed entrò nel letto sistemandosi proprio in mezzo a noi, dove le avevamo lasciato posto. Noi due iniziammo a parlare di tutto quello che era successo e come previsto quei discorsi fecero risalire la nostra eccitazione. Lei si girò su un fianco verso di me e pian piano ricominciammo a toccarci e baciarci: era chiaro che la serata non era finita... Sembravamo due fidanzati vogliosi, ma la nostra intimità durò poco visto che Daniele approfittò dei rinnovati bollenti spiriti di Elena per infilarsi con le mani fra le sue cosce alle sue spalle; poco male, perchè il nostro desiderio era soprattutto nella testa, ed in fondo era quello che volevamo tutti e tre. Quelli che seguirono furono minuti indimenticabili: i nostri corpi erano un tutt'uno, sembravano un gomitolo sempre in movimento, i nostri cazzi si alternavano senza sosta nella sua bocca, la nostre quattro mani costantemente sulle sue curve la mandavano in estasi; e poi sculacciate, insulti e parolacce di ogni genere che lei si ripeteva compiaciuta. Il tutto con quegli occhioni sempre aperti, a guardare non solo i nostri uccelli ma anche i nostri sguardi e le nostre labbra. Attimi splendidi che potevano essere interrotti solo da un'iniziativa decisa, quella che, incredibile, prese proprio lei! Cercò in qualche modo di spingere Daniele in modo da farlo distendere e quando lui si lasciò sdraiare in un attimo gli saltò sopra infilandosi il cazzo in una figa già molto bagnata come stavo controllando... Io rimasi sul subito un poco spiazzato, poi con le mani avvolsi le sue tette seguendo il movimento della sua cavalcata e mi alzai in piedi per entrare nella sua bocca con l'uccello: finalmente eccola prendersi due cazzi insieme. Io ero eccitatissimo: la vedevo muovere il culo, la vedevo succhiarmi, la sentivo ansimare, uno spettacolo per me. Lei si sentiva sempre più potente, sempre più regina: prese a baciarmi le palle, poi tutta la minchia dicendomi di guardarla, di vedere come saltava e quanto godeva. Poi mi allontanò e guardandomi sempre con quegli occhi pieni di piacere mi disse di farmi una sega e mi abbandonò sdraiandosi su di lui e baciandolo piena di voglia. Iniziai subito, continuando a guardarli finchè lei si rialzò per venirsi a succhiare ancora la mia cappella: un bocchino veloce per poi dirmi di andare dietro di loro a segarmi!!!! "Voglio sentire che mi sborri sulla schiena amore!"" Senza resistere andai subito. La vista delle mani di Daniele che guidavano i fianchi della mia donna, la vista del suo cazzo nudo che la penetrava mi fecero venire quasi subito. Sborrai fino all'ultima goccia sulla schiena di Elena che si girò di profilo per incitarmi e per complimentarsi. Esausto mi appoggiai in disparte sedendomi in un angolo del letto; fu in quel momento che Daniele prese l'iniziativa per diventare d'improvviso il padrone della loro scopata. Fece alzare Elena dal suo uccello, poi prese i due cuscini e li mise uno sopra l'altro, quindi la fece sdraiare a pancia in sotto appoggiandola su di loro; la posizione ideale per prendersela a pecorina con la testa spinta verso il materasso e il culo in alto, schiacciato sul morbido dei cuscini. Iniziò così a montarsela col cazzo durissimo che potevo vedere, e premendo con le mani su quel culo che sembrava lì, offerto, quasi da prendere in un secondo momento. Incredibile pensare a come si erano ribaltati i ruoli rispetto all'inizio della serata, quando obbligavo Elena a gattonare sul pavimento di casa... Daniele non era più il capufficio invitato a casa ma un vero bull, pronto a trombarsi la mia donna nel nostro letto, a insultarla come si fa con le puttane da marciapiede, a svuotarsi nella figa di mia moglie. Io non ero più il padrone di casa ma un vero marito cornuto, col cazzo moscio dopo essermi fatto una sega, a guardare la mia donna in estasi impegnata a godersi una scopata divina. Elena invece stava perfettamente facendo la puttana: ancora scopata, ancora sculacciata, abbaiava facendo uscire solo vocali dalla sua bocca come fosse una cagna violentata. L'unica parola intera che riusciva a ripetere era: ""Montami montami!"" Naturalmente finì come prima: lei lo incitava a venire con forza e Daniele le sborrò completamente dentro; devo ammettere che se la è proprio goduta bene. Sfinito se ne andò in bagno e io mi avvicinai ad Elena solo per dirle che era bellissima; lei rimase immobile, io scesi per baciarle teneramente quel culo così rosso per i colpi presi e vidi qualche goccia di sborra uscire dalla sua figa e bagnare il cuscino. Eravamo tutti soddisfatti, ma capii subito che il mio futuro non sarebbe stato facile....
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Categorie: Racconti Cuckold